AIB Notizie 7/2005
Viaggio a Kinshasa
Stefania Turi
Estate, tempo di vacanze, tempo di viaggi all’altro capo del mondo per evadere dalle città infuocate, per rilassarsi, conoscere luoghi e culture diverse, alla ricerca di qualcosa di nuovo che ci dia lo sprint per affrontare un nuovo anno.
Quest’anno le mie vacanze saranno decisamente diverse, sicuramente l’antitesi dello svago e del riposo, ma forse più ricche; la mia meta è Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo, nell’Africa sub-sahariana.
Il Congo è forse uno degli Stati attualmente più disastrati del continente africano, un paese da sempre obiettivo degli interessi commerciali e finanziari di molti paesi occidentali, per la presenza di miniere e giacimenti di ogni tipo, nonché delle immense foreste che si estendono su buona parte della superficie del paese e dell’acqua che, invece, manca in altri Stati africani. Sono proprio le ricchezze naturali del Congo la causa, forse, della sua estrema povertà.
Dopo aver conosciuto il colonialismo belga, che lo ha lasciato nell’incapacità di sapersi autogestire, il Congo è stato retto per circa quarant’anni da una dittatura che, paradossalmente, ne aveva risollevato le sorti, portando strade, elettricità, industrie e aziende agricole, non certo il benessere come noi lo intendiamo, ma un primo passo verso l’indipendenza economica. Molto è andato distrutto con la proclamazione della repubblica perché ricordo di una condizione di schiavitù e, a tutt’oggi, la situazione del paese resta instabile anche a causa del continuo stato di guerriglia nel nord-est del paese. Una guerra tra etnie differenti che vede il Congo contrapposto al confinante Rwanda e alimentata dall’esterno, dalle grandi multinazionali per avere il controllo delle miniere.
Un primo viaggio alla scoperta di questo paese l’ho fatto nel febbraio 2004, un’esperienza decisamente travolgente e inaspettata propostami dalla mia parrocchia che da circa dieci anni è gemellata con una parrocchia della periferia di Kinshasa, entrambe portano il nome di Santa Lucia. Qui ho conosciuto Padre Palmiro, un missionario italiano che vive in Africa da almeno quarant’anni e nella parrocchia gestisce una scuola, l’istituto Mbila, piccola palma in lingua Lingala, che accoglie attualmente un migliaio di ragazzi, la maggior parte dei quali, senza i sacrifici di quest’uomo e gli aiuti che riceve dall’Italia, non potrebbe permettersi un’istruzione. E la realtà scolastica è solo uno degli aspetti “critici” della vita quotidiana della popolazione congolese, i problemi igienico-sanitari sono molteplici, le strutture ospedaliere carenti, per non parlare dei farmaci, che sono sì reperibili, ma a costi non accessibili per il reddito della maggior parte della popolazione. I dispensari delle missioni rappresentano forse l’unica forma di assistenza medica. Nonostante ciò, stando a stretto contatto con questa gente mi sono accorta di come fosse sempre capace di sorridere e di affrontare la vita con forza, e questo lo intuivo soprattutto vedendo quanto numerose fossero le loro famiglie, composte da 6, 7, 10 figli. Quando affermavo infatti di esser figlia unica, condizione non rara in Italia, vedevo i loro occhi osservarmi con affettuosa sorpresa, sicuramente pensavano che per questo fossi infelice e potessi sentirmi sola.
Al ritorno a casa, in effetti, mi sentivo sola, avevo di nuovo tutti i miei agi e le mie comodità, ma mi andavano stretti. Ed è a questo punto che, su suggerimento del mio parroco e coinvolgendo altri amici, è cominciata a maturare l’idea che forse la semplice beneficenza che per anni si era fatta verso quella piccola missione africana, non era più sufficiente per ripagarla del bene che ne avevo tratto.
Così è nata l’Associazione “Insieme Onlus”, dall’idea di alcuni giovani già attivi a Roma nella comunità parrocchiale di Santa Lucia a piazzale Clodio, per contribuire al miglioramento delle condizioni di vita e di crescita sociale e culturale di persone svantaggiate, mediante la realizzazione dei molteplici progetti già avviati nell’ambito delle iniziative di solidarietà della Parrocchia, ma che essendo portate avanti grazie all’aiuto di pochi trovavano sempre maggiori difficoltà nello svilupparsi.
Alcune iniziative condotte e ampliate dall’Associazione riguardano proprio l’aiuto alla missione della parrocchia di S. Lucia a Kinshasa: tra queste, le raccolte di farmaci e materiale per automedicazione e le raccolte di materiale scolastico. In particolare, per quanto riguarda l’aspetto della formazione scolastica, obiettivo dell’Associazione è fornire a studenti e insegnanti adeguati strumenti per migliorare la qualità dello studio e creare le condizioni per maggiori opportunità di crescita culturale, ma soprattutto professionale. È nostra opinione che “fare la carità” abbia un’utilità limitata, ma che soprattutto generi uno stato di dipendenza che non deve più esistere laddove le potenzialità di sviluppo sono reali. È l’autocoscienza che crea la libertà e questa va sviluppata attraverso l’istruzione.
Lo scorso aprile Padre Palmiro era in Italia e lo abbiamo invitato a una nostra riunione per discutere con lui sulle necessità della missione. Dovendo parlare soprattutto dello stato della scuola, abbiamo invitato a partecipare anche Giulio Marconi, presidente della sezione Lazio dell’AIB. Tra i desideri di Padre Palmiro, espressi anche in una lettera ufficiale indirizzata all’Associazione, c’è infatti quello di realizzare una biblioteca per l’Istituto Mbila.
Come ci ha spiegato, il locale è già stato costruito, ma mancano le infrastrutture e le forniture di libri e altro materiale didattico di supporto. L’aiuto richiesto alla nostra Associazione riguarda in particolare questi ultimi, mentre per le infrastrutture Padre Palmiro ci ha assicurato che a Kinshasa sono assolutamente in grado, seguendo un progetto con delle linee guida, di realizzare ogni cosa. E anzi questo creerebbe qualche possibilità di lavoro per alcuni giovani falegnami della sua parrocchia. D’altronde, ci spiegava sempre durante la riunione, se si vuole davvero aiutare queste persone il pietismo serve a poco, servono piuttosto strumenti e opportunità perché possano mettere alla prova le loro capacità e realizzare la propria vita.
A seguito della riunione, l’Associazione Insieme si è subito messa al lavoro per avviare il progetto e alcuni soci si recheranno quanto prima a Kinshasa per monitorare in sede le effettive disponibilità di uomini e mezzi per la realizzazione dello stesso.
associazione_insieme@yahoo.it
Lettera spedita da Padre Palmiro all'Associazione Insieme
Archidiocese de Kinshasa
Parroisse Sainte Lucie
Mpasa I - Kinshasa Est
All'attenzione dell'Associazione "Insieme ONLUS" - Roma
Oggetto: Ampliamento del Centro Scolastico "MBILA"
Gent.ma Associazione,
l'istituto secondario "MBILA" della Parrocchia di Santa Lucia desidera presentare alla vostra attenzione il progetto di ampliamento della struttura scolastica per meglio potenziare il settore culturale ancora ai suoi inizi.
In particolare la ristrutturazione del locale biblioteca con annesse sale per il laboratorio di informatica e di lettura oltre al materiale didattico ancora carente.
Per questo chiediamo il vostro aiuto per la fornitura di testi di cultura generale: vocabolari, testi di letteratura, narrativa, scienze, storiografia, filosofia, atlanti e testi di geografia, riviste scientifiche, enciclopedie per ragazzi ed adolescenti e quant'altro. Tutto questo materiale didattico deve essere in lingua francese e/o inglese.
Ringraziando anticipatamente per la vostra gentile attenzione e fiduciosi di una prossima e fruttuosa collaborazione vi porgo i miei più sinceri e cordiali saluti.
Padre Palmiro Cima
TURI, Stefania. Viaggio a Kinshasa. «AIB Notizie», 17 (2005), n. 7, p. II-III.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 2005-08-03
a cura di Franco Nasella
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