[AIB] AIB notizie 19 (2007), n. 10
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La didattica del libro antico nelle biblioteche e nei musei del Veneto

Giornata di studio, Venezia, 19 aprile 2007

Sandra Favret, Sara Franzoso

Il Museo civico di storia naturale di Venezia ha ospitato per il secondo anno consecutivo la giornata di studio dedicata al libro antico, un momento di incontro-confronto tra diverse strutture bibliotecarie e museali presenti nel territorio veneto che a vario titolo si occupano di questo settore.
Gli appuntamenti, con cadenza annuale, sono stati promossi dalla Sezione Veneto dell’AIB, su proposta del Gruppo libro antico (la cui istituzione era stata presentata nella precedente edizione), in stretta collaborazione con la Commissione Libro antico e collezioni speciali dell’AIB.
Quest’anno l’attenzione è stata rivolta alla didattica vista come attività propedeutica alla tutela del libro antico e alla conoscenza del materiale, che diventa rispetto per lo stesso e per le strutture che lo conservano, nonché alla didattica come incontro e scambio di esperienze tra realtà anche molto diverse tra loro e in cui il protagonista viene a essere l’utente, più che il libro.

L’apertura dei lavori è stata contrassegnata dagli interventi di Francesca Ghersetti (presidente AIB Veneto), Luisa Buson (AIB, Commissione Libro antico e collezioni speciali), Monica Viero (Gruppo Libro antico AIB Veneto) e Lorena Dal Poz (Ufficio sovrintendenza Beni librari della Regione Veneto), unanimi nel rilevare l’importanza dell’esistenza sul territorio di un gruppo di lavoro sul libro antico che, seppur di giovani natali, opera attivamente e proficuamente quale intermediario tra la Regione e le varie istituzioni, puntando alla collaborazione tra enti, al coordinamento delle attività e alla promozione delle stesse per un’utilità collettiva.
Lorena Dal Poz ha ricordato che molto si è mosso a livello regionale in questo ambito grazie alla presenza di materiale antico, a seguito di donazioni e lasciti, in parecchie biblioteche anche di piccole dimensioni. L’Unione Europea ha mostrato di essere sensibile alle problematiche del settore, approvando un progetto di didattica del libro antico proposto dalla Provincia di Belluno, che non ha potuto essere ancora attuato per cause di natura burocratica.

Le istituzioni sembrano dunque camminare parallelamente verso la promozione delle attività di valorizzazione del libro antico, diffusione della conoscenza del materiale e delle strutture che lo ospitano. Per proseguire verso questo obiettivo sono stati organizzati corsi regionali, è stato realizzato il sito Nuova biblioteca manoscritta e si punta alla realizzazione di una banca dati di tutti i corsi regionali e di tutte le esperienze e attività organizzate nel territorio regionale.
Dai vari interventi introduttivi è emersa con insistenza l’esigenza di lavorare sinergicamente e attraverso una collaborazione coordinata su vari fronti, compresi quelli della catalogazione del materiale e della didattica.

Nella seconda parte della mattinata la prolusione di Edoardo Barbieri (docente di bibliografia, biblioteconomia, storia del libro e dell’editoria presso l’Università cattolica del Sacro Cuore) è stata un’interessante lezione dedicata al libro tipografico.
Partendo dal frontespizio e soffermandosi sulle diverse funzioni che esso ha assolto nella sua continua evoluzione – da distintiva a informativa, da promozionale a decorativa –, Barbieri ha poi dedicato una parte del suo intervento alla struttura del libro, con particolare riferimento alla segnatura, per concludere con una curiosa parentesi sull’editoria popolare. Ne è emerso un concetto stimolante e significativo per il tema cui era dedicata la giornata di studio: Barbieri ha sottolineato come non basti catalogare il libro antico, ma sia necessario descriverlo, operazione che non può esimersi da una completa comprensione dell’oggetto.

La sessione pomeridiana è stata una ricca sequenza di resoconti ed esperienze di didattica promosse da biblioteche, musei, librerie, associazioni culturali: iniziative realizzate da personale interno alla struttura, spesso affiancato da cooperative che operano nel settore o da specifiche professionalità (il tipografo, il disegnatore, lo storico dell’arte ecc.), e in stretta collaborazione con insegnanti e docenti, dato che in prevalenza si è parlato di progetti rivolti a bambini delle elementari o a ragazzi delle medie. In qualche caso il raggio d’utenza è stato esteso alle superiori o agli studenti universitari della Scuola di specializzazione all’insegnamento secondario (come raccontato dall’Associazione Creativamente di Venezia), in qualche altro puntando al pubblico adulto con iniziative rivolte alle famiglie, o coinvolgendo le università della terza età (come già sperimentato alla Biblioteca civica di Belluno), o ancora promuovendo le iniziative didattiche in ambienti lontani dalle strutture stesse, ad esempio tra gli anziani delle case di riposo o tra le donne della Casa di reclusione femminile della Giudecca, a Venezia (il progetto della Biblioteca Quercini Stampalia di Venezia).
Seppur originali e diverse tra loro, tutte le esperienze raccontate hanno avuto come comune denominatore la scelta strutturale, ovvero un’offerta didattica basata su un’attività teorico-pratica (fase informativa e fase operativa), quasi sempre conclusasi con un prodotto finale realizzato dai partecipanti.

La scelta si è dimostrata la più felice indipendentemente dal tipo di laboratorio (legatura, miniatura, strumenti scrittori, restauro ecc.).
Non solo biblioteche civiche o comunali tra gli enti promotori, bensì biblioteche annesse a strutture museali, quali quella del Museo di storia naturale di Venezia, che mette a disposizione le collezioni scientifiche, organizza esposizioni, svolge attività di formazione permanente pubblicizzando in questo modo sia il museo, sia la biblioteca; la Biblioteca dell’Orto botanico di Padova, che organizza i laboratori parte in biblioteca, con l’utilizzo dei preziosi erbari ivi conservati, parte in orto allo scopo di far conoscere i vari tipi di piante.
Di didattica museale si sta occupando anche la Fondazione Mazzotti di Treviso in collaborazione con il Seminario vescovile, realizzando laboratori che, a partire dall’arte (per esempio gli affreschi di Tommaso da Modena che raffigurano i frati domenicani amanuensi), arrivano a mostrare gli strumenti scrittori utilizzati per realizzare un manoscritto; e ancora la Biblioteca scolastica del Collegio Astori di Mogliano Veneto, che con l’ausilio di un tipografo e restauratore locale ha coinvolto gli studenti in un progetto di recupero di un fondo librario di letteratura per ragazzi degli anni tra i ’50 e i ’70, al fine di arricchire la Biblioteca e di realizzare una mostra per esporre i risultati ottenuti.

Sebbene una delle difficoltà emerse da qualche relazione sia l’assenza del materiale antico durante le attività didattiche, la Biblioteca comunale di Spinea (Venezia) ha dimostrato che attraverso la cooperazione è possibile ovviare anche a tali inconvenienti: non possedendo fondi antichi ha infatti organizzato dei laboratori da svolgersi parte a Spinea, parte al Museo Correr (dove i volumi sono stati messi a disposizione).
Un dato degno di attenzione emerso da tutte le relazioni è il forte desiderio da parte del pubblico di vedere e toccare un libro antico e, tra gli adulti, di poter accedere alle collezioni meno visibili delle biblioteche.

Anche la libreria Il libro con gli stivali di Mestre si è felicemente lasciata coinvolgere in iniziative nuove e in certo modo estranee alla propria natura, rilevando nel proprio intervento come sia fondamentale che le attività didattiche vengano svolte all’interno della biblioteca o del museo, e non solo nell’aula didattica, perché quest’ultima è un luogo troppo familiare per i ragazzi, che vanno invece coinvolti con attività di animazione che generino in loro entusiasmo attraverso lo stupore e la novità.
La Biblioteca civica di Chioggia, ad esempio, dopo aver realizzato i laboratori in aula didattica nel 2006, nel 2007 li ha spostati nella sala di lettura della Biblioteca.

Il coinvolgimento dei ragazzi può dunque essere ottenuto semplicemente attraverso l’immersione nell’ambiente di conservazione del libro. La Biblioteca civica di Padova, grazie a un accurato e lungo lavoro di preparazione che ha coinvolto gli insegnanti, ha potuto far vivere alle classi anche esperienze sensoriali che i bambini hanno dimostrato di apprezzare.

Il dibattito apertosi a conclusione della giornata ha focalizzato l’attenzione su vari punti, quali la necessità della cooperazione con gli insegnanti e gli operatori didattici in genere, o l’importanza di sfruttare la curiosità del pubblico nei confronti del libro antico per farne uno strumento per attirare nuovi utenti in biblioteca, non solo tra i ragazzi, ma anche tra gli adulti.
È altresì emersa la necessità che gli enti promotori rendano note le difficoltà incontrate nell’organizzazione delle iniziative, che tutti facciano tesoro delle esperienze dei colleghi e che nel concretizzare nuove proposte di didattica si tengano in considerazione anche le metodologie seguite da altri.

Ulteriore elemento fondamentale nella didattica è la valutazione del lavoro al suo termine, attraverso commenti e pareri dei partecipanti, nonché degli insegnanti coinvolti. Molti sono stati i tentativi di questo genere che però non sono stati colti dai destinatari dei corsi.
Per ovviare a tale difficoltà è stata fatta la proposta, in seno al dibattito, di trarre un feedback dalle esperienze ricorrendo ad esempio all’aiuto di colleghi che non hanno partecipato all’organizzazione del laboratorio, ma che vi hanno preso parte esclusivamente da utenti; questo darebbe garanzia di collaborazione nelle fasi finali di valutazione, per cogliere punti forti e deboli.

L’intervento conclusivo di Piero Lucchi, della Biblioteca del Museo Correr, ha sottolineato come sia necessario trovare un linguaggio giusto per avvicinare i bambini al libro antico, senza banalizzare troppo, rischiando di vanificare gli sforzi: adottando dunque le strategie di volta in volta più indicate, si può promuovere il libro antico, sensibilizzare il pubblico adulto e svolgere attività didattiche mirate, per crescere gli utenti di domani provvisti dell’adeguata sensibilità.

favret@unive.it
sarafra@unive.it


FAVRET, Sandra Favret - FRANZOSO, Sara. La didattica del libro antico nelle biblioteche e nei musei del Veneto. «AIB notizie», 19 (2007), n. 10, p. 18-19.

Copyright AIB 2007-10, ultimo aggiornamento 2007-10-18 a cura di Zaira Maroccia
URL: http://www.aib.it/aib/editoria/n19/1018.htm3

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