La nostra cultura professionale dà ormai per acquisito che le biblioteche e gli archivi, ma anche i musei, partecipino, ciascuno con le proprie specificità e ambiti di competenza, della comune dimensione di istituzioni della memoria, e che per questa ragione è necessario favorire la loro cooperazione al fine di rendere più efficaci le attività di conservazione, valorizzazione e diffusione del patrimonio storico e culturale italiano.
Nonostante le differenze che caratterizzano queste strutture, infatti, solo attraverso coerenti politiche di investimenti e un migliore coordinamento interistituzionale tra le varie attività è possibile garantire ai cittadini e agli studiosi adeguati servizi di accesso al sapere, alla conoscenza, alla cultura e all’informazione.
Questa impostazione, peraltro ribadita dal nuovo Codice dei beni culturali, che utilizza la comune denominazione di “istituti di cultura”, ha confermato in particolare, se ce ne fosse ancora bisogno, la convergenza del mondo delle biblioteche e di quello degli archivi su alcune tematiche teoriche e operative, come è emerso, tra l’altro, nel convegno svoltosi l’anno scorso a Padova e intitolato, eloquentemente, “Musei, biblioteche e archivi: una convergenza possibile”.
A partire da queste premesse, è stata probabilmente la consapevolezza di quanto accomuna il mondo delle biblioteche e quello degli archivi a rendere particolarmente interessante e ricco di suggestioni l’incontro di una delegazione AIB con Maurizio Fallace, recentemente nominato direttore generale per i beni librari, gli istituti culturali e il diritto d’autore (questa infatti è la nuova denominazione) del MiBAC, avvenuto a Roma lo scorso 5 febbraio.
La delegazione era composta dal presidente AIB Mauro Guerrini, dal vicepresidente Claudio Leombroni, dal segretario nazionale Marcello Sardelli e dalla coordinatrice dell’Osservatorio legislativo Anna Maria Mandillo, oltre che da chi scrive.
L’occasione dell’incontro è stata quella di presentare al nuovo direttore generale l’attività dell’Associazione a favore della promozione e dello sviluppo delle biblioteche e dei loro servizi, e l’intensa attività di ricerca scientifica e tecnica svolta dall’AIB nell’ambito di commissioni, gruppi di studio ecc.
In particolare, Guerrini ha illustrato l’azione dell’AIB per quanto riguarda le politiche delle biblioteche in Italia, fra l’altro oggetto degli ultimi tre congressi nazionali dell’Associazione, e in particolare le politiche per la creazione di un sistema bibliotecario nazionale che preveda, superando l’anomalia tutta italiana di due biblioteche nazionali centrali, la creazione della Biblioteca nazionale d’Italia, che dovrebbe includere le attuali biblioteche nazionali centrali, l’Istituto centrale per il catalogo unico, l’Istituto centrale per i beni sonori ed audiovisivi e l’Istituto centrale di patologia del libro, con compiti di coordinamento tra i vari istituti e l’adozione di standard di servizio omogenei.
Guerrini ha inoltre descritto lo stato di avanzamento dei lavori di organizzazione per ospitare il World Library and Information Congress che si terrà a Milano dal 23 al 27 agosto 2009 e che si propone di essere un’occasione fondamentale per la promozione internazionale (ma anche interna) delle biblioteche italiane e del loro ruolo culturale e sociale, oltre che un importante momento di crescita professionale e di confronto dei bibliotecari italiani con i colleghi di tutto il mondo.
La Direzione generale per i beni librari e gli istituti culturali aveva peraltro già mostrato nel recente passato di sostenere con convinzione questa iniziativa, patrocinando la procedura formale della candidatura e ottenendo l’appoggio del Ministro, e questo appoggio è stato pienamente riconfermato anche in questa occasione dal nuovo Direttore generale.
Altri temi di particolare attualità affrontati nel corso dell’incontro da Claudio Leombroni e Anna Maria Mandillo sono stati quelli relativi al deposito legale e alle difficoltà relative alla designazione degli archivi di deposito regionali e quelli riguardanti la proprietà intellettuale, il diritto d’autore e il diritto di accesso alle informazioni, che un ruolo così importante giocano nell’identità stessa della biblioteca.
Il dott. Fallace ha mostrato una particolare sensibilità rispetto ai temi presentati, certo anche grazie al suo lungo percorso professionale nell’amministrazione degli archivi (prima di diventare Direttore generale per i beni librari e gli istituti culturali è stato, dal 2004, direttore generale per gli archivi).
Fallace ha più volte sottolineato i punti di contatto tra le biblioteche e gli archivi e la loro comune funzione di tutela della memoria storica: è importante promuovere la convergenza tra biblioteche e archivi per integrare e valorizzare i servizi e realizzare politiche culturali atte a incentivare e soddisfare i bisogni culturali dei cittadini.
Da questa idea di convergenza teorica e pratica, ma anche “politica”, tra archivi e biblioteche credo si possa trarre l’auspicio di una proficua collaborazione con la direzione generale per i beni librari, gli istituti culturali e il diritto d’autore per il perseguimento di obiettivi importanti per le nostre biblioteche, a partire dalla realizzazione del World Library and Information Congress del 2009.
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