[AIB] AIB notizie 18 (2006), n. 7-8
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Un "Library Movement" per il WLIC 2009 a Milano

Giuliana Casartelli
presidente della sezione Lombardia dell'AIB

Il 75° IFLA World Library and Information Congress è stato assegnato all’Italia e si svolgerà a Milano nel 2009 nella nuova e prestigiosa sede della Fiera di Milano.

Per le biblioteche e i bibliotecari italiani aver vinto la procedura di assegnazione del WLIC e poter organizzare il WLIC in Italia dopo oltre 40 anni (Roma 1964) è importante come per l’Italia è stato vincere l’assegnazione delle Olimpiadi (Torino 2006) e organizzarle dopo oltre 40 anni da quelle svoltesi a Roma nel 1960. Forse anche più importante per noi italiani e bibliotecari.
Infatti la terza volta che si tiene il WLIC in Italia (1929, 1964 e appunto 2009) costituisce un’occasione "olimpica" unica che capita nella vita professionale di un bibliotecario in genere una volta sola.
Si tratta di un indiscusso riconoscimento al mondo bibliotecario italiano e a Milano e alla Lombardia in particolare.

Inoltre è una straordinaria opportunità di sviluppo, di promozione e valorizzazione del sistema bibliotecario italiano.
La preparazione di questo evento deve essere l’occasione per dare impulso e per realizzare una politica di sviluppo delle biblioteche italiane, in particolare delle biblioteche pubbliche, partendo dall’esperienza della rete delle biblioteche lombarde.

Infatti è giunto il momento in Italia di un rinnovato "Movimento per le biblioteche".

I dati sulla lettura in Italia dell’AIE indicano una crescita nel 2005 dello 0,95% dei lettori, in costante aumento negli ultimi 6 anni (ben +10,4%), nonostante un certa standardizzazione dell’offerta editoriale e una percentuale di lettori sul totale della popolazione che comunque rimane di gran lunga inferiore alla media europea.

Per far emergere tutta la domanda potenziale dei lettori italiani, di cui vediamo attualmente solo la punta dell’icerberg, sono necessarie le biblioteche, quelle pubbliche in particolare, diffuse capillarmente su tutto il territorio nazionale con organizzazione e servizi adeguati a generare la domanda e a rendere manifesti i bisogni di lettura e informazione.
Questo "Library Movement" può trovare nella rete bibliotecaria lombarda non tanto un modello da copiare, ma soprattutto un traino e una testimonianza di come anche in Italia si possa e si debba investire sulle biblioteche e ottenere indicatori di risultato vicini alle migliori performance europee [1].

Quale miglior occasione di provare a mettere in moto questo "Library Movement" se non ora, con l’attenzione di tutto il mondo puntata sull’Italia, sulle biblioteche e sui bibliotecari italiani?

La sfida coinvolge bibliotecari e decisori politici in egual misura. I primi devono essere consapevoli della propria professionalità e dell’importante ruolo che giocano nella società dell’informazione. I secondi devono credere nei primi e nell’indispensabile servizio che questi offrono per lo sviluppo culturale e non solo della società italiana.
Una recente ricerca commissionata dall’AIE [2] indica una diretta relazione tra il PIL di una regione e la percentuale di lettori: chi legge di più produce anche più ricchezza. Infatti lo studio "ha evidenziato che se l’indice di lettura di libri nelle regioni meridionali fosse stato anche solo pari a quello medio italiano, oggi la crescita della produttività al Sud sarebbe stata da 20 a 30 punti percentuali più alta. Una delle ragioni di questo mancato processo sta nel grave ritardo in cui si è sviluppato il complesso delle "infrastrutture per la lettura": biblioteche e sistemi di pubblica lettura, librerie, biblioteche scolastiche".
La sintesi della ricerca citata si conclude con la seguente affermazione: "Dati alla mano, una maggiore lettura (ma anche più cinema, più teatro, più visite a musei, concerti, ecc.) ha un effetto sull’economia maggiore di molti macchinari. E di conseguenza, una biblioteca serve allo sviluppo economico di una regione più di una tangenziale!".
Noi bibliotecari dobbiamo essere pronti a raccogliere questa sfida: la buona riuscita di un evento così importante come WLIC 2009 dipenderà certamente dalla buona organizzazione dello stesso, ma anche dai benefici che ne saprà trarre il mondo delle biblioteche lombarde e italiane.
E questo beneficio sarà anche in termini non solo culturali ma anche economici per la Lombardia e l’Italia.

La Sezione Lombardia dell’AIB crede fortemente in questa opportunità e impegnerà le sue risorse per il successo dell’evento e del "Movimento per le biblioteche", che deve crescere e svilupparsi in vista dell’evento stesso, apportando benefici a livello nazionale e locale.

La rete delle biblioteche pubbliche lombarde ha la sua forza nella sua stessa natura di web, in definitiva di un organismo vivente che si sviluppa grazie alla cooperazione integrata delle sue parti e che vive nell’ambiente di una regione "sviluppata". Ma questo soltanto non basta più.

Le esigenze degli utenti spingono a estendere la rete di cooperazione alle altre reti bibliotecarie lombarde, in primis a quelle delle università, biblioteche che costituiscono un’importante e ben sviluppata realtà a supporto dello studio, della ricerca e dell’alta specializzazione.

Non meno cruciale dovrà essere l’integrazione di questa rete con le grandi biblioteche pubbliche statali e con le numerose biblioteche di altra titolarità, che con il loro patrimonio e le loro specialità rappresentano una preziosa risorsa per la rete delle biblioteche lombarde.
Una rete bibliotecaria che troverà il suo centro nella grande biblioteca pubblica, della quale sarà dotata la città di Milano.

L’occasione del WLIC 2009 in Lombardia dovrebbe essere anche il laboratorio per l’attuazione di sinergie effettive con le istituzioni culturali non propriamente bibliotecarie, ma contigue, in particolare i musei e gli archivi, di cui esiste in Lombardia una grande presenza per ricchezza e varietà.
Se la società dell’informazione ha la sua forza nel concetto di web, di rete integrata e distribuita di contenuti di diversa tipologia, allora tutte le tipologie di istituzioni culturali, che vivono in questo ambiente, per continuare a essere vincenti, devono strutturarsi in maniera reticolare, al fine di realizzare la rete culturale lombarda.

I bibliotecari lombardi devono essere perfettamente consapevoli di questa occasione "olimpica" e dell’importanza di quanto sapranno costruire.

Auspico un forte impegno di tutti i bibliotecari lombardi, soci e non soci, per contribuire alla realizzazione dell’evento: solo insieme a voi WLIC 2009 a Milano sarà l’occasione per il pieno riconoscimento professionale e per la visibilità sociale delle biblioteche e dei bibliotecari italiani in Italia e nel mondo intero!

Il "Library Movement" per WLIC 2009 ci chiama.

coordinatore@ovestcomobiblioteche.it


[1]: Gli indicatori di risultato delle biblioteche pubbliche lombarde sono consultabili a partire dal sito della Struttura biblioteche della Regione Lombardia. I dati complessivi sulle biblioteche italiane sono presenti nel Rapporto sulle biblioteche italiane 2005-2006 / a cura di Vittorio Ponzani; direzione scientifica di Giovanni Solimine, Roma: AIB, 2006.
[2]: Libro bianco: Investire per crescere. Quando la lettura produce competitività economica? e Dalla ricerca degli economisti ai dati dell’Ufficio studi dell’AIE presentato agli Stati generali dell’editoria del 21 e 22 settembre 2006.


CASARTELLI, Giuliana. Un "Library Movement" per il WLIC 2009 a Milano. «AIB notizie», 18 (2006), n. 7-8, p. 21.

Copyright AIB 2006-10, ultimo aggiornamento 2006-10-16 a cura di Zaira Maroccia
URL: http://www.aib.it/aib/editoria/n18/0721.htm3

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