L’incontro dei coordinatori delle varie commissioni e gruppi di studio con il CEN, oltre a ripristinare una periodicità interrotta da quasi un anno, è stato quasi un preambolo del Congresso nazionale, sia perché convocato alla sua vigilia, sia perché le comunicazioni presentate dai rispettivi referenti si sono continuamente intrecciate con le tematiche enucleate dal Comitato scientifico per l’annuale appuntamento romano.
Una splendida sede ha accolto i partecipanti in un magnifico pomeriggio ottobrino, purtroppo funestato dal disastroso incidente della metropolitana; la biblioteca del Collegio Innocenziano Pro Unione è stata mostrata e presentata dalla responsabile, Loredana Nepi, che ha accolto i convenuti con grande cortesia e affabilità; e certamente nessuna sede poteva essere più adatta di una biblioteca storicamente dedicata all’ecumenismo, per introdurre un dibattito e una discussione tra le tante espressioni di varia estrazione politica e culturale, che costituiscono uno dei punti di forza della nostra professione.
Proprio questa vivacità è stata individuata dal Presidente Mauro Guerrini nella sua breve introduzione, che ha sottolineato come l’associazione debba favorire il patrimonio di idee che ciascun socio può arricchire, magari incoraggiando la partecipazione attiva a gruppi o commissioni già in sede di richiesta di iscrizione.
Le comunicazioni svolte dai rispettivi coordinatori hanno dato sinteticamente conto di quanto si sta facendo all’interno di ciascuna commissione e gruppo di studio: il quadro di unione che ne deriva è sicuramente un palinsesto assai ricco e articolato, sia per quel che attiene alle più impegnative campagne per la promozione alla lettura (Nati per leggere, iniziative per la salvaguardia del prestito da parte delle biblioteche pubbliche, le nuove normative in materia di deposito legale), sia per quanto riguarda la riflessione teorica e la predisposizione di strumenti di tipo professionale (traduzione italiana di raccomandazioni IFLA e ALA nel settore delle biblioteche pubbliche e in quello del trattamento del libro antico e delle collezioni speciali).
Se, da un lato, l’Associazione si appresta ad affrontare il suo congresso con un retroterra che la vede presente in tutti gli ambiti e i settori della professione, non mancano tuttavia alcuni elementi di criticità, rispetto ai quali si registra una pressoché unanime convergenza:
- la progressiva erosione di risorse umane, che in alcune commissioni e gruppi ha ridotto considerevolmente le forze attive impegnate;
- una sostanziale dicotomia e mancanza di comunicazione rispetto all’attività di sodalizi istituzionali omologhi per aree di interesse (è il caso della Commissione nazionale Catalogazione e indicizzazione, rispetto alla revisione delle RICA).
Prendendo atto di questo stato di fatto, e di come in qualche modo i due punti precedenti siano l’uno la conseguenza dell’altro, il Presidente Guerrini si è soffermato sulle azioni da intraprendere per il superamento di questo stallo; occorre certamente aumentare la capacità di penetrazione dell’AIB all’interno (o perlomeno nell’ambito)di momenti di concertazione di tipo politico, per esempio sostenendo attività di valorizzazione di un mondo bibliotecario ancora troppo in ombra, quale è quello universitario.
L’analisi sulla "crisi di dotazione organica" di commissioni e gruppi, avvertita come un segno di stanchezza da parte dei bibliotecari italiani, consapevoli di essere di fronte a un bivio per quel che riguarda il futuro della professione, ha portato inevitabilmente a una riflessione sulle tematiche dell’incipiente dibattito congressuale. A nome del Comitato scientifico, Claudio Gamba ha ringraziato tutte le commissioni e i gruppi di studio interpellati, per il contributo dato alla preparazione della scadenza di quest’anno, contribuendo a creare "dal basso" le premesse per un dibattito che ci si attende ricco e fecondo, assolutamente necessario in un momento in cui lo scenario d’azione della biblioteca muta con estrema rapidità, determinando situazioni di pericolosa concorrenza.