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Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari italiani del XX secolo

[Ritratto]

Carini Dainotti, Virginia

(Torino 1º luglio 1911 – Roma 26 maggio 2003)

Dopo aver frequentato il Liceo Massimo D'Azeglio, dove fu allieva di Augusto Monti, si laureò in lettere all'Università di Torino nel giugno 1932, con una tesi in materie storiche. Conseguito il diploma in paleografia, archivistica e diplomatica, partecipò al concorso per le biblioteche governative bandito alla fine del 1932, dopo un blocco quasi ventennale, e il 16 agosto 1933 entrò nella carriera come bibliotecaria aggiunta, destinata alla Biblioteca nazionale Braidense di Milano.
Tornò a Torino dall'agosto 1934, trasferita su sua richiesta alla Biblioteca nazionale, e nel luglio del 1935 fu inviata alla Biblioteca nazionale centrale di Firenze per collaborare all'impianto dei servizi nella nuova sede.
Dal 1º agosto 1936, a soli 25 anni, fu incaricata della direzione della Biblioteca governativa di Cremona, che ricoprì fino al 1º ottobre 1942. Nell'agosto 1938 ottenne la qualifica di bibliotecario e nell'aprile 1941 la promozione a bibliotecario capo. L'esperienza cremonese le offrì la possibilità di sperimentare servizi innovativi in una biblioteca statale: tra questi l'apertura della prima sala ragazzi, nel 1938, e la riorganizzazione, nella nuova sede, sul modello della public library anglosassone, rivolta all'intera comunità e in grado di offrire un servizio avanzato di consultazione e d'informazione.
Il 10 giugno 1939 sposò il prefetto di Cremona Pietro Carini (Catanzaro 15 ottobre 1883-Roma 3 agosto 1976), rimasto vedovo, che nel settembre 1942 fu collocato a riposo, e in ottobre fu trasferita a Roma, alla Biblioteca di archeologia e storia dell'arte.
Nell'estate 1943 assunse la direzione della Biblioteca di storia moderna e contemporanea di Roma, che tenne fino al febbraio 1952, con un'interruzione nel periodo dell'occupazione tedesca dovuta alla temporanea reggenza di Ettore Apollonj.

Nominata ispettore superiore bibliotecario dal gennaio 1949, poi dall'ottobre 1958 ispettore generale, lavorò al Ministero, occupandosi soprattutto dello sviluppo e dell'organizzazione del Servizio nazionale di lettura, fino al collocamento a riposo, nel corso del 1973. Partecipò attivamente al dibattito biblioteconomico, sulle riviste e nei convegni, sostenendo il modello di una biblioteca pubblica aperta a tutti e intesa come strumento di crescita democratica, superando definitivamente la tradizione della biblioteca popolare, definita un'«istituzione fondata sul paternalismo delle classi dirigenti che provvedevano all'educazione del popolo», e approfondendo anche il tema della professione bibliotecaria.
Nel 1960 vinse, con il saggio La biblioteca pubblica istituto della democrazia, il concorso indetto dall'Ente nazionale per le biblioteche popolari e scolastiche sul tema "Come il libro uscendo dall'ambito della biblioteca, e non più patrimonio o privilegio di gruppi, possa raggiungere sempre più vaste categorie di persone e con quali mezzi organizzativi e tecnici lo Stato e gli enti possono formare biblioteche vive e moderne a stretto contatto con il popolo", e decise di devolvere il premio all'Associazione italiana biblioteche, di cui fu socia a partire dal 1934.
Nel 1962 partecipò a Firenze al Convegno per le biblioteche popolari, tenuto a Palazzo Vecchio alla presenza dell'editore Giulio Einaudi che presentò per la prima volta ai bibliotecari il suo progetto per la realizzazione di biblioteche pubbliche/centri culturali attraverso la realizzazione di un prototipo a Dogliani, che verrà inaugurato il 29 settembre 1963.
Nel gennaio 1963 fu nominata nella Commissione di studio dell'AIB per 1'esame di un nuovo ordinamento delle biblioteche degli enti locali, in rapporto al funzionamento delle Regioni, che completò i suoi lavori con la redazione del documento su La biblioteca pubblica in Italia: compiti istituzionali e principi generali di ordinamento e di funzionamento (Roma 1965), di cui curò la stesura e che fu distribuito a tutti i Comuni.
Nel 1971 fu nominata presidente della Biblioteca pubblica e Casa della cultura Fondazione Achille Marazza di Borgomanero (Novara), allora considerata tra le più moderne biblioteche pubbliche dell'Italia settentrionale, e negli anni Ottanta collaborò con la Commissione nazionale per le attrezzature culturali.
Oltre ai suoi scritti più importanti sulle biblioteche pubbliche, La biblioteca pubblica istituto della democrazia (Milano 1964, 2 volumi) e La biblioteca pubblica in Italia tra cronaca e storia (1947-1967): scritti, discorsi, documenti (Firenze 1969, 2 volumi), sono da ricordare particolarmente le monografie dedicate alla Biblioteca di Cremona (La Biblioteca governativa nella storia della cultura cremonese, Cremona 1947) e alle vicende della Nazionale di Roma fino al 1881 (La Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele al Collegio Romano (Firenze 1956).

Chiara Faggiolani

Virginia Carini Dainotti e la politica bibliotecaria del secondo dopoguerra: atti del convegno, Udine, 8-9 novembre 1999, a cura di Angela Nuovo. Roma: Associazione italiana biblioteche, 2002. 210 p. Contiene fra l'altro: Paolo Traniello, L'apporto di Virginia Carini Dainotti all'introduzione dell'idea di biblioteca pubblica in Italia, p. 10-20; Alberto Petrucciani, Professionalità e deontologia del bibliotecario: il contributo di Virginia Carini Dainotti e il dibattito degli anni Sessanta e Settanta, p. 21-51; Simonetta Buttò, Metodologia dell'impegno professionale: Virginia Carini Dainotti e l'AIB, p. 52-70; Mauro Guerrini, Tractant fabrilia fabri: Virginia Carini Dainotti, una bibliotecaria tra impegno e delusione, p. 71-78; Romano Vecchiet, Virginia Carini Dainotti e il dibattito bibliotecario degli anni Cinquanta, p. 91-102; Angela Nuovo, Virginia Carini Dainotti direttrice della Biblioteca governativa di Cremona (1936-1942), p. 114-136; Attilio Mauro Caproni, Virginia Carini Dainotti e il tema della formazione dei bibliotecari, p. 137-146; Mauro Flati, Bibliografia degli scritti di Virginia Carini Dainotti, p. 170-181, e Notizie biografiche, p. 182-189; M. Flati, Intervista a Virginia Carini Dainotti, p. 190-204.

Angela Nuovo. Ricordo di Virginia Carini Dainotti. «AIB notizie», 15 (2003), n. 6, p. 8.

Angelo Celuzza. Gli incontri della vita. «La Capitanata», 41 n. 14 (ott. 2003), p. 149-161.

Virginia Carini Dainotti. La biblioteca pubblica: antologia degli scritti, a cura di Giovanni Feliciani. Roma: Bibliosofica, 2014. 85 p.: ill.

Anna Galluzzi. Biblioteca pubblica di ieri e di oggi: un'antologia degli scritti di Virginia Carini Dainotti. (Il libro). «AIB studi», 55 (2015), n. 2, p. 259-266.



Copyright AIB 2004-01-25, ultimo aggiornamento 2023-01-04, a cura di Simonetta Buttò e Alberto Petrucciani
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