[AIB] AIB notizie 19 (2007), n. 9
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Biblioteche scolastiche: esperienze a confronto

Rino Vaccaro

Il convegno “Biblioteche scolastiche in discussione: esperienze a confronto” si è svolto lo scorso 8 maggio nella Sala Ghio-Schiffini della Società economica di Chiavari in ricordo della prof.ssa Albertina Corticelli, con il patrocinio della Regione Liguria, della Provincia di Genova, dei comuni di Chiavari, Rapallo, Lavagna e Sestri Levante, della Direzione scolastica regionale e in collaborazione con il Goethe Institut di Genova.

Tra i relatori erano presenti Donatella Lombello (coordinatrice della Commissione nazionale Biblioteche scolastiche dell’AIB), sul tema Le biblioteche scolastiche in Italia: scenari e prospettive; Hanke Sühl (Centro biblioteche scolastiche del Sistema bibliotecario urbano di Francoforte), sul tema Le biblioteche scolastiche di Francoforte: storia di un’esperienza; Rino Vaccaro, Biblioteche in rete; Maria Teresa De Nardis (Coordinamento nazionale biblioteche scolastiche), Il bibliotecario scolastico: una professionalità (dis)conosciuta; Marina Pianu, Prime valutazioni in merito alla prima indagine relativa alle biblioteche scolastiche del Tigullio.

È seguita una tavola rotonda: “Le biblioteche scolastiche in Liguria: esperienze a confronto”, moderata da Maurizio Pane (Centro del Sistema bibliotecario della Provincia di Genova) e con la partecipazione di Anna Garibaldi (coordinatrice Biblioteche scolastiche della Val Graveglia), Renata Ceccanti (bibliotecaria della Scuola elementare di Dolceacqua), Donatella culetto (responsabile settore ragazzi del CSB della Provincia di Genova), Marinella Del Bono (bibliotecaria della Scuola media di Recco), Graziella Bianchi (ITC Boselli di Savona), Manuela Mozzachiodi (ITC “Da Passano” di La Spezia).
Ha concluso la giornata l’intervento di Francesco Langella (presidente Sezione Liguria dell’AIB).

Il convegno ha visto la partecipazione di molti operatori del settore: docenti, direttori didattici, bibliotecari, editori, librai, operatori dell’informazione e studiosi di storia locale e ha avuto un riscontro sulla stampa e le televisioni locali con un ampio servizio del TG3 Liguria.
Le intenzionalità sono state chiaramente espresse nella risoluzione approvata in conclusione del convegno, nella quale si è messo in evidenza come nessun intervento, almeno negli ultimi anni, sia venuto dall’Amministrazione scolastica: senza una politica della biblioteca e senza un piano di sostegno ministeriale, le biblioteche scolastiche vivono (o sopravvivono) nella precarietà e le occasionali buone pratiche sono destinate a venir meno, se vengono a mancare le condizioni che le rendono attuabili.
La biblioteca scolastica, per il suo rilevante ruolo nella formazione dei giovani utenti, deve diventare una realtà istituzionale e per questo sono necessari interventi economici e legislativi volti a istituire la figura del bibliotecario scolastico/docente documentalista, a incrementare il patrimonio bibliotecario – anche dal punto di vista strutturale e infrastrutturale – e ad aumentarne i tempi di fruibilità.

Il convegno ha anche rivolto un pressante appello alle istituzioni pubbliche perché sia riconosciuta la professionalità bibliotecaria nelle piante organiche e l’improrogabile necessità di bandire nuovi concorsi per bibliotecari.

Da parte loro gli organizzatori si impegnano a continuare l’opera di sensibilizzazione nelle e per le biblioteche della Liguria e propongono un premio – in ricordo della prof.ssa Albertina Corticelli – alla biblioteca scolastica che nel prossimo anno abbia realizzato il maggior numero di transazioni informative e iniziative culturali in rapporto al numero degli allievi. Prevedono quindi un secondo appuntamento per il prossimo anno per analizzare quanto è stato fatto e quanto resta da fare.

Un secondo aspetto positivo del convegno è stato quello della presenza di una qualificata esperienza straniera, come quella del sistema bibliotecario di Francoforte.

Un terzo aspetto è stato quello di fornire una prima mappatura delle biblioteche scolastiche del Tigullio, che dovrà completarsi con una mappa delle biblioteche istituzionali pubbliche e private.
Infatti «la biblioteca scolastica è un tipo speciale di biblioteca – ha affermato Ida Salviati – che ha bisogno certamente di riflessioni specifiche (anche estranee al dibattito biblioteconomico; per dire solo la più evidente: il rapporto con la didattica), ma che ha altrettanto bisogno di relazioni e di collegamenti con il mondo della biblioteca pubblica, con la quale condivide una parte significativa dei suoi problemi».

Un quarto aspetto, altamente positivo, è stato quello di predisporre una prima documentazione relativa alle biblioteche scolastiche tramite un CD realizzato con il contributo della Regione Liguria.
È l’inizio di un lavoro che non dovrà andare disperso e la mappa conoscitiva dovrà estendersi alle biblioteche civiche pubbliche e private del Tigullio, perché solo una conoscenza approfondita, non meramente statistica, ci consentirà di capire quali sono le relazioni attuali tra biblioteche e che cosa è possibile fare per costruire una rete che comprenda scuole e territorio e consenta di fare un salto di qualità ormai possibile e necessario.

Chi governa il sistema? Non certo i bibliotecari, che non hanno autonomia gestionale e di bilancio, mentre sarebbe utile introdurre nei bilanci programmi esecutivi di gestione (PEG), correlati alla valutazione dei risultati. I PEG dovrebbero accompagnarsi alla conclamata autonomia scolastica, che dovrebbe coinvolgere insegnati e studenti e non restare un paravento burocratico, magari per la ricerca di finanziamenti privati che difficilmente, però, sarebbero neutrali e potrebbero al contrario non coadiuvare ma snaturare la funzione pubblica della scuola.
L’obiettivo non è la competizione ma la cooperazione tra biblioteche.
Non si è, invece, riusciti a presentare una bibliografia ragionata di libri e altri prodotti multimediali relativi a storia, arte e cultura del Tigullio, la cui compilazione avrebbe potuto rappresentare una piccola sfida per una scelta culturale intelligente per il mondo della scuola e non solo, coinvolgendo oltre i bibliotecari anche gli editori, i librai, gli insegnanti e gli studiosi di storia locale.

Alcuni di questi volumi, con una scelta limitata a 50 titoli, avrebbe dovuto rappresentare l’occasione di un dono ad alcune biblioteche scolastiche. Forse si potrà realizzare questo progetto nel prossimo anno; sarebbe la prima volta di un impegno collettivo per una bibliografia, un obiettivo difficile per i problemi semantici, linguistici, biblioteconomici e culturali ma possibile in un territorio così ricco di storia e di testimonianze.
Al di là dell’occasione che l’ha determinata, la compilazione di una bibliografia relativa al Tigullio, quale riferimento territoriale per saggistica e narrativa e per quanto riguarda gli autori che hanno avuto un rapporto non episodico con il nostro territorio, dovrebbe comprendere non solo i comuni della costa ma anche le valli dell’entroterra: Fontanabuona, Aveto, Sturla e Petronio.

Non si è riusciti poi a realizzare una piccola rassegna espositiva degli editori liguri simile a quella di Peagna, con una particolare attenzione alla scuola, né un’iniziativa collaterale di book crossing sotto i portici del centro storico o una esposizione tramite pannelli, a cura delle scuole e biblioteche, o pubblicazioni e depliant delle varie iniziative adottate per valorizzare quella biblio-creatività che è così importante espressione di una cultura diffusa.
Non è stato facile neppure ricostruire una mappa attendibile delle biblioteche scolastiche esistenti sul territorio, per vari motivi; anzitutto sembra che non siano del tutto note all’autorità scolastica regionale il patrimonio librario presente nelle scuole, la funzionalità e la qualità dei locali, le professionalità possedute per garantire un minimo di operatività.

Il programma ministeriale Bibliomediascuole, che purtroppo non si è più ripetuto né finanziato, obbligava a conoscere almeno dove erano ubicate tali biblioteche e la quantità del personale impegnato, per selezionare i progetti di intervento e per finanziarli.
Sono i docenti bibliotecari che continuano impavidi a frequentare corsi e a programmare attività in attesa che finisca la lunga notte dell’indifferenza; quindi il problema riguarda direttamente gli insegnanti, ma anche gli studenti, le famiglie, le istituzioni.
Occorre una ventata di novità e modernità, una vera e propria rinascita dei valori civici e culturali. In una logica di cooperazione e non di competizione, di differenziazione e di complementarietà; questa logica di rete è resa più pressante dal Web e dovrebbe riguardare anzitutto la rete tra biblioteche scolastiche e poi tutto il sistema.

In termini industriali si parla di innovazione, di processo e di prodotto, nella scuola di prodotti per l’apprendimento e processi per l’insegnamento, di funzione documentaristica e didattica ma anche di creatività: per questo sarebbe importante un confronto continuo di esperienze in modo da diffondere le esperienze più avanzate.
Ultimamente abbiamo verificato come nella finanziaria non ci sia alcun finanziamento a favore delle biblioteche scolastiche; certo si possono comprendere le note ristrettezze di bilancio, ma se si parla di scelte che penalizzano la scuola e la biblioteca scolastica in particolare sarebbe il caso di discuterne in maniera critica; a fronte di uno spreco intollerabile di risorse – per non parlare d’altro – destinate alle armi e alle missioni militari.
Un carro armato costa come una biblioteca scolastica! Non è questo un luogo comune ma, di fronte all’anacronismo e all’assurdità della guerra e della corsa agli armamenti, mi sembra questa una battaglia di civiltà ancora da fare, urgente!

Ritornando ai temi del convegno, uno dei problemi non eludibili riguarda la catalogazione e i vari software di riferimento. Noi viviamo in uno strano paese dove il Ministero dell’università e della ricerca, quello della Pubblica istruzione, quello dei Beni e le attività culturali non dialogano neppure nella costruzione delle architetture di rete: abbiamo così SBN dell’ICCU (Istituto centrale del catalogo unico) che unico non è; Winiride in uso nella scuola, Aleph nell’università; per non parlare di Regioni, province e comuni. La Regione Liguria, ad esempio, per il Catalogo collettivo delle biblioteche liguri (CBL) utilizza SBN mentre la Provincia utilizza Sebina.
Anche a livello cartografico i sistemi informativi territoriali (SIT) spesso non consentono una omologazione dei dati, protocolli condivisi, una certificazione e una interoperabilità tra sistemi diversi; persino nei rapporti con le istituzioni comunitarie prevale la babele informatica (e questo interessa non solo i professionisti o gli studiosi ma anche le scuole).
Un secondo problema riguarda l’uso di sistemi open source per la scuola, Linux in particolare, che consentirebbe anche un miglior uso delle scarse risorse disponibili. Ma anche gli strumenti comunicativi oggi possibili sono quasi inutilizzati: dalla semplice posta elettronica, che sembra non avere ancora diritto di cittadinanza nelle scuole e nelle istituzioni. Facilitare la comunicazione è possibile ma non è voluto, non conviene in una logica aziendalistica che assedia da tempo i valori e i diritti pubblici. Tra i nuovi strumenti comunicativi Skype e altri sistemi di trasmissione telefonica via web, i sistemi wireless, l’I-pod, Web 2.0 ecc. Penso alla possibilità concreta di far almeno ascoltare buona musica nella biblioteca della scuola in assenza dell’insegnamento della materia, di far ascoltare un audiolibro ad esempio a bambini e anziani, e l’elenco potrebbe continuare.
Un aspetto non secondario riguarda infine il copyright e la novità dei Creative Commons (solo alcuni diritti riservati anziché tutti).
Le nuove normative interessano le biblioteche con la limitazione delle fotocopie e soprattutto per il prestito a pagamento, che penalizza certamente le scuole e le biblioteche e che ha dato luogo alla campagna AIB No pago.

casarossa.rino@libero.it


VACCARO, Rino. Biblioteche scolastiche: esperienze a confronto. «AIB notizie», 19 (2007), n. 9, p. 14-15.

Copyright AIB 2007-09, ultimo aggiornamento 2007-09-21 a cura di Zaira Maroccia
URL: http://www.aib.it/aib/editoria/n19/0914.htm3

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