Venerdì 29 ottobre 2004
ore 16,30-19,00
Roma EUR, Palazzo dei congressi
Sala Viminale
Prima di descrivere la attuale situazione delle biblioteche dell’Amministrazione centrale dello Stato su internet è interessante soffermarsi un momento su "come eravamo" appena quattro anni per capire quanta strada è stata, più o meno faticosamente, percorsa.
Quattro anni fa alla domanda:Quale rapporto fra le rete web e le biblioteche dell’Amministrazione centrale dello Stato, avremmo dovuto rispondere operando un distinguo: la Rete, infatti, era sia la Rete dei siti web delle istituzioni, sia la Rete dell’OPAC SBN, con una separatezza fra i due mondi che andava proprio nella direzione opposta a quella della Rete che collega e unisce. Le biblioteche dei ministeri, infatti, avevano compiuto scelte diverse: alcune si rappresentavano sul sito istituzionale fornendo informazioni più o meno dettagliate: erano nove dei diciotto ministeri di allora, quindi il 50%; altre, invece, consentivano una fruizione dei loro patrimoni attraverso l’adesione a SBN: erano quattro dei diciotto ministeri di allora, una percentuale inferiore al 30%. Alcune delle biblioteche che erano in SBN, poi, avevano anche una pagina sul sito istituzionale; capitava, però, che quanto si apprendeva a partire dal sito del Ministero non si raccordasse con quanto si apprendeva a partire dal portale SBN (si davano, per esempio, diversi orari di apertura al pubblico!).
Di tutte le altre, ed erano la gran parte, navigando, non si sapeva alcunché.
Oggi la situazione è fortemente cambiata. È cambiata perché sono stati eliminati tutti i casi di duplicazioni, ma soprattutto perché oggi quasi non si trovano siti istituzionali che non contemplino una sezione dedicata alla biblioteca. Esistono, è vero, alcune eccezioni ma sono veramente sparute: Ministero del welfare, Ministero per i beni e le attività culturali, Ministero delle attività produttive. Per tornare alle percentuali, dei quattordici siti istituzionali degli altrettanti ministeri di oggi, dieci parlano della loro, o delle loro biblioteche, più del 70% quindi. Di queste biblioteche praticamente tutte fanno parte di SBN (anche qui alcune sparute eccezioni: il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che, però, è in procinto di entrare, il Ministero per i beni e le attività culturali e, in parte, il Ministero della economia e delle finanze).
Ma il dato è fortemente migliorato non solo in termini di quantità; soprattutto è migliorato in termini qualitativi, in termini, cioè, di contenuti presentati e offerti. Si nota, oggi, una maggiore attenzione nella presentazione delle pagine, per esempio. La gran parte delle biblioteche che si rappresenta ha superato la fase della "informazione": le pagine sono pagine di "interazione" con l’utente. Mi riferisco, per esempio, alla indicazione dell’indirizzo di posta elettronica – e ciascuno sa quale impegno richieda quotidianamente anche solo la lettura delle e-mail - all’indicazione del nome del responsabile e così via.
Tutte le biblioteche – fatte le eccezioni di cui sopra - che sono rappresentate sul sito aderiscono, si è detto, a SBN. Consentono quindi la consultazione dei cataloghi con raffinate possibilità di ricerca. Inoltre le biblioteche curano spoglio di periodici, bollettini bibliografici su materie di pertinenza del dicastero. Notiamo, infine, rispetto a quattro anni fa, una maggiore attenzione a rendere le pagine più accessibili e una maggiore accuratezza nella presentazione delle informazioni.
Questo, in estrema sintesi, lo stato dell’arte. Mi sembrerebbe ora utile provare a tracciare una via percorribile nel futuro. Indicare, cioè, delle mete verso le quali orientarsi.
Indicherò quella che secondo me è la via – e spero che da qui nasca una discussione – provando a leggere l’immagine dal web "al contrario". Tralasciamo per un momento quello che le pagine offrono e soffermiamoci su quello che le pagine non offrono, ovvero sulle deficienze. Credo che "quello che manca" possa assai utilmente indicarci la via per il futuro.
Nelle sezioni delle biblioteche manca uno spazio dedicato alla produzione dell’Ente, manca l’esibizione del Regolamento della biblioteca (fa eccezione una biblioteca del Ministero dell’economia e delle finanze), sono assai scarsi e scarni i collegamenti a risorse documentarie esterne, siano altre biblioteche, siano risorse affini.