Carusi, Enrico

(Pollutri CH 1º febbraio 1878 – Città del Vaticano 14 dicembre 1945)

Sacerdote, dopo gli studi al Seminario di Chieti e al Collegio Nazareno di Roma conseguì la laurea in lettere all'Università di Roma nel 1901. Insegnò poi per un anno al Seminario di Chieti.
Incaricato della catalogazione dei manoscritti latini presso la Biblioteca apostolica vaticana dal 1904, fu nominato nel 1907 scrittore aggiunto (nel 1909 effettivo) per le lettere latine.
Alla Vaticana si occupò della redazione di due volumi dei Codices Vaticani latini, insieme a Marco Vattasso (Codices 9852-10300 e 10301-10700, Romae: Typis polyglottis Vaticanis, 1914 e 1920) e dell'edizione dell'epistolario di Gaetano Marini (Roma: Tipografia poliglotta vaticana, 1916-1940, in 3 volumi); avviò inoltre le edizioni dei Monumenti paleografici degli Abruzzi (Roma: Sansaini, 1924, in collaborazione con Vincenzo De Bartholomaeis) e dei Monumenti paleografici veronesi (Roma: Biblioteca apostolica vaticana, 1929-1934, in collaborazione con W. M. Lindsay).
Ma soprattutto si dedicò appassionatamente allo studio dei manoscritti di Leonardo da Vinci e dal 1929 fu membro, e poi segretario, della Commissione Vinciana, costituita dal Ministero della pubblica istruzione nel 1919 in occasione del quarto centenario della morte.
Socio dell'Associazione italiana biblioteche dalla sua costituzione, fu membro del Consiglio direttivo dal 1930, presentò una relazione al primo Congresso nazionale (1931) e fu presente a quasi tutti i successivi, fino all'interruzione dell'attività per la guerra.
Autore di numerose pubblicazioni erudite, anche di storia abruzzese, e collaboratore dell'Enciclopedia italiana, fu membro della Società romana di storia patria (socio dal 1921, deputato dal 1936 e consigliere) e della Deputazione di storia patria negli Abruzzi, di cui nel 1945 fu nominato commissario.