Giovanna Merola socio d'onore
Ho l'onore e il piacere di introdurre un evento particolarmente gradito
e - perché no? - solenne. Non credo di esagerare usando questo
termine, per definire la cerimonia della nomina di un socio d'onore.
Perché nella nostra Associazione questa è l'onorificenza
più alta, anzi l'unica prevista dallo statuto. Un'onorificenza
concessa raramente; per essere precisi, non viene concessa da otto anni.
L'ultimo socio d'onore nominato dall'AIB è stato, il caro,
indimenticabile, Franco La Rocca nel 1993. Sono dunque grato al
presidente dell'AIB, Igino Poggiali, e al vice presidente, Alberto
Petrucciani, di avermi dato il compito di introdurre questa cerimonia.
La persona che questa volta viene insignita del titolo di socio d'onore
è molto conosciuta nel nostro ambiente, una bibliotecaria DOC,
una collega e, per molti di noi presenti oggi in questa sala, un'amica
con la quale abbiamo condiviso ideali, progetti, ansie e (ovviamente)
qualche delusione.
È
Giovanna Merola.
Giovanna Merola, nata a Napoli, laureata in scienze politiche
all'Università di Roma, vince nel 1965 il concorso di
bibliotecario della carriera direttiva delle biblioteche pubbliche
statali. Assume servizio presso la Biblioteca nazionale centrale di Roma
dove lavorerà per 12 anni. Qui avviene l'incontro "fatale" con
Angela Vinay: è l'inizio di un lungo sodalizio e di un'amicizia
che segnerà tutta la vicenda professionale di Giovanna.
Infatti, nel 1977, Giovanna Merola passa al neonato Istituto centrale
per il catalogo unico la cui direzione era stata affidata ad Angela
Vinay. Gli anni trascorsi all'ICCU dal 1977 al 1986 sono decisivi per
l'esperienza professionale di Giovanna e - in un certo senso - anche per
le biblioteche italiane. In questo periodo nasce e si afferma il
Servizio bibliotecario nazionale (SBN) al quale Giovanna darà un
contributo decisivo fin dalle prime battute di questo programma.
Possiamo dire senza tema di smentita che una parte fondamentale della
vicenda professionale di Giovanna si identifica con lo sviluppo di SBN:
prima come principale collaboratrice di Angela Vinay e responsabile di
uno dei laboratori (dipartimenti) dell'ICCU; poi a livello dei vari
incarichi che ricoprirà nel corso della sua carriera.
Nel 1986 lascia l'ICCU per assumere la direzione della Biblioteca medica
statale e, due anni dopo, della Biblioteca di storia moderna e
contemporanea, incarico che deterrà fino al 1995.
Contemporaneamente assume anche incarichi di responsabilità
presso l'Osservatorio dei programmi internazionali per le biblioteche,
l'organismo costituito per incoraggiare la partecipazione italiana ai
programmi tecnologici in favore delle biblioteche lanciati dalla
Commissione europea. In questo settore il contributo di Giovanna
è altrettanto decisivo di quello dato a SBN: infatti grazie al
suo carattere costruttivo e rispettoso delle competenze altrui, riesce
ad aggregare persone di valore e operatori di diversa provenienza e a
far coagulare idee e progetti. La considerevole e apprezzata
partecipazione delle biblioteche italiane a questo programma deve molto
alla costanza e all'impegno di Giovanna Merola. La sua partecipazione
alle commissioni IFLA, ai gruppi di lavoro per gli standard e i suoi
interventi in autorevoli riviste professionali segnano positivamente la
presenza italiana sul piano europeo e internazionale.
Accanto a tutto questo c'è un altro percorso parallelo di
Giovanna Merola, che testimonia e certifica ancora una volta grande
senso di cooperazione e impegno etico professionale. Parlo della sua
lunga militanza nella nostra Associazione, un apporto che non è
mai venuto meno nonostante i suoi incarichi di lavoro e le
responsabilità familiari le lasciassero poco spazio.
Dal 1975 al 1978 è segretaria dell'AIB, al tempo in cui Angela
Vinay svolgeva il suo primo triennio di Presidente. Sono anni decisivi
per le biblioteche italiane: il decentramento regionale, la fioritura
delle biblioteche pubbliche e la nascita di SBN si intrecciano alle
battaglie civili e politiche, alla nuova domanda di cultura e
partecipazione, alla rapida evoluzione della società nel suo
complesso; sullo sfondo gli eventi politici e le vicende drammatiche
dell'Italia tra gli anni Settanta e Ottanta.
Per le biblioteche furono anni creativi e densi di contraddizioni, anni
di conquiste ma anche di sconfitte. Ho l'impressione che nel pur
lodevole tentativo di ricostruire la storia dell'AIB si finisca per
colpevolizzare - il mio amico Alberto Petrucciani non me ne vorrà
per questo sassolino che lancio nella sua direzione - una certa parte
dei bibliotecari protagonisti di quel periodo, la cui passione politica
lasciava, è vero, passare in sott'ordine qualche regola di
catalogazione ma faceva anche saltare rapporti di potere
politico-burocratico consolidati e portava una boccata d'aria nel clima
"polveroso" che caratterizzava buona parte dell'ambiente bibliotecario
italiano. Probabilmente i più giovani colleghi non riescono ad
immaginare la Giovanna di quegli anni postsessantotteschi, anni
scapigliati e - ammettiamolo pure - un po' parolai. Ricordo
perfettamente la Giovanna di quell'epoca, gentile, conciliante e
riservata, ma allo stesso tempo perseverante e capace di esprimere
fermezza. Capace anche di resistere alle provocazioni, persino quando
venivano da parte di amici... particolarmenti "dialettici". Ma tutto
questo senza mai privarci della sua inconfondibile carica di
umanità. Insomma, era come è oggi, come è sempre
stata.
Gli anni più recenti continuano a vedere Giovanna impegnata su
fronti molteplici. Nell'AIB, come membro del Comitato direttivo per un
triennio, vice direttore del «Bollettino» fino al 1997 e poi
come membro del Collegio dei probiviri. A livello ministeriale, come
membro del Consiglio nazionale dei beni culturali e ambientali dal 1997
al 2000. Ma è sempre SBN che assorbe la parte più cospicua
delle energie (e delle ansie) professionali di Giovanna. Infatti nel
1995 torna all'ICCU come direttore. In questa veste si dedica
interamente a SBN. Lo sforzo per far evolvere questo importante
programma e per aggiornarlo all'era digitale, per ricondurlo ad una
piattaforma di cooperazione più avanzata è evidente ai
bibliotecari che seguono il settore. Ci auguriamo che questo patrimonio
di idee e di proposte possa essere valorizzato e incrementato da chi in
futuro assumerà la responsabilità dell'ICCU.
Infatti dal primo maggio di quest'anno Giovanna ha lasciato il Catalogo
unico: ha deciso di dedicarsi full-time a un altro settore, di
cui non abbiamo ancora parlato, ma che l'ha costantemente impegnata
anche negli anni di lavoro più intenso: la famiglia; come tutte
le grandi storie italiane che si rispettino non poteva essere
altrimenti. La famiglia di Giovanna e di Alberto Merola si è
estesa e si è arricchita di nuovi membri, a cui Giovanna vuole
dedicarsi interamente. Di fronte a tanto, per Giovanna nonna a tempo
pieno, l'SBN ha perduto la sua priorità.
Parafrasando il grande Eduardo: e' nepute so' piezze e' core!
A Giovanna Merola per l'opera compiuta a favore della cooperazione delle
biblioteche e per il suo riconosciuto impegno professionale
l'Associazione italiana biblioteche conferisce il titolo di socio
d'onore.