AIB

AIB - Associazione Italiana Biblioteche


XLIV Congresso Nazionale AIB

Aib 98

Genova, Porto Antico - Magazzini del Cotone
28/30 aprile 1998

Relazione introduttiva del Presidente Igino Poggiali


Autorità, signori invitati, care colleghe, cari colleghi,

Quando abbiamo deciso di convocare questo XLIV Congresso, che si tiene a pochi mesi di distanza dal precedente ed in un periodo dell'anno inconsueto, sapevamo di correre molti rischi ma sapevamo anche che, con la dovuta determinazione, avremmo potuto raccogliere molti risultati se ci fossimo dati una chiara scala delle priorità da perseguire.
La bussola per l'individuazione delle scelte era rappresentata dagli obiettivi che l'Assemblea di Napoli aveva approvato come linee di azione per l'attività del Comitato Esecutivo Nazionale.
Nell'ambito di esse figurava quella di portare ogni anno il più importante evento del mondo bibliotecario italiano in una città che avesse in corso la progettazione, la ristrutturazione o meglio ancora l'apertura di una grande biblioteca e che fosse anche dotata di adeguate strutture congressuali. Occorreva inoltre una Sezione Regionale dell'ABI che fosse disposta ad affrontare l'enrme impegno che l’organizzazione di un Congresso Nazionale comporta.
Genova è balzata subito al primo posto in questa ideale graduatoria e voglio aprire la mia relazione esprimendo il più vivo apprezzamento dell'Associazione e mio personale per il grande sforzo che questa città ha saputo compiere. Tutto ciò in anni terribili rispetto alla disponibilità di risorse per gli investimenti pubblici in tutto il paese e con una grave crisi da riconversione industriale, particolarmente severa proprio per Genova.
La presenza del Presidente della Repubblica alla cerimonia di inaugurazione della Nuova Berio premia con il riconoscimento della nazione intera questa impresa e ciò non suoni retorico perché il successo del sistema paese sarà determinato dalla capacità delle singole città di realizzare nel loro territorio e per i loro cittadini le migliori opportunità. Grazie, Signor Sindaco, di averci voluti presenti, al Suo fianco in questa grande occasione.
Ringraziamo insieme a Lei il Ministero per i Beni Culturali, la Regione Liguria, la Provincia di Genova, l'Università, attraverso i loro rappresentanti che tra poco presenterò, per il sostegno dato a questo Congresso. Ringraziamo inoltre il Comune di Sanremo che ha voluto ospitarne una sessione decentrata, l'Azienda di Promozione Turistica, il Goethe Institut ed il Centre Culturel Franco-Italien "Galliera"e tutte le altre realtà che hanno contribuito al successo dell'iniziativa.
Rivolgiamo tutti insieme un ringraziamento particolare al Comitato Italiano UNICEF per aver concesso il suo patrocinio a questo Congresso a riconoscimento del fatto che l'AIB e le biblioteche sono da considerarsi tra le organizzazioni e le strutture che operano dalla parte dei bambini. Un grazie infine ad Emanuele Luzzati che ci ha voluto far dono dell'immagine guida del Congresso che trovate sui poster e sugli inviti.

L'AIB fonda le ragioni della sua esistenza nello sviluppo dei servizi bibliotecari in Italia ed i vostri successi sono per noi ragione di conforto e forza nel sostenere altri Sindaci nella determinazione di offrire ai loro cittadini servizi adeguati a presidio delle effettive possibilità di crescita e partecipazione intellettuale.
Sono queste le "cronache bianche" che dovrebbero trovare più spazio nei mezzi di informazione. Nell'ultimo anno in effetti l'attenzione dell'opinione pubblica sul nostro mondo si è andata differenziando rispetto alle superficiali denunce di episodi di inefficienza. Sono comunque i fatti, come questa apertura della Nuova Berio, le coraggiose iniziative destinate ai giovani quali la Città dei Ragazzi e la Nuova De Amicis, questo stesso Congresso voluto a coronamento e dichiarazione di scelta di campo rispetto a tali politiche che non potranno passare sotto silenzio.
Le buone pratiche sono una merce molto desiderata ed apprezzata e sappiamo che qui, insieme ai colleghi bibliotecari sono venuti anche molti amministratori per vedere da vicino come realizzare investimenti consistenti in un settore che sta "tornando di moda". Questo risveglio di attenzione crediamo sia dovuto almeno in parte anche alla costanza con la quale l'AIB ha presidiato le ragioni delle biblioteche nelle tempeste che hanno investito i servizi pubblici nel loro complesso e in particolare quelli basati sulle tecnologie e su professionalità complesse come il nostro. In buona parte ciò è dovuto anche ad una maturazione complessiva del Paese ed alla sua capacità di trovare le strade giuste quando finiscono le ubriacature, le infatuazioni, le facili semplificazioni.
Anche stamattina, come già all'apertura del Congresso di Napoli chiediamo alle autorità intervenute in rappresentanza del Governo, delle Autonomie Locali, dell'Università di discutere nei loro interventi le nostre proposte.
Ringrazio tutti per averci voluto onorare con la loro presenza ai nostri lavori.
Voglio porgere un saluto particolare a Mr. Leo Voogt Segretario Generale dell'IFLA, la Federazione Internazionale delle Associazioni ed Istituzioni bibliotecarie alla quale noi aderiamo e che, mi piace sottolinearlo, venne fondata a Roma nel lontano 1929.
I protagonisti italiani di quell'evento diedero vita qualche mese dopo, nel 1930 all'Associazione che oggi celebra in questa splendida città il suo XLIV Congresso Nazionale. La sua presenza in Italia è anche in preparazione della visita di M.me Christine Deschamps, neoeletta Presidente dell'IFLA che farà visita al nostro paese ed alle sue biblioteche nel prossimo autunno.
L'AIB ha posto la sua candidatura ad ospitare nei primi anni del secolo che sta per cominciare la Conferenza che l'IFLA tiene in una nazione diversa nell'agosto di ogni anno. Quell'evento sarà il coronamento di un rinnovato impegno dell'Associazione sul fronte delle attività internazionali che riteniamo doveroso sviluppare per accompagnare e stimolare il crescente ruolo internazionale del nostro Paese. Una task force sta già supportando il Comitato Esecutivo Nazionale nel perseguimento dell'obiettivo.
Cassiodoro, il grande cancelliere di Teoderico che fu tra i protagonisti della vita politica, culturale e religiosa del VI secolo nella prefazione alle Institutiones definiva la biblioteca res pacis "istituzione della pace" : i libri, le biblioteche, la conoscenza come strumento di contrasto del degrado e della barbarie, per la tutela della convivenza pacifica e civile.
Quel messaggio e quella definizione sono di straordinaria attualità: anche il Manifesto UNESCO sulle Biblioteche pubbliche indica nella biblioteca "l'agente indispensabile per promuovere la pace ed il benessere spirituale nelle menti di uomini e donne".
A questi valori intende ispirarsi l'attività dell'AIB anche sul versante internazionale, a partire dall'area mediterranea e mediorientale nella quale il nostro Paese ha il dovere di sviluppare un'azione vigorosa ed articolata su più filiere di intervento. Già molte biblioteche, grazie anche al lavoro dell'Associazione in questo campo hanno aperto sezioni dedicati agli utenti di altre lingue e culture e promuovono intense attività di supporto all'interculturalità. Il nostro orizzonte deve però allargarsi alla collaborazione con le biblioteche e le Associazioni professionali dei paesi di provenienza dei nostri ospiti stranieri. In questo senso si dovrà agire su più fronti ma certamente dovremo mettere tra le priorità lo sforzo per la condivisione della piattaforma costituita dalle istituzioni culturali, dall'industria dei contenuti e dall'infrastruttura tecnologica.
Su questi temi avremo una sessione articolata in due eventi che sotto il titolo "Mediterraneo biblioteche di confine" si svolgeranno il primo il 29 pomeriggio nella Sala Levante e l'altro a Sanremo nel giorno 30. Promuovere da Genova una nuova impostazione dell'iniziativa dell'AIB sul Mediterraneo ed il Medio Oriente vuole essere un omaggio ed un riconoscimento alla vocazione mediterranea di questa città.
L'impegno e gli obiettivi dell'AIB sul versante europeo saranno oggetto di un'altra sessione oggi pomeriggio. In parallelo ai nostri lavori si tiene qui anche un seminario dei partner italiani e tedeschi di Nuova Economia del Libro con l'obiettivo di mettere a punto un pacchetto di raccomandazioni sui contenuti formativi da introdurre nel curriculum delle professioni del libro al fine di rafforzare la messa in rete delle opportunità che ogni ambito di attività può mettere a disposizione per lo sviluppo complessivo di un settore cruciale della vita e economica e sociale nella prospettiva della Società della Conoscenza. Lasciatemi esprimere una legittima soddisfazione rispetto al fatto che sia stata scelto un nostro Congresso come circostanza nella quale incastonare l'elaborazione di un documento che sarà un punto di riferimento importante per lo sviluppo delle iniziative dell'Unione Europea nei settori che ci riguardano.
Se scorrete il programma del Congresso vedrete che allo stesso modo sarà possibile usufruire di eventi che consentono ai partecipanti di focalizzare il oro interesse sulle questioni che stanno a loro più a cuore e nello stesso tempo di gettare uno sguardo su altre tematiche, con la libertà di costruirsi un proprio percorso autonomo nell'ambito della ricca offerta che viene loro proposta.
Questa struttura di lavoro potrà certamente essere migliorata e ci aspettiamo suggerimenti e critiche che ci consentano di fare ancora meglio in futuro. Ci interessa in particolare anche la valutazione delle aziende che arricchiscono il Congresso con l'esposizione dei loro prodotti e col prezioso contributo di aggiornamento sul mercato delle forniture alle biblioteche sia sul piano delle attrezzature che su quello dei servizi editoriali.
Il Presidente dell'AIB Liguria vi ha già illustrato ampiamente il programma e non ci resta quindi che sperimentarne la formula con l'augurio che ciascuno di noi ne tragga il massimo profitto. Voglio ringraziarlo e trasmettergli il grazie di tutti i soci, ringraziamento che va esteso a tutti gli amici della Sezione per lo sforzo eccezionale da essi profuso nell'impostazione e nella gestione di questo Congresso: consentitemi di dire che la generosità con la quale hanno dedicato il loro tempo libero ed il loro impegno progettuale smentisce in modo clamoroso le dicerie sull'avarizia dei genovesi e dei liguri.
I Congressi degli ultimi anni hanno dimostrato l'importanza delle nostre Sezioni Regionali nel radicare la nostra iniziativa sui territori di volta in volta toccati.
La nuova fase di incremento delle prerogative e delle responsabilità delle autonomie locali determinata dalle riforme in atto rende necessario un ulteriore potenziamento della capacità di reazione delle Sezioni al fine di sviluppare capillarmente quel ruolo insostituibile che la professione si è assunta nella prospettiva di dare al nostro Paese entro pochi anni un assetto moderno nel settore dei servizi di biblioteca ed informazione.
In questi giorni un'altra Sezione, quella del Piemonte si misura con un'altra sfida nella direzione dell'allargamento del peso dell'Associazione nel mondo del libro: l'AIB è stata chiamata insieme ad altre organizzazioni professionali di librai ed editori a far parte del Comitato editoriale del Salone del Libro di Torino. In quell'occasione l'AIB allestirà una vera e propria biblioteca funzionante definita Biblioteca Ideale, curerà alcune iniziative rivolte alla professione e soprattutto avrà suoi esponenti presenti tra i relatori in alcuni dei dibattiti più importanti organizzati dal Salone. Sarà questa per i nostri colleghi della Sezione Piemonte un anticipo rispetto alla prova che sarà costituita dall'organizzazione del Congresso nella primavera del 1999.
Il filone di interesse dell'AIB per le questioni legate all'architettura, all'arredamento, al design ed alla creatività trova spazio in numerose sessioni di questo Congresso. Desidero a questo proposito segnalare le iniziative di sperimentazione e ricerca nel design e nella comunicazione attorno alla biblioteca realizzate dall'Istituto Europeo di Design e dall'Istituto Superiore di Comunicazione, entrambi di Milano, i cui lavori sul tema della biblioteca sono in mostra.
Uno degli impegni dell'AIB nel prossimo futuro dovrà essere quello della pianificazione della presenza negli eventi principali del nostro settore, inteso in senso allargato, per cogliere meglio i risultati che ci interessano e soprattutto per consentire una migliore cooperazione tra le Sezioni nel concorrere al successo delle iniziative.

L'albo


L'evento centrale di questo Congresso è rappresentato comunque dall'Assemblea di domani che avrà all'ordine del giorno l'istituzione dell'Albo professionale del bibliotecario italiano. Con questo atto la nostra Associazione si assume, tra le prime in Italia, le funzioni di certificazione della professionalità secondo procedure controllate dall'esterno e quindi non autoreferenziali come sono invece quelle che governano gli Ordini e gli Albi attualmente esistenti nel nostro Paese. Ci muoviamo già, quindi, nella prospettiva delle direttive europee che la Legge quadro sull'esercizio delle professioni, promossa da Ministero di Grazia e Giustizia, con il supporto del CNEL, sta introducendo nel nostro ordinamento.
Con questo passo ci assumiamo una grossa responsabilità ma siamo anche consapevoli del fatto che attraverso questo strumento di trasparenza che esplicita in modo inequivoco cosa ci si può attendere legittimamente da un bibliotecario sarà molto più facile gestire le relazioni con le organizzazioni dei datori di lavoro pubblici e privati, col sistema della formazione e con l'Università, con le altre associazioni professionali e con la Società Civile.
Tutto è perfettibile e la volontà del legislatore nel sollecitare l'assunzione di responsabilità da parte delle associazioni intende proprio affidare loro anche la manutenzione evolutiva dei contenuti della professione portandola fuori dall'ambito legislativo e riservandosi solo il controllo della qualità dei procedimenti.
Si potrà discutere e migliorare lo strumento ma è bene tenere presente che dopo l'approvazione della Legge Quadro sull'esercizio delle professioni le forme di certificazione della professionalità in Italia saranno analoghe a quella da noi intrapresa per tutti i settori della produzione e dei servizi. L'iscrizione all'Albo non risolve ogni problema e resta a nostro carico di conquistare ogni giorno il riconoscimento della nostra professionalità attraverso i fatti e la qualità del nostro lavoro.
Abbiamo certamente una carta in più, ma non abbiamo con questo tutto il gioco in mano.
La prima occasione nella quale si cercherà di spendere la carta dell'Albo in maniera concreta sarà la gestione del nuovo contratto di lavoro degli Enti Locali che dopo l'approvazione del protocollo ARAN- Sindacati della Funzione Pubblica Enti Locali, pur con molte riserve, sta approdando alla fase di discussione. Ciò senza attenderci di riportare i risultati conseguiti dai vigili o da altre categorie numericamente più rilevanti. Ognuno di noi dovrà far presente, prima di tutto al proprio sindacato, che quella del bibliotecario è una professione per la quale è stato ritenuto legittimo perseguire la gestione di un albo ai sensi della nuova legge sull'ordinamento delle professioni. L'AIB infatti è stata ammessa a far parte della Consulta delle professioni istituita dal CNEL nel ‘95 e che viene consultata per l'espressione del parere rispetto al testo della legge di riforma.
Stiamo già facendo questa azione a livello dei vertici sindacali che hanno manifestato disponibilità ed interesse alla discussione su questi temi, ma come ben sapete la cultura si crea agendo capillarmente, regione per regione.
Ci saranno molte discussioni e non sempre si sarà tutti d'accordo su tutto, nella miglior tradizione delle democrazie.
Siamo anche in ritardo rispetto all'impegno più volte assunto di costituire una task force sulle questioni dei contratti di lavoro e dopo il Congresso questa dovrà essere una delle priorità.
Ci vengono infatti segnalati da più parti e dai vari comparti nei quali operiamo situazioni di cronica indifferenza rispetto alla presa in carico delle difficoltà che comporta l'esercizio di una professione che negli ultimi anni ha raggiunto un livello di complessità che solo l'abnegazione di gran parte degli operatori ha potuto tenere sotto controllo.
I bibliotecari stanno dimostrando di essere all'altezza della sfida tecnologica e qui a Genova tutti hanno visto come abbiano saputo accompagnare le varie fasi di un lavoro complesso e delicato dal progetto fino all'inaugurazione .
Sta tutta qui la differenza tra un semplice impiegato ed un professionista: il secondo agisce in base al suo statuto deontologico ed alla missione dell'istituzione indipendentemente dal livello di inquadramento e dalle mansioni. Questo principio però non può diventare la base di una regola di sostanziale indifferenza rispetto al ruolo che queste persone svolgono perché altrimenti dopo una fase eroica prevale inevitabilmente la delusione e la frustrazione con grave danno del servizio.
Siccome nei paesi più avanzati la professione gode, pur con luci ed ombre di un significativo riconoscimento siamo convinti che questa partita si possa giocare meglio con uno strumento come l'Albo.
La questione del lavoro si allarga ad aspetti che qui non posso toccare per ragioni evidenti ma che evoco per la loro urgenza rispetto al dibattito. Nelle biblioteche come in molti servizi legati alla gestione di beni culturali si sta scivolando verso una progressiva dilatazione delle forme di lavoro precario o addirittura verso la delega di interi servizi ad organizzazioni di volontariato. Senza scendere nei dettagli e visto che qui con noi sono presenti esponenti delle Amministrazioni che dovrebbero assumere personale qualificato per i servizi ribadisco della posizione dell'AIB solo due punti che riguardano alcune emergenze:

Le proposte dell'AIB per lo sviluppo del Paese

Già stamattina i nostri ospiti entreranno nel merito delle nostre proposte, ma varie sessioni durante questi tre giorni costituiranno occasione di approfondimento di quelle che l'AIB considera questioni chiave: Un'apposita sessione nella mattina del 30 offrirà ulteriore occasione di approfondimento dei nessi che corrono tra le riforme fatte, quelle in corso e quelle ancora in progetto, come la legge quadro che dovrebbe dare organicità ai provvedimenti settoriali in corso di definizione. In quell'occasione si svilupperà anche una prima valutazione delle politiche di sviluppo dei servizi tra le quali non possiamo non citare il Piano d'Azione MEDIATECA 2000.
Il Comitato Nazionale di sostegno al Piano, con la rappresentanza di vari Ministeri, dell'AIB, delle organizzazioni delle Regioni e delle Autonomie Locali, della CONFINDUSTRIA e della CONFAPI, di altre organizzazioni ed imprese si è riunito per la prima volta il 20 aprile e finalmente si è avviata la fase che dovrà vedere le azioni convergenti di tutti questi soggetti verso l'ambizioso obiettivo che il Piano d'Azione disegnava e che era e resta la sola ragione del coinvolgimento dell'AIB in quella iniziativa. Questo ritardo ha comportato la perdita di un intero anno di attività, fatto salvo l'avvio dei corsi di formazione di Italia Lavoro al Sud.
Tutto ciò nonostante l'impegno personale del Sottosegretario On. Alberto La Volpe nel vincere le evidenti resistenze degli apparati, giustificate solo in parte, dall'anomalia di un'iniziativa che starebbe certamente meglio nelle funzioni di un Ministero della Cultura di concezione completamente diverso.
Un tale tipo di Ministero non è neppure alle viste nei testi della riforma Cheli ma il Paese non può aspettare gli equilibrismi ed i rinvii a cascata che depongono per scarsa capacità di decisione che speriamo non sia l'ombra di una uguale scarsa capacità di comprensione dei fenomeni e dei bisogni del Paese.
Un Paese che si sta già muovendo come qui a Genova dove le indicazioni e le prospettive di MEDIATECA 2000 sono già in gran parte realizzate ma che ha bisogno proprio per questo di iscrivere le sue realizzazioni nell'orizzonte di una politica nazionale che le raccordi alla politica europea.
Ci permettiamo di sollevare queste preoccupazioni perché sappiamo che l'On. La Volpe tiene quanto noi a dare al Paese un assetto migliore rispetto a questi servizi e lo ringraziamo per quello che ci dirà tra poco.

La prospettiva complessiva nella quale si iscrive l'azione dell'AIB per lo sviluppo del Paese è quella dell'allargamento delle prerogative e delle libertà dell'individuo, della sua capacità di essere padrone delle proprie scelte e di essere nel contempo una risorsa per la comunità della quale fa parte.
Quella Società Civile che da più parti si individua quale forma di contrappeso ai poteri istituzionali ha bisogno di infrastrutture come le biblioteche, le scuole, le reti per coltivare la capacità di assunzione di responsabilità in ogni individuo, capacità che è condizione indispensabile di ogni sistema basato sulla partecipazione diffusa e sulla nozione autentica di libertà che non si definisce mai una volta per tutte.
Stato e Società Civile non sono alternativi ma certamente si deve ricomporre la distribuzione del peso e dei poteri con la consapevolezza che è interesse vitale per lo sviluppo della Società Civile uno Stato forte ed affidabile rispetto alle responsabilità che si assume e viceversa.
Nonostante gli indubbi progressi compiuti col risanamento del bilancio statale credo di dover ribadire molte delle posizioni già sostenute a Napoli nel nostro precedente Congresso. Noi continuiamo a constatare che tardano le iniziative che potrebbero liberare le immense energie di intelligenza, volontà e spirito di iniziativa di due intere generazioni alle quali non si riesce a prospettare un futuro verso il quale esse possano dirigere il loro sforzo. Si continua pensare che il compito dello Stato sia quello di gestire i processi, di dirigere la vita dei singoli, salvo poi dichiarare la propria impotenza a rispondere nelle misure necessarie rispetto a quel modello, peraltro ormai giudicato dalla Storia. Non si tratta qui di entrare nella dialettica tra liberismo e statalismo ma molto più semplicemente di cominciare a porre le basi di un nuovo tipo di intervento che si concentra

Nel campo dello sviluppo della competitività del sistema paese noi continuiamo a pensare che una rete di servizi di biblioteca, informazione e documentazione costituisca la piattaforma sulla quale possa dispiegarsi l'iniziativa individuale nella prospettiva della libera coltivazione delle proprie risorse e capacità intellettuali.
Tale attività moltiplicata per i milioni di persone che potrebbero mettere in atto queste pratiche se esistessero i luoghi adeguati a realizzarla porterebbe ad un radicale miglioramento del paesaggio culturale e civile delle nostre città.
Del resto proprio in questi giorni anche il Premio Nobel per l'Economia, Franco Modigliani è tornato a criticare severamente la gestione della politica europea per la sua soggiacenza alla politica monetaria che è causa diretta della crescita della disoccupazione. La proposta di Modigliani è ispirata ad un neokeiynesismo che sappia evitare la degenerazione burocratica della prima applicazione di quella teoria e sappia far perno su un complesso di leve il cui funzionamento dipende anche dallo sviluppo intellettuale delle popolazioni.
Poiché siamo in una stagione nella quale si pongono le basi per la Finanziaria credo di dover riprendere, con alcuni aggiornamenti, le proposte che avevamo lanciato a Napoli, a partire dall'appello del quale vogliamo fare una nostra bandiera e che ripeteremo in ogni occasione:
Entro il Duemila in ogni città, in ogni quartiere, in ogni famiglia si dovranno investire tempo e risorse per dare a tutti i bambini d'Italia ed insieme a loro a tutti i cittadini pari opportunità rispetto al diritto di accesso all'informazione ed alla conoscenza. Il Parlamento, il Governo, le Regioni e le Autonomie Locali devono stabilire traguardi precisi in questa direzione ed individuare le risorse da destinare a questo scopo.

Noi pensiamo che un obiettivo del genere sia raggiungibile utilizzando anche strumenti di intervento di facile gestione che mettano la società e le istituzioni in grado di assumere rapidamente i comportamenti desiderati come è accaduto con gli incentivi sperimentati per la rottamazione.
Per essere più chiari diffidiamo di ogni iniziativa basata su finanziamenti gestiti a livello centrale poichè hanno dimostrato di essere inefficaci e fonte di sprechi colossali; vanno fatti salvi ovviamente quelli diretti alle strutture ed alle azioni gestite dallo Stato.

Lo stesso criterio vale per gli altri livelli di Amministrazione cioè le Regioni e le Province che spesso tendono a riprodurre i comportamenti dello Stato nella gestione dei finanziamenti diretti ai Comuni. Vale anche per l'Unione Europea a proposito della quale non può non suscitare allarme la proliferazione di iniziative e programmi certo animati dalle migliori intenzioni ma la cui efficacia ed i cui risultati, anche se apprezzabili in sé restano spesso lontani da ciò che ci serve.

Proponiamo pertanto una serie di azioni convergenti che agiscano su vari aspetti della vita del Paese:


Il pacchetto di provvedimenti che ho appena esposto diventa un contributo al rilancio di un'economia e di consumi qualificati, ecocompatibili, che mettono a valore un'energia che non costa niente e cioè l'intelligenza.
Crediamo inoltre che questa sia una delle forme più sane di incentivazione all'industria editoriale sia per i prodotti tradizionali che per quelli dell'editoria elettronica.

La situazione della legislazione

Continuando nella linea delle decisioni assunte a Napoli e raccogliendo un invito in tal senso da parte del Sottosegretario La Volpe, l'AIB ha proposto uno schema di Legge Quadro che può costituire una base per l'iniziativa del Governo, del Parlamento, delle Autonomie Locali. Il testo viene pubblicato sul numero di AIB notizie distribuito al Congresso.
Tra i documenti ai quali ci siamo ispirati nella stesura del testo vi sono anche i Princìpi sull'accesso all'informazione e sulla libertà di espressione presentati dall'apposito Comitato dell'IFLA alla Conferenza di Copenaghen del 1997.
La nostra iniziativa per la Legge Quadro si iscrive perciò nel quadro degli obiettivi e dei comportamenti che il Comitato tiene sotto monitoraggio. Se riusciremo a vederla approvata nella stesura da noi proposta sarà un successo da segnalare al Comitato, ma sarà un grande traguardo anche per il Paese.
Lo Schema di disegno di Legge è intitolato Legge quadro sulle biblioteche e sui servizi di accesso alla conoscenza, al pensiero, alla cultura ed all'informazione. Il perseguimento del risultato costituirà uno degli impegni prevalenti dell'Associazione dopo questo Congresso, insieme alle procedure per l'attuazione dell'Albo professionale.
Questa iniziativa del Sottosegretario dovrà trovare posto in un paesaggio molto affollato di proposte legislative e di decreti attuativi di leggi già approvate come la n.59 del 97.
A questo proposito l'AIB si è duramente pronunciata sugli esiti scaturiti dalla parte della riforma del Ministero che ha trovato spazio nell'ambito del decreto delegato di attuazione di quella legge denunciando un atteggiamento del Governo che pare considerare le biblioteche un aspetto marginale della sua politica ed in particolare di vedere le sue biblioteche ed i suoi bibliotecari più come un problema che come una risorsa. L'AIB ricorda al Governo che non vi è possibilità di adeguare i servizi bibliografici nazionali alle prospettive di sviluppo del Paese prescindendo dal patrimonio professionale ed intellettuale dei bibliotecari che già operano nelle strutture statali e che dovranno assumersi questi compiti. Leggeremo ogni incertezza rispetto a questo dato di realtà come un disimpegno rispetto agli obiettivi di sviluppo complessivo del settore. Ciò rimetterà inevitabilmente in discussione i rapporti di collaborazione anche sugli altri filoni di iniziativa in quanto per noi gli approcci settoriali in questo campo sono privi di credibilità e fonte di spreco di risorse.
Anche il Testo del Titolo II del progetto di riforma del Ministero prosegue nella considerazione delle biblioteche come entità marginali evocandole con l'espressione "biblioteche ed archivi audiovisivi".
Nei primi mesi dell'anno abbiamo sostenuto la battaglia sul disegno di legge 1496 tuttora in discussione alla Commissione Giustizia del Senato, relativo alle riproduzioni nel quale si sarebbe rischiato di trasformare i bibliotecari in esattori della SIAE. Su di esso abbiamo messo a punto un emendamento concordato tra varie organizzazioni professionali che pur non soddisfacendoci pienamente pone le basi per la salvaguardia del diritto di riproduzione fotostatica nelle biblioteche pubbliche senza limitazioni e complicazioni burocratiche. Le stesse problematiche di difesa delle prerogative delle biblioteche nell'ambito della tutela del diritto d'autore si presentano a livello dell'attività normativa dell'Unione Europea Per questo motivo l'AIB sta curando, in collegamento con EBLIDA, un'attività di pressione sul Parlamento Europeo in relazione alla bozza di Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio sull'armonizzazione di taluni aspetti del diritto d'autore e dei diritti connessi nella società dell'informazione per difendere le prerogative delle biblioteche in un quadro che tende a restringere sempre più le possibilità di utilizzo delle fonti e dei documenti a quelle regolate da transazioni commerciali. A tal proposito abbiamo ottenuto proprio il 23 aprile scorso a Roma un colloquio con il relatore della Direttiva, On. Roberto Barzanti il quale ci ha manifestato la disponibilità a prendere in considerazione alcune nostre proposte di emendamento.
Stanno circolando in questi giorni anche le prime bozze di un disegno di Legge sul libro al quale sta lavorando la Divisione Editoria del MBCA insieme alla Commissione del Libro e nel quale si affrontano questioni già incluse nello schema di legge quadro da noi predisposto, come l'istituzione e lo sviluppo delle biblioteche pubbliche e scolastiche, le questioni riguardanti il diritto d'autore e le misure a sostegno dell'editoria e degli autori. Sarebbe opportuno che le due iniziative si collegassero, se non altro in nome della semplificazione. La sensazione complessiva rispetto a quel progetto è che la lettura ed il libro siano un corollario della promozione dell'editoria e non le parti di un disegno unitario nel quale ognuno degli "attori", dai lettori agli autori, abbia uguale peso e dignità.

La nostra attenzione va posta in parallelo a tutta la problematica dell'accesso al lavoro dove si registrano importanti novità quali lo schema di Decreto Legislativo recante Nuove norme in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nelle amministrazioni pubbliche....in attuazione della delega prevista dall'art.11, comma 4 della legge 15 marzo 1997, n. 59 o il decreto in corso di emanazione che riconosce l'equipollenza della Laurea in Conservazione dei Beni Culturali con quella in Lettere e Materie Letterarie: sarebbe questa l'occasione per decidere anche a quale tipo di concorsi possano accedere i diplomati dei Corsi per Operatori dei Beni Culturali così come quelli di ogni altro corso di Diploma.
Ricordiamo per completezza anche la Legge quadro sull'esercizio delle professioni nell'ambito della quale si colloca il nostro percorso verso l'Albo professionale ha iniziato il suo percorso verso l'approvazione. corroborando le proposte di norme sull'accesso alla professione incluse nella nostra proposta di legge quadro sulle biblioteche.
E' stato varato nel frattempo un protocollo d'intesa tra i Sindacati e l'ARAN che apre prospettive nuove alla contrattazione nella Funzione Pubblica. Sono previste semplificazioni dei percorsi di carriera e dell'assetto delle qualifiche e la valorizzazione del carico di lavoro e di responsabilità connesso al posto effettivamente occupato. I primi esperimenti di questo nuovo approccio vedranno già la luce col contratto degli Enti Locali, probabilmente entro l'estate. In tale processo di semplificazione non deve però venire meno la salvaguardia delle specificità professionali se non vogliamo trovarci raggruppati insieme ai tecnici di laboratorio e con i tecnici medici.
Altri Ministeri stanno promuovendo spesso su impulso dell'AIB, iniziative che toccano il nostro settore per aspetti più marginali ma non meno rilevanti quali il trattamento fiscale dei prodotti editoriali, le tariffe dei servizi di telecomunicazione e dei servizi postali, la riforma del Corso di Laurea in Beni Culturali, l'inserimento delle biblioteche tra le strutture che il Ministero degli Affari Sociali considera fondamentali nella lotta al degrado, all'esclusione, all'analfabetismo di ritorno.

Tutte queste novità dovranno essere poste al centro dell'attenzione di Commissioni e Gruppi AIB per mettere a punto le posizioni dell'Associazione su ciascuna tematica tenendo sullo sfondo la proposta di Legge quadro quale orizzonte unificante.
Al Congresso di Napoli avevamo adottato una strategia basata su due percorsi paralleli verso le riforme che ci riguardano: la legge quadro da una parte, l'utilizzo di ogni altra iniziativa promossa da qualunque settore dello Stato e delle Autonomie Locali che potesse incontrare gli interessi delle biblioteche.
Dopo pochi mesi la valutazione dei risultati di quella scelta appare prematura, ma non possiamo sottacere il fatto che le biblioteche e l'AIB stanno conquistando spazi di attenzione sempre più significativi. La nostra responsabilità sarà concentrata sul presidio dei risultati raggiunti e sul perseguimento di ulteriori obiettivi nell'ambito del programma che l'Assemblea di Napoli ha fatto proprio.
In quell'occasione lamentavamo che uno degli obiettivi di questo Governo era quello di portare il nostro Paese ad una riduzione della superfetazione normativa: da circa 200.000 a 10.000 leggi, numero comunque doppio rispetto a quello che serve per governare paesi come la Germania, la Francia e la Gran Bretagna. Noi abbiamo più volte invocato l'accelerazione di questo processo in quanto tocchiamo con mano ogni giorno lo smarrimento e lo scoramento dei cittadini e degli imprenditori di fronte ad una marea di norme confusa, contraddittoria e paralizzante, impossibile da rispettare. Essa costituisce il brodo di coltura ideale per tutte le forme di criminalità, di elusione o di semplice furbizia e vanifica l'efficacia di gran parte dell'investimento nell'immane apparato repressivo posto in essere in Italia con risultati sostanzialmente deludenti.
Mettersi al lavoro per pervenire all'approvazione di una nuova legge potrebbe sembrare una contraddizione se non avessimo curato l'inserimento, nel testo che sta circolando sui nostri organi di informazione, di alcuni articoli che, qualora approvati, porterebbero ad una radicale semplificazione delle norme che ci riguardano.
Ci riferiamo innanzitutto all'impianto complessivo che, stabilito il diritto per ogni cittadino al servizio ed i princìpi ai quali questo si deve informare , rimanda ai normali provvedimenti amministrativi la loro istituzione e gestione da parte di ciascuna delle Amministrazioni coinvolte. Gli stessi standard, inseriti come appendice nel testo della legge, potranno poi essere migliorati di tempo in tempo con provvedimenti amministrativi. Per esigenze di completezza il testo si chiude con un ultimo articolo destinato ad accogliere tutte le abrogazioni esplicite di norme in contrasto con l'obiettivo di semplificazione che ci eravamo dati in partenza.
Le Regioni sono chiamate ad intervenire sulle loro legislazioni in materia con lo stesso spirito e provvederanno ad adeguare le loro leggi solo se in contrasto con i princìpi della legge nazionale mentre avranno la massima autonomia nell'individuazione delle forme di gestione e nell'incremento degli standard di qualità al di sopra di quelli minimi imposti dalla legge quadro.
Siamo tutti impegnati a perseguire la realizzazione del sogno di tanti colleghi che hanno lottato per questo obiettivo per lunghi decenni.
Siamo sempre più un'Associazione che parla di sè attraverso i suoi atti ed isuoi fatti. Il nostro ruolo sarà tanto più incisivo quanto più saremo consapevoli di questo criterio che ispira da tempo l'azione dell'AIB e che sta alla base dei risultati raggiunti fin qui. Lo spazio che possiamo coprire nel tessuto culturale, educativo e produttivo del Paese è comunque ancora molto vasto ma si gioca nella relazione con tutti gli altri soggetti in campo.
Per questo motivo abbiamo parlato meno dell'AIB in sé e molto più delle nostre aspettative e dei nostri impegni rispetto alla società nella quale viviamo ed operiamo.

A questo punto penso sia giunto il momento di passare la parola ai nostri ospiti per avere il loro punto di vista sulle prospettive da noi delineate.
Grazie

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Copyright AIB, ultimo aggiornamento 1998-06-28 a cura di Susanna Giaccai