[AIB] AIB notizie 18 (2006), n. 6
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Parole chiave: biblioteche, bibliotecari
keywords: libraries, librarians

a cura di Maria Grazia Corsi

A Bologna ritorna "Artelibro"
Si è svolto nel capoluogo emiliano, dal 15 al 17 settembre, nel suggestivo scenario del Palazzo di re Enzo e del podestà, "Artelibro, festival del libro d'arte". La manifestazione, dopo il successo degli anni precedenti (35.000 i visitatori nel 2005), è giunta quest'anno alla sua terza edizione. Varie conferenze, lezioni di divulgazione storico-artistica e dibattiti si sono succeduti nei tre giorni del festival. Ma il pubblico ha soprattutto avuto modo di ammirare (e acquistare) i libri d'arte esposti da oltre duecento editori e librai italiani e stranieri. La novità di quest'anno ha riguardato la presenza di una nuova sezione rivolta al libro da collezione e d'antiquariato nello spazio del cortile dell'Archiginnasio, realizzata con la collaborazione dell'Associazione librai antiquari d'Italia. Un focus speciale è stato poi dedicato alla fotografia, all'arte contemporanea, all'architettura e al design, gli altri temi trattati durante la manifestazione hanno riguardato didattica, comunicazione, editoria, turismo culturale e divulgazione attraverso i bookshop.
Informazioni ulteriori su: www.artelibro.it.
(Leggere:tutti, n. 12 luglio-agosto 2006)

Fandango: il cinema in libreria
Libri, musica, gastronomia e soprattutto cinema: tutto questo si trova al Caffè Fandango, a Piazza di Pietra a Roma.
Un locale nuovo, inaugurato l'8 settembre, dove poter acquistare DVD, CD e libri della casa di produzione romana, ma anche partecipare a incontri con registi e attori, assistere a mostre fotografiche e, ovviamente, degustare bevande e piatti tipici. Tra gli spazi dedicati agli spettacoli, si segnalano la minuscola sala cinema da dieci posti e il palco per eventi musicali e teatrali.
(TrovaRoma, supplemento a La repubblica del 7 settembre 2006)

Buon gusto e cultura: nuovo sodalizio a Roma
Sempre più uniti in un mix che pare incontrare molto il favore del pubblico, buon gusto e cultura sono il "piatto forte" di Libri con gusto, libreria e wine bar in Largo dei Librai, a pochi metri da Campo de' Fiori a Roma. Non solo lettura e buona cucina internazionale, ma anche iniziative ed eventi culturali e ricreativi contraddistinguono questo locale: spettacoli, readings, mostre, presentazioni di libri, serate a tema (la "Notte bianca" di quest'anno è stata dedicata a Capri), convegni, corsi e tornei di scacchi, bridge e burraco.
Cresce finalmente anche nella capitale quell'offerta di relax, gusto e cultura che è ormai abbastanza diffusa in tutte le principali città europee.
(TrovaRoma, supplemento a La repubblica del 7 settembre 2006)

Il fascino della montagna tra degustazioni e letture
Se proprio vogliono farlo, è bene che gli avventori di Peak Book, nuova libreria-enoteca aperta di recente a Roma, in via Arco di Banchi, vicino a Castel Sant'Angelo, prima di assaggiare alcune delle numerose grappe (talvolta vere produzioni "di nicchia") e vini dell'arco alpino disponibili al bancone, diano – da sobri – un'occhiata alla cospicua dotazione (più di 3500 titoli) di libri che trattano di avventure, spedizioni, viaggi e sport in montagna, presenti nel locale insieme a guide e carte escursionistiche. Degustazioni e letture che certamente permettono di apprezzare al meglio l'ambiente e le tradizioni dei nostri monti. Non manca un nutrito programma culturale, in cui sono comprese anche mostre fotografiche, presentazioni di libri e altre iniziative, tutte ovviamente legate al tema caro ai gestori di questa singolare enoteca.
(TrovaRoma, supplemento a La repubblica del 22 giugno 2006)

Gli italiani leggono poco
Non è che sia una gran novità, ma vale la pena citare una recente ricerca effettuata dall'Associazione italiana editori (AIE): tra i quindici paesi europei l'Italia si posiziona al terz'ultimo posto per quantità di libri comprati. Sembra che gli italiani spendano in media solo 65 euro all'anno per l'acquisto di libri, contro i 208 spesi dalla Norvegia, paese con il più alto numero di lettori in Europa. Fanalino di coda risulta essere la Grecia con una spesa annua in libri di solo 40 euro.
Le università di Bologna e di Trento, su commissione dell'AIE, hanno condotto uno studio – prodotto nel luglio scorso – che mette in luce il rapporto diretto fra la quantità di libri letti e la crescita del Pil. I risultati parlerebbero di un mercato dell'editoria che per tutta l'Italia muove 4,4 miliardi di euro all'anno.
Secondo Gian Arturo Ferrari, direttore generale della divisione libri di Mondadori, nonché vicepresidente dell'AIE, quello dell'editoria è un settore che gode complessivamente di buona salute: solo la domanda è peggiorata: le persone che acquistano libri sono infatti sempre più ricche, istruite e concentrate al nord, con una forbice fra nord e sud quindi sempre più ampia. Fra gli italiani che leggono libri per motivi di aggiornamento professionale, al primo posto si trovano gli imprenditori, i dirigenti e i liberi professionisti (46%).
Ma anche in questo caso i colleghi europei risultano essere più bravi: in Francia infatti ben l'81% di liberi professionisti e di intellettuali si rivolge ai libri per mantenersi competitivo. Sempre l'AIE, andando a scavare meglio fra gli italiani che leggono, ha osservato che il 47,5 % si ferma al traguardo dei tre libri l'anno, mentre solo il 13,5 % ne legge uno al mese: unica nota positiva, emersa da quest'indagine, è che i giovani fra i 18 e 19 anni che leggono un libro al mese sono l'8,2 per cento (più della media nazionale) e che fra i laureati, con un'età compresa fra i 45 e 64 anni, il 23,1% ha una regolare frequentazione con il libro.
(La repubblica, 19 luglio 2006)

Successo della Malatestiana sul web
Nel panorama dei progetti di digitalizzazione e di pubblicazione sul web di testi letterari più o meno famosi, di antichi manoscritti o di documenti altrimenti introvabili, va sottolineato il lavoro svolto dalla biblioteca Malatestiana di Cesena in questi ultimi tre anni.
Se da un lato l'ambizioso obiettivo di Google è quello di collocare sul web il "sapere universale", con un criterio che apparentemente predilige l'aspetto quantitativo, il patrimonio di conoscenza apportato dalla Malatestiana sulla rete è analogamente di tutto rispetto, se non altro per la qualità e il valore dei documenti digitalizzati. A oggi sono già integralmente disponibili 38 dei 429 antichi manoscritti (di cui 343 conservati nella sala del Nuti) che il progetto di digitalizzazione, promosso in occasione del 550° anniversario della fondazione da parte di Malatesta Novello, prevede di rendere consultabili sul sito della biblioteca (www.malatestiana.it). E i risultati, in termini di apprezzamento da pare dell'utenza, non sono mancati: il numero di visitatori del catalogo informatico è in costante aumento, con una media di circa 40 mila contatti mensili e punte massime di oltre 60 mila accessi, come nel mese di marzo 2006.
Ma il progetto non si limita ovviamente alla sola pubblicazione online delle pagine dei preziosi codici. Per gli addetti ai lavori e gli studiosi sono di sicuro interesse le 3255 voci bibliografiche raccolte e le 1145 descrizioni dei manoscritti, che per circa la metà sono state effettuate da studiosi del passato. Il catalogo aperto annovera anche una sezione “testi”, che raccoglie molti degli studi generali sulla Malatestiana e sui suoi fondi manoscritti, oltre a una ventina di tesi di laurea sull'istituzione.
Da segnalare anche la sezione del sito web dedicata al forum, molto utilizzata dagli studiosi e dagli appassionati al patrimonio della biblioteca, e la possibilità di iscriversi alla newsletter, che permette di ricevere aggiornamenti e notizie sul catalogo aperto.
(www.sestopotere.com, 25 agosto 2006; www.itnews.it, 28 agosto 2006)

In mostra a Modena bibbie preziose e codici ebraici
La mostra "Fonti ebraiche presso la Biblioteca Estense universitaria", allestita nella sala Campori della Biblioteca Estense universitaria di Modena dal 3 al 24 settembre, propone, fra il materiale in visione, alcune bibbie, Talmud e libri di preghiere, opere di astronomia, astrologia, filosofia, linguistica e medicina. Sicuramente di pregio sono due ketubboth, veri e propri contratti matrimoniali stipulati a Carpi e a Modena nel 1629 e nel 1728 e vari lasciapassare rilasciati ad antenati dell'editore Angelo Fortunato Formiggini dal duca di Modena e dal Papa per favorire la loro attività di gioiellieri ducali (dell'editore Formiggini viene esposta, all'interno della mostra, la tesi di laurea "La donna nella Torah").
Paola Di Pietro Lombardi, responsabile del settore manoscritti della biblioteca modenese, intervistata, ha spiegato che la ricchezza dei circa 40 manoscritti, di cui alcuni miniati, e delle opere a stampa presenti nel nucleo originario dell'antica libreria ducale "testimonia la benevolenza e la lungimiranza degli Estensi nei confronti degli ebrei, di cui avevano intuito il prezioso apporto culturale e la straordinaria capacità di creare o di aumentare il potere economico dei centri nei quali si stabilivano". E fu proprio un ebreo reggiano, Moisè Beniamin Foà, a essere scelto dal duca Francesco III come libraio addetto alla biblioteca con il titolo di "provveditore ducale". La sua attività lo portò a stretto contatto con bibliotecari: prima con Francesco Antonio Zaccaria e poi, dal 1770, con Girolamo Tiraboschi con il quale iniziò un'intensa collaborazione finalizzata all'accrescimento della biblioteca. Foà riuscì infatti a procurarsi, tra le altre, la corposa opera di Moisè di Jacob Cordovero, dal titolo Or Jacar, ovvero Luce preziosa, un Pentateuco ebraico e l'Almagesto di Tolomeo. Frequentatore assiduo delle fiere librarie europee, era solito inviare alla libreria del duca le opere più significative che trovava sui mercati di Parigi, Lipsia, Francoforte, Londra e Anversa. Dimostrazione di questa sua passione da bibliofilo e del suo impegno come mercante di libri è il catalogo che nel 1770 compilò con i titoli delle opere acquistate in tutta Europa e che donò al duca accompagnandolo con la frase: "Non sarò il primo fra i librai d'Italia, ma non l'ultimo".
(www.emilianet.it)

Archivio audiovisivo del Movimento operaio: la nuova sede a Roma
Il Comune di Roma ha messo a disposizione una nuova sede alla Fondazione Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico: dal 20 giugno scorso la fondazione è ospitata in un edificio della Centrale Montemartini sulla via Ostiense (zona Mercati generali).
Vale la pena ricordare che l'archivio è stato fondato nel 1979 da Cesare Zavattini ed è confluito nella Fondazione nel 1985.
Per lungo tempo ospite di una sede provvisoria presso l'Unitelefilm, in seguito allo sfratto da parte dei proprietari ha rischiato di essere smembrato o addirittura disperso. Sarebbe stata una perdita gravissima, visto che l'archivio costituisce un patrimonio unico nel suo genere per quanto riguarda la documentazione audiovisiva di carattere storico-sociale del XX secolo, in particolare dal dopoguerra a oggi. Molto materiale proviene anche dagli archivi audiovisivi della Cgil e dell'Unitelelefilm, ex casa di produzione del Partito comunista italiano: si tratta di documentari, servizi giornalistici, addirittura fiction provenienti da tutto il mondo, ma principalmente dall'Italia, che in moltissimi casi non sarebbe possibile reperire altrove.
La nuova sede dell'archivio sarà aperta al pubblico e si potrà accedere ai terminali per la consultazione dei documenti audiovisivi, sarà allestita una sala di proiezione e nei circa 300 metri quadrati restaurati con il contributo della Regione Lazio non mancheranno spazi dedicati all'attività di ricerca, didattica e formativa.
(La Repubblica, 19 luglio 2006)

Google e l'entropia
Ci sia concesso per una volta, in questo spazio, di non fare tanto riferimento a una notizia, quanto a un'opinione.
Il fatto che Google abbia annunciato di aver chiuso un contratto con l'Università della California, la quale metterà a disposizione il patrimonio di circa 100 biblioteche per la digitalizzazione dei testi sul web, in effetti rischia quasi di non fare più notizia.
È invece affascinante lo scenario che il giornalista Gigio Rancilio, di fronte a questa informazione, ci prospetta: tutte le opere del mondo a disposizione di chiunque sul web, ma una sostanziale incapacità dei più (o di tutti?) a trarne beneficio, per l'insorgenza di un'irrefrenabile sindrome dello "zapping" che coglie chi si perde nella consultazione delle immense opportunità che un qualsiasi terminale Internet rivela. Rancilio si spinge oltre, e davanti a una simile prospettiva dichiara la propria impossibilità a leggere o addirittura vedere, lamenta la mancanza di una guida, di un senso, di un impulso preciso. Da qui a immaginare che è ormai prossima all'inaugurazione la biblioteca che Borges descrisse a suo tempo, il passo è breve.
Torna invece di crudele attualità l'altra informazione fornita dall'autore dell'articolo: che cioé il 42% dei tedeschi non ha mai letto un'opera di Brecht (si veda, al proposito, quanto evidenziato dallo studio condotto dall'AIE circa la lettura in Europa). Di fronte al meritorio lavoro di Google di portare tutto lo scibile umano sul web, al fine di evitare che il risultato di tale sforzo sia per lo più un prevedibile quanto irrinunciabile balzo in avanti dell'entropia, sembra quindi indispensabile un altrettanto meritorio lavoro di incentivazione alla lettura, ma anche all'analisi e alla capacità critica di "assorbire" ciò che si legge, vale a dire uno stimolo all'apprendimento, da cui emerge il diverso valore che ciascuno di noi può attribuire a ogni opera o, più semplicemente, a ogni informazione che la biblioteca virtuale (stavo per scrivere "di Babele") ci fornisce.
(Avvenire on line, 11 agosto 2006)

mgcorsi@yahoo.it


CORSI, Maria Grazia. Parole chiave: biblioteche, bibliotecari = keywords: libraries, librarians. «AIB notizie», 18 (2006), n. 6, p. 4-5.

Copyright AIB 2006-09, ultimo aggiornamento 2006-09-27 a cura di Zaira Maroccia
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