AIB Notizie 07/2004
Passaggio a Londra: diario dal Mid-Winter Meeting dell'IFLA, Sezione Servizi multiculturali
Domenico Ciccarello
Palermo, Aeroporto "Falcone e Borsellino", 10 marzo 2004, ore 9.00. L'importante appuntamento di medio termine con il Comitato IFLA infonde in un delegato starter (e tendenzialmente ansioso) come me un imprevisto senso di consapevolezza della situazione, perfino di moderata rilassatezza. L'Italia si presenta con le carte in regola all'incontro, grazie anche alla recente pubblicazione AIB delle Linee guida per i servizi multiculturali nelle biblioteche pubbliche, di cui non dimentico di portare in borsa un paio di copie per gli archivi della Sezione. Il Gruppo di lavoro italiano, originato due anni e mezzo fa da una costola della CNBP e ormai ufficialmente ratificato dal CEN, lo si conosce e apprezza anche all'estero, ed è stato anche menzionato nella newsletter della Sezione dell'autunno 2002 (URL:http://www.ifla.org/VII/s32/news/no04-02.pdf).
Stare nell'IFLA serve forse anzitutto a questo: a far sapere alla comunità internazionale, con modestia ma con convinzione, che ci siamo anche noi italiani, e che in genere siamo in grado di lavorare bene. A proposito: sanno anche del bel convegno organizzato nell'ottobre scorso dall'instancabile Chiara Rabitti a Venezia, Fondazione Querini Stampalia, sul tema scottante della catalogazione in alfabeti non latini (vedi la newsletter di dicembre 2003: http://www.ifla.org/VII/s32/news/no7-03.pdf).
Si percepisce subito il vantaggio dell'affrontare un breve viaggio nella capitale britannica in bassa stagione (dal 10 al 13 marzo scorso) gettando uno sguardo al prezzo del biglietto aereo: un autentico low cost, l'orario di rientro è un po' scomodo (6.25 am), ma l'area aeroportuale di Stansted è ben collegata alla città, sia col bus che col treno, a tutte le ore. Lo svantaggio è altrettanto palpabile, a pochissimi giorni dalla tremenda strage di Madrid, con la gutter press (in testa «The Sun» e il «Daily Mirror») che ostenta titoli a piena pagina come Who's next?: in aeroporto e nella metropoli c'è forte tensione, corre un filo, neppure troppo sottile, di paura per nuovi e immediati attentati terroristici; devo compiere ancora una volta un grosso sforzo per cercare di non confondere, nei miei pensieri, le ragioni tecnico-professionali con l'assurda situazione politico-sociale. Nonostante i lunghi controlli di sicurezza, arrivo in leggero anticipo sul primo appuntamento coi colleghi transnazionali, che consiste in una breve passeggiata guidata a Soho e Chinatown. Nel pomeriggio riesco pure a fare un salto alla British Library, a prendere una tazza di tè con un amico che vi lavora, e ad accogliere il suo affettuoso suggerimento di visitare la mostra temporanea di storia della grafica cinese. Inevitabile fascino della City a parte, il tempo non è poi così malvagio e si sta bene (solo l'ultima sera pioverà e infine nevicherà). Col Comitato ceniamo, in atmosfera più che cordiale e con gusto, in un bel ristorante cinese a Leicester Street. Alcune colleghe sono venute coi partner, è forse un buon modo anche per "bypassare" le crisi familiari sempre in agguato. Abbiamo una guida d'eccezione per i consigli sul menu, è Haiyan Kang, la collega della Sezione che con bravura e competenza ha organizzato e ospita l'intero evento londinese (non resteremo delusi neppure la sera successiva, Section dinner ufficiale in un ristorante turco, mentre il venerdì sera, lasciati liberi, mi sfogherò volentieri con un sapiente doner kebab nei pressi dell'albergo).
Bene, se finora vi siete raffigurati qualcosa di molto simile a una vacanza, vi devo avvertire che vi sbagliate. Il primo incontro del Comitato (giovedì) dura nove ore e il secondo (venerdì) otto ore non-stop: una lunghissima successione di focus sui molti punti all'ordine del giorno, con pause pranzo di mezz'ora (solo il tempo di trangugiare un panino, una banana, un cioccolato, un sorso di succo di frutta) e la sacra visita di una biblioteca alla fine di ciascuna sessione di lavoro (la Charing Cross Library - interamente bilingue, con la Sezione cinese che da sola fa quasi mezzo milione di prestiti l'anno - e la Peckham Library - splendida sede di quattro piani realizzata ex novo e inaugurata nel maggio 2000 in un'affollatissima piazza nel cuore afroasiatico di Londra (distretto urbano di Southwark, a sud-est) - meriterebbero un racconto a parte!). C'è senz'altro tempo sufficiente a ognuno di noi per intervenire nelle discussioni, chiarire o farsi chiarire punti oscuri, informare, suggerire strategie e azioni. Al centro del tavolo si possono lasciare e prendere documenti, brochure e altri materiali informativi di interesse comune. Alla fine delle due giornate, nessuno dei motivi per cui ci eravamo dati appuntamento a Londra proveniendo da mezzo mondo sarà rimasto in sospeso.
Buona parte dell'incontro è dedicata a fare il punto sugli appuntamenti, gli impegni, i progetti che la Sezione sta conducendo in vista dei prossimi congressi IFLA. A Buenos Aires si parteciperà con un workshop di ben 6 ore sul ruolo delle biblioteche nella conservazione delle culture native: «Dal villaggio globale al villaggio indigeno: il ruolo della biblioteca nel preservare l'identità culturale delle popolazioni indigene» (From the global village to the indigenous village: the role of the library in preserving the cultural identity of the indigenous people) che sarà seguito dalla visita alla biblioteca del Museo etnografico dell'Università. Le incaricate Clara M. Chu e Christine Mc Donald (USA), anche a nome di Maria Carmen Madrid Vilchez (Spagna), assente giustificata, hanno diffusamente spiegato come è articolata la sessione, come sono stati individuati i relatori, quali difficoltà hanno incontrato nel lavoro. Si presenta quanto mai stimolante la prevista presentazione di alcuni casi concreti di progetti, iniziative e collaborazioni (riguardanti ad esempio le popolazioni Navajo nel Nuovo Messico, Ashanika in Amazzonia, e Sami in Svezia). Per la realizzazione del workshop è stata chiesta e ottenuta la partecipazione attiva della Sezione Latino-Americana e Caraibica (LAC) dell'IFLA. Per il 2005 si sta lavorando invece a una grossa pre-conferenza, da tenersi a Stoccolma, sul tema dello staff multietnico in biblioteca (che finalmente sembra iniziare a riscuotere un certo interesse anche dalle nostre parti). A Londra abbiamo scelto il titolo definitivo dell'iniziativa svedese, e cioè "La società multiculturale. Le competenze del personale per il successo" (The multicultural society. Staff competence for success). L'incaricata Ann Katrin Ursberg ha presentato una sintesi degli obiettivi scientifici e delle strategie per la buona riuscita dell'evento satellite (risolta la sede, che sarà la prestigiosa International Library di Stoccolma, ci si occupa ora della ricerca dei finanziamenti). Lo stadio di avanzamento dei preparativi è tale da permettere ancora l'inserimento nel programma di un intervento dall'Italia, sempreché sia motivato; eventuali segnalazioni di interesse, con titolo, abstract e le altre informazioni pertinenti, possono essere indirizzate alla Sezione per il mio tramite, o se si preferisce, a ann.katrin.ursberg@kommun.alvesta.se. Sempre nel 2005, è stato deciso di festeggiare, durante i lavori del Congresso di Oslo, il Giubileo della Section on Library Services to Multicultural Populations, fondata nel 1981 come Working Group dell'IFLA, coordinatrice l'allora direttrice della Biblioteca nazionale canadese, Marie F. Zielinska (oggi membro onorario del Comitato), e segretaria la danese Benedikte Kragh Schwarz (attualmente membro effettivo). Durante l'incontro, denominato "The multicultural Bazaar" perché sarà possibile, dopo un paio di brevi presentazioni, chiacchierare e scambiarsi liberamente con i colleghi internazionali, e con chiunque voglia partecipare, materiali informativi, rapporti di buone pratiche e casi di studio, volantini etc. (cosiddetto metodo swap and shop), si potranno degustare in amicizia piatti e bevande di diverse etnie. Personalmente sono stato incaricato della raccolta di immagini e altro materiale utile da organizzare per la proiezione di un file multimediale che servirà da presentazione della Sezione e dell'evento celebrativo. Altri momenti importanti del Meeting hanno visto la discussione di due documenti del direttivo dell'IFLA, uno riguardante le linee programmatiche per la ristrutturazione della Federazione entro il 2007 (A green light for IFLA), l'altro il diritto all'informazione e all'istruzione, e in particolare il ruolo delle biblioteche nell'alfabetizzazione (anche informatica) dei cittadini (Statement on Literacy). È proseguita intanto, all'interno del Comitato, la discussione del draft presentato da Clara M. Chu (USA), Ekaterina Nikonorova (Russia) anche a nome della responsabile della newsletter, Jane Pyper (Canada), dal titolo "Multicultura: una definizione" (Multiculturalism. A definition). Un punto assai stimolante emerso dal dibattito a Londra è che mentre in area europea si distingue solo tra multicultural e intercultural, in area statunitense esiste una distinzione ulteriore (che qui sintetizzo al massimo) tra cross-cultural (inteso come dialogo "tra molti") e intercultural (inteso come dialogo "uno-a-uno"). Anche le politiche di dialogo e integrazione, ovviamente, variano considerevolmente da paese a paese, con spie linguistiche abbastanza interessanti: si noti ad esempio la differenza tra l'espressione cultural diversity (che marca il rispetto e il mantenimento delle differenze) e l'espressione social inclusion (che enfatizza di più azioni di integrazione sociale se non, in alcuni casi estremi, tentativi di livellamento culturale). Una definizione, ancora provvisoria, proposta per il termine multiculturalism, è la seguente: «the co-existence of diverse cultures, where culture includes racial, religious, or social groups and is manifested in customary behaviours, cultural assumptions and values, patterns of thinking, and comunicative style». Una nuova versione del draft sarà pronta per la discussione in estate.
Per concludere, vale la pena di menzionare un progetto, segnalato all'attenzione della Sezione, dell'Università di San Diego in California, che intende realizzare una directory in linea dei siti Web delle associazioni e dei gruppi che si occupano di biblioteche e multicultura in tutto il mondo, e delle relative attività. Allo scopo è già stato inviato un questionario alle istituzioni interessate nei cinque continenti, e si è ora alla fase di raccolta e organizzazione dei dati, che dovrebbero presto essere consultabili all'indirizzo:
http://www.gseis.ucla.edu/faculty/chu/mcprof/ .
ciccarello@aib.it
AIB. Gruppo di lavoro sulle biblioteche multiculturali
http://www.aib.it/aib/commiss/mc/mc.htm
Sezione IFLA sui Servizi bibliotecari alle società multiculturali (in AIB-WEB)
http://www.aib.it/aib/cen/ifla/slsmp.htm
Sezione IFLA sui Servizi bibliotecari alle società multiculturali (in IFLANET)
http://www.ifla.org/VII/s32/slsmp.htm
CICCARELLO, Domenico. Passaggio a Londra: diario dal mid-winter meeting dell'IFLA, sezione servizi multiculturali. «AIB Notizie», 16 (2004), n. 7, p. 5.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 2004-08-17 a cura di Franco Nasella
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