Lo scorso marzo si è svolto a Lipsia il terzo congresso della BID (Bibliothek und Information Deutschlands), l’istituto che raccoglie al suo interno le varie associazioni di bibliotecari e documentalisti tedeschi, insieme con il Goethe Institut e la Fondazione Bertelsmann. Il titolo del convegno, lapidario nella sua efficacia: “Information und Ethik”, apre orizzonti vastissimi alla ricerca, alla discussione, al confronto professionale.
I lavori congressuali, distribuiti lungo l’arco di quattro giorni (19-22 marzo), sono venuti in parte a coincidere con le date della grande fiera del libro di Lipsia (Leipziger Buchmesse) organizzata nella stessa struttura fieristica, nel cui centro congressi si è svolto, appunto, il convegno bibliotecario. È stato facile, pertanto, partecipare a entrambi gli avvenimenti e cogliere gli aspetti più attuali e innovativi della nostra professione.
Per meglio illustrare lo spirito che ha animato l’iniziativa faccio in parte mie le parole di Barbara Lison, la portavoce ufficiale della BID:
«L’informazione è una parola chiave del ventunesimo secolo che aiuta le persone a capire il mondo. Dall’informazione nasce la conoscenza, dalla conoscenza l’istruzione, dall’istruzione la cultura e la civiltà. L’informazione è però, al tempo stesso, una mercanzia che viene ideata, prodotta e venduta con criteri di profitto.
Non tutti purtroppo possono permettersela.
Grazie all’informazione, selezionata in modo raffinato, leggermente modificata, falsificata, gestita in modo riservato, vengono costruite e tenute in vita strutture di potere.
Dell’informazione si può fare un uso indebito facendone uno strumento di oppressione.
Le biblioteche dispongono di una massa di informazioni ordinate per essere usufruite ai fini della conoscenza. Le biblioteche considerano prioritario predisporre queste informazioni e trasmetterle in modo neutrale e non falsificato a chi le richieda. Nessuna biblioteca al mondo manipola l’informazione o vi ostacola l’accesso, a meno di venire essa stessa degradata a puro strumento di potere politico. Le biblioteche si sentono moralmente impegnate a garantire il libero accesso all’informazione, come dichiarato e sottoscritto in documenti di portata internazionale».
Il congresso ha quindi dedicato larghissimi spazi alla discussione degli aspetti etici della conservazione e diffusione dell’informazione anche in quei contesti socio-politici che possono considerare con fastidio questa loro funzione.
Il programma prevedeva sedute e incontri sui temi “classici” della biblioteconomia (catalogazione e classificazione), approfonditi e attualizzati alla luce di nuovi studi e di nuove tecnologie applicate. In tale contesto, abbondante spazio è stato dedicato alla digitalizzazione dei testi (la nuova frontiera delle biblioteche?), alla riflessione sull’e-book, alla presentazione di tecnologie e progetti in parte già avviati, alla discussione e all’approfondimento di questi temi che in Germania, in non pochi ambienti, sono già strumento di grandi realizzazioni.
Basti per tutte il riferimento all’accordo, recentemente sottoscritto, fra Google e la Biblioteca nazionale bavarese, che prevede la messa in rete di circa un milione di opere presenti a Monaco (anche in italiano!!!) e non soggette al diritto d’autore.
Come avviene da qualche anno, il convegno prevede un’occasione di conoscenza e scoperta dell’esperienza professionale di un paese straniero, che viene invitato come “paese ospite”, quest’anno la Danimarca. I colleghi danesi, ben noti per l’altissimo livello delle loro biblioteche, hanno presentato in uno stand i risultati della loro “strategia bibliotecaria nazionale”, con particolare attenzione ai progetti rivolti verso l’avvenire.
Il programma prevedeva inoltre un’articolata serie di iniziative collaterali: visite guidate a Lipsia, la città di Bach, di Mendelssohn e del Faustus di Goethe – che nonostante le vicissitudine storiche riesce ancora a offrire al visitatore sensazioni particolarissime –, visite a località di interesse nei dintorni, concerti, serate riservate ai congressisti, partecipazione alla grande serata inaugurale della Fiera del libro, e, naturalmente, un ricco e vario programma di visite a importanti biblioteche, una delle quali, la celebre e bellissima “Albertina”, è stata oggetto di visita nel corso del viaggio di studio in Turingia e Sassonia organizzato dall’AIB lo scorso settembre.
La partecipazione al congresso ha costituito un’occasione di conoscenza e di approfondito aggiornamento professionale, come pure il contesto giusto per stabilire legami e rapporti che potranno avere una ricaduta di grande interesse anche in vista dell’IFLA 2009 a Milano, che rappresenterà per noi tutti un’occasione irripetibile di arricchimento umano e professionale.
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