[AIB] AIB notizie 19 (2006), n. 3-4
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Alcune considerazioni degli organizzatori

Anna Galluzzi
(Biblioteca del Senato della Repubblica)

Il corso "Il Parlamento in biblioteca" è stato, per i bibliotecari del Senato, un’importante esperienza di collaborazione, all'interno con l'Amministrazione e, all'esterno, con altre realtà bibliotecarie. L'organizzazione del corso ha comportato, infatti, il coinvolgimento di colleghi di altri Servizi del Senato, che hanno, con il loro contributo teorico e di esperienza nei settori specifici dell'attività parlamentare, consentito di arricchire l'offerta formativa.
La fase progettuale e operativa è stata caratterizzata da una proficua collaborazione con l'Associazione italiana biblioteche e con la Biblioteca della Camera dei deputati, ciò ha garantito la necessaria uniformità dei contenuti formativi.
Infine, la partecipazione di 22 bibliotecari provenienti da biblioteche di base di tutta Italia ha rappresentato per i docenti un'occasione stimolante nel confronto con i servizi bibliotecari più vicini al cittadino sul territorio.
Il colloquio ha messo in luce la continuità delle esigenze informative dei cittadini e la delicatezza e complessità dei servizi di informazione di fonte pubblica nel quadro del sistema informativo contemporaneo.

a.galluzzi@senato.it

Fernando Venturini
(Biblioteca della Camera dei deputati)

Sono stato uno dei promotori del corso "Il Parlamento in biblioteca" e quindi il mio giudizio può essere falsato. Ma ho l'impressione che ne sia uscito qualcosa di buono.
Ho visto in molti dei colleghi che vi hanno partecipato un interesse e un entusiasmo non comuni, derivanti, credo, da due motivi.
In primo luogo è stato possibile – cosa piuttosto rara – conoscere un patrimonio informativo a stretto contatto con coloro che lo producono. Cioè le fonti parlamentari sono state studiate dentro il Parlamento, visitandone anche i Palazzi e le aule dove si svolgono le funzioni a cui i documenti parlamentari fanno riferimento.
In secondo luogo, i colleghi che hanno seguito il corso si sono resi conto che le Camere sono un collettore straordinario di informazioni: oltre al Parlamento come "sfondo" di un dibattito politico rissoso e inconcludente come è spesso quello italiano, riflesso in cronache giornalistiche altrettanto spesso effimere, esiste un peso istituzionale del Parlamento che resta molto forte e nel quale le attività di documentazione e di "raccolta" delle informazioni (non solo relative ai procedimenti "interni") hanno un peso notevolissimo che rende le nostre Camere diverse da altri parlamenti. Insomma negli archivi informatizzati della Camera e del Senato c'è un patrimonio informativo che rispecchia la complessità della vita politica e della società italiana e che credo i nostri colleghi abbiano "scoperto" con un po' di sorpresa.
Ora, si tratta di capire se questa esperienza positiva troverà modo di dare i frutti che tutti noi ci auguriamo: sensibilizzare i bibliotecari di base a un ruolo di mediazione e di divulgazione su questi temi; mettere in piedi qualche esperienza positiva sul territorio; creare, piano piano, nella professione, una consapevolezza che queste conoscenze non sono più materia per documentalisti o bibliotecari che lavorano nelle biblioteche universitarie o in biblioteche speciali.
Insomma, mettere veramente il Parlamento "in biblioteca" così come mettiamo i giornali quotidiani, le enciclopedie, i materiali informativi del Comune.

venturini_f@camera.it


Anna Galluzzi - Fernando Venturini. Alcune considerazioni degli organizzatori, «AIB notizie», 19 (2006), n. 3-4, p. 27.

Copyright AIB 2006-07, ultimo aggiornamento 2006-07-31 a cura di Zaira Maroccia
URL: http://www.aib.it/aib/editoria/n19/0327.htm3

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