[AIB] AIB notizie 18 (2006), n. 9
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Le biblioteche digitali sono biblioteche

Vittorio Ponzani

"Le biblioteche digitali sono biblioteche": così recita la 4a tesi del Manifesto per le biblioteche digitali, elaborato dal Gruppo di studio sulle biblioteche digitali dell'AIB. Un’espressione a prima vista scontata, in realtà assai pregnante e ricca di conseguenze, tanto da poter essere considerata quasi un paradigma dello stesso Manifesto.
La biblioteca digitale è infatti una naturale evoluzione della biblioteca tradizionale, di cui mantiene i principali caratteri che ne costituiscono l’identità: la capacità di raccogliere e gestire collezioni di documenti e di organizzare efficaci servizi informativi agli utenti.
La biblioteca digitale, come afferma il Manifesto, condivide "con tutte le altre biblioteche la natura di servizio di mediazione per l'accesso alle conoscenze storicamente determinato dall'interrelazione con il proprio ambiente".
Appare tuttavia evidente che, rispetto alla biblioteca tradizionale, la dimensione virtuale trasforma radicamente sia le collezioni che i servizi, e questo comporta necessariamente un loro ripensamento in relazione alla nuova realtà digitale.
Tra gli aspetti più delicati, messi bene in luce dal Manifesto per le biblioteche digitali, è la centralità dell'utente ("le biblioteche digitali hanno come focus gli utenti"). Nell’ambito dell’informazione digitale, infatti, il ruolo dell’utente assume una maggiore complessità rispetto alla biblioteca tradizionale, in quanto chi "naviga" in rete è sempre più in grado di costruirsi la "propria" biblioteca digitale, avvantaggiandosi della possibilità dell’accesso diretto ai contenuti, che costituisce il valore aggiunto della documentazione digitale.
Di fronte a questo rapporto "diretto" utente-biblioteca, diventa ineludibile il problema dell’interoperabilità tra i sistemi, cioè della elaborazione di un "linguaggio" comune tra le diverse biblioteche digitali, a prescindere dalle comunità di cui sono emanazione (biblioteche, archivi, musei, enti di ricerca, pubblica amministrazione, aziende ecc.), che riconduca a unitarietà funzionale i loro contenuti e i loro servizi.
Il linguaggio delle biblioteche digitali e la sua capacità di svolgere una funzione di intermediazione per l’accesso alle conoscenze è stato al centro di un importante convegno che si è svolto a Ravenna il 10 e 11 febbraio 2006, intitolato "Il linguaggio delle biblioteche digitali 2: un Manifesto per le biblioteche digitali".
A questo convegno è dedicato lo speciale di questo fascicolo di "AIB notizie", che proseguirà anche nel numero successivo: al resoconto di ciascuna relazione presentata segue un confronto con gli stessi relatori, per approfondire alcuni punti critici emersi nel corso del convegno. In linea con la struttura "aperta" e non conclusiva del Manifesto, questo "speciale" intende essere una tappa del percorso di riflessione in cui devono essere coinvolti i bibliotecari e che "AIB notizie" seguirà con attenzione, dando spazio allo scambio di idee su quello che è uno dei temi cruciali per il futuro delle biblioteche.

ponzani@aib.it


PONZANI, Vittorio. Le biblioteche digitali sono biblioteche. «AIB notizie», 18 (2006), n. 9, p. 3.

Copyright AIB 2006-11, ultimo aggiornamento 2006-11-30 a cura di Zaira Maroccia
URL: http://www.aib.it/aib/editoria/n18/0903.htm3

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