[AIB] AIB notizie 18 (2006), n. 10
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Il fondo Capuana fra tradizione e innovazione digitale

Laura Sapuppo, Antonio Torrisi

Mineo, gentile paesino di origine medievale arroccato sulle estreme propaggini nord orientali degli Iblei, domina tutta la piana di Catania. Palazzo Capuana, nel centro storico cittadino, residenza neoclassica in cui nacque e visse lo scrittore verista, è uno dei suoi gioielli più preziosi.
Recentemente restaurata con fondi europei, l’antica residenza è tornata a rivivere, accogliendo tra le sue mura secoli di storia letteraria. Luigi Capuana così la descriveva: «…Era un aggregato di casette di contadini, comprate in diverse occasioni con l’idea di abbatterle e poi fabbricare la palazzina attuale nello spazio da esse occupato. Di mano in mano che si presentava l’opportunità d’un nuovo acquisto, una comunicazione veniva aperta nel muro intermedio, e perciò la casa presentava una strana varietà di livello. Si scendevano, si salivano scale e scalette per andare da una stanza all’altra, dove poco o niente era stato mutato...» (da Ricordi d’infanzia e di giovinezza). Ciò che oggi lo studioso o il visitatore può trovarvi è un nuovo "aggregato" fatto di storia, arte, libri e curiosità che, come in un sistema di scatole cinesi, coinvolge, sorprende e si ramifica nei multiformi aspetti della cultura.

Il palazzo ospita, infatti, il Museo capuaniano, con i cimeli e gli oggetti appartenuti allo scrittore e la biblioteca personale di Capuana, importante fonte di documentazione per quanti fossero interessati a studiarne l’opera. Al primo piano si trova la biblioteca comunale, con una sezione dedicata all’infanzia e cataloghi informatizzati che saranno a breve consultabili nell’OPAC SBN e offre, inoltre, innumerevoli testimonianze della tradizione culturale menenina che dal poeta vernacolo Paolo Maura giungono fino a Giuseppe Bonaviri.
Oltre alla raccolta completa dei manoscritti e alle numerose opere a stampa e carteggi, Palazzo Capuana custodisce mobili, quadri (alcuni del macchiaiolo Telemaco Signorini) e tutto ciò che a vario titolo è appartenuto allo scrittore, compresa una lettera di protesta dei maggiori fautori della Repubblica romana contro l’intervento francese, datata 1849, in cui compaiono tra le numerose firme quelle di Mazzini, Garibaldi, Saffi e Dall'Ongaro.
Numerosi documenti autografi testimoniano la fitta rete di relazioni epistolari che Capuana intrattenne con gli scrittori a lui contemporanei, italiani e stranieri: Balzac, Cesareo, D'Annunzio, De Roberto, Dossi, Graf, Guerrazzi, Ibsen, Imbriani, Pirandello, Pitrè, Tommaseo, Verga, Zola.
Com’è noto, l’arte fotografica suscitò enorme interesse in Capuana tanto da renderlo pioniere fra i pionieri in Sicilia. La collezione fotografica presente ci restituisce immagini di grande fascino in cui ai ritratti di personaggi alcuni dei quali illustri (Balzac, De Roberto, Musco, Pirandello, Zola e Verga), si alternano scatti rappresentativi della quotidianità.
Il secondo piano della Casa museo ospita inoltre un fondo antico di circa 1300 documenti, con incunaboli, cinquecentine e altri volumi preziosi e rari provenienti dalle ex biblioteche dei Gesuiti e dei Padri Cappuccini. Il pianterreno, infine, racchiude un fondo composto da opere in esperanto appartenuto al prefetto Pietro Rizzo e sta per accogliere la biblioteca di Croce Zimbone, eminente scrittore e letterato menenino.
Il ricco patrimonio documentale, distribuito su più piani, costituisce dunque un unicum il cui trait d’union è rappresentato dalle più varie espressioni artistico-letterarie che, come un’alchimia negli anni, sono sorte a Mineo.
A circa un anno dall’inaugurazione della Casa museo, patrocinata dalla Presidenza della Repubblica e dal Ministero per i beni e le attività culturali, il numero di lettori comuni e studiosi va sempre più accrescendosi. Palazzo Capuana è un attivissimo centro culturale che ospita mostre tematiche, convegni letterari, concerti, eventi e manifestazioni di promozione turistica, tant’è che negli ultimi mesi il Centro ha aderito al progetto di Coordinamento nazionale degli archivi e musei letterari, che ha lo scopo di favorire gli scambi culturali e di realizzare mostre itineranti per valorizzare il patrimonio artistico italiano.
Chi scrive ha avuto il privilegio di conoscere questa splendida realtà, grazie al periodo di stage che ha concluso il corso di specializzazione per "Esperti per la documentazione avanzata e la promozione del patrimonio culturale", promosso e organizzato dall’ICCU tra il 2004 e il 2005.
Il corso prevedeva infatti 300 ore di aggiornamento e qualificazione professionale per il management della Biblioteca digitale italiana. La biblioteca civica di Mineo, che aveva già proceduto alla scansione di parte dei documenti, finanziata con un progetto P.O.R Sicilia 2000-2006, in virtù di una convenzione stipulata tra l’ICCU e il Comune di Mineo, ha messo a disposizione degli stagisti i circa 4000 documenti digitali relativi al fondo archivistico, del quale fanno parte non solo alcuni manoscritti originali della produzione artistica di Luigi Capuana, ma anche testimonianze della sua vita accademica, dell’impegno politico e dei suoi molteplici interessi.
L’obiettivo dello stage era la digitalizzazione e l’indicizzazione, in via sperimentale, di un nucleo di riproduzioni di alcune opere dello scrittore. Per raggiungere tale scopo, si è puntato sui vantaggi che l’utilizzo dell’XML può apportare nei sistemi di automazione di biblioteca rispetto alle funzioni base di archiviazione, aggiornamento ed export dei dati, soprattutto per la facilità di creazione, elaborazione, visualizzazione e recupero.

La novità rappresentata dalla creazione di metadati in linguaggio XML e le difficoltà relative alla natura multiforme del materiale documentario da catalogare ha richiesto particolare attenzione alla progettazione e alla sperimentazione delle procedure di lavoro più appropriate. È stato necessario, infatti, coniugare tecniche di catalogazione archivistica e bibliotecaria con le nuove procedure per l’applicazione dei MAG nel linguaggio XML.
Diverse le fasi di lavoro: dalla selezione dei documenti da trattare alla riconversione digitale dei file in formato JPEG a 72 dpi, dalla creazione di un database Access per l’inserimento dei dati alla schedatura del documento digitale e infine alla produzione di fogli di stile, secondo lo schema MAG. La documentazione prodotta è stata infine raccolta su un supporto elettronico, oggi consultabile a richiesta presso la Biblioteca civica.
Vari sono stati i generi letterari trattati: le novelle (Don Peppantonio), i romanzi (Il marchese di Roccaverdina e Giacinta), le poesie (Il lago di Naftia), il teatro (Malia), la corrispondenza, le fotografie (tra cui: Emilio Zola, Capuana finto morto, Beppina Poggi, La festa delle palme, Donna con scialle, Luigi Pirandello, Federico De Roberto, Giovanni Verga e Federico De Roberto, Corrado Guzzanti, Angelo Musco, Laboratorio di scultore con modella nuda) e documenti vari (tra cui alcuni autografi di Vincenzo Bellini, Henrik Ibsen, Honorè de Balzac).

Lo stage, come d'altronde tutto il corso, è stato altamente formativo per la ricchezza, la particolarità e la bellezza dei documenti trattati e grazie alla competenza e allo spirito di collaborazione di tutto il personale della Biblioteca. Aldo Fichera, responsabile dei Servizi culturali del Comune di Mineo (egli stesso studioso di Luigi Capuana), è stato di nodale utilità e sostegno per l’organizzazione e l’espletamento del lavoro di stage. A lui si devono le puntuali descrizioni codicologiche inserite nelle descrizioni dei file metadati, tratte dalla sua tesi di laurea inedita (Regesto dei manoscritti di Luigi Capuana conservati nella Biblioteca comunale di Mineo, Università di Catania, a.a. 2001-2002).
Di fondamentale importanza sono stati il confronto con realtà simili e i preziosi consigli del prof. Gianfranco Crupi (Università "La Sapienza" di Roma) docente del corso ICCU con sede a Cosenza, sulla compilazione dei fogli di stile XML.
Ci si auspica che la Direzione generale per i beni librari e gli istituti culturali possa finanziare un progetto della Biblioteca digitale italiana (BDI) che coinvolga complessivamente il patrimonio di Palazzo Capuana.
Per raggiungere adeguati livelli di omogeneità e standardizzazione nel trattamento di informazioni relative ai documenti, partendo da quanto già catalogato e digitalizzato, occorrerebbe creare un’infrastruttura di conservazione, fruizione e comunicazione in cui la presenza di dispositivi hardware e software direttamente collegati alla BDI rappresenterebbe uno dei suoi punti di forza. L’uso di un sistema integrato per il trattamento e il recupero del documento che, accanto alla descrizione catalografica, possa fornire l’accesso all'immagine relativa all'oggetto e a eventuali altri allegati multimediali indicizzati e ricercabili, preserverebbe i beni dal decadimento fisico e dall’obsolescenza tecnologica offrendo nel contempo la più ampia disseminazione possibile.
Attraverso l’utilizzo dei più avanzati strumenti di recupero dell’informazione e delle tecnologie informatiche applicate ai documenti archivistici e bibliografici, Palazzo Capuana potrà presto addivenire a ciò che già si sta delineando in nuce: uno stimolante campo di sperimentazione per l’applicazione di metalinguaggi ai record catalografici, oltre che un centro di studi avanzati su Capuana e sul Verismo e un laboratorio di ricerca su temi e problematiche relative alle biblioteche d’autore.

L.Sapuppo@unict.it
A.Torrisi@unict.it


SAPUPPO Laura, TORRISI Antonio. Il fondo Capuana fra tradizione e innovazione digitale. «AIB notizie», 18 (2006), n. 10, p. 12-13.

Copyright AIB 2007-01, ultimo aggiornamento 2007-01-03 a cura di Zaira Maroccia
URL: http://www.aib.it/aib/editoria/n18/1012.htm3

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