Venerdì 29 ottobre 2004
ore 16,30-19,00
Roma EUR, Palazzo dei congressi
Sala Viminale
La Biblioteca del Ministero dell’Interno fu costituita attorno al 1859 a Torino con un nucleo di fondi librari appartenenti alla casa Savoia ed al Consiglio del Commercio. Questi nuclei furono arricchiti in tempi successivi da raccolte di legislazione degli stati pre-unitari italiani dal 1600 al 1800 e di stati europei. L’accrescimento della Biblioteca fu legato alla creazione del Ministero degli Interni dopo l’Unità d’Italia. Divenuta Roma capitale del
Regno d’Italia nel 1871, la Biblioteca fu trasferita in questa città e dal 1872 fu dato inizio ai lavori di riordino del patrimonio e di creazione del primo catalogo a schede.
La Biblioteca era stata collocata dall’Architetto Manfredi nel Palazzo degli Uffici, com’è visibile nel suo progetto di Palazzo Viminale del 1913, ubicata in una collocazione poco distante dalla sede attuale. Nel progetto si individua il colonnato originale , situato in questa zona del piano terra, che nei decenni successivi, é stato chiuso tra mura che sono divenute le pareti dei locali componenti la struttura della Biblioteca. La struttura utilizzata fino al marzo scorso fu creata nel dopoguerra, dopo i drammatici eventi della guerra mondiale e della caduta del Fascismo.
La Biblioteca ha rispecchiato l’aderenza alle necessità funzionali dell’Istituzione nella quale ha operato, sia con le tipologie di fondi librari acquisiti alla fine dell’800 e nel corso del ‘900, sia con le modalità operative espresse nel suo funzionamento. Queste caratteristiche sono ricostruibili dalle tipologie dei fondi librari che hanno avuto consistenti integrazioni in materie direttamente connesse alle necessità operative dell’Amministrazione, articolata fin dalla sua costituzione in molte Direzioni componenti: quella della Pubblica Sicurezza, delle Carceri, della Sanità, degli Affari dei Culti….
La Biblioteca attualmente è costituita da un patrimonio di circa 115.00 volumi, collocati tra la sede centrale del Viminale e quella di Via balbo, pertinenti a molte materie tra le quali hanno particolare rilievo il diritto in tutte le sue specialità, la storia, la storia dell’amministrazione, la sociologia, l’economia. Vi sono anche fondi relativi alla geografia, alla cartografia, all’araldica. Il patrimonio librario è arricchito da migliaia di volumi antichi stampati in Italia ed in Europa dal 1500 al 1800, dai più importanti centri editoriali italiani ed europei. Parte di essi presenta notevole valore editoriale e documentario per la rarità delle edizioni: tra i volumi più pregevoli c’è quello stampato in Germania, a Wittemberg nel 1543, che contiene due libelli scritti da Lutero contro gli ebrei. Questo volume non è posseduto né dalla Biblioteca Angelica, né dalla Biblioteca Apostolica Vaticana, che conserva l’edizione stampata a Lipsia nel 1577. Spiccano nei fondi antichi l’edizione dell’Encyclopédie di Diderot, stampata a Livorno nel 1771, la collezioni delle decisioni della Sacra Rota, le collezioni di statuti e di legislazione degli Stati italiani pre-unitari e di vari paesi europei. Molti volumi di diritto e storia editi dal ‘500 al ‘700 presentano bellissime incisioni sul frontespizio e sull’antiporta.
Questo patrimonio librario così ricco ha subito purtroppo dispersioni avvenute dopo la Guerra mondiale e la caduta del Fascismo e anche pesanti cessioni fatte negli anni 70 all’Archivio Centrale dello Stato, motivate da carenza di spazio. Dalle ricostruzioni fatte la Biblioteca è stata privata di oltre 18.000 unità bibliografiche in particolare, parte della biblioteca di Nino Bixio, volumi di storia, testi relativi all’igiene e sanità pubblica e un’emeroteca. Le raccolte librarie della biblioteca furono riorganizzate nel dopoguerra e i Bibliotecari succedutisi tra gli anni 50 e 60 curarono l’incremento del patrimonio anche con volumi di materie umanistiche, non solo di contenuto giuridico. Confluirono dagli anni 40 raccolte importanti contenenti pubblicazioni di provenienza internazionale relative alla demografia e la razza, le raccolte della Commissione Studi anticomunisti utilizzate per le attività istituzionali di sicurezza e le raccolte di argomento sociologico, pervenute dall’Amministrazione per le Attività assistenziali italiane e internazionali, poi disciolta.
Fino all’inizio degli anni ‘90 questo patrimonio così importante era stato consultabile da pochi utenti in gran parte dipendenti dell’Amministrazione, come se il patrimonio fosse più da conservare, con un rigoroso quanto eccessivo rispetto dei criteri di sicurezza, che da rendere visionabile ad utenti anche esterni. Fermo restando che è necessario applicare i controlli di sicurezza previsti per gli accessi dall’esterno, i Bibliotecari hanno lavorato dal 1988, anno di assunzione in Amministrazione, anche per agevolare l’accesso in Biblioteca di tanti utenti esterni e la consultazione dei materiali librari. Partendo dalla consapevolezza delle grandi potenzialità presentate da un patrimonio così importante e composito, la Direzione ha proposto e realizzato, nel 1995, con l’essenziale sostegno dei Direttori
Generali, l’adesione della Biblioteca del Viminale al Servizio Bibliotecario Nazionale. La Biblioteca è entrata a far parte del Polo Giuridico-Roma, formato dalle Biblioteche del Ministero della Giustizia e del Consiglio di Stato, che presentano composizione di fondi librari a prevalenza giuridica e servizi orientati a sostegno delle attività amministrative e a carattere giuridico. L’adesione all’S.B.N. impone la collaborazione tra biblioteche, principalmente tra quelle del Polo di appartenenza, sia per la crescita del catalogo italiano on-line, che per il reperimento di informazioni e materiali librari e l’eventuale scambio di riproduzioni o libri, qualora non esistano in sede. Gli obiettivi da perseguire sono stati negli ultimi dieci anni: quelli fondamentali per attuare una funzionalità della biblioteca degna
della qualità del patrimonio posseduto, a partire dal trattamento dei materiali librari, con l’immissione in rete delle descrizioni bibliografiche; quelli di fornire agli utenti maggiori possibilità di accesso, individuazione e quindi fruizione ai materiali librari e documentari, attuando la crescita dei cataloghi su base informatica e cartacea. Anche in questa
Biblioteca i cataloghi cartacei ora presenti rispecchiano l’evoluzione delle metodologie catalografiche applicate: dalle storiche “schede Staderini” a quelle costituite in applicazione delle regole italiane di catalogazione R.I.C.A., fino a quelle gestite con le regole internazionali I.S.B.D., stampate con il software Sebina. La catalogazione ha riguardato i materiali librari recenti, soprattutto di argomento giuridico ed anche parti dei settori librari antichi. Per il settore antico non é stato effettuata la descrizione catalografica in S.B.N. Il cambiamento gestionale basato sull’utilizzo delle tecnologie informatiche e l’impulso all’accoglienza dei visitatori, ha prodotto cambiamenti concreti, tra i quali un
immediato e cospicuo incremento dei frequentatori, il cui numero di presenze raggiungeva in alcuni giorni le 80-90 unità, in una struttura purtroppo non predisposta per carenza di spazi, ad accogliere in modo adeguato tale quantità di persone. Il passaggio “epocale” realizzato nel funzionamento della Biblioteca , è stato riscontrato sia dal numero degli
utenti annui, che si è aggirato dall’anno ’95 attorno alle 12.000 unità (verificate dal registro di ingresso), sia dai risultati concretizzati nelle molteplici attività e servizi, utilizzando le modalità gestionali di S.B.N. e di altre banche dati giuridiche e in anni più recenti, con le consultazioni in Internet. Tra i risultati più significativi vi è stato quello relativo alla catalogazione che, nell’anno ’96, ha visto un incremento quadruplo rispetto all’anno ‘95 delle descrizioni bibliografiche inserite in rete e delle schede bibliografiche inserite in schedario, a disposizione degli utenti. Inoltre sono risultati pressoché costanti negli ultimi anni, i dati censiti relativi:- ai volumi consultati dai frequentatori, dai 70.000 in su, -quelli inerenti i prestiti che si sono attestati intorno ai 4000 all’anno ,- quelli delle ricerche in
banche di dati giuridiche, oltre 3000. I prestiti sono consentiti solo ai dipendenti dell’Amministrazione.
I criteri organizzativi della Biblioteca, riguardo anche le modalità di accesso dall’esterno, di consultazione e di prestito, sono stati disposti con il Regolamento della Biblioteca, pubblicato con Decreto ministeriale 7 ottobre 1996, firmato dall’allora Ministro dell’Interno Napolitano. Il cambiamento dell’utenza è stato riscontrabile dalla metà degli
anni ’90, non solo nella quantità ma anche nella sua composizione, visibile dai dati riscontrabili nei registri di ingresso: da essi si deduce che circa il 20% degli utenti annui è formato da studenti laureandi, ricercatori e docenti di università italiane e straniere, cittadini, giornalisti, studi legali e commerciali. Risulta anche una varietà considerevole di tipi di ricerche svolte e di tipi di materiali documentari consultati: monografie, periodici, circolari, produzione normativa specifica dell’Amministrazione, letteratura grigia, consultazione di banche dati giuridiche, libri antichi.
La finalità delle ricerche è orientata allo svolgimento del lavoro amministrativo, alle ricerche storiche per la redazione di articoli giornalistici e libri, alla compilazioni di tesi sia universitarie che inerenti le progressioni di carriera previste in Amministrazione.
Naturalmente tutti i cambiamenti attuati sono stati possibili anche per l’impegno del personale della Biblioteca, costituito da una trentina di persone. La disponibilità del personale e la cura dedicate dalla Direzione e da tutto il personale ad orientare gli utenti nelle ricerche, sono state una delle peculiarità del funzionamento della Biblioteca,
riconosciuta anche dagli utenti esterni, provenienti dagli ambienti universitari e della ricerca. Cortesia e attenzione, oltre che preparazione, sono state fondamentali ed hanno sopperito ai disagi strutturali, non esistendo nella sede del Vimina le una sala lettura per accogliere gli utenti. I risultati ottenuti finora sono stati quindi fortemente condizionati dalle caratteristiche della struttura e non hanno espresso ancora pienamente le possibilità che la Biblioteca potrebbe porre in atto, disponendo di locali adeguati e strumenti informatici più evoluti.
Realizzata l’uscita dall’isolamento in cui versava la Biblioteca, si è continuato a perseguire gli obiettivi dell’efficienza dei servizi erogati ai frequentatori ed ai cittadini, potenziando i contatti con l’esterno tramite la diffusione di informazioni su Internet e l’organizzazione di iniziative culturali quali esposizioni di volumi antichi. Con questi intenti si è proceduto da parte della Direzione e dei Prefetti a partecipare, con la redazione delle pagine web dedicate alla Biblioteca, alla costituzione del portale Internet del Ministero dell’Interno, avviato nel 2001. Inoltre è stata incentivata la conoscenza del patrimonio antico, con l’organizzazione di esposizioni di volumi antichi scelti tra i più notevoli presenti nelle raccolte. La prima mostra è stata quella tenuta nella Galleria del Ministro, in occasione dell’apertura ai cittadini di Palazzo Viminale, voluta nel marzo 2001 dal Ministro Bianco. Sono seguite:-la partecipazione alle celebrazioni del centenario dell’A.N.C.I. tenute alle Fiere di Parma, con la presentazione di riproduzioni in opuscoli, fatti su base microfilmata, di pregevoli statuti italiani stampati dal ‘500 all’800. Alla più che positiva accoglienza è seguito l’invio ai comuni richiedenti di queste riproduzioni. La Dott.ssa A.M. Voci ha redatto le schede descrittive storico bibliografiche sui volumi antichi, distribuite al pubblico durante questi eventi; –l’organizzazione da parte della Direzione di una conferenza a Palazzo Viminale tenuta dalla Prof. Gatto Trocchi, sul tema dell’acqua, quale partecipazione alle celebrazioni della Giornata Mondiale del Libro. In concomitanza sono stati esposti e descritti dalla Responsabile alcuni libri antichi riguardanti il tema trattato. Le immagini e le descrizioni dei libri antichi sono state inserite nelle pagine web del Portale per consentirne la più ampia visione anche ai cittadini.
La Biblioteca del Viminale è stata chiusa dal marzo scorso in base alle norme vigenti, relative alla sicurezza e salubrità nei luoghi di lavoro. Sono quindi sospesi i servizi agli utenti: dalle richieste che pervengono quotidianamente da tanti utenti, si ha la conferma del ruolo importante della Biblioteca, e del suo patrimonio librario, le cui risorse informative non possono essere sostituite dalle consultazioni in Internet. Questa fase di dolorosa sospensione dei servizi erogati agli utenti, ha visto una tenace prosecuzione di tante attività bibliotecarie portate avanti in altra sede da Responsabile e addetti ( 6 per ora) particolarmente motivati. Questa fase è un’altra importante occasione per proseguire lavori importanti:- la collaborazione con il Polo -Giuridico, inserendo in rete con “Sebina” le descrizioni catalografiche del materiale periodico che continuano a pervenire; -la collaborazione con l’Unesco, che quest’anno la Direzione ha concretizzato con la stesura di una bibliografia relativa al tema della schiavitù;- l’immissione nelle pagine web di liste contenenti la letteratura grigia prodotta dal Dipartimento di P.S, dalla Direzione Centrale per la Documentazione; -la prosecuzione delle attività promosse dal Gruppo Biblioteche dell’Amministrazione dello Stato presieduto dal Prof. G. Melis;- il controllo delle condizioni dei libri antichi per effettuare, si spera, i restauri dei volumi più danneggiati.
La futura Biblioteca del Ministero dell’Interno, sarà collocata in una struttura rinnovata. Si sta lavorando, con l’autorevole coordinamento del Capo di Gabinetto, alle scelte relative alla ristrutturazione. Si auspica che la nuova Biblioteca del Viminale potrà avere a disposizione le dotazioni finanziarie adeguate, per attuare periodicamente la necessaria politica di incremento del patrimonio librario. Saranno inoltre basilari le dotazioni informatiche (dai computers disponibili ai visitatori, alle risorse su supporto elettronico) e l’assegnazione di personale dotato di qualifiche appropriate, per lo svolgimento delle attività tecniche bibliotecarie. Il personale appartenente alle qualifiche della carriera bibliotecaria è stato formato con i corsi di “riqualificazione”( previsti dal CCNL), tenuti nel 2002 dalla Responsabile. La sala lettura della nuova Biblioteca si immagina potrà essere sede delle prossime conferenze e mostre di libri, contribuendo anche con queste iniziative, all’immagine positiva dell’Amministrazione dell’Interno, che vanta una storia così prestigiosa.