[AIB] AIB Notizie 1/2000
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Novità da Strasburgo sul print-on-demand

di Elisabetta Poltronieri

'Print- on-demand: a technological revolution at the service of cultural diversity' è il titolo del primo seminario europeo sul tema della stampa su richiesta, organizzato a Strasburgo il 20 e 21 gennaio scorso dal Consiglio d'Europa (http://culture.coe.fr/epba). L'argomento chiave dell'incontro si è condensato nella forte valenza culturale che un modello di produzione editoriale fondato su una tecnologia evoluta può esprimere a sostegno della circolazione delle idee e a rafforzamento dell'idea di democrazia nella società contemporanea. L'obiettivo è stato quello di rendere esplicito il raccordo che spontaneamente viene a crearsi tra un'editoria finalmente sensibile a tutte le forme di manifestazione del pensiero e i valori culturali connaturati ai tanti interpreti delle diversità culturali di oggi, presenti seppure in ombra sulla scena della comunicazione globale. Questi ultimi non si riconoscono soltanto in entità geoetniche minoritarie per condizioni politiche o economiche, ma coincidono, in generale, con i portavoce di istanze culturali codificate in generi letterari, lingue o espressioni creative di autori sconosciuti al grande pubblico, deliberatamente scansati dal circuito commerciale di massa. Si tratta degli esponenti di un'editoria ad alto contenuto, costretta però ad esprimersi sottovoce o ad autoprodursi su un mercato editoriale governato dalla logica inesorabile dei best-sellers e delle grandi tirature. Come è tradizione nelle iniziative promosse dal Consiglio d'Europa, in cui lo spazio di intervento sulle più varie tematiche si uniforma al principio delle pari opportunità di espressione, anche in questa occasione il coinvolgimento sui nuovi percorsi della politica culturale, non solo in Europa, è stato esteso a tutte le professioni della catena del libro: autori, traduttori, editori, librai, bibliotecari e responsabili di pubblici poteri nella gestione dei servizi culturali. L'esigenza primaria è stata quella di spiegare i meccanismi di produzione della stampa su richiesta, nelle sue implicazioni economiche, nei risultati tecnici e nei risvolti sociali, attraverso l'esperienza di alcuni editori che ne hanno avviato con successo l'applicazione - 00h00 in Francia (http://www.00h00.com), Guaraldi in Italia (http://www.guaral di.it), Podium in Svezia (http://www.podium.nu) e Helicon Plus in Russia (http://www.podtext.spb.ru) - e di concentrare il dibattito sulle modalità di realizzazione e fruizione di un comune patrimonio di contenuti culturali, svincolato da confini sia territoriali che ideologici.Nella definizione di nuovi modelli di creazione del prodotto editoriale, l'accento è caduto sulla combinazione vincente di stampa digitale e trasmissione elettronica dei testi via Internet, alleati nel dare vita a un libro non già dematerializzato online, ma reso più che mai tangibile nella sua confezione finale di prodotto a stampa dotato di ISBN e recapitato al committente, sia esso libreria, biblioteca o utente privato.Questo processo innovativo di edizione rivela la sua carica di impatto principalmente sui costi di produzione dell'intero ciclo del libro compresa la sua catena distributiva, riuscendo a garantire per esso una identità permanente che non teme fattori di rischio legati al tempo (status di libro esaurito, permanenza limitata in libreria) o allo spazio (partite di magazzino che richiedono ampi locali), in virtù dell'esistenza di un catalogo virtuale che assicura in modo affidabile e veloce la stampa dell'esemplare richiesto (dispensa universitaria, monografia di taglio scientifico, raccolta di poesie, libro di narrativa, testo teatrale). I vantaggi del print-on- demand si riassumono essenzialmente nel costo invariato di stampa per tutte le copie di una tiratura, anche se al momento con un prezzo unitario superiore a quello stimato per la procedura tradizionale in offset, in netta inversione di tendenza, dunque, rispetto agli onerosi investimenti tipografici richiesti a monte dal sistema di editoria dominante, asservito ad alte tirature e condizionato da forti probabilità di invenduto. Nella formula su richiesta, inoltre, il fabbisogno di stampa è pianificabile a priori, in misura corrispondente agli ordini ricevuti per un determinato titolo. Sfumata la dipendenza del costo unitario dalla tiratura, è possibile prevedere anche una fornitura di pochissime copie, se non addirittura di un'unica copia se si tratta dell'unica pervenuta. Altro elemento non trascurabile messo a segno dalla tecnica in questione è la possibilità di apportare modifiche anche all'ultimo momento sui testi preparati in digitale, caso non infrequente soprattutto per il materiale edito nel campo della ricerca scientifica o della manualistica. L'ordinazione dei libri stampati on-demand avviene via Internet, grazie alle vetrine di novità editoriali in formato elettronico proposte sui siti dei singoli editori o all'interno di spazi commerciali virtuali come Amazon.com e Internet Bookshop Italia, in cui ci si avvale delle formule di e-commerce per il pagamento dei servizi.Quanto allo status professionale dell'editore che lavora on-demand, il riflesso immediato della nuova filosofia di produzione è il suo affrancamento dallo stereotipo del manager della stampa ingoiato da logiche industriali di puro profitto; dalle ceneri di quest'ultimo sorge il capostipite di una nuova classe di gestori dei valori culturali che sanno riappropriarsi di autonomia di scelta, consapevolezza e senso critico e riannodare su basi di intesa i rapporti con i loro più diretti interlocutori, partecipi della stessa temperie di evoluzione intellettuale e di accresciuta competenza tecnica. I bibliotecari sono a pieno titolo tra questi e possono cominciare a contare sull'efficacia di negoziazioni con gli editori (sul fronte, ad esempio, dei diritti d'autore) e sulla investitura di se stessi ad effettivi campioni della biblioteca digitale. A trarne profitto sarebbero le collezioni di cui si consacrano sacerdoti, fin troppo a lungo offese dalla calamità dei testi dichiarati esauriti dalle case editrici e invece ora facilmente riproponibili sugli scaffali grazie all'ordinazione di edizioni on-demand. Ulteriori chances possono a buon diritto determinarsi a favore di testi rari e di pregio, dissepolti dall'iperprotezione di alcune politiche di conservazione e, una volta prodotti in digitale, consegnati a una vasta platea di fruitori. Senza contare la risposta risolutiva che la stampa on-demand può rappresentare contro la piaga delle fotocopie in biblioteca, perdurante terreno di attrito tra gli interessi al più largo accesso all'informazione difesi dai bibliotecari e la rivendicazione, da parte degli editori, di presunti diritti d'autore violati; un contrasto destinato ad estenuarsi in un braccio di ferro e in una sequenza di vittorie di Pirro da ambo i lati, se non si applicano misure riparatrici come quella di una pronta disponibilità ai lettori dei testi oggettivamente riconosciuti come più richiesti. A questo punto, può sembrare riduttivo semplificare la portata di sostanziali rivolgimenti in atto nel lavoro editoriale liquidando la stampa su richiesta soltanto come una sorta di ventata ecologica nei processi di produzione tradizionale, poiché è fuor di dubbio che promuoverne l'adozione su larga scala potrebbe eliminare molte scorie annidate nei circuiti di gestione ancora dominanti e rigenerare l'offerta di cultura su basi di effettivo pluralismo.


POLRONIERI, Elisabetta. Novità da Strasburgo sul print-on-demand. «AIB Notizie», 12 (2000), n. 1, p. 8, 10.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 00-02-29 a cura di Gabriele Mazzitelli
URL: http://www.aib.it/aib/editoria/n12/00-01poltro.htm

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