Il titolo non vuole essere provocatorio, ma semplicemente indicativo della situazione di disagio in cui si trovano a operare quanti, anche con elevati livelli di professionalità, esercitano la loro attività nell'ambito delle biblioteche del Servizio sanitario nazionale a causa della mancanza di riconoscimento giuridico della figura del bibliotecario/documentalista. La semplice osservazione della legislazione che disciplina il settore mostra quanto sia "indefinita" tutta la questione relativa alla gestione dell'informazione e dell'aggiornamento professionale nel SSN. Infatti, nell'ambito della legislazione sanitaria degli ultimi 30 anni è stato possibile cogliere solo brevi e generici riferimenti alle biblioteche biomediche (dal d.p.R. n. 132 del 1968, in cui la biblioteca insieme alla sala riunioni è indicata come requisito essenziale per gli ospedali, sino al d.p.R. n. 270 del 1987 in cui ancora più genericamente si accenna all'obbligo di aggiornamento professionale per il personale degli istituti del SSN, da effettuare anche attraverso l'uso di testi, riviste tecniche e altro materiale bibliografico senza, però, alcun riferimento al servizio che se ne dovrà occupare e tanto meno al personale che lo dovrà gestire).
Come si può notare anche nell'ambito dell'ultimo Contratto collettivo nazionale del lavoro 1998-2001 del Comparto sanità, siglato dalle parti il 7 aprile u.s., non esiste alcun riferimento alla figura del bibliotecario/documentalista.
Prima di concludere non è superfluo sottolineare che la normativa relativa al settore sanitario si applica solo alle strutture che fanno parte del Comparto sanità secondo l'art. 6 del CCNQ (Contratto collettivo nazionale quadro) del 2 giugno 1998 (G.U. n. 145 del 24 giugno 1998) e cioè:
Tenendo conto di tutti i riferimenti legislativi sopra riportati è possibile desumere che:
2) al personale che vi lavora non è richiesta alcuna specifica competenza professionale con la conseguenza che coloro che si trovano ad operare nelle biblioteche del SSN possono, quindi, essere selezionati ed inquadrati in maniera del tutto "discrezionale" da parte delle amministrazioni. Fantasiose e varie sono, infatti, le qualifiche del personale delle biblioteche: ad esempio, vigilatrice d'infanzia, ausiliario, infermiere professionale, impiegato di concetto, coadiutore amministrativo e altro ancora.
L'importanza del ruolo che svolgono, o dovrebbero svolgere, i bibliotecari/documentalisti nel settore sanitario ci viene indicata dagli stessi utenti di queste strutture. Infatti, secondo un'indagine compiuta nel 1997 su un campione di utenti appartenenti a quattro biblioteche di ospedali e/o IRCCS di Roma, la biblioteca appare già come un vero e proprio centro di informazione, non più legato esclusivamente alla semplice funzione di conservazione. Ai bibliotecari, infatti, è richiesta:
Tutti questi punti possono essere sintetizzati in una richiesta di «organizzazione e programmazione effettiva dello sviluppo della biblioteca» che fino ad ora non sono mai esistite o sono state comunque spesso unicamente affidate al senso di responsabilità del bibliotecario/documentalista (per una conoscenza più approfondita dell'attività informativa nelle biblioteche biomediche si vedano gli atti del convegno Infrastrutture informative per la biomedicina: quali servizi per l'utente del 2000?, organizzato dall'Istituto superiore di sanità in collaborazione con l'Associazione italiana biblioteche, Roma, 4-5 dicembre 1997, a cura di V. Alberani, P. De Castro, E. Poltronieri, Roma 1998 e, specificamente per quanto riguarda l'indagine sull'utenza, il contributo di R. Aprea, M.A. Giraudo e G. Scriva, L'utenza nelle biblioteche degli istituti ospedalieri e di ricerca, p. 107-111).
Partendo da tutte queste considerazioni un gruppo di bibliotecari biomedici ha deciso di mettere in atto una serie di iniziative per affrontare e regolamentare la questione. La prima iniziativa, ritenuta indispensabile, riguarda lo svolgimento di una ricognizione a livello nazionale per individuare i bibliotecari/documentalisti che attualmente operano nel SSN allo scopo di portare alla luce i loro problemi, le loro difficoltà, i loro disagi e la varietà delle loro forme di inquadramento.
Il censimento
Il censimento si prefigge i seguenti scopi:
- tipo di inquadramento dei bibliotecari/documentalisti negli altri comparti in Italia;
- tipo di inquadramento di cui godono i bibliotecari biomedici negli altri paesi europei.
Per questo motivo è stato costituito un gruppo di coordinamento che dovrà seguire le fasi in cui si articolerà l'iniziativa. La rilevazione vera e propria avrà inizio indicativamente nel mese di luglio e probabilmente si concluderà a novembre. Già dal mese di marzo, però, è iniziata la ricerca di collaboratori che dovranno operare come referenti regionali e/o provinciali ai quali, una volta impostato il questionario e predisposta la banca dati in cui dovranno confluire le informazioni, sarà affidato il compito di:
Sono esclusi invece: