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Gli opac

Una guida per il pubblico all'utilizzo dei cataloghi in linea

di Claudio Gnoli


Sommario

1 : I cataloghi in linea
1.1 : Meraviglie e difficoltà degli opac
1.2 : Che cosa c'è negli opac

2 : Come collegarsi agli opac
2.1 : Gli opac in telnet
2.2 : Repertori di opac
2.3 : I metaopac

3 : Com'è fatto un opac: record e campi
3.1 : I periodici negli opac
3.2 : Le monografie negli opac
3.3 : Le opere in più volumi negli opac
3.4 : Le collezioni negli opac

4 : L'interrogazione degli opac
4.1 : Utilizzare i diversi campi
4.2 : Le modalità di ricerca: per liste e per parole
4.3 : Come inserire le richieste
4.4 : Cercare più parole: gli operatori logici
4.5 : Ricerche raffinate con gli operatori logici
4.6 : Parole troncate
4.7 : Se non si ottengono risultati soddisfacenti
4.8 : Se si ottengono troppi risultati

Piccola bibliografia


1 : I cataloghi in linea

Grazie allo sviluppo delle reti telematiche, i cataloghi delle biblioteche possono oggi essere consultati in linea, attraverso un calcolatore collegato in rete.

Moltissime biblioteche, soprattutto quelle grandi, stanno progressivamente trasferendo i loro cataloghi in banche dati digitali, e li mettono a disposizione via Internet, di solito gratuitamente. Tali cataloghi sono chiamati anche opac, dalla sigla di on-line public access catalog, ossia catalogo in linea accessibile pubblicamente.

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1.1 : Meraviglie e difficoltà degli opac

I cataloghi in linea offrono grandi vantaggi:

  • possono essere consultati da qualsiasi calcolatore connesso in rete, in tutto il mondo, senza bisogno di recarsi fisicamente nelle rispettive biblioteche;
  • permettono di cercare gli stessi libri in molte biblioteche, in breve tempo o anche contemporaneamente.

    Per sfruttare la loro potenza, occorre tuttavia imparare come funzionano, e quali sono le strategie di ricerca più appropriate. La risposta del catalogo, infatti, può essere molto diversa a seconda di come si è formulata la domanda!

    Anche un elicottero permette di andare molto più lontano di una bicicletta, ma solo a patto di saperlo pilotare...

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    1.2 : Che cosa c'è negli opac

    Inserire i dati in rete è un lavoro che richiede molte energie e molto tempo, e non tutte le biblioteche se lo possono ancora permettere: alcune biblioteche, perciò, possiedono solo il tradizionale catalogo cartaceo a schede, che si può consultare soltanto sul posto.
    Inoltre, anche nelle biblioteche dotate di un catalogo in linea, i volumi acquisiti prima della sua introduzione (che costituiscono il cosiddetto pregresso) inizialmente non vi sono compresi: anche per cercare queste opere, quindi, l'unica possibilità è recarsi sul posto a consultare i cataloghi a schede.

    Gruppi di biblioteche che dipendono da uno stesso ente (per esempio un'università o una provincia), o che sono in qualche modo accomunate, possono cooperare per creare cataloghi collettivi in linea, nei quale si trovino tutti insieme i volumi posseduti dalle diverse biblioteche. In questo caso, con una singola ricerca si troverà se un'opera sia posseduta da qualcuna delle biblioteche partecipanti al catalogo.
    Alcune biblioteche registrano le loro opere solo all'interno di un opac collettivo, mentre altre hanno anche un proprio opac singolo, interrogabile separatamente.

    Consultando un catalogo in linea, dunque, è importante rendersi conto di che cosa esso effettivamente contenga: quali biblioteche comprenda, e a partire da che anno e con quali criteri le opere siano state catalogate.
    Queste informazioni, purtroppo, non sempre sono evidenziate chiaramente nelle schermate introduttive degli opac, e devono allora essere desunte dalle intestazioni del catalogo, dal suo indirizzo di rete o in genere dal contesto.

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    2 : Come collegarsi agli opac

    Nelle biblioteche dotate di opac, ci sono generalmente dei terminali a disposizione del pubblico, già configurati in modo da presentare una videata per l'interrogazione dei cataloghi.

    Volendo invece consultare i cataloghi a distanza, attraverso un altro calcolatore connesso a Internet, occorre avviare il software per la navigazione (per esempio Netscape Navigator o MS Internet Explorer) e digitare l'indirizzo (URL) corrispondente. Ad esempio, l'indirizzo dell'opac dell'Università di Pavia è:

    http://bibliopv.unipv.it/opac/ricerche.html

    Anche senza digitare l'indirizzo preciso, si può raggiungere i diversi opac attraverso i link che si trovano in molte pagine WWW, in primo luogo quelle degli enti alle cui biblioteche si riferiscono i cataloghi. Ad esempio, l'opac dell'Università di Pavia citato sopra è raggiungibile anche a partire dalle pagine WWW dell'Università di Pavia, il cui indirizzo generale è:

    http://www.unipv.it

    In rete esistono inoltre vari repertori di opac, che raccolgono accessi agli opac delle diverse aree geografiche.

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    2.1 : Gli opac in telnet

    Molti opac sono ancora oggi disponibili soltanto attraverso la modalità telnet, che utilizza un protocollo di trasmissione dei dati molto diffuso prima dello sviluppo del World Wide Web. Gli indirizzi di questi opac, invece che per "http://", iniziano per "telnet://" oppure per "tn3270://".

    Per collegarsi occorre avere installato nel proprio calcolatore un software per le connessioni telnet, che poi può essere avviato anche automaticamente attraverso quello per la navigazione in WWW, nel momento in cui si digita un indirizzo telnet oppure lo si richiama attraverso un link.
    Una volta stabilita la connessione telnet, appare una schermata di soli caratteri, recante le istruzioni per dialogare con il sistema remoto. Di solito occorre digitare una login, ossia una parola di accesso che identifica il tipo di utente: la parola da usare è spesso indicata in una schermata precedente.

    Nonostante che il dialogo via telnet sia meno comodo di quello in web, in molti casi si tratta dell'unico modo per interrogare dei cataloghi importanti, nell'attesa che anche per questi venga predisposta una interfaccia web.

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    2.2 : Repertori di opac

    Esistono alcune pagine WWW che raccolgono link a molti opac diversi, sia italiani che stranieri, aiutando l'utente a orientarsi nella ricerca del catalogo giusto. Un grande numero di cataloghi sono elencati in poco spazio, e per collegarsi a uno di essi è sufficiente selezionare con il mouse la voce corrispondente.
    L'Associazione Italiana Biblioteche mantiene un repertorio degli opac di biblioteche italiane di ogni tipo, all'indirizzo:

    http://www.aib.it/aib/lis/opac1.htm

    Il repertorio elenca dapprima gli opac collettivi nazionali e regionali, quindi, su base geografica, gli opac riguardanti singole province e città o singole biblioteche.
    La pagina è mantenuta il più possibile completa e aggiornata, grazie al lavoro di una redazione che controlla regolarmente i siti bibliotecari italiani e mantiene contatti con i curatori dei diversi cataloghi.

    I principali repertori di opac del mondo sono elencati nella relativa pagina dell'AIB, all'indirizzo:

    http://www.aib.it/aib/lis/r.htm

    Tra i più completi ed aggiornati si segnala "Bibliotheks-opacs und -Informationsseiten", di Hans-Dieter Hartges, che raccoglie opac di moltissimi paesi del mondo elencandoli appunto su base nazionale. I titoli e i commenti sono in tedesco, ma anche chi non conosce questa lingua può intuire facilmente le informazioni essenziali. L'indirizzo è:

    http://www.hbz-nrw.de/hbz/toolbox/opac.html

    Un compatto elenco di opac di tutto il mondo, e in particolare nordamericani, è raggiungibile presso il sito WWW della Library of Congress:

    http://lcweb.loc.gov/z3950/gateway.html

    "Gabriel" <http://portico.bl.uk/gabriel/en/opacs.html> consente l'accesso alle diverse biblioteche nazionali europee, mentre "Hytelnet" di Peter Scott <http://www.lights.com/hytelnet/> raccoglie i cataloghi del mondo accessibili in modalità telnet.

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    2.3 : I metaopac

    I metaopac sono strumenti che permettono di interrogare numerosi opac contemporaneamente: in questo modo, con una sola ricerca si può sapere se una certa opera si trova in un insieme di biblioteche.
    Un metaopac presenta una schermata per l'interrogazione simile a quella di un normale opac, con l'aggiunta di un elenco delle biblioteche sulle quali verrà effettuata la ricerca, spesso selezionabili dall'utente. In risposta ad ogni ricerca, si ottiene una pagina che mostra, una dopo l'altra, le risposte restituite da ciascuno degli opac interrogati.

    Un metaopac si distingue da un catalogo collettivo, in quanto non è esso stesso un vero catalogo, bensì uno strumento per cercare in diversi cataloghi (analogamente a un metamotore, che è uno strumento per cercare in diversi motori di ricerca).
    I dati contenuti nei diversi opac possono avere formati piuttosto differenti. Per questo, con i metaopac risultano più affidabili le ricerche semplici, come quelle per autore o per titolo, che funzionano allo stesso modo in tutti i cataloghi; invece, l'uso di campi meno comuni e di operatori logici rischia di dare risultati fuorvianti o incompleti.

    Un caratteristico esempio di metaopac è il Catalogo Bibliografico Virtuale delle Università Lombarde, che interroga contemporaneamente gli opac delle università e di alcune altre biblioteche lombarde; lo si può raggiungere all'indirizzo

    http://azalai.cilea.it/lombardo

    Informazioni sul software Azalai, sul quale è basato questo metaopac, e link ad altri esempi europei di metaopac si trovano a

    http://azalai.cilea.it/info.htm

    [IL CILEA e l'AIB hanno poi realizzato anche un metaopac nazionale italiano, che interroga contemporaneamente tutti gli opac di biblioteche italiane: il MAI, Metaopac Azalai italiano:

    http://www.aib.it/aib/opac/mai.htm3 ]

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    3 : Com'è fatto un opac: record e campi

    I libri e le riviste sono registrati negli opac in unità dette record. Ogni record è la descrizione di un'opera: ne indica le caratteristiche bibliografiche, come titolo, sottotitolo, autori, curatori, numero dell'edizione, luogo e data di pubblicazione, editore, caratteristiche fisiche; e inoltre fornisce informazioni sulle copie dell'opera possedute dalle biblioteche in questione, come il numero di esemplari, la loro collocazione e talvolta la disponibilità o meno al prestito.

    Queste informazioni sono organizzate in diversi campi, cioè diverse parti del record, ciascuna contenente una porzione della descrizione: esiste un campo contenente l'autore, uno con il titolo, uno con l'edizione, e così via.

    L'insieme di tutti i record del catalogo, ciascuno suddiviso in campi, forma virtualmente una grandissima griglia di informazioni, che nel suo insieme viene chiamata database, cioè base di dati o banca dati.

    La struttura dei record è di solito leggermente diversa, a seconda che si tratti di opere monografiche oppure di periodici come i quotidiani, le riviste e gli annali; e inoltre di opere singole oppure divise in più volumi o parti.

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    3.1 : I periodici negli opac

    Negli opac i periodici sono descritti da un record per ciascuna testata. Ad esempio, nell'opac SBN si trova:
    Titolo:Corriere della sera
    Numerazione:71(1946)-
    Pubblicazione:Milano, 1946
    Descrizione fisica:54 cm.
    Note Generali:Quotidiano
    Legami a titoli:[Continuazione] Corriere d'informazione
    Paese di pubblicazione:IT
    Lingua di pubblicazione:ITA
    Localizzazioni:Bibl. del CIS di Palazzo Maldura - Univ. Padova - PD343
    Bibl. generale Fac. di Scienze Politiche "Ettore Anchieri" - Univ. Padova - PD316
    Bibl. Universitaria di Padova - PD158
    Codice del documento:IT\ICCU\PUV\0023517

    Come si vede, esiste un campo (in questo caso chiamato "numerazione") che indica il periodo di esistenza della testata e il numero progressivo delle corrispondenti annate: il periodico esiste dal 1946, che corrisponde all'anno 71 (negli anni precedenti il titolo era differente, e quindi sarà descritto da un altro record). Il trattino non seguito da alcun altro numero indica che il periodico è ancora aperto, cioè continua tuttora a venire pubblicato; se dopo il trattino si trovasse invece un'altra indicazione di annata, significherebbe che dopo quell'anno il periodico non è più stato pubblicato. Si noti che un'indicazione come "71(1946)", non seguita dal trattino, significherebbe invece che il periodico è esistito con questo titolo solo nel 1946.

    Nel caso dei periodici è particolarmente importante controllare che tra le annate possedute da ciascuna biblioteca ci siano quelle che a cui si è interessati. Questa informazione è contenuta in un campo chiamato spesso "consistenza" o "posseduto" (non visualizzato nel record riportato sopra), che non va confuso con il periodo di esistenza della testata. Ad esempio, un'indicazione come:
    Numerazione:71(1946)-
    Consistenza:101(1976)-112(1987)
    indica che, sebbene la testata esista dal 1946 a oggi, la biblioteca in questione possiede solo le annate dal 1976 al 1987.
    Talvolta si trovano in questo campo anche indicazioni sulle lacune, ovvero le incompletezze nella raccolta. Per esempio, un'espressione come:
    Consistenza:1959- ; lac. 1960, 1964-1968
    indica che sono possedute le annate dal 1959 ad oggi, ma che mancano alcuni fascicoli dell'annata 1960 e delle annate dal 1964 al 1968.

    Un'altra caratteristica dei record riguardanti i periodici è l'indicazione del tipo di periodicità, ossia la cadenza con cui il periodico viene pubblicato (nell'esempio sopra in un campo chiamato "note generali"): quotidiana piuttosto che settimanale, mensile, annuale, irregolare ecc.

    Non esiste, a differenza che per le monografie, un campo per gli autori; talvolta esso può essere in un certo senso sostituito da un campo per l'ente a cui il periodico fa capo o del quale è organo ufficiale; per esempio, l'ente di riferimento per gli Atti dellla Società Italiana di Scienze Naturali è la Società Italiana di Scienze Naturali.

    Il fatto che il titolo sia cambiato nel tempo è espresso da un campo ("legami a titoli") che indica i titoli precedenti o successivi, e la relazione del titolo presente con essi ("continuazione"; in altri casi si possono trovare espressioni come "già -", "poi -", "continua con -", "si scinde in -", "si fonde in -", e così via).

    Alcuni periodici sono suddivisi in più parti, o serie. Ad esempio: Journal of Environmental Science and Health. Part A: Toxic/Hazardous Substances & Environmental Engineering; Part B: Pesticides, Food Contaminants and Agricultural Wastes. In questo caso, negli opac si troverà un record distinto per ciascuna parte o serie, ed eventualmente i record delle diverse parti saranno collegati attraverso un record di livello superiore.

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    3.2 : Le monografie negli opac

    Un tipico record che descrive un'opera monografica (tratto dall'opac SBN) si può presentare così
    Autore:Lorenz, Konrad
    Titolo:L' anello di re Salomone / Konrad Lorenz
    Edizione:19. ed
    Pubblicazione:Milano : Adelphi, 1984
    Descrizione fisica:274 p. ; 22 cm.
    Collezione:Biblioteca Adelphi
    Note Generali:Trad. di Laura Schwarz. - Cont. anche: Storie di cani.
    Nomi:Lorenz, Konrad
    Altri titoli collegati:[Pubblicato con] Storie di cani
    [Altro documento correlato] Er redete mit dem Vieh, den Vogeln und den Fischen
    [Altro documento correlato] So kam der Mensch auf den Hund
    Paese di pubblicazione:IT
    Lingua di pubblicazione:ITA
    Localizzazioni:Biblioteca comunale - Busto Arsizio (VA) - VA29
    Biblioteca provinciale Salvatore Tommasi - L'Aquila (AQ) - AQ47
    Codice del documento:IT\ICCU\LO1\0446315

    Rispetto ai periodici, compaiono alcuni campi in più, come quelli per l'autore, il numero dell'edizione (in questo esempio la diciannovesima), il titolo dell'eventuale collana di cui il libro fa parte ("collezione"), il titolo nella lingua originale ("altri titoli collegati"). Può comparire (in questo caso nel campo "note generali") anche il nome del traduttore.
    Nel campo "pubblicazione" si trova, dopo la città, anche il nome dell'editore, seguito dall'anno di pubblicazione.
    Nella descrizione fisica si può leggere, oltre al formato, anche il numero di pagine, ed eventualmente indicazioni su illustrazioni, materiale allegato e così via, che permettono di avere un'idea delle caratteristiche del libro anche senza averlo ancora in mano.

    Invece delle annate possedute, nel caso delle monografie potrà interessare il numero di copie possedute, e la loro disponibilità o meno al prestito: queste informazioni possono essere riportate, per ciascuna biblioteca che possiede l'opera, in un apposito campo.

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    3.3 : Le opere in più volumi negli opac

    In molti opac, le opere formate da più volumi sono descritte a livelli: esiste un record di livello superiore che descrive l'insieme dell'opera, indicando il numero di volumi di cui essa è composta; e inoltre diversi record di livello inferiore, uno per ogni volume, che ne descrivono le caratteristiche dettagliate: titolo del volume, numero di pagine, eccetera. Nel caso di volumi a loro volta divisi in tomi, esisteranno record distinti anche per questi.

    I record di livello superiore e di livello inferiore dovrebbero essere collegati attraverso legami, che permettano di risalire immediatamente dagli uni agli altri e viceversa. Talvolta, purtroppo, i collegamenti fra le diverse parti dell'opera non sono chiaramente espressi, a causa di problemi tecnici nella gestione di legami complessi o di difetti nella catalogazione. Per indovinare che una certa descrizione si riferisce a un'opera in più volumi, o a una sua parte, occorre allora fare attenzione a certi dettagli rivelatori, come la presenza di espressioni quali "2. - ..." (che sta per "secondo volume"), oppure "v." (che sta per "costituito da volumi [in numero non precisato]"), e così via.

    Quando si cercano opere in più volumi, si può inserire nella maschera di ricerca il titolo generale dell'opera oppure il titolo di un singolo volume. Naturalmente conviene utilizzare il titolo generale dell'opera quando i singoli volumi non hanno nessun titolo particolare, oppure quando hanno titoli di per sé poco significativi, come per esempio "A-D" in un'enciclopedia, oppure "Dall'Ottocento ai giorni nostri" in un'opera storica.

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    3.4 : Le collezioni negli opac

    Molti editori pubblicano delle serie di monografie che trattano un tema comune, che nel loro insieme costituiscono una collana, o collezione.
    Talvolta negli opac si può trovare un record che descrive la collana nel suo insieme. Ad essa sono collegati, attraverso legami, i record delle singole monografie appartenenti alla collana che sono possedute dalle biblioteche in questione.

    In alcuni opac è possibile, introducendo il titolo della collana nel campo "titolo" o in un campo apposito, richiamare tutti i titoli di volumi appartenenti a quella collana e presenti nell'opac.
    Per esempio, richiedendo biblioteca adelphi si può ottenere una lunga serie di record che descrivono singoli volumi della collana avente questo titolo, come i seguenti:
    60/62. Weil, Simone. 2 / Simone Weil ; a cura di Giancarlo Gaeta. - 2. ed. - Milano : Adelphi, 1991. - 364 p. ; 22 cm. - (Biblioteca Adelphi ; 155)
    Fa parte di: Quaderni / Simone Weil ; a cura di Giancarlo Gaeta
    61/62. Wittgenstein, Ludwig. Lezioni e conversazioni sull'etica, l'estetica, la psicologia e la credenza religiosa / Ludwig Wittgenstein ; a cura di Michele Ranchetti. - 5. ed.. - Milano : Adelphi, 1985. - 169 p. ; 22 cm. - (Biblioteca Adelphi ; 1
    62/62. Lorenz, Konrad. L'anello di re Salomone / Konrad Lorenz. - 19. ed. - Milano : Adelphi, 1984 . - 274 p., [1] c. di tav. ; 22 cm. - (Biblioteca Adelphi ; 15)

    Negli opac che permettono di navigare da un record all'altro, selezionando uno dei titoli si potranno ottenere una descrizione più dettagliata del volume corrispondente, ed informazioni sulle biblioteche che lo possiedono e sulle segnature.

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    4 : L'interrogazione degli opac

    Interrogare un opac consiste essenzialmente nel verificare se una o più parole specificate siano contenute in qualcuno dei record che costituiscono l'opac.

    L'utente quindi deve inserire le parole desiderate negli appositi spazi visibili sullo schermo; il sistema risponderà visualizzando quei record che contengono le parole richieste, i quali descrivono i volumi posseduti dalle biblioteche in questione.

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    4.1 : Utilizzare i diversi campi

    Poiché i record sono divisi in campi, generalmente conviene cercare le parole desiderate nell'ambito di un determinato campo: se per esempio si stanno cercando le opere di Umberto Eco, si cercherà la parola eco solo nel campo "autore"; cercando la stessa parola nel campo "titolo", si potrebbero invece trovare, per esempio, libri che trattano il fenomeno acustico dell'eco!

    Interrogando un opac, si troverà sullo schermo una scelta fra i diversi campi nei quali è possibile cercare. I campi più importanti sono generalmente quelli dell'autore, del titolo e del soggetto.

    Come nel caso dei cataloghi a schede, quando si conoscono esattamente i dati delle opere che si stanno cercando, conviene cercare per autore o per titolo.

    Quando invece si sta cercando qualsiasi opera che tratti un determinato argomento, il metodo più logico è cercare nel campo del soggetto. Tuttavia non è detto che in questo modo si trovino tutti i record pertinenti all'argomento cercato, perchè:

  • i soggetti si basano rigidamente su vocabolari controllati, per cui il soggetto appropriato per l'argomento cercato potrebbe non essere il termine che si ha in mente, ma un suo sinonimo;
  • in molti opac una parte delle opere non sono associate a nessun soggetto, in quanto per risparmiare tempo sono state catalogate in forma più semplice.
    Per superare questi limiti, alla ricerca nel campo del soggetto si possono affiancare altre strategie.
    Innanzitutto si possono cercare nel campo del titolo una o poche parole che si presume potrebbero comparire nei titoli delle opere che interessano (anche le stesse usate nel campo del soggetto).
    Altrimenti, si può sfruttare l'eventuale presenza di campi per la classificazione o per la collocazione. Per esempio, se si cercano libri sugli uccelli e si sa che la biblioteca utilizza la Classificazione Decimale Dewey, si può introdurre nel campo "classificazione" le cifre 598, che in tale classificazione corrispondono all'ornitologia. Oppure, se si sa che la biblioteca attribuisce a tutti i libri di ornitologia la collocazione "ORN", si può introdurre nel campo "collocazione" le lettere orn.

    In alcuni opac è possibile cercare anche in altri campi, ad esempio luogo e data di pubblicazione, editore, collana, lingua: questi campi di solito non sono molto utili se presi da soli, perché contengono le stesse espressioni per moltissimi libri diversi: ad esempio, i libri che contengono la parola "Rizzoli" nel campo editore saranno probabilmente migliaia!

    Alcuni opac offrono anche la possibilità di cercare se determinate parole siano presenti in un qualsiasi campo. Ciò può essere utile per esempio nel caso di parole poco comuni, ad esempio nomi di persone che possono essere sia autori di opere che argomento di altre opere. Se però le parole cercate sono comuni, questa strategia può dare risultati problematici; se per esempio, cercando opere che trattino della città di Milano, si cercasse milano in tutti i campi, si troverebbero tra i risultati anche tutti gli innumerevoli libri che hanno "Milano" nel campo del luogo di pubblicazione!

    Anche quando è possibile farlo, infine, non conviene riempire troppi campi contemporaneamente, perché così si rischia di restringere troppo la gamma dei possibili risultati: basta infatti che ci sia un'inesattezza in uno dei termini richiesti, perché la ricerca non dia alcun risultato.
    Perciò, anche se si cerca un testo di cui si conoscono tutti i dati bibliografici, conviene utilizzare solo uno o due campi per volta, selezionando alcune parole particolarmente significative che si desidera compaiano nei record. Se ne risulteranno troppi record, si potrà sempre raffinare la ricerca in un secondo tempo.

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    4.2 : Le modalità di ricerca: per liste e per parole

    L'aspetto delle videate attraverso cui ci si muove varia a seconda dei diversi opac. Tuttavia, esistono essenzialmente due modi con cui si può cercare: per liste o per parole.

    Nella ricerca per liste, il sistema richiede di inserire una sola stringa, contenente una o più parole da cercare nel campo dell'autore, oppure nel campo del titolo, oppure nel campo del soggetto. Quindi viene visualizzata una lista di voci che iniziano con la parola o le parole richieste, oppure con parole simili, che nell'ordine alfabetico si trovano vicino a quella richiesta. La prima delle voci che rispondono meglio alla richiesta è di solito evidenziata, ma viene comunque mostrato anche un certo numero di voci precedenti e successive. Questo sistema permette di compensare una parte dei possibili errori nello spelling delle parole richieste; e inoltre, permette di vedere contemporaneamente diverse voci che inizino con le stesse parole, per poi scegliere quelle desiderate.

    Nella ricerca per parole, invece, si può cercare anche in più campi contemporaneamente; il sistema risponderà visualizzando tutti i record che contengono le parole cercate, non solo all'inizio ma anche all'interno dei campi rispettivi. Non vengono invece visualizzate le voci che contengono parole simili a quelle richieste: quindi occorre fare particolare attenzione alle parole che si inseriscono, poiché il risultato dipenderà rigorosamente da queste.

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    4.3 : Come inserire le richieste

    Inserendo le parole che si cercano, bisogna fare attenzione allo spelling: un banale errore di battitura può produrre un risultato negativo, quando invece il libro che si sta cercando è dietro l'angolo!

    Generalmente non fa differenza utilizzare lettere maiuscole o minuscole.
    Con i segni diacritici (segni che si scrivono sopra le lettere, come accenti, dieresi, cediglia, tilde, eccetera) i diversi opac si comportano in modi diversi: di solito, omettendo i diacritici si trovano anche le parole che li contengono; eventualmente, quando non si conosce il comportamento dell'opac con cui si ha a che fare, si può provare sia ad usarli che a non usarli. Nel caso dell'umlaut (segno di dieresi in parole tedesche) si può provare sia ad ometterlo che a sostituirlo con una "e": "Müller" può corrispondere a "Muller" oppure a "Mueller".

    Un discorso simile vale per i segni di punteggiatura (virgole, punti, due punti eccetera), i trattini (hyphen) e gli apostrofi. Di solito gli opac li trascurano automaticamente, per cui la cosa più semplice è ometterli (in certi opac ometterli è addirittura necessario, altrimenti non viene trovato nessun record).
    Occorre fare attenzione che, laddove si troverebbe un trattino o un apostrofo, deve essere lasciato uno spazio bianco, per evitare che le due parti vengano considerate un'unica parola. Ad esempio, per cercare "Lévi-Strauss" bisogna digitare levi strauss e non levistrauss; per cercare "D'Azeglio" bisogna digitare d azeglio e non dazeglio.

    Molti opac tralasciano automaticamente le cosiddette stop word, cioè un insieme di parole corte che si usano frequentemente, come gli articoli, le preposizioni e le congiunzioni; ad esempio gli opac di lingua inglese tralasciano frequentemente le parole an, and, as, at, by, for, from, in, not, of, on, or, the, to, with. In tali opac, quindi, queste parole non sono ricercabili: una ricerca dei record che contengano la parola "with" non darà nessun risultato, anche se essa compare probabilmente in moltissimi record.
    In generale, le parole corte e molto comuni possono essere omesse nelle ricerche, anche perché non sarebbero di grande aiuto nel trovare i record giusti . Cercando un titolo come "Istituzioni di economia e politica agraria", basterà digitare istituzioni economia politica agraria.
    Gli articoli iniziali, in particolare, in molti opac devono essere omessi, in quanto vengono trascurati nell'ordine alfabetico (come avviene nei cataloghi cartacei): per cercare "I promessi sposi", quindi, occorre digitare promessi sposi e non i promessi sposi.

    Infine, quando si cerca per soggetti (o per parole chiave nelle raccolte di abstracts) occorre stare attenti alla lingua in cui questi si trovano nel catalogo: se per esempio sono in inglese, bisognerà naturalmente inserire soil e non suolo. Negli opac italiani, i soggetti sono generalmente in italiano, anche quelli delle opere il cui titolo è in un'altra lingua.

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    4.4 : Cercare più parole: gli operatori logici

    Quando si inseriscono più parole contemporaneamente, di solito gli opac cercano i record che le contengono tutte.

    Ciò significa che una ricerca come

    anemia mediterranea

    equivale a

    anemia AND mediterranea

    AND ("e") è uno degli operatori logici fondamentali, che derivano dall'algebra di Boole e vengono impiegati dai calcolatori per compiere moltissime operazioni. Gli altri operatori fondamentali sono OR ("o") e NOT ("non"); talvolta AND e NOT si possono anche scrivere, rispettivamente, + e -.

    Se non si specifica diversamente, quasi sempre gli opac usano come default l'operatore AND: quindi più parole si inseriscono, più si restringe il numero dei possibili risultati, perché i record ottenuti in risposta dovranno contenere contemporaneamente tutte le parole richieste. Al contrario, quando l'operatore fra le parole è OR, il numero dei possibili risultati si allarga, perché i record in risposta saranno sia quelli che contengono una delle parole, sia quelli che ne contengono un'altra, sia quelli che le contengono entrambe, eccetera:

    anemia OR mediterranea

    produrrà record contenenti solo la parola "anemia", altri contenenti solo la parola "mediterranea" ed altri che le contengono entrambe.
    Qualche opac, invece (ad esempio quello della British Library), cerca per default l'esatta sequenza delle parole richieste, mentre se si vuole cercare le parole in una qualsiasi sequenza è necessario specificarlo (nel caso della British Library, separandole con una virgola).

    L'operatore OR è particolarmente utile quando non si conosce il termine esatto da cercare, ma se ne ipotizzano diversi alternativi; se per esempio non si sa se il soggetto dei volumi che interessano sia "terreno" oppure "suolo", si può inserire la ricerca

    Soggetto = terreno OR suolo

    che restituirà i record contenenti l'una o l'altra delle parole.

    L'operatore NOT si può usare per escludere i record contenenti una parola indesiderata. Si supponga per esempio di stare cercando libri riguardanti la valutazione dei prodotti nell'industria, e di aver ottenuto con la ricerca

    Titolo = valutazione

    anche un grande numero di record riguardanti la valutazione di impatto ambientale, che non interessano. Si potrà allora ripetere la ricerca inserendo:

    Titolo = valutazione NOT impatto

    in modo da escludere dai risultati i record che contengono la parola "impatto".

    Oltre che all'interno di un campo, gli operatori logici possono funzionare anche fra campi diversi: per esempio, la ricerca

    Titolo = comportamento OR Soggetto = etologia

    restituisce tutti i record che contendono o la parola "comportamento" nel campo titolo, o la parola "etologia" nel campo soggetto.

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    4.5 : Ricerche raffinate con gli operatori logici

    Oltre a quelli fondamentali, alcuni opac permettono di utilizzare operatori logici sofisticati, come gli operatori di prossimità e di relazione. L'uso di questi operatori, e di combinazioni complesse di operatori, permettono di effettuare anche ricerche assai raffinate.

    Gli operatori di prossimità sono una versione più precisa degli operatori AND e NOT: permettono infatti di richiedere che le parole in questione non solo siano (o non siano) presenti nello stesso record, ma si trovino ad una determinata distanza fra loro ed eventualmente in un determinato ordine.
    Gli operatori di prossimità disponibili variano a seconda degli opac, ma perlopiù permettono di:

  • cercare due parole adiacenti e nell'ordine dato (l'operatore è spesso scritto ADJ oppure WITH);
  • cercare due parole adiacenti in qualsiasi ordine (spesso scritto NEAR)
  • cercare due parole presenti all'interno dello stesso campo (spesso scritto SAME).

    La ricerca

    Titolo = impatto NEAR ambientale

    restituirà i record che contengono le parole "impatto ambientale" vicine fra loro, ma non i record che le contengono in punti lontani, come ad esempio "L'impatto dei pesticidi sull'equilibrio ambientale". Tuttavia è talvolta possibile richiedere che le due parole siano adiacenti o separate al massimo da un determinato numero di altre parole: ad esempio, la ricerca

    Titolo = impatto NEAR3 ambientale

    trova record in cui le parole "impatto" e "ambientale" sono separate al massimo da altre tre parole; il titolo precedente verrà allora trovato? Sì, ma solo se nell'opac che si sta usando la parola "dei" è considerata una stop word e quindi è trascurata nel conteggio.

    In alcuni opac è possibile utilizzare anche degli operatori relazionali, che permettono di richiedere che il contenuto di un campo sia maggiore (>) oppure minore (<) di un valore specificato. Questi operatori si applicano tipicamente alle date ed altri campi numerici; altrimenti assumono il significato di "precedente/successivo nell'ordine alfabetico a -".

    Gli operatori logici si possono combinare, creando stringhe di ricerca anche complesse per particolari esigenze. In questo caso occorre fare attenzione all'ordine con cui vengono eseguite le operazioni logiche; secondo la gerarchia standard, l'ordine di priorità dovrebbe essere NOT, AND, OR, ma in realtà non tutti gli opac seguono questa regola: perciò il sistema più sicuro è utilizzare le parentesi.

    La ricerca

    Titolo = valutazione OR impatto AND ambientale

    è ambigua, se non si conosce la gerarchia degli operatori. Occorre allora specificare, ad esempio:

    Titolo = valutazione OR (impatto AND ambientale)

    che produrrà record contenenti o la parola "valutazione" oppure sia la parola "impatto" che la parola "ambientale" o altrimenti, al contrario:

    Titolo = (valutazione OR impatto) AND ambientale

    che produrrà record contenenti sia la parola "valutazione" - o in alternativa la parola "impatto" - che la parola "ambientale".

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    4.6 : Parole troncate

    Un'altra possibilità nella formulazione della ricerca consiste nel cercare qualsiasi parola che inizi con una certa sequenza di lettere. Si può cioè immettere nella maschera di ricerca delle parole tronche, terminandole con un apposito simbolo, che varia a seconda dell'opac (asterisco, dollaro, due punti, o altro). Per esempio:

    Titolo = bovin$   [dove $ = simbolo di troncamento]

    restituirà titoli contenenti le parole "bovino", "bovini", "razza bovina", "razze bovine", "bovins", eccetera.

    Il troncamento è un modo per evitare di dover digitare lunghe sequenze di termini alternativi aventi una stessa radice, separati dall'operatore OR. Per esempio, la ricerca riportata sopra equivale a

    Titolo = bovina OR bovine OR bovini OR bovino OR bovins OR ...

    Come si vede, troncare la parola può essere utile quando si vuole richiedere un termine indifferentemente al plurale o al singolare. Certi opac, come SBN, cercano automaticamente le parole italiane o inglesi sia nella forma singolare che nella forma plurale, indipendentemente dalla stringa di ricerca immessa.

    Il troncamento è un caso particolare dell'uso dei cosiddetti caratteri jolly, ossia simboli che possono corrispondere a qualsiasi carattere, oppure a una sequenza di caratteri di qualsiasi lunghezza. Anche nei simboli usati come caratteri jolly gli opac variano molto, e occorre appurarli in ciascun caso leggendo le relative istruzioni .

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    4.7 : Se non si ottengono risultati soddisfacenti

    Che cosa fare quando una ricerca non produce nessun risultato soddisfacente? Innanzitutto conviene chiedersi a che cosa questo possa essere dovuto, e quindi regolarsi di conseguenza. Alcune possibilità sono:

  • si è commesso qualche errore nell'inserimento delle parole da cercare nel catalogo: controllare lo spelling, l'uso dei diacritici e della punteggiatura;

  • la citazione bibliografica da cui si è partiti non era riportata correttamente: verificare la fonte;

  • si è cercato usando in un modo sbagliato i campi oppure gli operatori logici, o i comandi dell'opac: eventualmente consultare le istruzioni dello specifico opac che si sta usando;

  • le biblioteche in questione non hanno ancora inserito nell'opac i dati delle opere che si stanno cercando: può succedere soprattutto con opere abbastanza vecchie oppure nuovissime. Si può provare a cercare nei cataloghi a schede, recandosi nelle biblioteche di persona;

  • non si è scelto bene l'opac nel quale cercare: le opere desiderate sono possedute da qualche altra biblioteca, i cui dati si trovano in un altro opac;

  • non esistono opere del tipo che si sta cercando: si tratta di un argomento ancora poco sviluppato, oppure molto specifico, sul quale esistono soltanto alcuni articoli in riviste specializzate, o documenti non pubblicati: bisognerebbe cercare nelle banche dati contenenti spogli di articoli, o contattare direttamente gli enti e le persone che svolgono quel tipo di ricerca.

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    4.8 : Se si ottengono troppi risultati

    Se una ricerca produce una grande quantità di record, la maggior parte dei quali non sembrano interessanti, piuttosto che scorrerli tutti conviene fare una nuova ricerca utilizzando dei termini più specifici: scegliere parole meno comuni per i titoli e i soggetti, specificare l'autore (eventualmente anche il suo nome, se il cognome è piuttosto comune), specificare un intervallo di date, utilizzare più campi contemporaneamente.

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    Piccola bibliografia

    Per approfondire i temi toccati in questa pagina e allargare lo sguardo, si possono consultare queste opere:

  • Billy Barron, Marie-Christine Mahe. Accessing on-line bibliographic databases. © 1993.

  • Fabio Metitieri, Riccardo Ridi. Ricerche bibliografiche in Internet: strumenti e strategie di ricerca, OPAC e biblioteche virtuali. Milano : Apogeo, 1998.

  • Riccardo Ridi. Internet in biblioteca. Milano : Editrice bibliografica, 1996.

  • Damon D. Ridley. Online searching: a scientist's perspective : a guide for the chemical and life sciences. Chichester [etc.] : John Wiley & Sons, © 1996.

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    Copyright AIB 1998-06-29, seconda edizione 1999-04-03, originariamente in "Il mondo delle biblioteche in rete. Orientamento", in "Contributi" da 2000-02-09, ultimo aggiornamento 2008-08-06; testo di Claudio Gnoli, con la collaborazione di Stefania Manzi e Riccardo Ridi; dal momento del debutto in rete sono stati accolti suggerimenti e segnalazioni di Eugenio Gatto, Maurizio Di Girolamo, Gabriele Mazzitelli, Gianni Colussi; a cura di Claudio Gnoli.
    <http://www.aib.it/aib/contr/gnoli1.htm>, in precedenza <http://www.aib.it/aib/lis/faq/faq04.htm>
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