[AIB]AIB Notizie 1/2005
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Il Fondo Camerani della biblioteca dell’AIB

Marinella Vannini e Sara Moretto

Continua il viaggio all’interno della biblioteca AIB e del suo patrimonio.

Il primo considerevole nucleo di libri a disposizione dei soci AIB è stato, in ordine di tempo, il Fondo Camerani. Si tratta di una cospicua raccolta (1510 volumi perfettamente riconoscibili dalla presenza degli ex libris) di opere italiane e soprattutto straniere realizzata da Vittorio Camerani nell’arco di trent’anni e donata all'AIB, di cui Camerani era stato membro del Comitato direttivo provvisorio, dalla vedova Bruna Barbini Camerani.
Rispecchiando la preparazione e gli specifici interessi professionali di Camerani, la sua biblioteca è ricca in modo particolare di opere di biblioteconomia e di bibliografia generale e speciale, nonch´ di opere di bibliologia e di storia della tipografia.
L’interesse particolare che Camerani aveva sempre avuto per i problemi relativi all’insegnamento e alla formazione professionale del bibliotecario è ampiamente documentato da un folto gruppo di opere, per lo più inglesi, sull’argomento.
Oltre che bibliotecario, Camerani fu bibliografo. Non mancano quindi tra i suoi libri classici della bibliografia generale e della consultazione bibliografica, opere di bibliografia speciale delle varie letterature e storie nazionali e, non ultime, opere di bibliografia dell’agricoltura.
La storia delle biblioteche è rappresentata dalla collana dell’Olschki, iniziata nel dopoguerra con il terzo volume dell' Handbuch di Milkau, dalle note opere di Kenyon e di Thompson, per quanto concerne l’antichità e il Medioevo, dall'opera di Minto sulla storia delle biblioteche italiane e straniere, nella quale figurano le opere di Esdaile, di Bostwick e molte altre relative ai singoli paesi europei (comprese la Svezia, la Norvegia, la Spagna ecc.) agli Stati Uniti, al Canada, all’Asia (Turchia, Cina), all’Australia.
I classici manuali di biblioteconomia di Graesel, di Petzholdt, di Crozet, oltre a quelli di Krabbe-Luther, di Buonocore, di Lasso de la Vega, sono tutti presenti; così pure le più importanti opere sulla catalogazione e sulla classificazione, tra cui compaiono opere di autori come Fumagalli, Dewey, Mann, Ranganathan, Fuchs, Sayers, Mills.
Al fine di comprendere meglio la formazione e la struttura del Fondo, è forse il caso di far cenno al percorso professionale e alla biografia di Camerani.
Nato il 9 maggio 1898 ad Ancona, Vittorio Camerani visse gli anni dell’adolescenza a Cesena, all’ombra della Biblioteca Malatestiana della quale suo zio materno, lo storico Nazareno Trovanelli, fu per alcuni anni soprintendente e alla quale legò la sua ricca raccolta di libri, che il giovane Camerani schedò interamente.
Ufficiale nella guerra del 1915-1918, raggiunse più tardi la famiglia a Firenze, dove si iscrisse alla Facoltà di lettere. Frequentò poi, nella stessa università, la Scuola speciale per bibliotecari e archivisti paleografi. Nel 1927 accettò un posto di bibliotecario presso l’Institut International d’Agriculture di Roma.
Allo scopo di perfezionare la sua preparazione tecnico-professionale, nel 1929, grazie ad una borsa di studio, si recò per l'intero anno ad Ann Arbor, presso il Department of Library Science dell’Università del Michigan; quindi, nel 1933, a Lipsia presso la Deutsche Bücherei e l’anno successivo a Londra.
Questi lunghi soggiorni all'estero fecero di Vittorio Camerani un bibliotecario moderno e completo. L’aver ricevuto una preparazione che ben pochi bibliotecari italiani del tempo potevano vantare, fece sì che i problemi dell’insegnamento e della formazione professionale fossero per lui prioritari.
Forse per porre rimedio alle deficienze del sistema bibliotecario italiano, iniziò nel 1930 la sua collaborazione con «La Bibliofilia» dell’Olschki. Sulle sue pagine Camerani presentò per molti anni ai colleghi italiani le più importanti opere di bibliografia e biblioteconomia che si pubblicavano nel mondo.
Anche altri bibliotecari, come Fumagalli, Biagi e de Gregori, avevano rivolto la propria attenzione al moderno sviluppo delle biblioteche straniere nell’intento di sprovincializzare l’inadeguato sistema bibliotecario italiano, ma Vittorio Camerani fu il primo ad assumersi l’impegno di segnalare regolarmente e illustrare le tappe di quel continuo sviluppo.
Camerani contribuì dunque non poco a che la nuova generazione di bibliotecari fosse più aperta di quella precedente ai problemi delle tecniche professionali e delle nuove, molteplici funzioni della biblioteca nella società moderna.
Per l’”Enciclopedia del libro” di Mondadori Camerani pubblicò nel 1939 un volumetto, L’uso pubblico delle biblioteche, e nel 1948 il catalogo sistematico della biblioteca dell’Institut International d’Agriculture (oltre 2.700 pagine su due colonne).
Nel 1950 iniziò la collaborazione con il periodico pubblicato dalla Direzione generale delle Accademie e Biblioteche, recensendo numerose opere per lo più straniere. Nel 1952 pubblicò il Saggio di bibliografia del tabacco e nel 1957 riprese la collaborazione con «La Bibliofilia», della quale si assunse anche la redazione del Notiziario.
Il numero e la qualità delle sue pubblicazioni gli valsero, nel 1955, la libera docenza in biblioteconomia e bibliografia. Da allora tenne regolari corsi alla Scuola speciale per archivisti e bibliotecari dell’Università di Roma.
Vittorio Camerani morì l’8 aprile 1961.
Ma torniamo al Fondo. Subito dopo il suo ingresso nella biblioteca dell’AIB, Giorgio de Gregori ne compilò l’inventario che è ancora a disposizione in originale.
A partire dal 2003 il Fondo, presente nel catalogo elettronico della biblioteca, è stato oggetto di un attento lavoro di revisione che ha comportato la verifica degli errori di catalogazione, l’integrazione delle lacune nel catalogo elettronico, il controllo dell’effettiva corrispondenza tra volumi catalogati e volumi presenti sullo scaffale, l’etichettatura e la copertinatura degli stessi.
Al fine di una migliore conservazione, il materiale rinvenuto all’interno dei volumi (corrispondenza privata, biglietti da visiti, promemoria ecc.) è stato estrapolato, timbrato e numerato ed è ora conservato in appositi faldoni. Inoltre è previsto il restauro, per il quale sono già stati stanziati i fondi, di un centinaio di volumi danneggiati.

biblioteca@aib.it


MORETTO, Sara - VANNINI, Marinella. Il fondo Camerani della biblioteca dell'AIB. «AIB Notizie», 17 (2005), n. 1, p. 19-20.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 2005-02-06 a cura di Franco Nasella
URL: http://www.aib.it/aib/editoria/n17/0501moretto.htm

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