[AIB] AIB notizie 19 (2007), n. 10
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Professione e giovani laureati: quale futuro?

Una breve riflessione sulla 5ª giornata delle biblioteche siciliane

Marcella Parito

Venerdì 25 maggio presso i locali dell’Istituto nazionale del dramma antico di Siracusa si è tenuta la V Giornata delle biblioteche siciliane, iniziativa annuale dell’Associazione italiana biblioteche, Sezione Sicilia, che si pone come momento di incontro delle professionalità bibliotecarie siciliane con esperienze nazionali e internazionali, con momenti di dibattito, spunti di riflessione e proposte operative da avviare. Il tema di questa quinta giornata è stato: Professione bibliotecaria e qualità del servizio, con una tavola rotonda dedicata alle forme di lavoro precario, esternalizzazione, volontariato e tirocinio.
Sono stati chiamati a intervenire Mauro Guerrini, Giovanni Di Domenico, Claudio Gamba, Nerio Agostini, Klaus Kempf, coadiuvati dal presidente della Sezione regionale AIB Alida Emma, e da Simona Inserra, membro del CER. I relatori hanno rivendicato l’appartenenza a una categoria professionale non ancora riconosciuta formalmente, ma numerosa e sempre più specializzata, che conta oggi molti giovani formatisi presso i Corsi di laurea in beni librari attivati di recente da diversi atenei italiani.
Si è ribadita perciò la necessità del riconoscimento formale e sostanziale della professione bibliotecaria da parte delle amministrazioni e della classe politica italiana. Riconoscimento che, come ha tenuto a precisare Claudio Gamba, non deve significare chiusura corporativa sul modello ormai superato degli ordini professionali, ma affermazione di riconosciuti standard professionali, deontologia, sviluppo delle professionalità e dei processi di formazione professionale, meccanismi trasparenti di inserimento al lavoro.
Si è poi affrontato il tema della formazione universitaria e post-universitaria nella imminente revisione degli ordinamenti didattici dei corsi di studio nelle università italiane.
Giovanni Di Domenico ha parlato anzitutto della revisione dei programmi di studio per la laurea triennale, che devono sviluppare competenze di base (linguistiche, informatiche, culturali, oltre che biblioteconomiche) e competenze specifiche attraverso attività pratiche da svolgere tramite laboratori e tirocini realmente efficaci, e in stretta correlazione con la formazione teorica; le lauree di secondo livello dovranno invece fornire elevate competenze, di carattere gestionale e tecnico.
Infine, il grande problema dell’aggiornamento professionale, che in Italia è sempre stato trascurato e che sta attraversando un’ulteriore arretramento. I dati portati da Nerio Agostini sono sconfortanti.
E altrettanto sconfortanti le possibilità di inserimento al lavoro dei giovani bibliotecari, nel contesto di una classe di impiegati amministrativi prestati alle biblioteche spesso senza alcuna preparazione professionale e/o in regime di precariato assistito, che è causa di inefficienza, sprechi di risorse e conseguente agonia degli istituti bibliotecari.
Per chi, come chi scrive, si trova, dopo anni di studi e praticantato, nella difficile situazione della mancanza di lavoro, resta la soddisfazione di essere riconosciuti dall’AIB come parte attiva di una battaglia culturale importante, il cui buon esito, siamo convinti di ciò, contribuirà a svecchiare e far crescere l’Italia.

marcella.doc@hotmail.it


PARITO, Marcella. Professione e giovani laureati: quale futuro?. «AIB notizie», 19 (2007), n. 10, p. 10.

Copyright AIB 2007-10, ultimo aggiornamento 2007-10-18 a cura di Zaira Maroccia
URL: http://www.aib.it/aib/editoria/n19/1010.htm3

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