Cari amici,
la candidatura al CEN del 2004 avvenne in una fase drammatica e senza precedenti della lunga storia dell’AIB; i candidati erano consapevoli della responsabilità che si assumevano ed erano persuasi che il compito di guidare l’Associazione oltre la crisi (una crisi organizzativa, ma soprattutto una crisi di valori e di capacità politica) non sarebbe stato facile.
Dovevamo farci carico delle conseguenze dell’implosione del 2004, fronteggiare le urgenze della gestione quotidiana e nel contempo elaborare una strategia per il futuro, che imponeva di ripensare e ristrutturare i processi organizzativi e i meccanismi interni di partecipazione e di formazione delle decisioni; avviare una profonda riflessione sulle trasformazioni avvenute nella società, nelle biblioteche e nella professione, aprirsi al cambiamento; fare in modo che l’AIB fosse un luogo essenziale di confronto scientifico e politico della comunità bibliotecaria italiana, un punto di riferimento affidabile e ospitale per gli associati e un efficace strumento di advocacy a favore delle biblioteche, del riconoscimento professionale, dei nostri valori.
A conclusione di questo triennio, propongo agli associati un consuntivo delle attività, alla luce degli obiettivi indicati nelle Linee programmatiche 2005-2008, e dell’esperienza maturata in questi anni.
Il motivo conduttore della nostra volontà è stato di avere un’Associazione che al proprio interno lavorasse in modo corale, e all’esterno desse un’immagine di unità, forza e autorevolezza tale da renderla interlocutore accreditato presso tutti i livelli istituzionali che in Italia hanno la responsabilità delle politiche per le biblioteche: MiBAC, Regioni, Università, UPI, ANCI.
Il CEN, dopo una fase iniziale di assestamento, ha lavorato in modo unitario; ha cercato di coinvolgere politicamente il CNPR in tutte le decisioni strategiche che interessassero l’Associazione e di fare costante riferimento alle commissioni e ai gruppi di lavoro, quali componenti caratterizzanti l’attività scientifica e professionale dell’AIB. Sono state costituite commissioni specifiche, fra queste quella per la riforma dello Statuto, composte da membri del CEN, del CNPR e da associati esperti proprio per consentire un’ampia rappresentatività delle posizioni.
Con soddisfazione possiamo dire che le modifiche presentate all’assemblea dei soci del 7 novembre 2007 hanno goduto dell’unanime approvazione di tutti i membri.
Alcuni responsabili delle Commissioni sono stati coinvolti nell’organizzazione della programmazione dei congressi annuali, insieme a esperti; l’auspicabile obiettivo è che siano le commissioni stesse a promuovere scientificamente il programma congressuale, insieme a membri del CEN, del CNPR e a esperti.
In questo percorso di valorizzazione del lavoro delle commissioni è risultato molto positivo che alcune di esse abbiano prodotto e pubblicato opere scientifiche di indubbio valore e interesse per l’intera comunità professionale italiana.
L’urgenza dei problemi interni all’Associazione, in particolare il personale della segreteria e la crisi finanziaria ereditata dalle passate gestioni, hanno costretto il CEN per circa due anni a occuparsi quasi esclusivamente di questioni organizzative. I problemi sono stati avviati a soluzione, ma a scapito di altri punti del programma di forte contenuto politico. Il prossimo triennio deve quindi essere caratterizzato da un intenso impegno politico da parte dell’Associazione.
Buona parte del programma 2005-2008 è stato realizzato: il superamento della crisi dell’Associazione; la ripresa del dialogo con i nostri interlocutori istituzionali (MiBAC, Regioni, UPI, ANCI, CRUI, CEI) e il consolidamento della relazioni istituzionali (il sottosegretario con delega agli archivi e biblioteche Danielle Gattegno Mazzonis ha avuto diversi incontri con il Presidente e ha partecipato al Congresso AIB del 2007); l’affermazione della centralità dei problemi della professione (ai quali è stato dedicato il secondo congresso del triennio); la scelta dell’Italia come sede del 75° Congresso dell’IFLA a ottanta anni dal primo Congresso mondiale delle biblioteche; la presenza dell’Associazione nelle commissioni dove sono in discussione i diritti di accesso all’informazione e alla conoscenza (per esempio il diritto d’autore); la concertazione delle strategie con il CNPR; la ristrutturazione della segreteria dell’AIB; il riordino dei conti dell’Associazione in un quadro di razionalizzazione e trasparenza.
Vediamo alcuni punti in particolare.
A favore della professione
L’apporto AIB alle azioni di lobbying del Colap per il riconoscimento delle professioni non ordinistiche si è concretizzato nel sostegno, tramite pressioni nelle sedi istituzionali e tramite petizione popolare, al Disegno di legge delega per la riforma delle professioni intellettuali, con un primo importante risultato ottenuto con l’approvazione del decreto di recepimento della direttiva europea 36/2005 sul riconoscimento delle qualifiche professionali. L’AIB è stata fra le prime 47 associazioni a presentare domanda di ammissione per la partecipazione alle piattaforme europee previste dall’art. 26 di tale decreto.
Il 53° Congresso del 2006, dedicato alla professione, ha fatto emergere le criticità dei contesti organizzativi e del mercato del lavoro, le tendenze in materia di formazione, la contraddizione tra l’elevata qualità intellettuale del lavoro di bibliotecario e la sua debolezza contrattuale e come categoria sociale. È stata avviata la ristrutturazione dell’Osservatorio lavoro e del Gruppo sul lavoro discontinuo, confluiti nell’Osservatorio lavoro e professione, allo scopo di rafforzare l’attività di consulenza ai colleghi e le iniziative volte alla sensibilizzazione degli enti e delle autorità politiche, in particolare sul tema scottante del precariato.
L’attività politica è proseguita di pari passo con quella scientifica per la valorizzazione e il miglioramento qualitativo della professione. I seminari AIB si sono caratterizzati per i contenuti innovativi e per un’attenzione costante alla qualità dell’offerta e ai risultati raggiunti. Tale riflessione si è tradotta in un Piano per la formazione, orientato ad accrescere la cooperazione interna ed esterna e a rispondere in modo adeguato ai bisogni degli associati.
Dopo una fase di stallo, l’attività editoriale è in intensa ripresa, come mostrano i sei titoli pubblicati nel 2007, la ristrutturazione di «AIB notizie» e l’aumento dei contenuti in versione elettronica (periodici e atti di convegni).
A favore delle biblioteche
Una professione ottiene riconoscimento quando la società riconosce il valore, la rilevanza e la complessità del servizio svolto. Dal 52° Congresso del 2005, fino al 54° Congresso del 2007 si è discusso dello stato delle biblioteche in Italia e delle loro trasformazioni alla luce del contesto sociale, tecnologico e normativo nazionale ed europeo.
Integrazione delle risorse, cooperazione interbibliotecaria, cultura della valutazione, strategie di advocacy a più livelli sono le leve per rafforzare il sistema bibliotecario quale infrastruttura culturale essenziale per una nazione democratica e per un’economia avanzata.
Oltre alla riflessione scientifica e alla definizione e promozione di standard di servizio e buone pratiche, è stato curato il presidio politico e istituzionale dell’attività legislativa, particolarmente in materia di leggi regionali sulle biblioteche, diritti d’accesso (si vedano le attività contro la censura e la posizione sull’Open Access), deposito legale, copyright. Per la prima volta l’AIB è stata coinvolta nei lavori di una Commissione speciale istituita all’interno del Comitato consultivo per il diritto d’autore, per la revisione della legge 633/1941, e il 18 dicembre 2007 una delegazione di associati ha partecipato alla consegna di un insieme di proposte al Ministro per i beni e le attività culturali.
Sono cresciute e rese stabili le relazioni dell’AIB con gli ambiti istituzionali: MiBAC, ANCI, UPI, Coordinamento delle Regioni, CRUI. È stato ristrutturato l’Osservatorio legislativo, che supporta l’attività delle strutture associative e delle singole biblioteche.
In un’epoca di grandi cambiamenti, sociali, economici e politici globali, che inevitabilmente hanno conseguenze sull’organizzazione e sulla fruizione della conoscenza e dell’informazione, è stato consolidato il rapporto con le associazioni consorelle internazionali e la presenza italiana nell’IFLA. IFLA 2009 a Milano è una vittoria della comunità bibliotecaria italiana: la Conferenza del 2009 in Italia sarà il risultato di un vastissimo coinvolgimento delle biblioteche statali, universitarie, pubbliche, di vario genere, una grande occasione per porre le biblioteche italiane al centro dell’interesse delle amministrazioni centrale e locali e della comunità internazionale.
A favore dell’Associazione
Gran parte dell’impegno di questi tre anni ha riguardato la riorganizzazione interna. È stata attuata la revisione dello Statuto, per dare una definizione chiara dei professionisti associati e delle biblioteche aderenti, per rafforzare il ruolo del Collegio dei probiviri e dell’etica professionale, per prevenire paralisi future in caso di decadenza del Comitato esecutivo nazionale, e infine per predisporre l’istruttoria per una futura riforma strutturale dell’AIB, volta ad accrescere la partecipazione e a valorizzare le diverse espressioni associative.
È stato soprattutto ripristinato un clima generale di rispetto, collaborazione e fiducia tra le strutture e tra gli associati, condizione necessaria perché il dibattito sia occasione di confronto e di crescita collettiva e non di attacchi personali fini a se stessi. Presidente e CEN hanno interpretato la carica ricoperta come strumento di sintesi e come cornice di riferimento nei confronti delle diverse articolazioni associative, e tutte le principali decisioni sono state discusse e adottate in accordo con il CNPR. È stata riorganizzata la segreteria nazionale, con assunzione di nuovo personale e la definizione dei processi di lavoro; si è provveduto all’analisi della situazione finanziaria, all’adozione di procedure contabili efficaci, alla definizione di politiche di bilancio rigorose, alla selezione e adozione di un sistema per la gestione efficace dell’archivio degli associati.
Benché molte energie siano state rivolte alla risoluzione di problemi interni e nonostante le ristrettezze finanziarie e l’avvicendamento di ben quattro segretari nazionali, questo triennio si è complessivamente caratterizzato per il rafforzamento delle attività scientifiche, politiche e di servizio, e per la valorizzazione delle professionalità e l’apporto di singoli colleghi, anche meno noti, evitando che l’AIB venisse monopolizzata da poche persone.
Questioni aperte
Non mancano certo questioni aperte, da affrontare nel prossimo triennio.
Occorre un piano per la comunicazione interna e per la promozione esterna delle attività dell’AIB, che preveda il potenziamento di AIB-WEB e una sua maggiore integrazione con «AIB notizie» online.
Occorre poi accrescere il coinvolgimento di Commissioni e Gruppi di studio nella vita associativa, così come occorre incoraggiare l’impegno e la partecipazione degli associati. È necessario, anzi fondamentale, interrogarsi sul fenomeno della diminuzione degli iscritti: è un fenomeno fisiologico, nel quadro della crisi generale dell’associazionismo, o l’AIB appare come un luogo poco ospitale nei confronti di una parte di colleghi? Soprattutto dei precari? Questo è un tema importantissimo, che abbiamo sempre tenuto presente, e a cui abbiamo dedicato ben due dei tre editoriali pubblicati sull’Agenda del bibliotecario. Anche in quest’ottica, dovrà essere esaminata la proposta di istituire sezioni professionali che potrebbero ampliare la rappresentanza di componenti professionali omogenee.
Ringraziamenti
Un cordiale ringraziamento per il loro impegno ai componenti del CEN, del CNPR e dei Comitati esecutivi regionali, del Collegio sindacale e del Collegio dei probiviri, al Segretario nazionale, al Tesoriere, alla Segreteria nazionale, ai Coordinatori e ai componenti di Commissioni e Gruppi di studio, al Responsabile scientifico dei Seminari AIB, agli autori delle pubblicazioni AIB, ai direttori e ai collaboratori di «AIB notizie», del «Bollettino AIB» e di AIB-WEB, ai coordinatori e ai componenti di Osservatorio lavoro e professione, e di Osservatorio legislativo, ai componenti la Commissione per la riforma dello Statuto.
Scuse a chi si è sentito in qualche modo incompreso o trascurato durante questi tre anni intensi in cui sono cambiati molti equilibri; cambiati, secondo noi, in una prospettiva legata unicamente all’interesse comune, a contrassegnare il livello nazionale dell’AIB, di un’associazione di professionisti su base volontaria a servizio di tutti.
Concludo citando le parole del premio Nobel Rita Levi Montalcini: «Il fatto che l’attività svolta in modo così imperfetto sia stata e sia tuttora per me fonte inesauribile di gioia mi fa ritenere che l’imperfezione nell’eseguire il compito che ci siamo prefissi, o ci è stato assegnato, sia più consono alla natura umana così imperfetta».
Grazie a tutti gli associati.