[AIB]AIB Notizie 8/2001
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67. Conferenza generale IFLA
Boston, 16-24 agosto 2001


di Gianni Lazzari

Kay Raseroka (IFLA) in compagnia di Gianni Lazzari
Kay Raseroka (IFLA) in compagnia di Gianni Lazzari (AIB)



La delegazione italiana alla Conferenza IFLA è stata quest'anno più numerosa e attiva che mai. L'appuntamento era stato preparato dall'Associazione con il lavoro di un anno: dapprima la ricostituzione, dopo il rinnovo elettorale, di Commissioni e Gruppi di studio, con l'impegno, coerente con lo statuto, di raccordarli con gli omogenei Standing Committees internazionali; quindi l'elezione, in quegli organismi, dei rappresentanti italiani, designati dalle Commissioni nazionali e dai Gruppi di studio dell'AIB, considerando che l'Associazione aveva confermato l'iscrizione, e quindi il diritto alla partecipazione attiva, a nove sezioni dell'IFLA.
Così a Boston, in rappresentanza dell'AIB c'erano il sottoscritto, per il Council con diritto di voto, Giovanni Solimine, in qualità di direttore del «Bollettino AIB», Leda Bultrini per la sezione Classification and indexing, Luisa Buson, per la sezione Rare books and manuscripts, Mauro Guerrini per la sezione Cataloguing, Sonia Minetto per la sezione University libraries. Tommaso Giordano partecipava all'incontro tra i rappresentanti delle Associazioni bibliotecarie dei paesi del G8.
Ai delegati AIB si aggiungeva una folta rappresentanza istituzionale (le biblioteche nazionali centrali, l'ICCU, l'Istituto universitario europeo, la Biblioteca della FAO, la Regione Lombardia, le Università di Torino, di Milano "Bocconi", la Biblioteca nazionale di Bari, la Biblioteca del Senato della Repubblica e la Camera dei Deputati). Tra questi, presentavano una relazione agli Standing Committees: Cristina Magliano (The UNIMARC format for music: proposals and standardization of data for international exchange), Giovanni Rizzoni (Essential information for post-encyclopaedic Parliaments: the Italian case in the European context) e Natalia Santucci (It is really necessary to market national libraries? ).
Non è certo possibile, in questo breve resoconto per i soci, riferire ampiamente e esaurientemente sui temi discussi nelle varie sezioni (le relazioni sono comunque consultabili in www.ifla.org). Quello che può essere riferito è il clima generale di un incontro tra bibliotecari di tutto il mondo legati da un forte senso di identità professionale e da un altrettanto forte bisogno di "eguaglianza" con particolare riguardo ai temi dello sviluppo e della globalizzazione, intesa come pari garanzia di diritti di informazione e conoscenza per tutti. Non a caso il Council ha approvato una mozione a sostegno della libertà e dello sviluppo delle biblioteche di Cuba, chiedendo al Governo USA di rimuovere l'embargo contro l'isola dei Caraibi e presentato, oltre al 1st IFLA/FAIFE World report on libraries and libraries and intellectual freedom, la campagna dell'American Library Association: @your library, tesa ad affermare il valore della biblioteca come strumento di libertà in tutti i paesi del mondo. Bellissimo e suggestivo l'intervento alla Conferenza, come ospite dell'Opening session, di Jonathan Kozol, intellettuale americano autore di studi appassionati sulle condizioni dell'infanzia nel continente americano. Il saluto ai congressisti è venuto dalla first lady bibliotecaria, da Laura Bush, che ha sottolineato il ruolo e la missione del bibliotecario («the heart, soul, and mind of the library, is you, the librarian. Because of your work, material that would otherwise be obscured is made readily accessibile - research for the scholar, information for the student, and just the right booh for the reader»). I partecipanti sono stati 5573, in rappresentanza di oltre 150 nazioni (si pensi che a Gerusalemme, nel 2000, erano 1800 e a Bangkok, 1999, erano stati 1980). Molto apprezzate le serate al MIT, alla Harvard University, al Museum of Science, alla Boston Public Library.
Tra le decisioni degne di nota del Council, l'istituzione di nuovi Standing Committees (tra cui quello sul Management of Libraries Associations, già Round Table, e quelli dedicati alla Continuing professional education) e di nuove categorie di soci IFLA, prevedendo la possibilità di iscrizione a organismi interni di istituzioni, a biblioteche scolastiche e a one person libraries. Tra gli highlights professionali la presentazione delle nuove Guidelines sulle biblioteche pubbliche, di cui l'Associazione sta curando la traduzione e l'istituzione di una Commissione IFLA/IPA (International Publisher Association) sui temi di comune interesse, tra cui il copyright.
Il consuntivo della nostra partecipazione è senza dubbio positivo, ma non può farci dimenticare il tanto lavoro da fare: a Boston non c'è stato (e non c'è mai stato prima) il cosiddetto Caucus (l'incontro dei delegati di una nazione) per l'Italia, né, contrariamente alle altre nazioni europee, il ricevimento al Consolato (che invece c'era stato a Bangkok). Occorre fare di più e meglio: lavorare da subito alla costituzione di un Comitato IFLA Italia, costituito dall'AIB e aperto ai colleghi delle istituzioni, mirare ad una partecipazione più attiva, nella fase discendente (diffusione della ricerca IFLA in Italia) e ascendente (partecipazione alla discussione internazionale), ai lavori degli Standing Committees ed avere di conseguenza, finalmente, membri italiani tra gli uffici di presidenza delle sezioni IFLA e, più a lungo termine, negli organismi centrali. Sullo sfondo, l'IFLA in Italia, ma questo è ancora un sogno che, per trasformarsi in progetto, dovrebbe avere un convinto e convincente impegno del Governo e delle istituzioni nazionali, non solo dell'AIB.


LAZZARI, Gianni. 67. Conferenza generale IFLA, Boston, 16-24 agosto 2001. «AIB Notizie», 13 (2001), n. 8, p. 21-22.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 2001-09-15 a cura di Franco Nasella
URL: http://www.aib.it/aib/editoria/n13/01-08lazzari.htm

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