Più recentemente, la disintermediazione dell'accesso all'informazione dovuta alla messa a disposizione degli utenti finali di strumenti per la ricerca delle informazioni sempre più amichevoli aveva destato qualche preoccupazione in una parte dei professionisti dell'informazione che temevano un ridimensionamento e/o ad uno svilimento del proprio lavoro. Molta letteratura professionale si è occupata di questi nuovi aspetti della professione e in molti hanno esaminato i problemi connessi e le competenze necessarie per affrontare il cambiamento.
Personalmente mi sono sempre trovata completamente d'accordo con coloro che sostenevano che la disintermediazione andasse affrontata non come un problema ma piuttosto come una opportunità e che tale trasformazione non avrebbe sottratto compiti qualificati alla attività professionale, ma anzi ci avrebbe sollevato da una parte del lavoro più routinario e ripetitivo costringendoci o consentendoci di riappropriarci di una serie di competenze sostanziali e di compiti qualificanti e stimolanti. La conoscenza degli strumenti di ricerca per Internet fa sicuramente parte di tali competenze perché ci permette di fornire agli utenti dei servizi irrinunciabili che influenzano la qualità dell’informazione.
Il processo di democratizzazione dell'accesso all'informazione, che già era stato avviato dai CD-ROM, e successivamente perseguito anche dai tradizionali fornitori di banche dati, è stato drammaticamente accelerato da Internet.
Ognuno di noi è stato testimone del diffondersi tra gli utenti della convinzione di poter ottenere tutta l'informazione di cui si necessita grazie al puro e semplice fatto di disporre di un collegamento alla rete.
Un incoraggiamento in tal senso viene da una serie di supporti per la ricerca che promuovono l'idea che semplificando l’iter di formulazione della strategia si riescano ad ottenere risultati pertinenti ed esaurienti. Questa convinzione è purtroppo ancora assai diffusa e molti utenti mancano totalmente della percezione dei tanti problemi connessi alla ricerca.
Nei casi migliori in cui, con l'accumularsi delle esperienze, l’utente riconosce le difficoltà e i limiti della ricerca delle informazioni in Internet, le conseguenze possibili sono che, a secondo del suo temperamento, della sua preparazione e di vari altri fattori, egli scelga di rifiutare Internet come fonte di informazioni o di accontentarsi, coscientemente, ma molto spesso acriticamente, dei risultati ottenuti.
Un altro errore molto comune tra gli utenti che ha un alto impatto sulla qualità dei risultati è la tendenza ad utilizzare pochissimi se non addirittura un solo strumento di ricerca, indipendentemente dal fatto che questo sia il più adeguato all’obiettivo da raggiungere.
Molti professionisti dell'informazione, ed in particolare i bibliotecari che vivono una esperienza quotidiana di contatto con il pubblico, sono ben consci della situazione e stanno cercando di diffondere una maggiore cultura e consapevolezza sulla questione offrendo ai propri utenti servizi che li aiutino ad utilizzare più efficacemente gli strumenti di ricerca.
A Milano, nel marzo scorso, si è tenuto un convegno dal titolo "la Biblioteca Amichevole" dove sono state presentate alcune relazioni che sottolineavano appunto come il processo verso la fornitura di servizi realmente amichevoli fosse complesso e tuttora ben lontano dal raggiungimento degli obiettivi dati per scontati nelle presentazioni di prodotti più o meno commerciali. Si è parlato dei nuovi ruoli dei bibliotecari nella alfabetizzazione e/o nella assistenza degli utenti all'uso delle nuove tecnologie, dello sviluppo delle nuove forme di intermediazione (reintermediazione), e soprattutto dei problemi nati con le nuove tecnologie e delle mancate soluzioni ad aspettative forse troppo precocemente o enfaticamente create presso gli utenti. Esempi emblematici sono stati citati in particolare da R. Ridi nella sua relazione "Vittime del fuoco amico mito e realtà delle interfacce amichevoli" che molto puntualmente ha descritto come a volte coloro che dovrebbero essere gli "alleati" di chi ricerca l'informazione mettano a punto strategie che, alla fine, si rivelano pericolose e controproducenti per chi ne fruisce.
Anche noi professionisti dell'informazione abbiamo più o meno seguito un iter di scoperta, entusiasmo, sperimentazione e spesso delusione riguardo ai servizi amichevoli, probabilmente con maggiore consapevolezza rispetto all'utente, forse attraverso un processo più sofferto e approfondito, ma spesso con lo stesso senso di frustrazione verso gli strumenti e le loro performance.
A differenza dell'utente finale però noi possediamo esperienza e competenze professionali che ci consentono di agire attivamente su questa situazione, cercando di ricavare il meglio dagli strumenti che abbiamo a disposizione ed evitando le tante trappole più o meno nascoste nel percorso verso l'ottenimento del risultato desiderato.
Questa esperienza ci consente quindi di assolvere al nostro compito istituzionale di fornire all'utente una assistenza competente non solo per ottenere le informazioni che gli servono, ma anche per valutare criticamente il risultato che ha ottenuto alla luce dei limiti del percorso compiuto e degli strumenti che ha utilizzato per arrivarci.
Condizione necessaria per assolvere a tale compito è una conoscenza approfondita ed aggiornata degli strumenti per la ricerca dell'informazione.
Le banche dati tradizionali avevano linguaggi di interrogazione complessi e bisognava conoscere a fondo la loro struttura per ottenere buoni risultati dalla ricerca: paradossalmente ciò era molto più semplice da ottenere che non una buona conoscenza degli strumenti "amichevoli" che oggi dobbiamo saper utilizzare per trovare le informazioni in Internet. Le banche dati, pur complesse che fossero sia nei contenuti che nei linguaggi di interrogazione, nascevano allo scopo preciso di raccogliere, organizzare, ordinare e consentire di reperire le informazioni; gli strumenti per la ricerca di informazioni in Internet sono principalmente dei prodotti informatici (ad eccezione degli indici per soggetto) che attraverso algoritmi complessi e sconosciuti perché non dichiarati dai produttori, estraggono da una massa molochiana di informazioni stringhe di dati apparentate con le stringhe di ricerca imputate dall'utente.
E' forse ipotizzabile, dedicando allo scopo una certa quantità di tempo e di impegno, di arrivare a capire abbastanza chiaramente come lavorano i motori di ricerca, molto più difficile e dispersivo, anche in termini di tempo, è mantenersi aggiornati sui progressi e sui cambiamenti continui di tali strumenti. Implementazioni e politiche di sviluppo sono grandemente influenzate dal mercato e dai grossi interessi finanziari in gioco, interessi che riguardano un mercato molto grande sia in termini di numeri che di valore.
Le guide per orientarsi in questo mondo non mancano, anzi come sempre succede in Internet, sono decisamente in sovrannumero, perché molti hanno colto l'esigenza dell'utenza e hanno cercato di fornire soluzioni.
Tra i produttori di tali guide, come ovvio, molte biblioteche e/o bibliotecari, ma anche molte attività commerciali che fornendo un servizio di questo tipo attirano visitatori sul proprio sito allo scopo di vendere prodotti o assistenza. Tipico il caso di società che vendono consulenza per acquisire visibilità sul web, che a prova della loro competenza in materia forniscono appunto guide per la ricerca.
Ho ritenuto che potesse essere utile raccogliere e commentare brevemente alcuni dei manuali e delle guide agli strumenti di ricerca, e alcuni dei servizi (bollettini, mailing list, ecc.) che consentono di seguire le loro innumerevoli e rapidissime trasformazioni.
Come esplicitato nell'introduzione al repertorio, l'obiettivo è quello di contribuire alla formazione e all'aggiornamento di bibliotecari o documentalisti che utilizzano gli strumenti di ricerca in modo professionale fornendo, nell'ambito di AIB-WEB, un punto di riferimento anche su questo argomento.
Auspicabilmente, il repertorio potrà essere utile anche a tutti gli utenti che intendano approfondire direttamente le proprie conoscenze sulle tecniche e gli strumenti di ricerca. I bibliotecari, potrebbero segnalare l'intero repertorio o, facilitati dal commento, potrebbero scegliere la o le guide che riterranno più adatte per i propri utenti.
Proprio pensando a questo possibile uso mi è sembrato importante, ad esempio, distinguere tra le risorse in italiano e quelle in inglese.
In generale, la selezione è stata effettuata cercando di individuare le risorse più significative, complete e aggiornate, sottolineando nel commento i punti di forza e/o le caratteristiche precipue di ognuna di esse. La scelta e il commento, come è ovvio, risentono del punto di vista del compilatore; non essendo una esperta in informatica, ho privilegiato siti forse meno esaustivi da un punto di vista delle spiegazioni puramente tecniche a favore di siti con una migliore struttura didattica e informativa.
Come già detto, tuttavia, il materiale disponibile in Internet sul tema è vastissimo ed il repertorio non può certamente esaurire l'argomento.
I siti selezionati contengono informazioni e istruzioni su come utilizzare i motori di ricerca, gli indici per soggetto, i metamotori, illustrano le tecnologie alla base degli strumenti di ricerca e forniscono suggerimenti utili per l'impostazione delle strategie . Il repertorio elenca anche bollettini, forum, mailing list che servono per accedere alle novità sull'argomento. Sono segnalate inoltre alcune bibliografie, anche se non è stata data particolare attenzione a questo aspetto preferendo privilegiare i documenti a testo completo. Fino ad oggi, in totale, sono stati recensiti una quarantina di siti.
Per concludere un invito a chi condivide l'opinione che la conoscenza degli strumenti di ricerca sia fondamentale per la professione a inviare i propri commenti sul repertorio segnalando le pagine valide sull'argomento che mi sono sfuggite: la collaborazione come sempre non può che migliorare i risultati.
Guide all'uso degli strumenti di ricerca in Internet / a cura di Mariateresa Pesenti: <http://www.aib.it/aib/lis/motori.htm>