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Programma 53º Congresso AIB | ||||||
Bibliotecari e documentalisti in Spagna. Situazione attuale e nuove prospettive della formazione professionale nello spazio europeo dell'informazione superiore # TITB Bibliotecarios y documentalistas en España # 071122.EG
José
López Yepes
AbstractA partir del conflicto terminologico y conceptual de las disciplinas documentarias, se establece la situación actual de los estudios de Biblioteconomia y Documentación en sus dos titulaciones, Diplomatura y Licenciatura, y se muestra la futura estructura de los estudios de Grado o Licenciatura y Posgrado, en concreto, la propuesta de tres Masters a cargo de la Universidad Complutense de Madrid en materia de Bibliotecas, Gestionn de la Documentación y Archivistita. Finalmente se hace un esbozo de las funciones y cometidos del nuevo documentalista.
Desidero esprimere il più sincero apprezzamento ai responsabili dell'Associazione italiana biblioteche che, rendendo possibile la mia presenza, mi hanno dato l'opportunità di condividere con voi alcune idee nella cornice di questo convegno, e anche un ringraziamento speciale al professor Capaccioni, a cui devo le mie ricerche e la mia passione per la biblioteconomia e la documentazione italiana. AbstractA partire dal conflitto terminologico e concettuale tra le discipline documentarie, si descrive la situazione attuale degli studi di biblioteconomia e documentazione con riferimento ai due titoli rilasciati, laurea (diplomatura) e laurea specialistica o magistrale (licenciatura), e si mostra la futura struttura degli studi di laurea (grado o licenciatura) e post-laurea (posgrado), più in particolare la proposta di tre master promossi dalla Universidad Complutense de Madrid nei settori Biblioteche, Gestione della documentazione, e Archivi. Infine si definiscono brevemente le funzioni e i compiti della nuova figura del documentalista. Cosa è la documentazione? Cronaca di un conflitto terminologico e concettualeOnestamente credo che ogni riflessione sulla figura del professionista dell'informazione, sia sotto l'aspetto formativo che professionale, debba prendere le mosse da una idea chiara su quale sia la disciplina che coltiviamo e, conseguentemente, su come debbano essere formati studiosi e professionisti della disciplina, e quale debba essere il loro ruolo nella società. Nel mio caso, riferito alla realtà spagnola, credo che su questo punto vi sia un autentico conflitto concettuale e terminologico, come dimostra il fatto che il problema continua a essere oggetto di studio in una grande quantità di pubblicazioni e di incontri scientifici del nostro settore. E qui comincia il primo conflitto: come denominare questa disciplina, o forse meglio, questo insieme di discipline. Bibliologia? Biblioteconomia? Documentazione? Scienza dell'informazione? Scienza dei beni culturali? E come chiamare in modo uniforme i diversi aspetti, fattori, componenti delle attività documentali? Un problema del genere non si verifica nelle discipline consolidate come la storia, la medicina, la chimica, il diritto ecc., e neppure in altre relativamente recenti come il giornalismo, il marketing, la pubblicità ecc. Se è grave l'inesistenza di una terminologia unanime da impiegare, più grave ancora è il sospetto che, tra questi dubbi, si possa nascondere una mancanza di unanimità nella sua concezione, nella sua definizione, cioè, in definitiva, nei suoi fondamenti epistemologici. Entrambi i conflitti, se non risolti, provocano inevitabilmente conseguenze di incertezza nella pianificazione dei programmi didattici e dei filoni di ricerca, nella definizione del profilo di studioso o professionista che dobbiamo formare nei nostri istituti, come dicevamo prima. Si rende necessaria, dunque, la costruzione in via definitiva di un modello di riferimento, cioè di una teoria della documentazione che sia sempre aggiornata e costituisca oggetto di studio preliminare e colonna portante nei nostri centri didattici [1]. Cause del conflittoA mio avviso, le cause del conflitto terminologico e concettuale sono quattro. La prima – la più remota – ha le sue radici nelle origini della disciplina, alla fine del XIX secolo, da un lato, nel continente nordamericano, come derivazione e conversione della biblioteca generale in biblioteca specializzata, dall'altro, nel continente europeo, con la nascita del movimento documentalista avviato da Otlet, fondatore dell'Istituto internazionale di bibliografia, la cui dottrina appare sistematizzata nel suo noto e ampio Trattato di documentazione pubblicato a Bruxelles nel 1934. La seconda causa, molto più vicina a noi, proviene dall'intenso cambiamento sociale prodotto dal dispiegarsi e diffondersi di questo fenomeno così presente nelle nostre vite e nelle nostre istituzioni: mi riferisco al grande fenomeno dell'informazione, che ha dato luogo al fatto piuttosto singolare della generazione di un nuovo tipo di società con questo nome (società dell'informazione) per l'influsso, tra gli altri, del fattore tecnologico come motore del cambiamento, e del crescente bisogno sociale di informazione. La terza causa deriva direttamente da quanto abbiamo appena accennato. In effetti, si è sviluppata una nuova terminologia, di grande impatto, a un livello oserei dire escatologico, e di fecondità straordinaria, legata ad attributi quali "elettronico", "digitale", "virtuale", "emergente" ecc. Tuttavia, senza dubbio, la nuova terminologia è anche l'espressione tangibile del fatto che i principi scientifici e tecnici della documentazione stiano andando incontro a un notevole cambiamento che interessa tutti gli elementi del processo di informazione documentaria. Di fatto, soggetti produttori, strumenti documentari, soggetti consumatori e canali di trasmissione stanno sperimentando un cambiamento documentario che rende possibile parlare anche di "società della documentazione". Ricordiamo che qualunque dato, informazione o conoscenza sono fonti potenziali di nuova informazione solo nel momento in cui vengono trasmessi e utilizzati sotto forma di documento, cioè tramite un supporto fisico. La quarta e ultima causa va ricercata nel fatto che il fenomeno dell'informazione, nato in modo naturale sulla base della struttura del processo valida sin da Aristotele – emittente, messaggio, medium e ricevente – è patrimonio di tutte le discipline e delle loro applicazioni nella società, e determina la convergenza di un gran numero di studiosi che osservano il fenomeno ciascuno dal proprio punto di vista e, chiaramente, con una terminologia propria. A ciò si devono aggiungere i disturbi linguistici provocati dalla traduzione in altre lingue di termini derivanti dall'area angloamericana, ricalcati da molti di noi in modo a volte cieco, e non sempre armonizzati in maniera chiara con il nostro lessico. La struttura attuale degli studi di documentazione in Spagna. Modelli formativiIn primo luogo, è necessario affermare che gli insegnamenti diretti alla formazione di bibliotecari e documentalisti sono stati introdotti nell'ordinamento universitario spagnolo relativamente tardi. La prima cattedra di Documentazione è stata istituita nel 1975 nelle Facoltà di Scienze dell'informazione (nel senso di Comunicazione), e solo alla fine degli anni Settanta è stata avviata la struttura formativa dell'insegnamento superiore nel settore, con tre titoli universitari: Laurea in Biblioteconomia e documentazione (a partire dal 1982), Laurea specialistica o magistrale in Documentazione e Dottorato in Documentazione (a partire dal 1994), una tradizione quindi di poco più di venti anni. Il secondo titolo è la continuazione del primo, ma vi si può accedere con titoli propedeutici acquisiti in altri settori. Il percorso formativo è attivo in sedici università spagnole (due delle quali private). In undici di esse si conseguono entrambi i titoli, in quattro solo la Laurea specialistica o magistrale. In una di esse, la Universidad Abierta de Cataluña, la Laurea specialistica o magistrale si consegue attraverso tecniche di formazione a distanza (via Internet). Il laureato in Biblioteconomia e documentazioneTutti i piani di studio dei percorsi formativi delle università spagnole sono costituiti da: insegnamenti fondamentali, obbligatori in tutte le università; insegnamenti proposti come obbligatori nelle singole università; insegnamenti opzionali; insegnamenti liberamente scelti dallo studente da qualunque altro percorso formativo. L'insieme degli insegnamenti fondamentali, considerati pertanto elementi basilari della laurea, dato che costituiscono circa il 50% del curricolo complessivo, sono al momento i seguenti:
Sembra poter dedurre, per questi contenuti formativi, che al laureato si chieda, in questo primo livello formativo, di essere capace di gestire unità di informazione di base, conoscere le tecniche di conservazione, trattamento e recupero dell'informazione e le tecnologie informatiche, e iniziare a conoscere la documentazione specializzata [2]. Il laureato specialista in documentazioneA sua volta, il laureato specialista in documentazione – ulteriori due anni di percorso formativo, a cui possono accedere laureati o laureati specialisti da altri percorsi attraverso un corso di adattamento – è un professionista dal quale ci si attende sia in grado di gestire unità di informazione più complesse, conoscere adeguatamente le tecnologie, e svolgere ricerca scientifica. Così sembra ricavare dall'analisi degli insegnamenti fondamentali che deve seguire:
Alcuni dati ci permettono di conoscere l'evoluzione dei due percorsi formativi fino a oggi: 1) si osserva un'evoluzione in senso decrescente nel numero degli studenti. Nel 1998 risultavano immatricolati ai corsi di laurea di primo livello nelle 16 università spagnole 4694 studenti, contro 3984 nel 2003. 2) viceversa, si nota un incremento nel numero degli studenti immatricolati ai corsi di laurea specialistica o magistrale (da 1656 nel 1998 a 3441 nel 2003), sebbene dal 2001 ancora una volta in tendenza decrescente. La prospettiva di Bologna: Spazio europeo di insegnamento superiore (SEIS)Come sappiamo, ed è stato ricordato alla recente conferenza dei ministri europei riunita a Bergen (13-20 maggio 2005), sono obiettivi del SEIS:
Ebbene, nel nostro paese, la Ley orgánica de universidades del 2001 dedicava il Titolo XIII al nuovo Spazio e, chiaramente, l'articolo 87 specificava che «ciascuno nell'ambito delle proprie competenze il Governo, le Comunità autonome e le Università adotteranno gli strumenti necessari per la piena integrazione del sistema spagnolo nello spazio europeo dell'insegnamento superiore». Successivamente, e fino ad oggi, il Governo spagnolo ha promulgato una serie di decreti reali in materia di procedure per il rilascio del supplemento europeo al titolo (2003), istituzione del sistema europeo dei crediti (2003), omologazione dei piani di studio e titoli con valore ufficiale (2004), condizioni di omologazione e convalida di titoli stranieri (2004) e, infine, regolamentazione degli studi ufficiali di laurea (grado) e post-laurea (posgrado) nel 2005 [5]; ogni azione successiva in questo processo è finalizzata a ottenere la convergenza europea in materia di insegnamento superiore [6]. Per quanto interessa il nostro settore, i responsabili dei centri e dipartimenti di biblioteconomia e documentazione delle università spagnole hanno elaborato un documento (Libro bianco), sotto gli auspici della Agenzia spagnola di valutazione e accreditamento, che costituirà la base per la redazione definitiva dei piani di studio del percorso formativo riformato e adattato al SEIS, con la denominazione di "Laurea in informazione e documentazione" [7]. Come premessa al contenuto del prossimo paragrafo, è opportuno, dato che ha potuto influire sul disegno futuro del profilo formativo, accennare a un documento – la cui prima versione è comparsa nel 2000 – patrocinato dalla Commissione europea e predisposto dal Servizio di certificazione di SEDIC (Sociedad española de documentación e información cientìfica) e dal European Council of Information Associations. Il documento (Euroguida Informazione e Documentazione, 2004 [8]) è costituito da due volumi. Nel primo si trova una parte dedicata a definire e descrivere le competenze attribuibili alla nostra professione e un'altra dedicata a definire la relazione delle attitudini. Le competenze si definiscono – dice il documento – come l'«insieme di abilità necessarie per esercitare un'attività professionale e per governare le necessarie attitudini. Gli elementi sono i seguenti: conoscenze teoriche, conoscenze tecniche e attitudini. Tali elementi devono essere operativi, applicati nella pratica e convalidati» (I, 114). Il documento definisce cinque gruppi di euro-competenze (per complessivi 35 campi) chiamati Informazione, Tecnologie, Comunicazione, Gestione e Altre conoscenze. A loro volta, le competenze sono classificate in quattro livelli: Sensibilizzazione, Conoscenza delle pratiche, Padronanza degli strumenti e Padronanza delle metodologie. Infine il documento, nel secondo volume, definisce quattro profili di professionisti: Assistente in informazione-documentazione; Tecnico in informazione-documentazione; Manager in informazione-documentazione; Esperto in informazione-documentazione (II, 13-18). Il nuovo Laureato specialista in documentazioneIn Spagna un decreto reale (n. 55/2005, del 21 gennaio) che regola gli insegnamenti universitari e gli studi della laurea (grado) stabilisce che questo primo livello «comprende gli insegnamenti universitari del primo ciclo e ha come obiettivo di far acquisire agli studenti le abilità necessarie a un'integrazione immediata nel mercato del lavoro europeo con una qualifica professionale adeguata. Il secondo livello, che include gli insegnamenti post-laurea (posgrado), integra il secondo ciclo di studi, destinato alla formazione avanzata e indirizzato al conseguimento del titolo di Master, e il terzo ciclo, che conduce al conseguimento del titolo di Dottore di ricerca, il titolo più avanzato». Nel percorso formativo che ci riguarda, allo scopo di pianificare il curricolo della laurea (grado), i responsabili dei centri di insegnamento delle università spagnole hanno indirizzato alle autorità accademiche, come abbiamo detto in precedenza, il cosiddetto "Progetto di disegno del piano di studi e titolo di laurea in Informazione e documentazione" (marzo 2004) o Titolo di laurea in Informazione e documentazione (Libro bianco), accessibile a stampa (Estivill, 2004) e anche sul Web [9]. In questo momento, il contenuto di questa pubblicazione è ancora sottoposto all'approvazione delle autorità accademiche, sebbene queste abbiano già dichiarato che le nuove lauree specialistiche o magistrali nel quadro del processo di Bologna si articoleranno in quattro anni accademici, eccetto quelle che possiedono alcune caratteristiche europee specifiche come Medicina. Il titolo proposto ha due caratteristiche essenziali: un primo ciclo con l'integrazione dei titoli dei due percorsi attuali in uno solo (grado), e una nuova denominazione: Informazione e documentazione. «Con il nuovo nome – si afferma nel Progetto – si intende enfatizzare che l'informazione e la documentazione sono i nuclei centrali di competenze che caratterizzano i professionisti che lavorano nelle biblioteche, nei centri di documentazione e negli archivi, o che gestiscono contenuti informativi in qualunque altro tipo di organizzazione. Sebbene si riconosca che questi professionisti impiegano tecniche e strumenti distinti, essi condividono alcuni principi che si fondano sull'organizzazione dell'informazione e della documentazione e sull'offerta di servizi agli utenti» [10]. Gli obiettivi didattici del nuovo percorso – o, in altri termini, i profili di competenza professionale – elaborati attraverso il dibattito tra i responsabili dei centri didattici, l'esame delle competenze professionali, insieme con il parere espresso dalle 16 associazioni professionali esistenti in Spagna e da un certo numero di datori di lavoro ai diversi livelli, debbono essere formulati mediante la proposta di un determinato ammontare di crediti europei fondamentali – e pertanto obbligatori in tutte le università – che, essendo in numero di 156, corrisponderebbero al 65% del totale dei crediti (240) che costituirebbe la struttura e i piani di studio di ciascuno degli atenei. La denominazione delle materie fondamentali è la seguente:
Totale dei crediti fondamentali: 156, ovvero il 65% del piano di studi completo [11]. In sintesi, le basi della formazione del nuovo laureato consisterebbero nello studio dei fondamenti epistemologici della documentazione e del documento [12], la conoscenza delle unità di informazione come contesto organizzativo in cui si inseriscono le attività documentali, la formazione dei ricercatori della disciplina e la formazione alla funzione di valutazione della scienza potenzialmente esercitata dai nostri laureati. Infine, e nonostante il desiderio chiaramente espresso di integrare in un unico percorso tutte le professioni del documento, la coordinatrice delle associazioni degli archivisti riconosce l'importanza dell'inclusione di discipline archivistiche ma non accetta questo titolo come strumento idoneo alla formazione degli archivisti. Il programma ufficiale post-laurea offerto dalla Facoltà di Scienze della documentazione della Universidad Complutense de MadridIl Dipartimento del quale faccio parte – in seno alla Facoltà di Scienze della documentazione istituita di recente – ha promosso l'elaborazione di quattro programmi di master, in conformità alla nuova legislazione, che mira ad abbracciare l'ampio spettro delle Scienze della documentazione:
Tra le caratteristiche più degne di nota dei titoli appena citati vanno segnalati la durata (120 crediti, due anni accademici) e il contenuto interdisciplinare, derivato dal concetto integrato che stiamo cercando di proporre della disciplina documentaria, il che ha richiesto la partecipazione dei diversi dipartimenti universitari, tra i quali spicca una maggioranza di cattedre di Biblioteconomia e Documentazione, e poi di Filologia spagnola (Bibliografia) e Scienza e tecniche della documentazione. Di seguito descriviamo l'articolazione fondamentale dei master ricavata dal documento approvato dalle autorità accademiche. a) «Il Master in Biblioteche intende formare professionisti capaci di selezionare, gestire, organizzare e conservare la documentazione e l'informazione perché possa essere utilizzata da terzi, indipendentemente dal luogo in cui è depositata o dal suo formato e supporto fisico. Lo studente che consegue il Master sarà in grado di lavorare alla gestione dei contenuti informativi in qualunque tipo di biblioteca». Numero di crediti: 120 (2 anni accademici) Insegnamenti obbligatori: 60 crediti SERVIZI BIBLIOTECARI (Sistemi bibliotecari – Pianificazione e valutazione delle raccolte bibliotecarie – Prodotti e servizi di biblioteca – Il patrimonio bibliografico nelle biblioteche). Totale: 45 crediti RECUPERO DELL'INFORMAZIONE (Rappresentazione e recupero automatico dell'informazione nelle biblioteche e nei servizi documentali. Sviluppo informatico di applicazioni per biblioteche e centri di documentazione). Totale: 15 crediti PRATICA PROFESSIONALE (Tracce di ricerca. Pratica nelle biblioteche e nelle istituzioni o centri di ricerca) Insegnamenti facoltativi: 60 crediti (da scegliere tra gli insegnamenti degli altri master) b) «Il Master in Gestione della documentazione si propone di formare studiosi e professionisti nell'ambito delle tecniche dell'informazione documentaria generale e applicata al resto dei campi del sapere, che siano competenti nella gestione e amministrazione di unità complesse di informazione documentaria, esperti nell'impiego delle tecnologie dell'informazione e dotati di spirito di ricerca e innovazione». Numero di crediti: 120 (2 anni accademici) Insegnamenti obbligatori: 60 crediti GESTIONE DELLA DOCUMENTAZIONE (Pianificazione e valutazione dei sistemi di informazione e documentazione. Politiche di informazione e documentazione. Documentazione nelle discipline umanistiche e nelle scienze sociali) RECUPERO DELL'INFORMAZIONE (Rappresentazione e recupero automatico dell'informazione nei servizi documentali. Sviluppo informatico di applicazioni per centri di documentazione). PRATICA PROFESSIONALE (Tracce di ricerca. Pratica in unità di informazione o centri di ricerca) Insegnamenti facoltativi: 60 crediti (da scegliere tra gli insegnamenti degli altri master) c) «Il Master in Documentazione dei mezzi di comunicazione ha come obiettivi la formazione di esperti nella gestione dell'informazione come fonte per la corretta realizzazione dei compiti dei professionisti in mezzi come la stampa, la radio, la televisione, le agenzie di stampa, le agenzie pubblicitarie, gli uffici delle relazioni pubbliche ecc.». In questi due master si è voluto valorizzare l'esperienza e il legame che, fin dalle sue origini, il Dipartimento di Biblioteconomia e documentazione mantiene con la Facoltà di Scienze dell'informazione, per questo motivo è stato concluso un accordo per l'erogazione del titolo in forma congiunta tra le due strutture. Numero di crediti: 120 (2 anni accademici) Insegnamenti obbligatori: 60 crediti. DOCUMENTAZIONE DEI MEZZI DI COMUNICAZIONE (Documentazione informativa; Documentazione audiovisiva e multimediale; Documentazione fotografica e iconografica; Documentazione pubblicitaria e delle relazioni pubbliche) RECUPERO DELL'INFORMAZIONE (Rappresentazione e recupero automatico dell'informazione nei servizi documentali. Sviluppo informatico di applicazioni per centri di documentazione) PRATICA PROFESSIONALE (Tracce di ricerca. Pratica nelle biblioteche e nelle istituzioni o centri di ricerca) Insegnamenti facoltativi: 60 crediti (da scegliere tra gli insegnamenti degli altri master) d) «Il Master in Archivi ha come obiettivo di formare professionisti in grado di operare nella gestione degli archivi pubblici e privati di qualunque tipo di istituzione. La specificità di ogni tipo di archivio (amministrativo, storico, di impresa) obbliga chi ne assume la responsabilità a possedere una formazione scientifica e tecnica comune in rapporto all'Archivistica, ma nello stesso tempo è necessaria un'offerta di discipline che possano essere di aiuto a comprendere ciascun tipo di archivio, per potere svolgervi l'attività in modo efficace. Come nei due master precedenti, ci proponiamo di stimolare la collaborazione con la Facoltà di Geografia e storia, per questo motivo è stato concluso un accordo per l'erogazione del titolo in forma congiunta tra le due strutture». Numero di crediti: 120 (2 anni accademici) Insegnamenti obbligatori: 60 crediti ARCHIVISTICA (Organizzazione di fondi di archivio. Sistemi archivistici. Diritto amministrativo applicato agli archivi. Amministrazione e gestione di archivi) RECUPERO DELL'INFORMAZIONE (Rappresentazione e recupero automatico dell'informazione nei servizi archivistici e documentali. Sviluppo informatico di applicazioni per archivi e centri di documentazione) Totale: 15 crediti PRATICA PROFESSIONALE (Tracce di ricerca. Pratica negli archivi e nelle istituzioni o centri di ricerca) Insegnamenti facoltativi: 60 crediti (da scegliere tra gli insegnamenti degli altri master) Il nuovo professionista della documentazioneAl momento di proporre la figura dello studioso e professionista che deriva dalla formazione del professionista dell'informazione nelle università, da un lato dobbiamo tenere in considerazione il carattere mutevole di tale formazione, in funzione dell'evoluzione dei mutamenti documentari; dall'altro, il fatto che tali cambiamenti non si manifestano allo stesso modo in tutte le società, nonostante la tendenza all'omologazione e alla globalizzazione mondiale; infine, tutto ciò si basa su una concezione integrale, che ci porta a parlare di "scienze della documentazione", in qualche modo in maniera analoga alla bibliologia e alla bibliografia [13]. Del resto, la soddisfazione per il cittadino del diritto di accedere alle fonti di informazione è in parte dovuta al cittadino stesso (homo documentalis), in maniera tale che il professionista dell'informazione (homo documentator) diventa, essenzialmente, una guida sicura e un mediatore di informazione sempre più precisa e di liste di pronto utilizzo, un ricercatore della sua stessa disciplina e un gestore della trasformazione dell'informazione in conoscenza, nei limiti del possibile. Infine, il nuovo professionista deve ricoprire un ampio spettro di compiti nella società – il che determina una ricca varietà di termini per designare le diverse funzioni – spettro che si concretizza in quattro direzioni:
Considerazioni finaliCon riguardo allo sforzo compiuto dalla Spagna nel processo di adesione al SEIS, ci sembra opportuno fare le seguenti considerazioni:
A nostro giudizio, e come conseguenza di quanto abbiamo detto sulla formazione dei bibliotecari e dei documentalisti e il loro successivo inserimento nel mercato del lavoro, si dovranno tenere in conto i seguenti fattori:
Note[1] José López Yepes, La licenciatura en documentación, modelo formativo de un nuevo profesional, «Revista general de información y documentación», 5 (1995), n. 1, p. 33-69; Id., Il concetto di documentazione e il suo riflesso nella formazione di professionisti e ricercatori in Spagna, «Bollettino AIB», 45 (2005), n. 3, p. 277-294.
[2]
José López Yepes, La documentación como
disciplina:
teoría e historia, 2ª
[3] José López Yepes, La licenciatura en documentación cit. [4] <http://www.bologna-bergen2005.no>. [6] Sybille Reichert – Christian Tauch, Trends IV: European universities implementing Bologna, 2005. [7] Título de grado en Información y Documentación, coor.Assumpció Estivill, Madrid: Agencia nacional de evaluacion de la calidad y acreditación, 2004, 233 p., <http://www.aneca.es>. [8] European Council of Information Associations (ECIA), Euroreferencial en Información y Documentación, 2 vol., Madrid: SEDIC, 2004 [10] Título de Grado en Información y Documentación cit., p. 5. [11] Fonte: Título de Grado en Información y Documentación cit., p. 95-97. [12] José López Yepes, La documentación como disciplina cit.; Id., Il concetto di documentazione cit. [13] Andrea Capaccioni, Mapas y memorias: apostillas a una historia de la bibliografía, «Documentación de las Ciencias de la información», 29 (2006), p. 9-24. |
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