[AIB-WEB] Associazione italiana biblioteche. 51. Congresso
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51. Congresso nazionale AIB

AIB2004

Venerdì 29 ottobre 2004
ore 10,00-13,00
Roma EUR, Palazzo dei congressi
Sala Campidoglio


Seminario AIB-WEB-7: parte seconda

Valutazione e selezione delle risorse Internet

a cura della CNUR con la collaborazione della Redazione di AIB-WEB


Valutazione e selezione delle risorse Internet: tavola rotonda
Resoconto di Rossana Morriello

Alle tre relazioni di apertura del seminario, presentate da Alberto Salarelli, Piero Cavaleri e Pierluigi Feliciati, è seguita una tavola rotonda, coordinata da Gabriele Mazzitelli, che ha visto la partecipazione, oltre che dei tre relatori iniziali, di Riccardo Ridi e Vanni Bertini, rispettivamente coordinatore e vice-coordinatore della redazione di AIB-WEB. Il dibattito, pur partendo da alcuni presupposti comuni e condivisi da parte di tutti gli intervenuti, ha però evidenziato posizioni ed opinioni differenziate rispetto ad alcune problematiche, e alle loro possibili soluzioni, a dimostrazione di come l'ambiente di Internet sia ancora un terreno poco codificato ed aperto a discussione.

La linea di base che ha accomunato tutti gli interventi è stata la considerazione che la valutazione dei siti Internet abbia senza dubbio molti aspetti di continuità con la valutazione dei documenti tradizionali, ma che presenti tuttavia alcuni elementi tipici di questo genere di risorsa, e non riscontrabili nel cartaceo, che necessitano di una valutazione più specifica e circostanziata. Ipertestualità, interattività, accessibilità ed altri aspetti tecnologici sono alcune delle caratteristiche peculiari del Web.
Si tratta di elementi essenziali, ma il livello di priorità nella loro valutazione in biblioteca è stato oggetto di visioni ed interpretazioni differenti. Secondo Ridi e Bertini la valutazione delle caratteristiche formali e di presentazione collegate risultato dell'uso di tecnologie differenti (nelle quali possono rientrare anche quelle collegate all'accessibilità), specifiche del web, riveste pari importanza rispetto agli aspetti “più tradizionali”, relativi ai contenuti e al valore scientifico e culturale del documento. Il bibliotecario può non valutarli, magari perché non possiede le competenze necessarie, ma deve in ogni caso sapere che si tratta di aspetti che vanno tenuti in considerazione, e che dovrà eventualmente affidare la loro valutazione ad esperti informatici o comunque ad altre figure professionali che abbiano le competenze richieste. Cavaleri è di parere differente e, come evidenziato anche nella sua relazione, ritiene gli aspetti formali relativi alla tecnologia subordinati alla valutazione del contenuto informativo delle risorse web e alla finalità con la quale viene fatta la valutazione. Nella creazione di un repertorio di risorse Internet in biblioteca, per esempio, la qualità tecnologica ed estetica di un sito è di secondaria importanza rispetto al contenuto. Un sito ritenuto autorevole (in quanto, per esempio, realizzato da un ente importante, magari di fonte pubblica) dovrà essere inserito nel repertorio anche se le sue qualità tecnologiche non sono eccellenti.

Feliciati e Salarelli si sono soffermati su un aspetto essenziale e imprescindibile della valutazione di Internet: la sua conservazione e di conseguenza la conservazione della memoria del presente. La valutazione deve tener conto del rischio di perdita delle fonti, e quindi va affrontata anche in una prospettiva storica, perlomeno in certe tipologie di biblioteche e negli archivi. E il rischio è molto grosso se teniamo in considerazione il fatto che la vita media di una pagina web è di quaranta giorni. Lungi dall'essersi stabilizzato, il mondo di Internet è ancora fortemente caratterizzato da instabilità e volatilità. Se, dunque, nella costruzione di un repertorio di risorse per una biblioteca pubblica o di ricerca la tecnologia, come sopra intesa, può venire in secondo piano, poiché l'obiettivo è la fruizione immediata dell'utente, e per queste ed altre tipologie di biblioteche la conservazione può non essere parte della propria mission, è necessario che su altri fronti, in altre istituzioni, questo aspetto venga invece tenuto in considerazione, e sia considerato prioritario. In questo caso, nel caso in cui la finalità della valutazione sia la conservazione, la tecnologia è un aspetto primario poiché può condizionare la fruibilità presente e futura delle risorse digitali, e quindi dovrà essere un elemento centrale nell'elaborazione delle strategie di conservazione.
In altri termini, il contesto in cui la valutazione viene svolta e le finalità che ci si prefigge ne condizionano criteri e procedure di valutazione. Come ha evidenziato Ridi, infatti, se nella biblioteca pubblica la lettura è di per sé un valore, nella biblioteca universitaria, o ancor più, per esempio, in una biblioteca aziendale, questo non è così scontato, poiché spesso in certe tipologie di biblioteca la lettura è solo un mezzo per acquisire delle conoscenze, e non un valore in sè.

Altro aspetto interessante emerso dalla tavola rotonda è stato la prospettiva con la quale è necessario porsi rispetto alla valutazione di Internet, se come semplici fruitori di risorse oppure con un ruolo più attivo nella creazione e sviluppo di criteri e strumenti per la valutazione dei documenti digitali. Ovviamente, sebbene nella valutazione di una specifica risorsa costruita da altri non possiamo che porci con una prospettiva del primo tipo, cioè non possiamo valutare un sito per come lo avremmo costruito noi o per come lo avremmo voluto ma solo per com'è, in linea generale le biblioteche e gli archivi devono essi stessi elaborare criteri di valutazione. La selezione dei documenti per l'acquisizione (o la conservazione) e per lo scarto sono attività propriamente bibliotecarie e archivistiche, su cui linee guida e metodologie sono state sviluppate in passato, e in quanto tali dovrebbero quindi riguardarci anche per le risorse Internet.

Una questione non secondaria riguarda il genere di risorse che si vanno a valutare, ma ancor prima l'opportunità di valutare tutte le risorse. In altri termini, tutti i tipi di risorse Internet devono essere valutati e tutti devono entrare in biblioteca? Risorse come i blog, quale ruolo devono avere nelle raccolte delle biblioteche? Saranno valutate, selezionate e catalogate?
La risposta è ancora una volta legata alla finalità della valutazione e alla mission dell'istituzione bibliotecaria (o archivistica). Tendenzialmente non c'è motivo per cui un blog non debba essere valutato per l'inserimento nelle collezioni bibliotecarie, se ritenuto di qualità e funzionale agli obiettivi della biblioteca. Altre considerazioni saranno invece necessarie sulla sua conservazione che sarà senz'altro più problematica, poiché la risorsa “blog” è altamente dinamica.

Salarelli si è soffermato sul problema della catalogazione, sempre auspicabile, anche per i documenti Internet. La loro catalogazione può assumere forme diverse. Se una di queste è il repertorio web, o il virtual reference desk, dove di solito si utilizzano descrizioni minimali e non standard, la scelta idealmente più appropriata in biblioteca sarebbe l'inserimento nell'OPAC, con descrizioni bibliografiche che seguano gli standard internazionali per la catalogazione delle risorse elettroniche, in modo da garantire all'utente l'accesso integrato a tutte le tipologie di risorse a partire da un'unica interfaccia di ricerca. Questa soluzione tuttavia, oltre ad essere la più “costosa” in termini di tempo e di risorse, presenta il forte rischio, ricordato da Mazzitelli, di ipertrofia del catalogo, se le risorse non sono costantemente aggiornate e verificate. Al tempo stesso, però, la “crisi della catalogazione” di cui da più parti di parla, non fa che aumentare il rischio di perdita della memoria.
Per ridurre questo genere di problemi relativi alla catalogazione, in qualsiasi forma la si effettui, è necessario che le risorse che entrano nelle collezioni bibliotecarie siano effettivamente di qualità. E' quindi di fondamentale importanza un'attenta valutazione e selezione delle risorse digitali.
Sarebbe poi auspicabile una maggiore diffusione dei sistemi che rendono stabili e univocamente identificabili le risorse Internet, come per esempio il DOI. Questo permetterebbe di affrontare con maggiore efficacia anche i problemi relativi alla conservazione.


Copyright AIB 2005-03, ultimo aggiornamento 2005-03-11 a cura di Gabriele Mazzitelli
URL: http://www.aib.it/aib/congr/c51/morriello.htm

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