Venerdì 29 ottobre 2004
ore 14,00-17,00
Roma EUR, Palazzo dei congressi
Sala Monte Mario
Questa relazione presenta alcune esperienze di servizio bibliotecario per i pazienti degli ospedali del torinese. In particolare quanto svolto dalle Biblioteche civiche torinesi, dalla Biblioteca civica Arduino di Moncalieri e dall’Istituzione Servizi educativi della Città di Torino, presso alcune importanti strutture ospedaliere di zona.
Dal 2003 le Biblioteche civiche torinesi gestiscono, presso l’Ospedale San Giovanni Bosco/ASL To IV, un servizio di prestito di documenti per i degenti, denominato Bibliotechina H. I reparti coinvolti sono: medicina A e B, ortopedia, cardiologia, urologia, chirurgia generale, chirurgia vascolare, medicina d’urgenza, otorinolaringoiatria, nefrologia e dialisi.
Una convenzione tra l’Amministrazione comunale e l’Azienda Sanitaria ha formalizzato la cooperazione ed individuato i compiti e gli impegni del Sistema bibliotecario (gestione organizzativa e amministrativa, acquisto e catalogazione dei libri) e dell’Ospedale (procurare uno spazio per il materiale, creare condizioni favorevoli nei reparti per effettuare il servizio, promozione tra i degenti). Un fondo librario iniziale di 300 volumi, nuovi e accuratamente foderati, è stato costituito appositamente per questo servizio. Particolare attenzione è stata riservata alla narrativa italiana e straniera e a quella di genere. Per andare incontro ai bisogni dei degenti con difficoltà visive sono stati messi a disposizione documenti in grandi caratteri (Corpo 16) e audiolibri che possono essere ascoltati con l’utilizzo di walkman. Periodicamente il fondo viene integrato con nuovi libri. Dal mese di aprile 2004 è stato introdotto il prestito di alcune riviste: Gardenia, Bell’Italia, Bell’Europa, Meridiani, Airone, La cucina Italiana.
Per sapere quali libri sono presenti presso l’ospedale è stato redatto un elenco reperibile in ogni reparto e consultabile in linea (www.comune.torino.it/cultura/biblioteche).
Il servizio si svolge trasportando direttamente i volumi nei reparti con un apposito carrello, tutti i lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 14,30 alle 17,00. Sono state adottate procedure di prestito "amichevoli", pertanto non viene richiesto il documento di identità e il prestito viene registrato su di un quaderno.
I libri possono essere restituiti al personale della Bibliotechina H nei giorni di servizio, alle capo sala ed in qualunque sede del Sistema bibliotecario urbano. Questo offre la possibilità, a chi lo desideri, di continuare la sua lettura a casa e di scoprire nel momento in cui restituisce i libri in biblioteca i diversi servizi del Sistema bibliotecario urbano. Possono usufruire del prestito anche coloro che assistono i degenti e il personale ospedaliero. Se ci sono richieste particolari da parte dei pazienti, si verifica se il libro desiderato è presente in una biblioteca del Sistema per consegnarlo il turno successivo. La gestione del servizio di prestito ospedaliero è svolta dal personale del Sistema bibliotecario urbano con l’aiuto dei volontari del Servizio Civile nazionale. Per i ragazzi e le ragazze che hanno aderito al progetto è stato realizzato un corso di formazione per imparare a conoscere i servizi, l’organizzazione del Sistema bibliotecario urbano e le modalità di gestione del punto prestito in ospedale. Una specifica attenzione è stata dedicata alla conoscenza delle diverse modalità di rapporto con i degenti. I volontari hanno partecipato anche ad un corso di lettura ad alta voce
Nel 2004 i documenti prestati sono stati 1712 di cui: 1344 libri, 347 riviste e 34 audiolibri. Dei 1712 prestiti, 143 sono stati quelli effettuati dal personale sanitario.
Il punto di servizio presso l’ospedale è perfettamente integrato con il resto del Sistema bibliotecario ed è in parte finalizzato a promuoverlo. Come già avviene nelle biblioteche carcerarie si è scelto di consentire il prestito anche al personale di servizio per facilitare una piena adesione alle finalità della biblioteca pubblica anche da parte dei quadri tecnici e di rendere il servizio a tutti gli effetti parte della vita quotidiana dell’ospedale.
Anche il progetto Nati per leggere offre interessanti opportunità di sviluppo per questo genere di iniziative. In tale ambito le Biblioteche civiche Falchera e Cesare Pavese di Torino hanno avviato una specifica collaborazione con i consultori pediatrici delle loro ASL di riferimento che prevede l’attivazione di un punto di prestito destinato ai bambini e alle loro famiglie, anche sui temi della salute. È nelle intenzioni del Sistema bibliotecario estendere il servizio di biblioteca pubblica anche ad altri ospedali e servizi sanitari di zona.
Nel torinese però, oltre alle esperienze di servizio organizzate dalla Fondazione Alberto Colonnetti negli ospedali di Torino fin dalla fine degli anni Settanta, va ricordato quanto proposto dalla Biblioteca civica A. Arduino di Moncalieri presso l’ospedale Santa Croce della città a partire dal 2000. I libri sono depositati in un carrello presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico. Si tratta di circa 100 documenti di tutti i generi. Il servizio si svolge tutti i mercoledì e giovedì dalle 14.30-16.30. Il carrello può accedere a tutti i reparti, inclusa la psichiatria. Il prestito è gestito manualmente. Vengono effettuate letture ad alta voce nel reparto di pediatria. Nel 2000 i prestiti erano stati 400 mentre nel 2003 circa 700. Nel corso dell’anno 2002 è stato effettuato un rilevamento specifico per il reparto di pediatria,: sono state effettuate 40 letture e sono stati donati 887 libri alle neo-mamme, nell’ambito del progetto Nati per leggere a cui la biblioteca civica aderisce.
Un’altra importante esperienza è quella del servizio Bibliomouse, presso l’Ospedale infantile Regina Margherita di Torino, gestito dal Settore Servizi educativi della Città, e avviato anche grazie all’applicazione della legge 285/97 (Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per l’infanzia e l’adolescenza). Si tratta di una biblioteca, di circa 3000 volumi donati dal Salone del libro. Il servizio è aperto tutti i giorni dal lunedì e venerdì per i ricoverati e per le loro famiglie. Vengono effettuate attività animative e letture per i piccoli degenti direttamente nei reparti di ricovero.
Tutti i servizi che abbiamo descritto sono gestiti da biblioteche pubbliche o comunque collegati all’attività dell’ente locale. Il libro è sempre interpretato come elemento integrante del processo di cura e la lettura è vista principalmente come occasione di "evasione".
Per rispondere a quanto suggerito dalle Linee guida dell’IFLA si dovrebbero accrescere le occasioni di cooperazione anche fra le differenti tipologie di biblioteca, fra universitarie e pubbliche (per gestire ad esempio banche dati elettroniche specifiche), ma anche potenziare i servizi ad alta valenza sociale, per gli anziani, i disabili, i malati costretti a casa, primo fra tutti il prestito a domicilio ancora così scarsamente preso in considerazione nel nostro paese. Si possono proporre strategie nuove di approccio ai servizi, guardando alle esperienze delle biblioteche pubbliche di area anglosassone e approfondendo le potenzialità dell’informazione di comunità, in particolare come informazione di base sulla salute: sull’organizzazione dei servizi sanitari sul territorio e sui diritti del malato. Proprio da questo punto di vista le biblioteche pubbliche possono essere punti importanti di accesso all’informazione sanitaria per tutta la popolazione compresi i nuovi cittadini immigrati come già avviene negli Stati Uniti, ad esempio grazie al programma Healthy People 2010 Library Iniziative, specificamente rivolto ai diversi gruppi culturali e linguistici del paese.