[AIB]AIB Notizie 01/2004
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La nostra campagna per le biblioteche: @lla tua biblioteca®

Gabriele Mazzitelli

In questo numero di «AIB notizie» presentiamo i primi risultati della campagna @lla tua biblioteca®, nata da un’idea dell’American Library Association, ma fatta propria dall’IFLA durante la Conferenza di Boston nell’agosto del 2001.
L’AIB ha aderito subito a questa iniziativa (si veda «AIB notizie», 13 (2001), n. 10, p. 2-3) e nel corso di questi anni una serie di biblioteche italiane ha voluto dare il proprio concreto appoggio a questa campagna, a cui attribuiamo una forte valenza etica e culturale.
Proprio per questo è intenzione dell’Associazione cercare di continuare a darle il massimo sostegno e la massima diffusione. E non solo tra i bibliotecari, visto che uno degli scopi di @lla tua biblioteca® è proprio quello di trovare il sostegno di tutti i cittadini, chiamati a diventare dei veri e propri difensori civici delle biblioteche. Non a caso per sostenere questa campagna l’American Library Association ha sentito il bisogno di pubblicare un piccolo manuale dal significativo titolo Library advocate’s handbook, nella cui introduzione si sottolinea come «i bibliotecari e i difensori civici delle biblioteche giocano un ruolo chiave nell’educare i cittadini riguardo alle ragioni per cui le biblioteche e i bibliotecari sono essenziali in una società dell’informazione. Per ottenere dei risultati la loro voce deve essere una sola e risuonare forte e distinta.
La democrazia ha bisogno delle biblioteche. E le biblioteche hanno bisogno di difensori civici».
Ed è altrettanto significativo che questa campagna sia nata all’alba del ventunesimo secolo, proprio per rispondere ai problemi vecchi e nuovi che le biblioteche si trovano a dover affrontare di fronte alle sfide tecnologiche e alle nubi sempre oscure che sembrano gravare sull’intera umanità.
Forse altrettanto non casuale è che il volume con cui l’AIB volle raccogliere nel 1980 alcuni scritti di Luigi de Gregori si intitoli: La mia campagna per le biblioteche. Nella presentazione a questo libro Angela Vinay, allora presidente dell’Associazione, scriveva: «compito primario di un’Associazione bibliotecaria, specialmente nelle condizioni in cui si trovava l’Italia, era quello di procurare, con ogni mezzo, che i problemi delle biblioteche fossero portati a conoscenza di tutti, autorità e opinione pubblica, in modo che fossero valutati nei giusti termini e le biblioteche […] entrassero a far parte di quel corredo di strumenti di cui l’uomo moderno ha bisogno per realizzarsi completamente». Possiamo, pertanto, sostenere che l’impegno dell’AIB parte da lontano e collegarsi a questa tradizione deve dare maggiore forza alle iniziative che vogliamo già intraprendere nel corso del 2004.
La necessità di “esserci” specie laddove di solito le biblioteche non ci sono ci pone naturalmente il problema di come passare dalle parole ai fatti. E sappiamo benissimo che non è facile proprio perché la storia delle biblioteche nel nostro paese è stata caratterizzata da una sostanziale disattenzione dei cittadini e della politica. Scriveva Luigi Crocetti nel 1983: «Non conosco bibliotecario, in Italia, che si dichiari soddisfatto della propria biblioteca. Poco denaro, e non si possono comprare i libri che si vorrebbero; poco personale, e i servizi non funzionano; idiozie del principe (che può essere anche una commissione di gestione), e bisogna disputare fino alla noia sulle peggiori ovvietà; e così via. E, per molti, un’incertezza di fondo sul proprio ruolo, sulla propria funzione. Un’incertezza sulla biblioteca: chi la vede preda unicamente o quasi delle “ricerche” scolastiche, chi al contrario non riesce a procurarsi che qualche utente erudito. Vocazioni alla conservazione e vocazioni alla diffusione vengono contraddette da stati di fatto. Un’incertezza sul ruolo e sulla stessa configurazione delle biblioteche nel nostro paese. Se insoddisfazione e incertezza depongono a favore delle sue capacità critiche, al bibliotecario rimane complessivamente un senso di frustrazione. Di che genere? Essa è normalmente avvertita come la frustrazione di chi si trova a lottare contro difficoltà che in pratica si giudicano in anticipo insuperabili, le difficoltà del vaso di coccio tra i vasi di ferro».
Per cercare di vincere questo senso di frustrazione è bene unire le forze delle biblioteche, ma è necessario anche coinvolgere in questa battaglia tutti i possibili interessati. Il punto di forza di una campagna come @lla tua biblioteca® dovrebbe essere questo: far sentire le biblioteche di tutto il mondo come il punto di incontro di valori ideali, che tutti devono poter condividere. A fronte, certo, della fornitura dei servizi che i cittadini richiedono per poter arricchire le proprie conoscenze, per poter trovare una risposta alle domande più diverse, per poter cementare la propria coscienza civile. Le biblioteche come luoghi in cui si alimenta la speranza in un mondo migliore.
La democrazia ha bisogno delle biblioteche; @lla tua biblioteca® è un modo concreto per ricordarlo a tutti. Ed è per noi doveroso ribadire che questa campagna per le biblioteche è anche un nostro preciso impegno.

mazzitelli@aib.it


MAZZITELLI, Gabriele. La nostra campagna per le biblioteche: @lla tua biblioteca® «AIB Notizie», 16 (2004), n. 1, p. II.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 2004-02-11 a cura di Franco Nasella
URL: http://www.aib.it/aib/editoria/n16/0401mazzitelli.htm

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