Giovedì 17 ottobre 2002: ore 9,30-13,30
Roma EUR, Palazzo dei congressi
Sala Esquilino
C'e' qualcosa di nuovo in biblioteca anzi di antico. Le collezioni storiche. Dall'analisi al servizio
Ilaria Andreoli
Strumenti digitalizzati per lo studio della miniatura medievale in Francia
In Francia, le risorse documentarie per lo studio del libro manoscritto medievale beneficiano di un notevole progresso grazie al completamento del catalogo generale dei manoscritti delle biblioteche francesi, e, a partire dal 1937, alla creazione di un apposito laboratorio del CNRS, L'Institut de recherche et d'histoire des textes (IRHT).
Come premessa é bene ricordare che a partire dalla metà degli anni '80, in Francia si é verificata la coincidenza di nuovi modi di scrivere la storia del libro, che privilegiano il suo uso e dunque la sua costruzione come dispositivo, e l'apparire di risorse elettroniche che permettono di riformulare sotto nuove angolazioni antichi interrogativi, e di porne di nuovi, grazie alla possibilità offerta agli studiosi di accedere a degli " artefatti " ben diversi dai relativamente rari fac-simile disponibili su supporto cartaceo : una messe di libri, manoscritti e a stampa, digitalizzati per le ragioni più diverse, di cui ci si chiede come fare l'uso migliore.
Un punto di riferimento essenziale di questa " nuova " storia del libro é sicuramente lo spostamento dell'interesse di Henri-Jean Martin e dei suoi collaboratori dall'indagine sulla lettura ad un'analisi più approfondita dei dispositivi materiali del testo e dello spazio visuale del libro antico. Lo dimostrano due grandi raccolte di saggi apparse proprio a cura di Henri-Jean Martin : Mise en page et mise en texte du livre manuscrit, nel 1990, e La naissance du livre moderne. Mise en page et mise en texte du livre français (XIVe-XVIIe siècles), nel 2000.
Iniziamo ad osservare il nostro panorama dalle risorse elettroniche più recenti:
La base Enluminures La base Enluminures, é disponibile on-line sul sito del Ministero della cultura e della comunicazione dal 25 settembre 2002 (http://www.enluminures.culture.fr). Essa affianca la base Joconde (per la pittura e gli oggetti d'arte, http://www.culture.fr/documentation/joconde/pres.htm) e Mérimée (per i munumenti storici, http://www.culture.gouv.fr/documentation/merimee/accueil.htm) già attive sullo stesso sito (http://www.culture.fr), ed ha per obiettivo di recensire tutti i manoscritti medievali miniati conservati nelle biblioteche municipali francesi (quindi non comprende i manoscritti conservati alla Bibliothèque nationale, nè quelli conservati fra le pagine dei libri delle biblioteche universitarie).
La base dà accesso anche ad alcune riproduzioni digitali di queste miniature : attualmente é già possibile visionare più di 16.810 immagini, consultabili nel doppio formato di vignetta e schermo intero(corrispondenti alla descrizione di 1218 manoscritti, contenenti 11.390 opere differenti, e alla loro decorazione miniata, con 14.380 descrizioni), che arriveranno a quota 50.000 nella primavera 2003 ; 70.000 nella primavera 2004 ; 85.000 nella primavera 2005 ; questo arricchimento progressivo della base le permetterà di offrire a termine quasi 300.000 immagini provenienti da più di 25.000 manoscritti. La lista dei manoscritti fotografati o ancora da fotografare é disponibile all'indirizzo : http://irht.cnrs-orleans.fr/corpus.htm; la descrizione dei fondi delle biblioteche che sono stati digitalizzati a quello http://www.culture.gouv.fr/culture/mrt/numerisation/fr/f_02.htm.
Alla ricchezza dell'iconografia si aggiunge la qualità scientifica delle notizie descrittive delle opere : quelle sui manoscritti indicano la collocazione del documento, l'autore, il titolo, il tipo di testo di cui si tratta, la datazione, la provenienza, le note di possesso e la tipologia dell'illustrazione ; le notizie iconografiche riprendono alcune informazioni delle notizie descrittive dei manoscritti, precisando il soggetto dell'illustrazione e il suo contesto, nel caso, l'attribuzione. Le notizie utilizzano un vocabolario normalizzato e controllato ; le immagini sono indicizzate secondo il thésaurus iconografico di F. Garnier.
La realizzazione di Enluminures non sarebbe stata possibile senza una lunga attività scientifica di preparazione e la collaborazione esemplare, ormai più che ventennale, tra il Ministero della cultura e della comunicazione e l'Institut de recherche et d'histoire des textes l'IRHT (http://irht.cnrs-orleans.fr), laboratorio del Centro nazionale della ricerca scientifica (CNRS). Questa collaborazione risale al 1979, quando la Direzione del libro e della lettura ha confidato all'IRHT la realizzazione di una campagna fotografica sistematica nelle biblioteche municipali francesi. L'impresa era gigantesca ed unica nel suo genere : microfilmare integralmente l'insieme dei manoscritti anteriori al XVI secolo conservati nelle biblioteche pubbliche francesi ed eseguire delle riproduzioni a colori delle loro illustrazioni. Questo programma, finanziato dal ministero, copre qualcosa come 200 biblioteche, dalle più grandi, come quella di Lione, fino alle più piccole come quelle di Bourbonne-les-Bains o di Loches. L'ampiezza del compito spiega la sua durata, dal momento che ogni riproduzione é accompagnata da un lavoro di descrizione e d'identificazione dei manoscritti e della loro decorazione, ricerche condotte dalla sezione dell'IRHT che si occupa dello studio delle fonti iconografiche. Oggi é stato trattato circa un terzo dell'intero corpus.
Dalla fototeca dell'IRHT, ubicata nel laboratorio di Orléans, alla base Enluminures su Internet, il passo ha potuto essere compiuto grazie alle nuove tecnologie. Alla metà degli anni '90 l'IRHT ha abbandonato l'uso della fotografia su lastra d'argento per quella digitale. Sul piano tecnico, questa digitalizzazione è stata effettuata con una risoluzione di 2000 per 3000 pixel in formato 135. L'archiviazione è realizzata in formato TIFF su CD-rom (650 Mb per CD, per circa 250 immagini). Il formato di visualizzazione è invece lo Scopyr della società Avelem, che permette cinque diversi livelli d'immagine (vignetta, icona, immagine a schermo intero, quarto e sedicesimo dell'immagine). Ciò permette di offrire delle immagini di qualità fotografica, di rieffettuare diapositive, e soprattutto di raggiungere una grande qualità nel dettaglio con i quarti e i sedicesimi d'immagine. La biblioteca di Valenciennes é stata la prima ad aver beneficiato di questo nuovo metodo di assunzione dell'immagine.
Parallelamente, l'IRHT ha preso l'iniziativa di digitalizzare una parte delle sue diapositive già esistenti. Questi risultati incoraggianti hanno assunto un'importanza più vasta grazie al sostegno del Plan de numérisation (Piano di digitalizzazione) del Ministero della cultura e della comunicazione che ha sostenuto l'azione di acquisizione digitale retrospettiva della diapoteca nel suo insieme. Sono state così scannerizzate trentamila immagini. Alle riproduzioni ad alta definizione utilizzate per fini di conservazione o editoriali, si aggiungono quelle nate per essere destinate espressamente al web, che, malgrado la loro risoluzione relativamente bassa, restano di un'alta qualità visiva come testimoniano le schermate della base.
Enluminures é concepita per i ricercatori come per il grande pubblico. Perché ciascuno possa scoprire la ricchezza di queste opere d'arte, forse il più grande museo di pittura medievale esistente, la banca dati offre numerose chiavi d'accesso adatte all'uso degl'internauti. L'interrogazione " multicriterio " riguarda, a scelta, i manoscritti veri e propri (con l'apparire della singola notizia riguardante il manoscritto) o le immagini miniate (una singola notizia descrittiva per ogni elemento decorativo). L'utente potrà inoltre studiare un corpus preciso passando per la griglia di ricerca " esperta " munita di numerosi criteri, o, per i visitatori meno avvezzi alle banche dati, la ricerca " guidata " indica i temi e i soggetti trattati, oltre agli autori di manoscritti e i loro titoli. Infine, attraverso le mostre virtuali, il visitatore percorrerà una selezione d'immagini intorno ad un dato tema. Quest'autunno é stato scelto il tema della caccia ; é l'occasione di mostrare con quale precisione e quale ricchezza veniva rappresentata nel Medioevo la caccia agli uccelli, quella al cervo e al cinghiale.
Con un arricchimento annuale e la creazione di nuove mostre virtuali, Enluminures dovrebbe rapidamente conquistare un suo pubblico. Essa contribuirà a rinnovare la conoscenza del corpus iconografico medievale e faciliterà senza dubbio le ricerche e gli studi storico-artistici. La sola immagine digitale, infatti, permette già dei vantaggi considerevoli nella ricerca sul manoscritto miniato. Il livello di dettaglio ottenuto consente, ad esempio, di cogliere particolari nascosti fin dalla fabbricazione del manoscritto medesimo: si possono veder riaffiorare oggetti, personaggi e persino scorgere il tratto del pennello del pittore. L'attenzione dedicata dai fotografi dell'IRHT alla riproduzione più fedele possibile del cromatismo permette persino di effettuare ricerche sui colori e sui pigmenti. Sebbene alcune banche dati simili esistano già in altri paesi tra cui il Digital Scriptorium americano (http://sunsite.berkeley.edu/Scriptorium/), nessuna presenta un corpus di tale vastità ed importanza. Enluminures attirerà ugualmente un pubblico di curiosi, sedotti dalla profusione e dalla diversità delle rappresentazioni : lettere zoomorfe o filigranate, bestiari e animali fantastici, scene bibliche o della vita quotidiana é il Medioevo che scorre e si materializza di fronte ai nostri occhi !
Per concludere vorrei fare un breve accenno ad altri strumenti a disposizione per il medesimo campo di ricerca.
Come si é detto Enluminures non comprende le immagini dei manoscritti conservati alla Bibliothèque nationale de France, nè dei libri delle biblioteche universitarie, la biblioteca Sainte-Geneviève, la biblioteca Mazarine e alcuni altri istituti appartenenti al Ministère de la Jeunesse, de l'Education nationale e della Recherche.
Questi ultimi sono recensiti in un'altra banca dati on-line, strutturata sullo stesso modello della base Enluminures e basata ugualmente su materiale fotografato ed indicizzato dall'IRHT, che é stata resa disponibile in linea lo scorso 8 ottobre all'indirizzo : http://liberfloridus.cines.fr/.
Su di essa sono attualmente disponibili i manoscritti della biblioteca Mazarine (17.243 immagini tratte da 1280 manoscritti miniati su di un totale di 1399 del fondo medievale) e della biblioteca Sainte-Geneviève (15.145 immagini di 383 manoscritti, su di una collezione di 781). La base si struttura in due parti : la prima comprende l'insieme delle miniature che sono state fotografate, ovvero più di 30.000 immagini, consultabili sfogliando le schermate delle immagini corrispondenti ad ogni manoscritto ; l'altra presenta i manoscritti e le immagini che sono state fatti oggetto delle notizie descrittive complete (circa 126 manoscritti e 3.500 miniature alla Mazarine, 84 manoscritti e 2054 miniature a Sainte-Geneviève), interrogabili in base a chiavi valide in tutti i campi di ricerca previsti dalla base.
Da parte sua, invece, la BnF ha la sua propria banca dati, Mandragore (http://www.bnf.fr/pages/catalog/opaline.htm), chiaramente essenziale per l'importanza delle collezioni della biblioteca e della qualità scientifica dei suoi collaboratori.
Alcune grandi biblioteche municipali, inoltre, hanno sviluppato autonomamente il loro proprio sistema d'accesso a delle collezioni digitalizzate di manoscritti, fortemente valorizzate come patrimonio locale. Citiamo ad esempio la base Enluminures (http://sgedh.si.bm-lyon.fr/dipweb2/phot/enlum.htm) della biblioteca municipale di Lione, che permette l'accesso in rete a 12.000 immagini indicizzate estrapolate da 457 dei suoi manoscritti che datano dal V al XVI secolo. Altre biblioteche propongono dei dossier più ristretti ma spesso molto interessanti, dedicati a qualche manoscritto particolarmente importante delle loro collezioni, come a Valencienne la Cantilène de Sainte Eulalie, il primo testo letterario francese conosciuto (http://www.valenciennes.fr/).
Questi programmi locali beneficiano del sostegno statale nel quadro molto generale del " programme d'action gouvernementale pour préparer l'entrée de la France dans la société de l'information ", lanciato nel 1966, una cui articolazione particolare riguarda la digitalizzazione dei fondi iconografici e sonori appartenenti allo Stato, e, dal 2000, quella dei fondi appartenenti alle collettività locali. Al momento il programma di digitalizzazione copre venti regioni ed ha beneficiato di finanziamenti importanti: 2,5 milioni di franchi nel 1996, 2,65 nel 1997, quattro milioni di franchi nel 1998, cinque milioni nel 1999, 12 milioni di franchi en 2000, 12 milioni di franchi nel 2001. Esso è diretto da un comitato ministeriale per la documentazione informatizzata e il multimediale che ha come referente il Conseil ministériel de la Recherche, ma è concretamente gestito dal ministère de la Culture. Lo si definisce dunque comunemente come " plan de numérisation du ministère de la Culture ", ed é lo stesso che ha sostenuto la digitalizzazione retrospettiva delle diapositive dell'IRHT.
Copyright AIB 2002-12-12, ultimo aggiornamento 2002-12-12 a cura di Gabriele Mazzitelli URL: http://www.aib.it/aib/congr/c49/andreolint.htm