A Giacinto Pisani

a cura della sezione Calabria dell’AIB

Domenica 9 dicembre 2007 nella sala dell’Accademia Cosentina ha avuto luogo una meritoria iniziativa, inserita nel quadro della Quarta settimana delle biblioteche calabresi promossa dalla Regione Calabria, intesa a celebrare il congedo dal servizio del direttore della Biblioteca civica di Cosenza, Giacinto Pisani.

La suggestiva manifestazione, organizzata dalla Deputazione di storia patria per la Calabria in collaborazione con il Distretto bibliotecario cosentino, prevedeva, oltre alla consegna di attestati di merito dei bibliotecari calabresi e dei dipendenti della Biblioteca civica di Cosenza a Giacinto Pisani, la presentazione dell’Indice della Rivista storica calabrese 1980-2003, curato dallo stesso Pisani.
Bibliotecario calabrese tra i più illustri, apprezzato in diversi contesti culturali quali l’Accademia cosentina e la Deputazione di storia patria, docente a contratto di biblioteconomia presso l’Università della Calabria per alcuni anni, e maestro per tantissimi colleghi bibliotecari, la figura di Giacinto Pisani entra di diritto nella storia della nostra professione per la dirittura morale, la professionalità, la signorilità, la competenza messa al servizio delle biblioteche e dei bibliotecari della regione per circa un cinquantennio.
Fra i tanti aspetti del suo lungo e fecondo impegno professionale, spetta a noi ricordarne uno essenziale, che lega strettamente il suo nome alla storia dell’Associazione italiana biblioteche in Calabria, in quanto fondatore della sezione regionale dell’Associazione.

Il suo ruolo determinante in questa vicenda può essere oggi agevolmente ricostruito consultando i Materiali per la storia dei bibliotecari italiani (la sezione di AIB-WEB, curata da Alberto Petrucciani, che si propone di mettere a disposizione documenti, immagini, cronologie, testi, fonti di qualsiasi genere che riguardano la storia dell’AIB, dei bibliotecari e delle biblioteche italiane).
Già negli anni 1972-73 Giacinto Pisani cerca di costituire una vera e propria sezione regionale dell’Associazione; il territorio calabrese veniva allora a essere ricompreso nella sezione “della Campania e della Calabria” (ambito corrispondente alla circoscrizione della Soprintendenza bibliografica di Napoli). I tempi non sono però ancora maturi.
Bisognerà attendere ancora alcuni anni prima di vedere costituita una vera e propria sezione regionale dell’AIB, e giungere così al 1978, anno importante per il mondo bibliotecario calabrese: il 7 aprile Pisani presiede il comitato promotore della Sezione; dal 4 al 7 giugno dello stesso anno, Sangineto, ridente cittadina dell’alto Tirreno cosentino, ospita il 28° Congresso nazionale dell’AIB che discute su “Le biblioteche nell’organizzazione culturale del territorio”; il 10 dicembre, nell’assemblea tenuta a Cosenza, viene formalmente costituita la Sezione regionale Calabria dell’AIB.

Le prime elezioni regionali, indette per il 13 gennaio dell’anno successivo (1979), vengono rinviate per la scarsa partecipazione al 5 aprile dello stesso anno, e il 20 aprile si insedia finalmente il primo comitato regionale composto da Giacinto Pisani presidente, Umberto Giannotti e Pasquale Paola, vicepresidenti, Emilio Ferrari, segretario, Pasquale De Marco, Biagio Giuseppe Fallace e Goffredo Jusi, consiglieri. La rielezione a presidente regionale anche per il successivo triennio 1982-85 suggella l’impegno di Pisani a favore dell’AIB e completa l’avviamento della sezione regionale.
La sua adesione intelligente e fattiva all’Associazione, di cui Pisani è socio fedele e puntuale fin dal 1961, acquista un rilievo ufficiale quando egli viene nominato “socio d’oro” – un particolare segno di riconoscimento e di gratitudine consegnato a soci con almeno trenta anni di iscrizione – nel corso dell’Assemblea generale dell’AIB svoltasi il 26 ottobre del 2000 a Roma, nell’ambito dei lavori del 47° Congresso nazionale.

Mentre siamo qui a esprimergli il nostro sincero ringraziamento per l’impegno profuso a favore della crescita delle biblioteche e dei bibliotecari calabresi, in una regione oggi giorno, purtroppo, troppo spesso vituperata, l’augurio è che il suo discreto ma alto esempio morale e la sua costante passione per la professione possano essere presi a modello e rimanere vivi nelle nuove generazioni.