Le associazioni professionali AIB, ANAI, Assotecnici, che rappresentano le professionalità tecnico-scientifiche del Ministero per i beni e le attività culturali, nel loro impegno a sostenerne in tutte le sedi istituzionali il riconoscimento e la valorizzazione, hanno ottenuto fin dal 1997 con l’art. 11 della l. n. 59/1997 (cosiddetta legge Bassanini) l’introduzione del principio per cui si sarebbe dovuto prevedere nei contratti pubblici una “disciplina” (giuridico-economica) distinta, oltre che per le figure professionali che svolgono compiti implicanti l’iscrizione ad albi, anche per le figure professionali che svolgono compiti “tecnico-scientifici e di ricerca”, come è da sempre definito il personale scientifico dei Beni culturali.
Questa norma finora non aveva trovato attuazione per la difficoltà incontrata in sede di contrattazione nell’identificazione del personale che svolge le attività genericamente indicate come “tecnico-scientifiche”, e correva il rischio di essere messa da parte da altri istituti normativi come la vice-dirigenza o le posizioni organizzative che, lungi dal dare riconoscimento alla specificità delle elevate professionalità, si pongono come riconoscimento delle sole responsabilità gestionali.
Di recente, con la legge n. 229/2003, le associazioni hanno ottenuto, dopo un complesso iter parlamentare, che nel d. lgs. n. 165/2001 (testo unico sui pubblici dipendenti) venisse indicato espressamente che le categorie tecnico-scientifiche esclusive destinatarie della “distinta disciplina” sono quelle dei Beni culturali, espressamente nominate (archeologi, storici dell’arte, archivisti e bibliotecari).
Convinte che, in particolare in un Ministero eminentemente tecnico come il MiBAC, il perseguimento dei fini istituzionali richiede non solo capacità organizzative e manageriali, ma l’apporto nelle diverse attività tecnico-scientifiche istituzionali – anche non implicanti la gestione di strutture o di personale – di tutte quelle competenze che solo le professionalità specialistiche possono garantire, le associazioni hanno quindi sollecitato, con documenti, memoriali a ministri e sottosegretari e colloqui con i competenti funzionari, i ministeri per i Beni culturali e per la Funzione pubblica, l’ARAN e i sindacati a inserire finalmente la disciplina in questione nell’imminente contratto 2006-2009, il primo dall’entrata in vigore della predetta l. n. 229/2003.
In questa ottica giovedì 1 luglio scorso Ferruccio Ferruzzi per l’ANAI e Marzia Miele per l’AIB, hanno incontrato, alla vigilia della trattativa conclusiva, il segretario generale della UIL-BAC Gianfranco Cerasoli e il segretario generale della UIL Pubblica amministrazione Salvatore Bosco, che si sono impegnati a sostenere il recepimento della previsione legislativa nel contratto, all’articolo dove si era aperta una possibilità di riconoscere “elevate professionalità”, solo per incarichi temporanei richiedenti ancora troppo generici requisiti universitari e specialistici.
Grazie a queste iniziative e a questo decisivo sostegno, si è conseguito il risultato che, nelle norme di rinvio del contratto stipulato il 14 luglio (art. 37), sono state eliminante temporaneità o occasionalità degli incarichi e genericità delle attività e requisiti, come previsto nella bozza iniziale, e si dispone che nella sessione contrattuale immediatamente successiva alla approvazione della legge finanziaria 2008 venga trattata in modo organico e completo l’intera disciplina prevista da disposizioni di legge per le elevate professionalità, comprese espressamente “le posizioni di coloro che espletano compiti tecnico-scientifici e di ricerca”.
Pur se si tratta di una previsione dispositiva, e quindi di qualcosa di ben di più delle precedenti “dichiarazioni di intenti” che si aggiungevano pleonasticamente dopo l’articolato dei contratti, per il momento essa è ancora priva di contenuti concreti ed esigibili.
Essendo la sessione contrattuale 2008 comunque obbligata, si dovrà rafforzare per l’imminente nuova tornata contrattuale la presenza costante istituzionale delle associazioni e la loro capacità di sollecitazione, affinché l’effettivo riconoscimento delle categorie tecnico-scientifiche dei beni culturali da tanto atteso diventi finalmente una realtà concreta.