di Antonella De Robbio
Introduzione
"L'evoluzione della specie: dagli OPAC al MetaOPAC" è il titolo a impronta "biologica" scelto per il Seminario AIB-WEB-2 dal nostro coordinatore di sessione Gabriele Mazzitelli, per la presentazione del prototipo del MAI (MetaOPAC Azalai Italiano), Meta Interfaccia agli OPAC (On-line Public Access Catalog) italiani.
Azalai è il nome del motore sviluppato dal CILEA, che permette la ricerca "multithreading" su più OPAC remoti in contemporanea.
Lanciando delle query in parallelo l'Azalai riporta all'utente, in una pagina di risposta unica, le informazioni dislocate in punti differenti della Rete: unica è anche la sua interfaccia di riferimento, ove l'utente esegue ricerche su più OPAC differenti.
Azalai era il nome della Carovana del Sale dai Mille Cammelli, parola che nell'antico linguaggio Tuareg "Tifinagh" o "Tifinar" significava "Separarsi per poi ricongiungersi di nuovo".
L'Azalai impiegava nove mesi lungo il deserto, per trasportare il suo carico di sale che scambiava con l'oro. Il valore del sale della conoscenza scambiato al pari dell'oro.
Ringrazio Gabriele per aver scelto questa metafora che ben delinea il faticoso percorso intrapreso esattamente nove mesi fa, da alcuni di noi di AIB-WEB, il tragitto compiuto dal settembre 1998 per portare l'Azalai a destinazione qui a Roma, giusto in tempo per la presentazione ufficiale al XLV Congresso Nazionale AIB 99.
Una metafora entro un'altra metafora, un paradigma borgesiano da bibliotecari.
Se vogliamo giocare con le parole si può anche narrare di come la realizzazione del MAI sia stata una sfida su più versanti, un arduo lavoro di ricognizione, di analisi dei percorsi, di controllo degli accessi, di definizione di ambiti e territori, di difficili passaggi all'interno di zone non sempre raggiungibili.
Il fitto carteggio composto da circa 500 e-mail dal Subject "MAI" ne segna la storia, ove gli inevitabili conflitti, gli scambi di informazioni, gli entusiasmi, i tecnicismi più arditi tra "noi OPACisti" e i tecnici del CILEA, ben descrivono il percorso effettuato.
A Roma, un anno fa, ci eravamo lasciati parlando di Multi e MetaOPAC, riprendo quindi il discorso dal MAI con il censimento di questi Cataloghi Collettivi Virtuali esistenti oggi in Italia, diversi per peculiarità, per interfaccia, per modalità di ricerca e per gli OPAC ad essi collegati.
MetaOPAC esistenti in Italia
Attualmente in Italia stanno nascendo aggregati di OPAC o Cataloghi Collettivi Virtuali, MetaInterfacce Uniche di Riferimento che permettono la connessione contemporanea a più OPAC (singoli o collettivi) dislocati lungo la Rete.
Questi MetaOPAC differiscono l'uno dall'altro per più aspetti:
I più importanti MetaOPAC sono:
Catalogo bibliografico virtuale delle università lombarde (Azalai)
<http://azalai.cilea.it/java/html/cbvul/form.htm>
16 OPAC collegati:
MultiOPAC Midolo: modulo italiano
Si tratta di un MetaOPAC sebbene con il nome si autodefinisca MultiOPAC.
<http://130.192.152.40/webspace/MOP/forms/italiani.html>
23 OPAC collegati: di cui 2 di case editrici (cataloghi editoriali)
3 OPAC Collettivi Nazionali
Web z39.50 indice
Gateway z39.50 della Library of Congress
17 OPAC tra singoli e collettivi
2 Librerie Virtuali
Meta-OPAC WAISBiblio (Cecchetti)
<http://biblio.di.unipi.it/WAISBiblio/Meta-Opac/>
<http://WAISBiblio.ing.unipi.it/WAISBiblio/Meta-Opac/>
13 OPAC collegati:
8 di Università (in Aleph) 5 dell'Area CNR pisana
8 OPAC di Università:
5 OPAC Area CNR di Pisa:
IMATLIB. Catalogo distribuito delle biblioteche di matematica italiane
8 OPAC di Biblioteche matematiche di Università italiane (modulo z39.50):
MetaOPAC delle biblioteche pisane: monografie
<http://biblio.unipi.it/cgi-bin/HYsystem/HYNISreadconf?/local/disc1/WAIS/PisaHYconf/Pisa.conf>
5 OPAC dell'area pisana:
MetaOPAC delle biblioteche pisane: periodici
<http://biblio.unipi.it:80/cgi-bin/HYsystem/HYNISreadconf?/local/disc1/WAIS/HYconf/Periodici.conf>
4 OPAC dell'area pisana:
MultiOPAC esistenti in Italia
I MultiOPAC permettono di interrogare Cataloghi singoli o collettivi attraverso un'unica interfaccia di ricerca, ma non contemporaneamente. Solitamente è possibile contrassegnare o selezionare da un menù a tendina il Catalogo su cui si vuole effettuare la ricerca. Si tratta di un ambito circoscritto che raggruppa un set preconfezionato di Cataloghi, talvolta anche editoriali o aggregati informativi diversi da OPAC ove l'Interfaccia Unica di Riferimento agevola l'utente nell'accesso all'informazione.
Ne ho potuti individuare tre, oltre al MultiWeb URBE di Roma, modello ibrido tra un MetaOPAC e un MultiOPAC in quanto consente una ricerca in più Cataloghi paralleli limitata, solo per un massimo di cinque alla volta.
Accademia Europea di Bolzano + Università libera + Studio teologico accademico di Bressanone
<http://www.unibz.it/w3oasp/index.asp?Lang=1>
3 OPAC consultabili:
Multi OPAC veneziano Fabio Guidi
<http://iuavbc.iuav.unive.it/easyweb/js/js_intro.htm>
Funziona in modalità multifinestre Java script e permette la connessione a OPAC, database, spogli di periodici
Catalogo Informatizzato Calabro
<http://www.area.cs.cnr.it/biblio/CIBIA/ext/>
6 OPAC di biblioteche calabresi
MultiWeb Roma URBE
<http://www.usc.urbe.it/bib/mw/mwconfig.html>
14 OPAC dell'Unione romana biblioteche ecclesiastiche (URBE)
Permette una ricerca parallela come un MetaOPAC solo per 5 OPAC alla volta
Crescita degli OPAC italiani
Dall'analisi effettuata sulla situazione OPAC italiani condotta sull'ultima versione del Repertorio OPAC italiani datato 1° aprile 1999 sono emersi i risultati presentati nell'ambito del recente Convegno SBN del 16-17 aprile tenutosi in Firenze "SBN: quale organizzazione per quali servizi"
<http://www.math.unipd.it/~adr/opac1/opac99/opacfi.htm>
La crescita degli OPAC italiani dal maggio del 1998 all'aprile 1999 è stata di 53 OPAC (tutti ad accesso Web) pari al 25% di aumento. Si prevede comunque che la crescita aumenterà ulteriormente nei prossimi anni in ragione dei numerosi Cataloghi di piccole e medie biblioteche che si stanno dotando di interfaccia Web per offrire una vedibilità non solo interna ma anche esterna.
E' evidente, nella lettura dei dati relativa agli accessi la prevalenza di interfacce Web.
Riassumo alcuni dei dati presentati al Seminario fiorentino:
Numero di interfacce di OPAC Italiani
OPAC Modalità di accesso
Totale OPAC ITALIANI | 30/04/1998 | 01/04/1999 |
Incremento di 53 OPAC
pari al 25% annuo |
215 | 268 |
TIPO di ACCESSO | 30/04/1998 | 01/04/1999 |
Web | 260 | 342 |
Telnet | 58 | 57 |
Tn3270 | 9 | 9 |
Gopher | 3 | 3 |
TOTALE | 330 | 411 |
Nella tabella di sotto di evince l'alta percentuale di OPAC di Università, che oltrepassa la metà degli OPAC italiani e, se sommiamo anche gli OPAC relativi agli Enti di Ricerca, si può delineare un quadro abbastanza sbilanciato verso OPAC specializzati e di ricerca.
Gli OPAC di Ente Locale sono relativamente pochi se riferibili non tanto al numero complessivo di OPAC italiani, ma al numero di biblioteche e sistemi bibliotecari di Ente Locale esistenti sul territorio italiano.
Unica biblioteca di Ministero presente è quella delle Telecomunicazioni.
Per gli OPAC di biblioteche scolastiche il numero di presenze in rete è sconfortante, solo tre, sebbene in questi giorni nel database si siano aggiunti i nove OPAC di tipo IRIS della Rete Civica di Firenze.
SITUAZIONE OPAC ITALIANI
suddivisi per tipologia di Ente
alla data del 1° aprile 1999
OPAC COLLETTIVI NAZIONALI |
9
|
OPAC COLLETTIVI REGIONALI |
13
|
OPAC COLLETTIVI MISTI
che comprendono tipologie di Enti diverse |
18
|
OPAC di UNIVERSITA' e SCUOLE di LIVELLO UNIVERSITARIO
Collettivi di Ateneo, di Sistemi Universitari, di singole biblioteche |
114
+ 14 Università
|
OPAC di ENTI di RICERCA |
30
|
OPAC di ENTI LOCALI
|
50
36 singoli
14 collettivi |
OPAC di ENTI ISTITUZIONALI |
9
|
OPAC di ACCADEMIE e ISTITUTI di CULTURA |
16
|
OPAC di ENTI PRIVATI |
6
|
OPAC di ENTI SCOLASTICI |
3
|
TOTALE |
268
|
L'origine della specie
Prendendo spunto dall'affascinante categorizzazione espressa da Antonio Scolari al recente Convegno "La biblioteca amichevole: nuove tecnologie per un servizio orientato all'utente", Milano, 11-12 marzo 1999, nel suo lavoro sugli OPAC "Efficacia vs facilita? Linee di evoluzione degli OPAC", mi riallaccio agli aspetti generazionali di un OPAC.
Scolari descrive un OPAC di prima e seconda generazione e, relativamente alla terza, la definisce categoria tuttora in evoluzione.
In quest'ottica di OPAC inseriti in un contesto evolutivo, che vede la centralità dei servizi offerti all'utenza quale elemento portante verso un'integrazione informativa sempre più dinamica e ipertestualizzata, l'origine della specie di un OPAC ci appare sempre più lontana nel tempo.
Se alle sue origini un OPAC nasceva con caratteristiche e peculiarità sue proprie, legate al contesto in cui veniva collocato, ora che lo stesso OPAC è raggiungibile anche da utenze remote, con bisogni ed esigenze diverse rispetto a quelli di un'utenza locale, deve necessariamente mutarsi in uno strumento polivalente e adatto ad un contesto più ampio.
L'adattabilità di un OPAC al contesto è quindi vista come un cambiamento organizzativo in rapporto con i bisogni di un'utenza allargata.
Come asseriva Jean Baptiste de Lamark, professore al Museo di Storia Naturale di Parigi alla fine del 1700, nei sui studi biologici in "Philosophie zoologique" sull'origine della specie degli esseri viventi, quello che interessa alla fine, non è tanto indagare sull'origine della specie e delle varie successioni (versioni di un OPAC, per analogia), ma l'analizzare i fenomeni di adattamento in stretto rapporto tra "organismo e ambiente ".
Nel nostro caso specifico tra "l'OPAC e la Rete" si instaura un processo attivo e continuo frutto di uno scambio tra le informazioni contenute nell'OPAC e gli altri oggetti che abitano la Rete.
In questo modo, dalla teoria di Lamark, applicata per similitudine ardita anche agli OPAC, in quanto oggetti con propria individualità, anche se non ricompresi nella "specie vivente" ma solo in una "specie virtuale", si arriva al concetto di "finalità interpretata", pilastro chiave dell'impostazione teorica dell'evoluzionismo.
Se poi guardiamo alla teoria formatasi nella mente dell'inglese Charles Darwin durante i cinque anni di "navigazione con il Beagle", possiamo trovare anche in questa teoria, antitetica a quella lamarkiana, delle forti analogie sulla trasformazione di un OPAC.
"Navigando" tra gli OPAC ci si può rendere conto di come questi oggetti siano entità mutevoli e in rapida trasformazione da richiedere una loro catalogazione, ordinamento e classificazione, in termini di organizzazione dell'informazione sugli OPAC esistenti, da offrire all'utenza che li deve interrogare.
Al Seminario tenutosi a Empoli il 5 giugno 1998 "Reti telematiche e sviluppo della cooperazione tra le biblioteche in Toscana", Riccardo Ridi, nel suo intervento sugli OPAC "Biblioteche in rete e biblioteche virtuali" traccia delle fondamentali distinzioni tra Meta e Multi OPAC, dando definizioni chiare su queste due tipologie di interfacce che vanno a formare insiemi definibili come Cataloghi Collettivi Virtuali.
Darwin osserva come "animali strettamente analoghi si sostituiscono l'uno all'altro via via che si procede", in una successione di forme con modelli di distribuzione geografica organizzati.
A differenza di Lamark, nella teoria di Darwin si ipotizzava l'evoluzione non tanto in termini di adattamento, quanto ad una trasformazione lenta e graduale che consentiva una sopravvivenza solo a quelle specie "selezionate" in quanto favorite per caratteristiche sociali più adatte all'ambiente.
Come non notare un'analogia sorprendente con le specie/famiglie di OPAC che si fondono, si integrano in insiemi organizzati (Cataloghi Collettivi), o nell'analisi della successione di versioni software sempre più aggiornate ai fini della sopravvivenza di prodotti che altrimenti risulterebbero obsoleti? Non è forse vero come sopravvivano, al fine di una "selezione" di OPAC da connettere a MetaInterfacce, solo quegli OPAC che presentino caratteristiche tecniche e organizzative più evolute? OPAC facilmente interrogabili, che abbiamo all'interno del loro "patrimonio genetico" dei codici standard interpretabili in modo univoco da eventuali motori ... sono alla fine quelli che sopravvivono alla selezione.
L'evoluzione della specie
L'idea di un OPAC degli OPAC, un catalogo on-line di cataloghi on-line nacque, sempre a Roma, un anno fa, al Seminario AIB-WEB-1, quando si ipotizzò la creazione di un strumento che potesse in qualche modo far fronte alla crescita degli OPAC registrandone i movimenti (nascita, cambi di indirizzo, nuovi accessi, morte) e le informazioni ad essi correlate.
Nella relazione presentata in quell'occasione "L'identità di OPAC1: lo strumento, l'attività del gruppo, gli OPAC, prospettive future" ipotizzavo la creazione di uno strumento informativo fondato sulla creazione di una banca dati degli OPAC italiani esistenti, partendo da un discorso di analisi degli OPAC stessi in termini di ontologia formale.
Il progetto MAI prese forma dal bisogno di uno strumento nuovo da offrire all'utenza che frequenta il sito AIB-WEB, dalla necessità di un servizio di tipo "evoluto".
Evoluzione della specie quindi, non solo come evoluzione intrinseca alla "specie degli OPAC" intesi come oggetti con propria individualità che si evolvono nel tempo e nello spazio, ma come evoluzione complessa in termini di:
L'evoluzione sta quindi nel trasformare uno strumento lineare (il Repertorio OPAC Italiani) in uno strumento dinamico a più "faccette" (il MAI).
Il MAI non è quindi solo la MetaInterfaccia, il MetaOPAC di riferimento che permette l'interrogazione degli OPAC Italiani (potenzialmente tutti) che abitano la Rete, ma è anche la banca dati che ci sta dietro, la banca dati degli OPAC.
Dal MAI si raggiungono anche le informazioni sui singoli OPAC eventualmente interrogabili direttamente, fuori dalla MetaInterfaccia, MAI è anche il prodotto generato automaticamente che si esprime in una serie di liste repertoriali che vanno a comporre l'organigramma del nuovo Repertorio OPAC Italiani.
Il MAI è un insieme di servizi che AIB-WEB può offrire alla sua numerosa utenza quotidiana grazie al competente e preziosissimo lavoro del tecnici del CILEA e dello staff degli "OPACisti" di AIB-WEB.
L’evoluzione dei servizi offerti dagli OPAC si può ricondurre ad una serie di requisiti ormai indispensabili per un OPAC:
Le fasi della costruzione del MAI
Il Prototipo del MAI si è sviluppato lungo quattro linee evolutive:
Non mi dilungo in dettagli sulle caratteristiche del Prototipo in quanto ne parlerà successivamente Fabio Valenziano del CILEA, ma voglio solo puntualizzare alcuni aspetti essenziali relativi alle fasi operative che ci hanno permesso di arrivare alla realizzazione di ciò che appena un anno fa, era solo un'idea embrionale... che MAI...si dubitò di poter realizzare davvero...
Caratteristiche dell'interfaccia per la selezione degli OPAC
Per il primo fronte "caratteristiche dell'interfaccia utente per la selezione degli OPAC" molto si è discusso sulla modalità di "selezione degli OPAC" da parte dell'utente.
Si è pensato di offrire un approccio dinamico all'utente consentendogli di scegliere, attraverso una serie di condizioni proposte, gli OPAC che Azalai va in seguito ad interrogare.
L'approccio è in prima battuta geografico e presentato in duplice modalità:
Come ulteriore funzionalità viene offerta la possibilità di utilizzare dei filtri
Lo studio delle zone geografiche e dei livelli di copertura di un OPAC ha portato a discussioni infinite talvolta esasperanti, a esplorazioni particolari della mappa geografica più da esploratori ottocenteschi che da navigatori del terzo millennio...
Caratteristiche della form di interrogazione
Affinché un OPAC sia riconosciuto e i suoi campi interpretati correttamente dall'Azalai è necessario che il catalogatore dell'OPAC ne descriva i campi chiave nei minimi dettagli nella banca dati che sta dietro alla MetaInterfaccia.
Questo avviene solo per quegli OPAC che rispettano i requisiti minimi, in relazione al numero e al tipo di campi interrogabili dalla sua propria interfaccia. Sono stati infatti stabiliti dei "criteri" a monte per la connessione degli OPAC alla MetaInterfaccia del MAI.
La form di interrogazione che si presenta all'utente, in una fase successiva alla selezione degli OPAC, viene di volta in volta modulata a seconda del numero e del tipo di OPAC selezionanti dall'utente e costruita da campi chiave comuni e campi chiavi non comuni a tutti gli OPAC selezionati.
Caratteristiche della pagina infoOPAC e struttura del database
E' stata studiata nei minimi dettagli la scheda di informazione all'OPAC da presentare all'utente nel momento della selezione. Per ogni OPAC vi è quindi una scheda InfoOPAC disponibile, la somma di tutte le schede InfoOPAC danno le liste Repertoriali vedibili fuori dalla MetaInterfaccia.
Il vecchio Repertorio OPAC italiani è quindi suddiviso in più liste che tuttora sono in fase di riorganizzazione e di assestamento, che sono il prodotto automatico della banca dati degli OPAC che contiene tutti gli OPAC italiani individuati nella Rete (quasi 300 di cui ad oggi 35 collegati alla MetaInterfaccia)
L'evoluzione del Repertorio OPAC Italiani, chiamato da noi "OPACisti" OPAC1, che confluisce nel MAI in una serie di liste strutturate in record in campi definiti, permette un approccio diverso e più funzionale anche per interrogazioni dirette ai singoli OPAC, fuori dal contesto MetaInterfaccia.
Caratteristiche della pagina di risposta
Questa è stata la fase finale, quasi l'approdo, che ha concluso la fase progettuale.
Non ho molto da dire circa questa linea evolutiva, di cui molti possono essere gli aspetti prettamente tecnici non facili da cogliere ad un'utenza non specialistica.
L'eterogeneità della pagina di risposta che cattura e riporta le informazioni ubicate dentro gli OPAC, sparsi lungo la Rete, rispetta le modalità di risposta degli OPAC interrogati.
Azalai permette dalla sua pagina di risposta, dalle informazioni recuperate e raccolte, di entrare dentro gli OPAC originari.
Azalai mantiene le potenzialità e le peculiarità degli OPAC originari, nei quali l'utente, dalla pagina di riposta, viene proiettato e nei quali può navigare per ulteriori raffinamenti in ricerche successive, o per le informazioni di collocazione, prestito o prenotazione dell'opera desiderata.
La classificazione della specie ovvero la struttura del database
Il database del MAI, ovvero l'OPAC degli OPAC italiani, contiene ad oggi quasi 300 OPAC italiani per oltre 430 accessi
Tutti gli OPAC inseriti nel database Informix del MAI sono stati dapprima esplorati al loro interno, indagati, analizzati e testati.
Ogni OPAC corrisponde ad un record che lo rappresenta e lo descrive e la somma di tutti i record è la banca dati del MAI che produce automaticamente le liste Repertoriali convertite in formato di presentazione HTML, cioè in pagine Web situate nei pressi della MetaInterfaccia.
I record OPAC è tripartito in tre distinte fasce:
Le tre fasce contengono ciascuna 19, 11 e 30 campi rispettivamente per un totale di 60 campi per ogni record.
Se vogliamo quindi catalogare un OPAC, descriverlo in tutte le sue parti, anche in relazione al concetto di ontologia formale di un OPAC di cui ho parlato al precedente Seminario AIB-WEB-1 di Roma nel maggio 1998, dobbiamo conoscerlo a fondo in tutti i suoi lati evidenti o oscuri.
Descrizione, ordinamento, classificazione della specie degli OPAC, sono tutti aspetti che possono essere più o meno espliciti in un OPAC, ma se andiamo a indagare sui dati che servono all'Azalai, ai dati interpretabili dal motore al fine della ricerca dell'informazione dentro gli OPAC, ci rendiamo subito conto della difficoltà di indagine, di quanto "oscure e incomprensibili" possano essere le strutture che compongono "URL" e "cgi-bin".
I campi del record infatti possono riferirsi a tre condizioni:
Il MAI strumento informativo evoluto di AIB-WEB
Come dice Giuseppe O. Longo nel suo libro "Il nuovo Golem" le leggi evolutive che governano la biologia sono differenti da quelle che governano la cultura, comprendendo nel termine "cultura" anche l'insieme delle funzioni, delle operazioni e dei prodotti della tecnologia.
L'evoluzione biologica segue uno schema darwiniano piuttosto che larmarkiano.
Negli OPAC, come nei fenomeni culturali nei quali questi oggetti sono immersi, operano invece "meccanismi ereditari" diversi: la rapidità di acquisizione e incorporazione di modelli tecnologici si evolve verso "tempi storici" molto più brevi rispetto ai "tempi biologici".
Gli effetti di questo procedere per configurazioni, per tentativi ed errori, tipico degli OPAC, porta a rapide ristrutturazioni e trasformazioni del sistema OPAC in generale.
La loro crescita, la loro evoluzione si dilata nel tempo e nello spazio divenendo insiemi informativi integrati e aggregazioni di servizi personalizzati.
Insieme agli OPAC, siamo cresciuti anche noi, all'interno di questi nove mesi di intenso lavoro, a volte convulso, operato in simbiosi tra alcuni collaboratori dello staff degli "OPACisti aw-opac" di AIB-WEB, Repertorio OPAC italiani e lo staff del CILEA, assieme a quanti hanno creduto in questo Progetto.
Il lavoro intessuto è stato quasi un paradigma sintattico e semantico di forme e contenuti, la trama ove si è radicata l'evoluzione del nostro cammino professionale di tecnici ed esperti di OPAC.
Dalla pagina di AIB-WEB si raggiunge la pagina di snodo del nuovo Repertorio OPAC italiani strutturato in più liste repertoriali:
<http://www.aib.it/aib/lis/opac1.htm>
L'Interfaccia del MAI si raggiunge a partire da:
<http://www.aib.it/aib/opac/mai.htm>
Per la pluralità di valenze semantiche di cui tutto il Progetto è permeato, il MAI raccoglie e porta con sé metafore nella metafora.
La parola MAI, chiara e forte, racchiude il suo acronimo che esprime il MetaOPAC Azalai Italiano, ma racchiude al suo interno più concetti assieme. MAI come servizio evoluto, in quanto cambiano modalità e dinamiche: dalla caccia agli OPAC alle informazioni coordinate, dalla pagina repertoriale HTML statica all'inserimento in banca dati di record strutturati.
MAI come crescita ed evoluzione, di OPAC, di professionalità, di offerta di servizi.
MAI racchiude in sé la trasformazione, di mentalità tecnica e organizzativa, serba al suo interno tutta la forza e determinazione di una sfida.
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