[AIB]Associazione italiana biblioteche. Bibliocom 2000

Seminario italo tedesco a cura dell'Istituto Centrale per il Catalogo Unico e per le Informazioni Bibliografiche e del Goethe Institut di Roma
I servizi Internet per il prestito interbibliotecario in SBN e nelle biblioteche tedesche

Roma. Palazzo dei Congressi. Sala Campidoglio
26 ottobre 2000

Carlo Tempestini, responsabile del Prestito interbibliotecario nazionale, Biblioteca nazionale centrale di Roma

La Biblioteca Nazionale Centrale di Roma ha aderito, fin dall'inizio, alla sperimentazione del nuovo servizio ILL della rete SBN su Internet. La sperimentazione in questo momento sta proseguendo con l'obiettivo di coinvolgere maggiormente l'utenza nell'utilizzo delle procedure SBN on line. Per questa ragione è stato attivato un servizio di sportello (in funzione per il momento solo presso il servizio del Prestito interbibliotecario) che avrà il compito, fino alla fine della sperimentazione prevista a dicembre 2000, di informare l'utenza sulle possibilità del nuovo servizio con l'immissione di richieste simulate da parte degli operatori per illustrare in modo più esaustivo sia la procedura per le richieste di riproduzione e stima costo /servizi, sia la modalità di trasmissione delle richieste di prestito interbibliotecario.

Si prevede a breve termine un aumento dei punti informativi, in particolare presso i servizi di Reference e Riproduzioni.

Prime reazioni dell'utenza

Dobbiamo dire, prima di tutto, che l'utenza approda alla conoscenza di questo servizio con differenze individuali molto accentuate, soprattutto per quanto concerne la familiarità della navigazione su Internet. Gli utenti che si rivolgono al servizio del prestito interbibliotecario con una localizzazione, già individuata personalmente sul sito SBN o su altri siti, non costituiscono ancora la maggioranza. Sono cresciuti di numero ma convivono ancora accanto ad un'utenza che in qualche caso ignora anche l'esistenza e la possibilità di fruire di alcuni servizi.

Il proliferare di Opac locali, soprattutto in ambito universitario, sta rivelandosi, però, con il rinvio consueto a links nazionali e locali di ricerca, un ottimo strumento promozionale per la conoscenza più diffusa di SBN e dei suoi servizi.

Ciò premesso, le reazioni dell'utenza nei confronti di SBN on line e delle procedure ILL sono positive e salutate come un'innovazione dalle molte potenzialità. Viene valutata favorevolmente, la possibilità di localizzare e di rivolgersi direttamente, senza intermediazione per alcuni servizi (riproduzione, preventivi di spesa, localizzazioni) , alle biblioteche fornitrici. Allo stesso modo , e forse in maniera più entusiasta., viene considerata la possibilità di verificare lo status della richiesta; questa trasparenza introdotta nella fornitura dei servizi e nei loro tempi di erogazione , è in effetti una delle novità valutate con più favore. Questo aspetto, ovviamente, carica di responsabilità, maggiori rispetto al passato, ma se costituirà , per le biblioteche SBN, lo spunto per un rafforzamento organizzativo e gestionale dei servizi di prestito e di document delivery, rappresenterà il fattore che più contribuirà ad incentivare la conoscenza e l'utilizzo del servizio. Al contrario, se le notevoli possibilità di localizzazione offerte da SBN on line non troveranno un'adeguata risposta sul piano dell'offerta dei servizi (tempi di risposta, costi delle forniture, articolazione e specializzazione dei prodotti) le caratteristiche valutate, in questi primi approcci, positivamente, saranno considerate, in qualche modo, del tutto o in parte virtuali, con grave pregiudizio per lo sviluppo di ILL SBN.

Avendo attivato le procedure SBN per il prestito interbibliotecario dal 1995, abbiamo avuto modo, infatti, di constatare che molto spesso la localizzazione di un documento viene apprezzata tanto più se ad essa corrisponde l'erogazione di un servizio in termini di circolazione del documento.

Prospettive di sistema

In questi ultimi anni l'innovazione tecnologica ha coinvolto fortemente il mondo delle biblioteche. La costituzione di siti, l'utilizzo della posta elettronica, la possibilità di immettere direttamente sulle pagine delle varie URL richieste di riproduzioni e di prestito interbibliotecario hanno creato delle spinte centripete sulle stesse biblioteche che avevano aderito inizialmente alle procedure SBN per il prestito interbibliotecario. Le adesioni a tali procedure non si sono così sviluppate come ci si era augurato, e per questo motivo, molto spesso la localizzazione SBN si è dovuto integrare a comunicazioni telefoniche, e-mail, fax, o lettera per le corrispondenti richieste. Ciò ha rafforzato il ruolo di intermediazione della biblioteca richiedente (può essere anche un fatto positivo), ma non ha dato all'utente una percezione temporale certa sull'erogazione del servizio.

Le caratteristiche di ILL SBN sono diverse ed elaborate proprio per ovviare agli inconvenienti riscontrati nella versione fin qui adottata. E' necessario, però, che l'adesione e l'adozione di questo nuovo strumento possa essere davvero diversa rispetto al passato. Dal numero delle biblioteche effettivamente operanti in ILL SBN dipenderà, infatti, la possibilità per il servizio di essere percepito come un insieme di prodotti offerti da un sistema organizzato e specializzato nelle sue varie funzioni. Il Ministero per i beni e le attività culturali insieme alle Regioni, afferenti ai vari poli SBN, dovrebbero sostenere ed incentivare tali adesioni con accordi e convenzioni (l'ipotesi di una convenzione generale con le Poste promossa recentemente dall'ICCU, ad esempio, va in questa direzione) che siano in grado di rendere più conveniente la gestione amministrativa delle procedure relative alla circolazione del documento.

La partecipazione nell'erogazione dei servizi

ILL SBN è un sistema aperto in cui si può aderire come biblioteca richiedente, biblioteca fornitrice o come biblioteca richiedente e fornitrice. Questo tratto flessibile dovrebbe incoraggiare l'adesione, finalizzandola se non altro all'adozione di uno strumento comune che, in prospettiva, può ridurre le varie modalità con le quali si ricevono e trasmettono attualmente le richieste. Una volta chiarito, però, il ruolo che si intende recitare all'interno del sistema si dovrebbero favorire , soprattutto nel caso di biblioteche sia richiedenti che fornitrici, aggregazioni verticali o trasversali che possano esaltare da una parte le specificità SBN e dall'altra costruire dei modelli di partecipazione comune nell'erogazione di uno o più servizi. Da questo punto di vista i tempi di risposta e l'omogeneità nei costi delle forniture potrebbero costituire i primi parametri di riferimento.

Un esempio di aggregazione verticale

Un esempio, invece, di aggregazione verticale potrebbe essere quello costituito da biblioteche gestite da regolamenti simili ed istituzionalmente omogenee. Le biblioteche pubbliche statali possono costituire un aggregato di questo tipo. Ora all'interno di questo gruppo, come è noto, il principio della conservazione ovvero la funzione di archivio nazionale o locale ha posto dei limiti, più forti che altrove, al servizio di prestito. Questa situazione è, peraltro, attestata dallo scarso sviluppo che questi servizi hanno avuto negli anni passati. Con il nuovo regolamento organico delle Biblioteche pubbliche statali (D.P.R. 417/95) le funzioni attinenti la circolazione del documento sono state notevolmente valorizzate, se non altro perché l'accesso ad alcune tipologie del prestito (vedi prestito diretto) è stato liberato da filtri come la malleveria , il deposito cauzionale, etc. Nei regolamenti adottati, però, dalle singole biblioteche compaiono alcune differenze, ascrivibili in molti casi al carattere generale delle raccolte, in altri casi chiaramente disomogenee.

La Biblioteca nazionale Braidense, ad esempio ammette al prestito le opere stampate dopo il 1890, la Biblioteca nazionale centrale di Firenze le pubblicazioni posteriori al 1886, la Biblioteca nazionale centrale di Roma e la Biblioteca nazionale Marciana di Venezia, infine, elevano questo limite temporale fino al 1900.Tale diversità nella disponibilità del documento potrebbe anche costituire una risorsa all'interno di un sistema. In questo caso alla richiesta dell'utente si potrebbero fornire alternative in qualche modo flessibili. Se questi regolamenti, però, non si adatteranno a compiti funzionali di sistema, il rischio reale è che essi finiranno per produrre una ridondanza nelle risposte negative ( non disponibiltà del documento). La data limite per la disponibilità potrebbe associarsi, infatti, nei singoli casi ad ulteriori vincoli previsti dai regolamenti interni delle singole biblioteche.

Le due Biblioteche nazionali centrali

Se esaminiamo i regolamenti delle due Biblioteche nazionali centrali (Roma e Firenze) possiamo cogliere ulteriori vincoli che andrebbero, però, valutati nuovamente sia alla luce delle novità introdotte dalla Legge 248/2000 (diritto d'autore ) sia in vista di una ridefinizione delle funzioni delle due Biblioteche in applicazione del regolamento di organizzazione del Ministero per i Beni e le Attività culturali (D.LGS. 20 ottobre 1998, n.368, e D.LSG. 30 Luglio 1999, n. 300.)

I limiti introdotti dalla nuova legge a tutela del diritto d'autore, rendono, come è noto, possibile la riproduzione delle opere nei limiti del quindici per cento di ciascun volume, salvo che si tratti di opera rara fuori dai cataloghi editoriali o per la quale non possa essere applicata la convenzione di Berna per la protezione delle opere letterarie e artistiche. Questi limiti avranno automaticamente delle ricadute sulla circolazione del documento in originale, e se questo avverrà, la norma che le due Biblioteche nazionali centrali condividono, vale a dire l'esclusione dal prestito delle opere edite negli ultimi 5 anni, sarà messa a dura prova dalle richieste dell'utenza ed apparirà, a fronte dei nuovi limiti, come un'indiretta protezione degli interessi di vendita degli editori. Le motivazioni reali di tale esclusione sono riconducibili ovviamente ad altre cause e in particolare al modo con il quale si esplicano quelle funzioni di conservazione che accomunano le due biblioteche nazionali centrali. C'è, però, un passaggio logico, da valutare attentamente, che partendo da una premessa condivisibile - la probabile usura al quale può essere sottoposto un esemplare di recente edizione- approda ad una conseguenza che a noi sembra opinabile in quanto rafforza la convinzione, peraltro molto diffusa nelle biblioteche pubbliche statali, che le funzioni del prestito, diretto e interbibliotecario, appartengano in realtà, in modo specifico e come tratto istituzionale, a biblioteche diversamente regolamentate (comunali, universitarie, etc.). Tale convinzione va riesaminata nell'ambito di quella nuova politica di circolazione del documento che ILL SBN sembra prefigurare. Le eccessive cautele conservative, infatti, rischierebbero di creare una ridondanza dei vincoli tale da compromettere l'apporto funzionale al sistema da parte delle biblioteche pubbliche statali.

La soluzione può essere trovata se si avrà il coraggio di ridefinire i compiti delle due biblioteche nazionali centrali e i loro rapporti con le altre biblioteche statali. Il nuovo regolamento di organizzazione del Ministero può costituire, in questo caso, il momento di avvio per una valutazione dinamica dell'esistente. In altre parole le funzioni di prestito interbibliotecario potrebbero essere potenziate e valorizzate in una delle due biblioteche nazionali centrali o in entrambe, secondo precise coordinate temporali.

A breve termine, comunque, possono essere studiate ulteriori soluzioni che consentano di coniugare in modo più efficace le esigenze del servizio di prestito interbibliotecario con le esigenze di conservazione documentaria. Da questo punto di vista può essere promossa una modifica dei regolamenti attinenti il prestito, considerando le peculiarità del prestito interbibliotecario che fin da ora permettono che la biblioteca prestante possa autorizzare la consultazione dell'opera inviata soltanto presso una della sale di consultazione della biblioteca richiedente. Questi limiti alla disponibilità della consultazione potrebbero essere accompagnati, nei casi dove risulti opportuno, anche da forme di spedizione del materiale che assicurino per l'intero valore commerciale l'opera spedita. Queste cautele, a nostro avviso, fornirebbero delle garanzie agli editori, poiché la consultazione dell'opera protetta dal diritto d'autore avverrebbe in un ambiente istituzionale, e alle biblioteche, poiché le stesse potrebbero tutelarsi contro eventuali smarrimenti postali con adeguate formule assicurative a carico dell'utente. Ovviamente queste particolari formule assicurative dovrebbero essere attivate in casi particolari, laddove l'opera abbia un consistente valore commerciale oppure nei casi (molto marginali per le opere edite negli ultimi cinque anni) in cui l'eventuale smarrimento costringa all'acquisto presso il mercato antiquario.

Sulla base di queste considerazioni, la Biblioteca nazionale centrale di Roma, in attesa di una ridefinizione del suo regolamento interno, si sta già attivando sperimentalmente per il servizio di prestito interbibliotecario in questa direzione. D'altra parte, l'esclusione dal prestito delle opere edite negli ultimi cinque anni si aggiungerebbe nel caso della Biblioteca nazionale centrale di Roma, ad ulteriori vincoli ( "possono essere prese in prestito le opere italiane in duplice esemplare... con data di pubblicazione posteriore al 1900", punto 4, art. 7 Regolamento interno della BNCR) che già soddisfano abbondantemente le funzioni di tutela e conservazione assegnate all' Istituto.

La Biblioteca nazionale centrale di Roma

La Biblioteca nazionale centrale di Roma merita un ulteriore approfondimento in quanto, per gli effetti delle normative tutt' ora in vigore e relative alla consegna obbligatoria degli esemplari degli stampati e delle pubblicazioni (art.10, L. 2 Febbraio 1939, n.374 e art.6 , D. Leg. Luogotenenziale 31 Agosto 1945, n. 660) potrebbe facilmente coniugare e far convivere i distinti compiti della conservazione e della circolazione del documento in originale. Con il tempo, infatti, un esemplare doppio è pervenuto alla Biblioteca nazionale centrale dalla Presidenza del Consiglio, incrementando in modo considerevole, a partire dagli anni '60, lo stock di doppie copie possedute.

Nonostante le lacune registrate nell'acquisizione del doppio esemplare, lacune che derivano in parte da una certa tortuosità della normativa in vigore, le copie doppie, per quanto riguarda le monografie, sono circa 650.000 su un totale complessivo posseduto al 1999 di circa 3.671.259 esemplari (esemplare BNCR esemplare doppio).

E' vero che i duplicati, in termini assoluti, rappresentano meno di un quinto del posseduto ma se valutiamo tale rapporto, per il periodo che va dagli anni '70 ad oggi, la rappresentatività del duplicato si attesta su percentuali vicine, e in qualche anno anche superiori, al 50% del posseduto.

Questa peculiarità ha suggerito l'introduzione nel Regolamento interno del criterio in base al quale il prestito delle opere stampate in Italia è subordinato al possesso, da parte della biblioteca, di due esemplari dello stesso anno di edizione. Ora, se questo vincolo ha una sua ragion d'essere e una sua giustificazione, nondimeno lo stesso vincolo deve trovare una soluzione dinamica, alla luce di quei compiti comuni e di quella compartecipazione che abbiamo auspicato, nell'erogazione del servizio di prestito interbibliotecario, per le biblioteche statali che hanno aderito e che aderiranno a ILL SBN.

La Biblioteca nazionale centrale di Roma potrebbe, infatti, nell'aggregato delle biblioteche pubbliche statali, aggregato fortemente rappresentativo dal punto di vista documentario nazionale, recitare un ruolo considerevole nell'ambito del materiale edito negli ultimi 30 anni. Questo ruolo, peraltro, potrebbe essere ulteriormente rafforzato da una politica di acquisto, decisa a livello nazionale e finalizzata al completamento e all'integrazione delle raccolte di duplicati.


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