[AIB] AIB notizie 18 (2006), n. 7-8
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World Library And Information Congress 2006:
72nd IFLA General Conference and Council "Libraries: dynamic engines for the knowledge and information society"

Sezione classificazione e indicizzazione

Leda Bultrini

I lavori della sezione Classification and Indexing nel contesto del congresso IFLA di Seoul sono stati, come di consueto, aperti e chiusi dalle riunioni dello Standing Committee, che precedono e seguono immediatamente le fasi del congresso vero e proprio e hanno la finalità di:
1) fare il punto sull’attività svolta nel corso dell’anno precedente dai gruppi di lavoro occupati in concreto sui diversi temi;
2) fissare il calendario degli incontri dei gruppi medesimi nel periodo congressuale;
3) pianificare le attività congressuali degli anni a venire;
4) programmare il lavoro tecnico-scientifico futuro;
5) programmare le iniziative di informazione verso l’esterno, sistematiche (mediante newsletter e spazio web), o specifiche.

È stato definito il tema di massima della sessione congressuale di Durban 2007 dedicata ai temi dell’indicizzazione semantica (Partners for subject access to bring libraries and users together), facendo attenzione, come è costume della sezione Classification and Indexing, a che esso si prestasse ad accogliere interventi d’interesse per la regione che ospita il congresso, superando l’istintiva autoreferenzialità di organismi nei quali, per motivi per lo più economici, ma anche di peso politico-culturale, le realtà esterne all’Europa e al Nord-America sono ben poco rappresentate.

Il tema dell’allargamento della partecipazione ai lavori della sezione ai paesi africani e asiatici è stato, peraltro, centrale in tutti i lavori dello Standing Committee, che ha assunto impegni puntuali in questo senso, sia prevedendo azioni specifiche nel contesto dei gruppi di lavoro esistenti (per esempio per la sollecitazione dei pareri delle agenzie bibliografiche di quei paesi sul lavoro che sta svolgendo il Working Group on Guidelines for Subject Access by National Bibliographic Agencies, v. di seguito) sia con l’istituzione di un ristretto gruppo di lavoro ad hoc.

Nel contesto delle sessioni congressuali, nel tradizionale open forum della Division of Bibliographic Control, la sezione Classification and Indexing, che ne fa parte, ha illustrato, con una relazione di Marcia Zeng (Kent State University, Kent, USA), lo stato di avanzamento dei lavori del Working Group on Functional Requirements for Subject Authority Records (FRSAR), che si sta occupando, per quanto attiene ai soggetti, dell’estensione del modello FRBR ai record di autorità, a integrazione del lavoro del Working Group on Functional Requirements and Numbering of Authority Records (FRANAR).

La sessione congressuale organizzata dalla sezione Classificazione e indicizzazione ha avuto quest’anno come tema Interoperability of subject access for multilingual and multi-script networked environment, particularly for Asia.
Le relazioni presentate hanno riguardato:
1) la centralità del trasferimento del “significato” come questione centrale dell’interoperabilità, in particolare fra contesti linguistici e culturali diversi, anche all’interno dello scenario di un virtual authority control (Gertrude Soonja Lee Koh, Dominican University, River Forest, USA, Transferring intended messages of subject headings exemplified in the list of Korean subject headings)
2) l’utilizzo della classificazione a faccette per l’organizzazione delle risorse nel web, l’analisi comparativa di tre classificazioni dei contenuti applicate da web directories molto usate in Cina, Hong Kong, Corea e Tailandia e la proposta di un modello pensato per il contesto asiatico (Kyung-Sun Kim, University of Wisconsin-Madison, Madison, USA, Facet analyses of categories used in web directories: a comparative study).
Marcia Zeng ha chiuso la sessione presentando i nuovi standard, IFLA, statunitense e britannico, per i vocabolari controllati, mono e multilingue (IFLA Guidelines for multilingual thesauri - 2005, NISO Z39.19 Guidelines for the construction, format, and management of monolingual controlled vocabularies - 2005, BS 8723 Structured vocabularies for information retrieval - Guide - 2005).

I gruppi di lavoro specifici dello Standing Committee hanno proseguito la loro attività parallelamente ai lavori propriamente congressuali con gli abituali incontri operativi.
Il Working Group on Guidelines for Subject Access by National Bibliographic Agencies ha esaminato le politiche di accesso per soggetto praticate da alcune agenzie bibliografiche, che era stato possibile raccogliere nei mesi precedenti, fissando i tempi per la formulazione di un primo documento di definizione degli aspetti di cui tenere conto nelle linee guida e, prima ancora, mediante il quale effettuare un’operazione di allargamento della raccolta di informazioni disponibili ad altre agenzie bibliografiche.
Entro la fine del 2006 l’attività del gruppo di lavoro sulle linee guida IFLA per i tesauri multilingue vedrà la sua conclusione con la pubblicazione del documento definitivo.
Il Division Working Group on Functional Requirements for Subject Authority Records (FRSAR), che ha nel frattempo elaborato, secondo il modello FRBR, un’ipotesi di formulazione degli users tasks specifici per i record di autorità per i soggetti, ha proseguito la sua discussione sulla riformulazione delle entità del gruppo 3 (oggetto, concetto, evento, luogo), che aveva avuto un momento di riflessione comune in un incontro tenutosi a Vienna in luglio.
L’incontro di Seoul ha arricchito il dibattito, ma non è arrivato, su questo aspetto, a una sintesi delle diverse posizioni, che hanno rivelato, nella loro forte differenziazione, l’appartenenza a tradizioni indicizzatorie diverse.
Ha avuto un nuovo impulso, dopo un periodo di inattività dovuto a gravi problemi di salute della coordinatrice, che è stato necessario sostituire, il progetto MulDiCat, The multilingual dictionary of cataloging, finalizzato alla realizzazione di un dizionario normalizzato multilingue della terminologia biblioteconomica, che funga da base per la stesura dei documenti ufficiali e degli standard internazionali nel settore, avviato dalla sezione Cataloguing, al quale la sezione Classification and Indexing contribuisce per la parte relativa all’indicizzazione semantica.

Le informazioni sulle finalità e gli ambiti di attività dei gruppi di lavoro sono disponibili sulle pagine web dell’IFLA riservate alla Sezione, nelle quali è possibile trovare il Piano strategico del biennio in corso e la newsletter della Sezione, pubblicata due volte l’anno, in maggio, con la finalità prevalente di fornire brevi notizie sulle novità da segnalare, nei diversi paesi o a livello internazionale, in ambito di indicizzazione semantica e classificazione, e a novembre, con maggiore spazio alle informazioni sulle attività della Sezione stessa e dei suoi gruppo di lavoro.

In conseguenza dell’avvenuta designazione dell’Italia come sede del WLIC 2009, e in ricordo del grande interesse e rilievo scientifico del seminario di studi internazionale sul rinnovamento del Soggettario tenutosi presso la BNCF nel 2001, lo Standing Committe ha deciso con entusiasmo di programmare sin d’ora un satellite meeting da tenersi, appunto, a Firenze con l’auspicio di poterne fare un appuntamento periodico, che segni i momenti rilevanti della riflessione sulla metodologia e la pratica dell’indicizzazione semantica.

Sezione sui servizi bibliotecari alle società multiculturali

Domenico Ciccarello

Verso un IFLA/Unesco Multicultural Library Manifesto
Il Congresso di Seoul è stato estremamente positivo ed efficace dal punto di vista della Sezione.
La stesura del draft sul Multicultural Library Manifesto, a cui lo Standing Committee ha lavorato alacremente per mesi (con il Midwinter Meeting di Girona, in Spagna, lo scorso marzo, quale tappa cruciale per la sua redazione e discussione), si sottopone finalmente al giudizio della comunità bibliotecaria internazionale, e ciò nel momento più opportuno (con Claudia Lux e Alex Byrne ai vertici della Federazione, e una bibliotecaria come Loriene Roy, che della multicultura ha fatto la propria bandiera professionale, attuale presidente dell’American Library Association).
Sono già stati richiesti pareri agli altri Comitati delle Sezioni, agli organi centrali della Federazione e al Presidente in carica, Alex Byrne, con un feedback oltremodo incoraggiante, confermato dalla menzione che lo stesso Byrne ha fatto, durante la sessione conclusiva del Congresso, del lavoro che gli organi dell’IFLA stanno svolgendo per questo importante obiettivo. Il Manifesto è stato approvato "in content" sia dal Governing Board che dal Professional Board, con minime proposte di correzione, inoltre è giunta una richiesta di integrazione da parte della Division on Bibliographic Control sulla trascrizione dei caratteri e sul controllo di autorità.
Il tema è stato oggetto di discussione nel secondo meeting del Coordinating Board, l’organismo che riunisce gli officers delle Sezioni nell’ambito delle diverse Divisioni.
Il Manifesto sarà quindi completato e sottoposto al parere dell’Unesco molto probabilmente in tempo utile per l’incontro previsto a Parigi nel prossimo mese di ottobre. I tempi di approvazione da parte dell’Unesco, tuttavia, si prevede saranno molto lunghi (1-2 anni).
A Seoul vi hanno lavorato in particolare Benedikte Kragh-Schwarz (Danimarca), Clara M. Chu (USA) and Kim Mijin (Canada).

I servizi multiculturali nel programma del 72° Congresso
Mercoledì 23 agosto ha avuto luogo l’evento scientifico organizzato dalla Sezione Servizi multiculturali: "Successful partnership in multicultural library services: Asian Communities".
Molto interessante lo scenario emergente dalle relazioni (scaricabili come sempre da Iflanet) presentate alla sessione: Soe Win Shein, della Moe Thauk Kye Library di Tokyo e Masanobu Itoi della Oizumi Public Library descrivono alcune delle migrazioni che meno conosciamo, come quella brasiliana in Giappone, e la complessità con cui occorre confrontarsi per offrire servizi di qualità in un coacervo multilingue come quello dell’area metropolitana di Tokyo; non meno rilevante, come hanno riferito Zhang Guirong, Alacatang e Delger, lo sforzo che si sta compiendo in Cina nei servizi rivolti alle diverse comunità linguistico-culturali.
Anche nello sviluppo di raccolte e servizi bibliotecari, in effetti, la Cina ha attraversato fasi difficilissime, per i noti motivi politici della sua storia recente, ma gli attuali segnali di ripresa culturale fanno molto ben sperare.
L’unico intervento di un relatore occidentale, Lynn Copeland, riguardante il progetto interuniversitario Multicultural Canada Digitization, impressiona per il suo essere così "focus-oriented", così perfettamente mirato sulla realtà storico-sociale della regione dell’Ontario e sui bisogni informativi degli immigrati (ma anche dei canadesi che vogliono conoscere tutte le pagine, belle e meno belle, del proprio passato).
Va ancora sottolineato come motivi multiculturali a Seoul siano stati presenti, in modo neppure troppo trasversale, in una grande quantità di momenti del Congresso, qui accenno solo al programma Scripts, Unimarc and Unicode, a cura dell’Unimarc Core Activity, alla sessione della Africa Regional Section: Libraries and indigenous knowledge in Africa, e infine alla delicatissima giornata di dibattito organizzata dall’IFLA/FAIFE (Free Access to Information and Freedom of Expression) sul tema "Is freedom of expression an absolute right of all human beings, or are there topics and circumstances where it does not apply? ", sollecitato dalla recente polemica suscitata dall’immagine del Profeta islamico pubblicata in un quotidiano danese, e dai risvolti che la libertà di espressione e informazione, di cui le biblioteche da sempre sono strumento, può avere in situazioni "sensibili" del genere.

Progetti futuri e collaborazione con altre Sezioni e Divisioni
A Seoul i responsabili della Sezione hanno incontrato i colleghi delle Sezioni Ragazzi e Lettura, con l’obiettivo di coordinare insieme gli sforzi per un Satellite meeting a Pretoria nel 2007, sul tema comune "Innovative multicultural library services for all: literacy, learning and linguistic diversity".
Saranno invitati anche un relatore dall’IBBY (International Board on Books for Young People) e uno dall’IRA (International Reading Association).
Sono in corso inoltre i contatti con le altre Sezioni della Divisione III per una sessione congiunta di un’intera giornata sul rapporto tra biblioteche pubbliche e inclusione sociale in occasione del Congresso di Durban.
Il tema portante della sessione sarà "Empowering communities through placement of new libraries", con un suggestivo richiamo, quindi, alla progettualità di nuove biblioteche in chiave di centro propulsore di scambi tra le comunità locali e fattore di progresso sociale e culturale.
Si sta inoltre esplorando la realizzazione di una breve sessione (due ore), sempre a Durban, sul tema "The importance of the mother tongue in learning and reading", in cooperazione con la Sezione Ragazzi. La Sezione sarà coinvolta anche nella preparazione di una sessione della Sezione sulle biblioteche governative, che intende affrontare in occasione del Congresso sudafricano l’argomento "Government libraries: issues and approaches to multi-lingual collections and services".
Infine, sono state decise data e sede del prossimo incontro di medio termine del Comitato, che si terrà in Slovenia, a Ljubljana, dal 24 al 27 febbraio 2007. In quell’occasione, sarà ripreso il progetto di riedizione (e aggiornamento) delle Guidelines della Sezione, per il quale è già stato costituito il Gruppo di lavoro: Robert Pestell (Australia), coordinatore; Clara M. Chu, Christine McDonald, Fred Gitner (USA), Kirsten Leth Nielsen (Norvegia), Domenico Ciccarello (Italia).

ciccarello@aib.it

Sezione sull’acquisizione e lo sviluppo delle collezioni

Corrado Di Tillio

L’avventura coreana è cominciata con una conferenza-satellite organizzata, forse per la prima volta, da tre Sezioni insieme (Acquisizione, Document Delivery, Reference) e tenutasi il 17 e 18 agosto presso la nuovissima National Library for Children and Young Adults, nel dinamico quartiere di Gangnam, a sud del fiume Han.
La collaborazione tra i tre Standing committees non è stata casuale, poiché riflette la vicinanza e la commistione di questi tre aspetti del lavoro in biblioteca.
Una tra le relazioni più interessanti, a opera della statunitense Jo Kibbee, ha infatti evidenziato come oggi più che mai il bibliotecario di reference abbia bisogno di sapere di prestito interbibliotecario e servizio di fornitura dei documenti (ILL/DD), di politiche e procedure esistenti nella propria struttura, di altre opzioni (a pagamento o gratuite) disponibili online, di licenze e diritto d’autore, destreggiandosi in equilibrio tra orientamento al servizio verso tutti gli utenti (anche remoti) e limiti imposti dalla legislazione.
Molte cose sono cambiate dopo l’ingresso prepotente sulla scena dell’open access, con i benefici e le problematiche descritte da Kay Vyhnanek, ma il servizio ILL/DD sembra però destinato a rimanere ancora a lungo!
Durante la conferenza sono stati presentati dei casi di studio, tra tutti un database giapponese di reference digitale, presentato da Tomoko Kitagawa, dai numeri sorprendenti: circa 20.500 domande e risposte, soprattutto su storia e cultura locale, inserite da più di 400 biblioteche partecipanti in tutto il Giappone, soprattutto pubbliche (68%).
Il database, che contiene anche una guida sulle collezioni speciali disponibili presso le biblioteche che hanno aderito al progetto, è una risorsa informativa di grande utilità per gli utenti e per i bibliotecari – non solo per il reference, ma anche per la formazione, l’analisi dell’utenza, la revisione delle collezioni, la promozione ecc.
Gli altri casi di studio hanno riguardato i servizi ILL/DD di una biblioteca pubblica coreana e del Korean Institute of Science and Technology Information (KISTI), nonché le procedure di negoziazione e acquisto delle licenze relative a un software bibliografico presso un campus nord-americano.
La conferenza è stata inoltre l’occasione per presentare le linee guida IFLA sul reference digitale e il contenuto di quattro capitoli (selezione/gestione/licenze/statistiche) del Manuale sulla selezione, l’acquisizione e la gestione delle risorse elettroniche, in corso di redazione da parte di alcuni membri dello Standing committee.
Il sito web del Satellite-meeting contiene le relazioni e/o le presentazioni.
La sessione all’interno della conferenza IFLA si è tenuta il 24, grazie all’organizzazione congiunta con la Sezione sui Seriali. Quasi tutte le relazioni sono disponibili sul sito.
Circa 85 partecipanti hanno potuto avere un quadro esauriente della situazione dell’e-publishing in Giappone e America Latina, con un approfondimento riguardante la produzione scientifica delle cosiddette learned societies nel Regno Unito.
Una buona parte del programma ha poi riguardato gli e-books, con l’esperienza consortile coreana di Korea Education & Research Service (KERIS) e quella finlandese di FinELib. Hanno avuto spazio anche il punto di vista di un fornitore (Ebrary) e di un consulente legale, in questo caso sugli aspetti legali dei repositories ad accesso aperto.

Le due riunioni di rito dello Standing committee si sono svolte con una partecipazione piuttosto ridotta, di sette-otto membri da Europa (Finlandia, Francia, Italia e Russia), Asia (Cina, Corea del Sud) e Nord-America (Stati Uniti).
Degna di nota la presenza di osservatori da Cina, Francia, Malaysia, Messico, Norvegia, Qatar, Regno Unito, Svezia e Stati Uniti. Per l’IFLA di Durban (2007) è stato deciso di abbandonare i temi legati alla realtà africana per un argomento più "caldo", quello della descrizione delle collezioni, già oggetto di un recente convegno a Helsinki i cui atti sono stati pubblicati su «Signum» n. 3/2006.
"I modelli di descrizione delle collezioni: le iniziative della prossima generazione" è il titolo finora stabilito. Vista la specificità del tema, è molto probabile che verrà diffuso un call for papers.
Da parte della Sezione Africa è stata offerta la possibilità di inserire una relazione nel loro convegno-satellite.
Per Quebec City (2008) invece vi è ancora la possibilità di un satellite-meeting successivo al Congresso IFLA.
Al segretario dello Standing committee, Lynn Sipe, è stata affidata la redazione di un progetto sul Manuale sulla selezione, l’acquisizione e la gestione delle risorse elettroniche, di cui è molto probabile la trasformazione in un toolkit in linea. È stato predisposto un gruppo di lavoro per la redazione - rimasta in sospeso da molto tempo - di alcune linee-guida sui doni, a partire dalle relazioni di Berlino (Conferenza IFLA 2003).

Tra gli altri appuntamenti degni di nota, la sessione congiunta delle Sezioni Biblioteche per ragazzi e Lettura (la lettura "intergenerazionale" e il fenomeno dei "Bunko" giapponesi), l’incontro con Leonard Kniffel (direttore di "American libraries"), il workshop della Emerald sulla pubblicazione di articoli in riviste di biblioteconomia; la sessione delle Sezioni Biblioteche pubbliche e Audiovisivi (il download di musica dal sito web della Odense Centralbibliotek), e quella delle Sezioni Gestione della conoscenza e Statistica (la qualità in una biblioteca universitaria a Bologna).
Il mio "oscar" per la migliore relazione quest’anno va senza dubbio a Cyril Oberlander. La sua relazione è sul sito della conferenza e, come riferito da lui stesso, le sue slides saranno presto su E-LIS: il mio consiglio è di non perderle.

Gam-sa-ham-ni-da!

c.ditillio@bibliotechediroma.it

Sezione catalogazione

Mauro Guerrini

Due le novità dopo Seoul: la ricognizione dei problemi catalografici presenti nel contesto culturale orientale; il testo unico delle ISBD.

1) Il quarto incontro dell’IME ICC (Principi di catalogazione internazionali) è stato quanto mai fruttuoso: intanto ha contribuito a fare emergere una realtà vivace e in grande espansione anche sul piano biblioteconomico, in particolare Corea, Cina, Giappone e Vietnam; questi paesi godono di una lunga tradizione catalografica, che dagli anni Cinquanta (Giappone e Corea) e dagli anni Novanta (Cina e Vietnam) hanno avviato un confronto e un rapporto molto stretto con le agenzie statunitensi che producono strumenti e codici catalografici (AACR2 e DDC, tradotta nel 2006 in vietnamita).
In secondo luogo ha evidenziato peculiarità linguistiche che incidono fortemente sulla redazione dei codici di catalogazione, soprattutto se hanno ambizione di avere una valenza internazionale: i bibliotecari coreani, cinesi e giapponesi hanno ricordato che nelle loro scritture non esiste il concetto di parola; per cui quando le norme stabiliscono che se un periodico cambia una parola fra le prime cinque del titolo, per loro la regola risulta assolutamente lontana e pertanto inapplicabile; hanno ricordato che fonte d’informazione principale per molte pubblicazioni dei loro paesi è il colophon, non il frontespizio; e così tanti altri dettagli, che l’IME ICC dovrà certamente accogliere in una nuova stesura dei principi che ci auspichiamo possa essere pubblicata quanto prima; a questo proposito vorrei ricordare il lavoro di revisione del testo dei principi compiuto da un gruppo di italiani prima dell’incontro di Seoul, con lo scopo di renderli più organici e logici.

2) La "consolidated ISBD", che tradurrei in italiano con l’espressione "Testo unico della ISBD" oppure con "ISBD. Testo unico", è stata edita online da Future Directions dell’IFLA nei mesi scorsi e sarà pubblicata in forma elettronica e cartacea presumibilmente nell’estate 2007; si tratta di una grandissima novità: le otto (più una) ISBD sono state fuse in un testo unico, cercando di armonizzarne il dettato, che presentava discrepanze in alcuni punti (area 2, 4 e 6 in particolare).
Un lavoro complesso e difficile, coordinato da Dorothy McGarry, con l’aiuto tecnico della Deutsche Nationalbibliothek, sede di Francoforte. La nuova versione pone l’accento sulle notizie; non descrive quindi i vari tipi di risorse documentarie, bensì le varie tipologie di informazioni presenti sulle risorse.
Il tema è così importante che sarà ripreso ampiamente nel prossimo futuro anche in Italia.

guerrini@aib.it

Sezione education and training

Anna Maria Tammaro

Come ogni anno, i lavori della Sezione Education and Training dell’IFLA si sono concentrati su tre punti principali:
- l’aggiornamento della strategia della Sezione, adattandosi sia ai mutamenti molto importanti che l’IFLA sta attuando nella sua organizzazione sia ai cambiamenti della nostra società globale;
- il resoconto dei progetti completati e la proposta di nuovi progetti e pubblicazioni;
- la realizzazione delle Open Sessions, cioè delle Conferenze che ogni Sezione organizza durante il Congresso annuale.
Oltre questi, che sono i temi abituali in cui si struttura la Sezione, a Seoul si è deciso di richiedere l’attivazione di due Gruppi di discussione con il coinvolgimento più ampio di altre sezioni e divisioni dell’IFLA.

Strategia della Sezione Education and Training
I membri della Sezione Education and Training rappresentano le scuole di biblioteconomia e scienza dell’informazione di tutte le Aree geografiche; a essi si aggiungono osservatori, quest’anno soprattutto provenienti dall’Asia e membri corrispondenti, cioè persone autorevoli provenienti da alcuni dei Paesi del mondo non rappresentati nella Sezione e che vengono invitate a partecipare ai lavori della Sezione.
Il cambiamento tecnologico e la società dell’apprendimento hanno avuto un forte impatto nelle scuole di biblioteconomia in tutto il mondo, e la strategia che la Sezione ha sviluppato cerca di tenerne conto.
A questa comune sfida, si aggiunge il cambiamento organizzativo che l’IFLA sta attuando, anche riducendo il numero delle sezioni, ma soprattutto cercando di svolgere un ruolo attivo nella società dell’apprendimento e non solo un ruolo tecnico.

Progetti e pubblicazioni della Sezione
I progetti conclusi e quelli avviati vanno quindi nella precisa direzione di formare un professionista riconosciuto a livello internazionale, anche contribuendo a migliorare la qualità delle Scuole di biblioteconomia.
Il primo progetto a essere presentato è stata l’indagine completata nell’anno precedente sui sistemi usati per l’accreditamento e la garanzia di qualità. Il rapporto (che è stato da me realizzato per conto della Sezione) ha dimostrato che la maggioranza delle scuole di biblioteconomia attua una procedura che combina la valutazione interna (autovalutazione) ed esterna, attuata da agenzie del governo (come nel caso dell’Europa) o da associazioni professionali (come nel caso degli Stati Uniti).
Inoltre l’indagine ha evidenziato l’importanza che la valutazione sia focalizzata sui risultati dell’apprendimento (o learning outcomes) e come il riconoscimento dei titoli accademici debba essere considerato strettamente correlato alla valutazione di qualità.
I due aspetti, quello della qualità dei programmi formativi e quello della certificazione delle competenze dei singoli professionisti, devono essere considerati due facce della stessa medaglia.
Finora ha prevalso la scelta di accreditare i corsi di formazione (e soprattutto le Scuole), solo perché è più facile misurare dati quantitativi (come quelli relativi alle risorse impiegate) o dati procedurali (ad esempio il processo educativo attuato), invece che l’evidenza degli obiettivi formativi realmente raggiunti dagli studenti.
A conclusione di questo progetto sull’accreditamento delle Scuole di biblioteconomia, la Sezione ha deciso di presentare una continuazione del progetto, dando incarico a me insieme al Presidente della Sezione, Terry Weech, di analizzare un possibile approccio al riconoscimento delle qualifiche professionali, basato sugli obiettivi formativi di diversi profili professionali che possa facilitare l’equivalenza delle qualifiche.
Il progetto è stato approvato dall’IFLA e finanziato.
Un secondo progetto che la Sezione ha completato riguarda un problema che molte scuole di biblioteconomia si trovano ad affrontare: quello di offrire una formazione adeguata per la Biblioteca digitale, per cui fino a oggi pochi sono i corsi offerti e di questi nessuno è accreditato.
Weech e Pors (rispettivamente Presidente e Segretario della Sezione) hanno riportato i risultati dell’indagine, attuata visitando i siti web delle scuole di biblioteconomia nelle diverse Aree regionali dell’IFLA.
I risultati dimostrano che la maggioranza delle offerte di corsi per la biblioteca digitale si trova negli Stati Uniti, in Canada, in Corea (quest’ultima ha la percentuale più alta).
Esistono inoltre corsi in Inghilterra, ma limitati a moduli e alcune esperienze di corsi congiunti (come il master internazionale realizzato da Parma e Northumbria) pensati soprattutto per la biblioteca ibrida. Circa le conoscenze e competenze che lo studente deve dimostrare di avere, non c’è accordo (come non c’è accordo sulla definizione di biblioteca digitale), se non nel generale riconoscimento che le competenze di organizzazione della conoscenza e di gestione debbano integrarsi con un’ottima conoscenza delle tecnologie.

Conferenze della Sezione
La Sezione ha organizzato due conferenze (o Open Sessions) a Seoul: una dedicata al tema della cooperazione delle scuole di biblioteconomia in Asia e un’altra, insieme alla Divisione VII (Research and Education), finalizzata a conoscere le caratteristiche e le problematiche della ricerca e della didattica delle scuole di biblioteconomia della Corea.
La Open Session sulla cooperazione, dal titolo "Regional cooperation of LIS education institutes in East Asia", ha informato sull’evoluzione della cooperazione in Asia dove questa è impiegata per migliorare e aggiornare il curriculum.
I relatori, provenienti da Cina, Giappone, India, Taiwan e Corea hanno illustrato la situazione in veloce crescita, insieme a relatori dall’Australia e dagli Stati Uniti che hanno parlato di multiculturalismo.
Nel 2005 è stato attivato un forum transcontinentale, chiamato AALA (dal nome dei continenti Africa, Asia e America Latina), che collabora con il progetto europeo coordinato dalla Scuola di Copenhagen per aggiornare il curriculum alla società dell’informazione.
La cooperazione è stata guidata da alcune conferenze internazionali che hanno avuto notevole importanza in Asia, come la Prima conferenza internazionale sulle biblioteche digitali (ICUDL 2005, in Cina), le periodiche conferenze internazionali sulla biblioteca digitale in Asia (ICADL, arrivate all’ottava edizione), e la conferenza specificamente indirizzata ai problemi dei docenti di biblioteconomia che si è tenuta per la prima volta nel 2006 a Singapore (A-LIEP Asia Pacific Conference on Library and Information Education and Practice).
I problemi evidenziati dai relatori come specifici dell’Asia, possono in realtà essere riconosciuti comuni a tutti, in particolare quelli di noi italiani, come: il mercato del lavoro non richiede bibliotecari professionisti ma di basso livello, l’offerta di corsi di biblioteconomia è superiore alla richiesta degli studenti, la qualificazione professionale è incerta, la disciplina rivela le sue debolezze soprattutto nella ricerca e nelle pubblicazioni dei docenti, la competizione con la professionalità degli informatici è molto forte.
La storia delle scuole di biblioteconomia in Corea è stata illustrata nella seconda Open Session, in collaborazione con la Divisione Library Theory and Research e dal titolo "Library and information science research: the case in Korea".
La storia della biblioteconomia in Corea comincia agli inizi del 1900 a Busan con un Reading Club, ma ha subito molte vicissitudini, legate all’occupazione del Giappone prima, che ha annesso la Corea e chiuso ogni iniziativa autonoma di scuole, e la guerra del 1957 dopo. Tale storia può quindi datarsi da dopo la guerra, ma la crescita è stata così rapida, come numero di scuole aperte e come quantità e specializzazione dei programmi offerti, da porre la Corea oggi tra i primi posti nel mondo per le scuole di biblioteconomia (ad esempio i corsi sulla biblioteca digitale più rinomati sono in Corea).
I corsi di biblioteconomia che portano a un diploma quadriennale (il nostro primo livello) sono 38, mentre i corsi di livello master (le nostre lauree specialistiche) sono 22.
Esistono anche 13 corsi di terzo livello (cioè il nostro livello di master di secondo livello e dottorato), che hanno soprattutto lo scopo di attuare la convergenza tra studi dell’utenza e studi sulle tecnologie dell’informazione.
Malgrado questi notevoli successi, i docenti di biblioteconomia che abbiamo incontrato hanno manifestato alcune insoddisfazioni, causate da un calo degli iscritti ma soprattutto dalla bassa o mancata considerazione del livello scientifico della disciplina. Soprattutto per questo secondo problema, i docenti sono attivamente impegnati nell’aumentare e migliorare il numero delle pubblicazioni scientifiche, in particolare quelle riguardanti le diverse problematiche della biblioteca digitale, che riveste un interesse crescente.

Gruppi di discussione
Come risultato della discussione sui temi della cooperazione e dell’innovazione tecnologica, la Sezione ha deciso di proporre all’IFLA l’avvio di due Gruppi di discussione. Questi fanno parte del pacchetto di novità organizzative che l’IFLA ha illustrato e hanno lo scopo di aggregare più sezioni intorno a una problematica trasversale, per affrontarla da più punti di vista.
I Gruppi di discussione hanno durata limitata (due anni al massimo). Nel caso che la Sezione ritenga opportuno mantenerli, tendono a trasformarsi in Gruppi di interesse speciale. I Gruppi di discussione proposti sono stati i seguenti: "LIS education in developing counties" (coordinatore: Ismail Abdullahi) e "E-learning" (coordinatore: Anna Maria Tammaro).

Considerazioni finali
Posso dire che il Congresso IFLA di Seoul verrà ricordato dalla Sezione per la sua vivacità e ricchezza di interventi propositivi: la Sezione Education and Training ne è uscita rivitalizzata e con un insieme di nuovi impegni e nuove collaborazioni con altre Sezioni e Divisioni dell’IFLA.
La mia opinione è che il Congresso IFLA di Seoul sia stato in generale un successo. Non posso finire senza partecipare la mia ammirazione per le università coreane e le biblioteche universitarie. In particolare ho visitato due scuole di biblioteconomia di Seoul e le loro biblioteche centrali, condivise con altre facoltà. La Corea destina il 3% del PIL alla ricerca e questo è evidente negli edifici e nelle attrezzature, che definirei lussuose (perfino eccessive).
Quello che mi ha più colpito è che la tecnologia avanzatissima (meglio delle biblioteche americane, a mio parere) si sposa armoniosamente con un’evidente attenzione all’utente e un’atmosfera calorosa.


World library and information congress 2006: 72nd IFLA General Conference and Council "Libraries: dynamic engines for the knowledge and information society". «AIB notizie», 18 (2006), n. 7-8, p. 6-12.

Copyright AIB 2006-10, ultimo aggiornamento 2006-11-16 a cura di Zaira Maroccia
URL: http://www.aib.it/aib/editoria/n18/0706.htm3

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