Frati, Lodovico

(Bologna 14 dicembre 1855 – Trieste 6 ottobre 1941)

Figlio di Luigi, direttore della Biblioteca dell'Archiginnasio, e fratello di Carlo, dopo aver conseguito il diploma al Liceo musicale si laureò in Lettere all'Università di Bologna nel gennaio 1882, allievo di Giosue Carducci.
Entrò nelle biblioteche governative come alunno assistente alla fine di dicembre del 1882, alla Biblioteca nazionale centrale di Firenze (accolto, per intercessione di Carducci, anche se aveva leggermente superato il limite d'età previsto). Concluso l'alunnato, nel giugno 1884 fu nominato assistente di 4ª classe nella Biblioteca universitaria di Padova ma destinato a prestare servizio alla Biblioteca universitaria di Bologna. Fu poi promosso sottoconservatore dei manoscritti di 3ª classe (1887), di 2ª classe (1891) e infine di 1ª classe (1902).
Rimase in servizio alla Biblioteca universitaria di Bologna come responsabile della raccolta dei manoscritti – salvo incarichi straordinari di qualche mese alla Biblioteca Medicea Laurenziana (1889) e alla Presidenza del Senato (1891) e una parentesi alla Biblioteca Braidense di Milano (agosto 1896-novembre 1897) – fino al collocamento a riposo, avvenuto il 1º gennaio 1924.
In seguito si trasferì a vivere a Trieste, città della moglie (Berta Silbermann, maestra di musica, di famiglia ebraica, sposata nel 1900, deportata nel 1944 e uccisa ad Auschwitz con le sorelle).
Socio della Società bibliografica italiana dal 1897 al 1911, redasse alcune schede per il progettato Dizionario bio-bibliografico degli scrittori italiani e durante l'VIII Riunione (Bologna 1908) presentò due interventi, Per la continuazione della bibliografia bolognese, opera del padre, e Per una bibliografia degli antichi rimatori italiani, connessa ai suoi interessi filologici.
Fu socio anche della Deputazione di storia patria per le province di Romagna (corrispondente dal 1884, effettivo dal 1906) e della Deputazione ferrarese di storia patria, membro della Commissione conservatrice dei monumenti, della Commissione per la storia dell'Università di Bologna e della Commissione per i testi di lingua, per la quale curò diverse edizioni nella «Scelta di curiosità letterarie inedite o rare dal secolo XIII al XIX» e nella «Collezione di opere inedite o rare dei primi tre secoli della lingua».