Mio compito qui è di illustrare il progetto della Regione Toscana per lo sviluppo del prestito interbibliotecario ed il suo raccordo con il progetto nazionale SBN-ILL.
Schematicamente illustrerò il contesto, le attività avviate, i risultati conseguiti e gli sviluppo in corso.
1 - Il contesto
In Toscana, come altre regioni italiane, si è ha avuto negli anni '80 e '90 uno sviluppo diversificato dell'automazione in biblioteca: alcune realtà hanno adottato sistemi centralizzati su mainframe (in particolare SBN e Aleph), altre piccole realtà hanno utilizzato gestionali completi funzionanti su Pc in rete locale (TINlib e Sebina), moltissime biblioteche comunali hanno limitato l'automazione alla sola catalogazione utilizzando il programma ISIS dell'UNESCO (nella sua versione ISIS-TECA).
Dall'alto verso il basso della Toscana, abbiamo a Pisa, la Scuola Normale che usa Aleph, l'Universitaria (è una statale) usa SBN; a Livorno la Biblioteca Labronica, la prima biblioteca toscana ad avviare l'automazione alla fine degli anni '70 con un sistema proprietario, ha adesso SBN.
A Firenze l'Università è uno dei poli più importanti di SBN e ad esso si affianca il polo SBN della Nazionale e della Marucelliana.
Ricordo, per inciso, che a Firenze si costituisce nel lontano 1983 il "primo nucleo di sperimentazione" di SBN con un elaboratore Honeywell DPS7 installato alla Biblioteca nazionale ed un gruppo di lavoro di bibliotecari ed informatici della stessa biblioteca, dell'Università e dell'Istituto europeo.
Sempra a Firenze un gruppo di biblioteche speciali di ambito storico-artistico ha recentemente adottato Aleph. All'Università di Siena (e ad Arezzo che da essa dipende) è presente Aleph in rete con la Biblioteca comunale Intronati e diverse altre biblioteche cittadine.
Nelle biblioteche comunali, come dicevo sopra, sono presenti ISIS-TECA, TINlib e Sebina.
Siamo quindi di fronte ad un panorama variegato di applicativi diversi. Le biblioteche hanno scelto il software sulla base delle loro specifiche esigenze e delle disponibilità economiche complessive.
Dalla metà degli anni '90, nelle realtà in cui l'automazione si era sviluppata con singoli cataloghi locali, sono stati avviati progetti di costruzione di cataloghi cumulativi; nel 1998 erano così disponibili in linea oltre agli OPAC alle due università di Firenze e Siena, anche gli OPAC delle reti bibliotecarie di SBIAF, ReaNet, Prato, Livorno; naturalmente anche in questo caso con software diversi: Aleph a Pisa, un prodotto interno all'Università di Firenze, e per gli altri WebIf e EasyWeb.
A fianco di questo dato, vorrei porre i dati sul prestito - si tratta infatti di indicatore importante del livello dei servizi bibliotecari. Dall'indagine effettuata dalla Regione Toscana (e quindi relativa solo i dati relativi alle biblioteche pubbliche), e i cui dati sono di prossima pubblicazione presso l'editore Pagnini di Firenze, risulta che nel 1998 le biblioteche pubbliche toscane hanno effettuato complessivamente 678.709 prestiti locali; mentre i prestiti interbibliotecari sono stati di numero irrilevate.
Devo ricordare anche che dal 1997 la Regione Toscana si è fatta promotrice assieme al CNR ed alle Università toscane dello sviluppo della Rete telematica regionale: una infrastruttura di reti telematiche e di servizi su cui poggiare lo sviluppo economico, culturale e civile della nostra regione. A questa rete telematica sono connesse le reti civiche che ospitano gli Opac delle reti bibliotecarie.
2 - Le attività avviate
Nel maggio 1998, il Consiglio regionale approva un progetto biennale (1999-2000) denominato "Strumenti di integrazione e comunicazione tra le reti bibliotecarie toscane": è un progetto che intende avviare la costruzione di servizi in linea e la messa a punto di forme organizzative tra le biblioteche tali da garantire progressivamente un uguale accesso di tutti i cittadini toscani alle risorse informative e documentarie disponibili nella regione.
Vengono individuate le reti bibliotecarie quale la struttura organizzativa di base per lo sviluppo dei servizi, secondo quando sarà poi ratificato dalla nuova Legge regionale sulle biblioteche (la nr. 35 approvata nel il 1 luglio 1999).
Il progetto prende atto delle diversità esistenti nella realtà toscana sia relativamente alla scelta dei software e che alle modalità organizzative interne. Pone tuttavia alcuni indirizzi necessari per avviare la cooperazione: i cataloghi collettivi delle reti bibliotecarie gestiti con applicativi, come ho detto sopra, scelti dalle biblioteche sulla base delle loro specifiche esigenze e delle loro disponibilità economiche, devono adottare lo stanzard internazionale Z39.50 per l'interrogazione in linea. Sul piano organizzativo, si chiede alle reti bibliotecarie di organizzare un servizio di circolazione dei documenti interna alla rete stessa.
L'ottica è quindi quella della "integrazione tra le reti bibliotecarie presenti sul territorio regionale e tra queste e la rete nazionale costituita da SBN. I servizi vanno sviluppati in un'ottica di rete e di sistemi integrati per cui lo sviluppo della rete locale coincide con un arricchimento della rete nazionale". Cito dal testo di Accordo di programma quadro tra Stato e Regione Toscana sui beni culturali sottoscritto nel dicembre 1999, su cui tornerò dopo.
Il progetto si articola in 2 attività:
1 - messa a punto di un MetaOpac Z39.50, di un catalogo virtuale, per l'interrogazione in contemporanea degli opac collettivi delle reti bibliotecarie
2 - la organizzazione di un sistema di circolazione fisica di libri e documenti tra le reti bibliotecarie
La Regione, assieme al CNUCE di Pisa, aveva partecipato ad un progetto europeo per la messa a punto di un prototipo di MetaOpac Z39.50. Nel 1998 tale prototipo viene realizzato e nel marzo 1999 è reso disponibile in linea, sul server della Regione Toscana, un MetaOpac che effettua le chiamate in contemporanea su 8 OPAC collettivi locali (gestiti con software diversi), unifica ed ordina la risposta e consente la esportazione in formato UNIMARC.
Parallelamente nell'agosto 1999, uno stanziamento straordinario viene assegnato alle province toscane per dotare le biblioteche delle infrastrutture informatiche necessarie alla connessione ad Internet.
Centrale della politica regionale diviene la rete bibliotecaria, come livello organizzativo che coordina le biblioteche di un'area territoriale e che ne rende agevole e produttivo il rapporto con le altre reti bibliotecarie toscane e, successivamente, attraverso il coordinamento regionale, il raccordo con la rete bibliotecaria nazionale. Il sostegno regionale va quindi verso interventi rivolti a promuovere la costituzione delle reti locali, alla cumulazione dei cataloghi, all'avvio di forme organizzate di circolazione del materiale documentario; il tutto affiancato da momenti specifici di aggiornamento professionale svolti in accordo con le Università e le Province.
Il progetto Libri in rete parte nell'ottobre 1999 e, nell'ottica di una ormai consolidata politica regionale di cooperazione interistituzionali, prevede la collaborazione con il Ministero BBCC, l'Università di Firenze e 3 Province toscane e si concretizza in servizi comuni tra 5 reti bibliotecarie, l'Università di Firenze e la Biblioteca statale Marucelliana.
Le biblioteche delle reti bibliotecarie che si adeguino agli standard richiesti dalla Regione (OPAC collettivo con modulo Z39.50 e un efficiente servizio di circolazione dei documenti) vengono connesse al MetaOPac e ricevoni buoni gratuiti per la richiesta di libri presenti nelle biblioteche delle altre reti toscane. La circolazione è garantita da un corriere (Ditta SDA delle FFSS) pagato dalla Regione. Per la fase sperimentale sono state acquistati coupons per 1.200 corse (14,8 milioni 10.000 + IVA a corsa - comprese 100 corse assicurate).
Al bibliotecario viene così offerta una modalità semplificata per realizzare il servizio di prestito interbibliotecario: un unico catalogo da interrogare (il MetaOPac) e un sistema di circolazione dei documenti semplificato. Localizzato il documento deve:
Sgomberato il campo da problemi organizzativi e amministrativi (come pago? come incasso? quando posso andare alla posta? è di mia competenza?) il bibliotecario è incentivato a farsi esso stesso promotore del servizio.
All'utente della singola biblioteca viene offerto, in concreto, oltre all'accesso alle risorse locali, anche l'accesso alle risorse documentarie di tutte le bibliotece della rete territoriale e, poi l'accesso al patrimonio documentario di tutte le biblioteche delle altre reti toscane (al momento attuale il MetaOpac accede a ca. 2.049.000 record di 6 reti bibliotecarie, che entro la fine dell'anno diverranno 2.239.000 record di 10 reti bibliotecarie). Successivamente, oltre all'accesso alla rete nazionale di SBN, viene offerta, in modo gratuito nella fase sperimentale, anche la possibilità di accedere alle risorse della British Library.
Ci stiamo davvero avviando ad offrire a tutti i cittadini della nostra regione, in qualsiasi zona abitino, l'accesso alle risorse informative per garantirgli il diritto alla cultura e all'informazione.
Il progetto di prestito interbibliotecario prevede anche, nella prima fase sperimentale, un monitoraggio dettagliato per verificarne procedure e strumenti; i risultati complessivi di tale lavoro sono in fare di elaborazione e saranno disponibili tra qualche settimana. Essenziale è anche la presenza di un gruppo di lavoro composto da bibliotecari dei centri rete con funzioni di messa a punto delle modalità di organizzazione del servizio e di allineamento tra le procedure della rete locale e quelle della rete regionale.
In servizio è iniziato nell'ottobre 1999 e in un paio di mesi ha raggiunto la media di un centinaio di libri prestati al mese; in un anno pensiamo di arrivare 1500/2000. Per il 2000 lo stanziamento per questo servizio è stato di 50 milioni, corrispondente a 5.000 coupons. Entro la fine dell'anno saranno collegate altre 4 reti, provinciali (Arezzo, Massa Carrara, Pistoia e Siena, compresa l'Università).
Si tratta di un risultato notevole riteniamo, non tanto per il volume degli scambi effettuati (sempre basso rispetto alle medie europee!), quanto per il processo di concreta cooperazione avviato tra le biblioteche. Sappiamo infatti come l'obiettivo della cooperazione sia ormai da diversi anni tema obbligato delle riflessioni dei bibliotecari; esso resta tuttavia molto spesso una pura enunciazione di principio.
In Toscana invece siamo convinti di aver avviato un "circolo virtuoso" tra le biblioteche pubbliche e tra queste e le biblioteche universitarie che consentirà di far seguire alle innovazioni tecnologiche disponibili in ambito bibliotecario (OPAC in linea, documen delivery, biblioteche digitali ecc.) anche una concreta collaborazione tra le biblioteche finalizzata al miglioramento del servizio all'utente ed a un migliore sfruttamento delle risorse economiche pubbliche disponibili.
Parallelamente a questo progetto ritengo necessario accennare all'Accordo di programma quadro Stato-Regione, che vede al suo interno uno stanziamento specifico complessivo di 10 miliardi per il settore biblioteche, con una partecipazione della Regione Toscana di 4,2 miliardi in 4 anni, (come stanziamento aggiuntivo rispetto agli stanziamenti ordinari). Sono già partiti importanti progetti di recupero catalografico attuati il più possibile mediante catalogazione derivata. E per questo e' in corso un accordo con l'ICCU per abilitare lo scarico dati dall'Indice SBN alle biblioteche partecipanti a questo progetto regionale.
3 - Gli sviluppi
Entro il 2001 il servizio Libri in rete sarà esteso alle province di Lucca, Grosseto e Pisa e saranno previste forme particolari di convenzione con biblioteche di istituzioni, bibliotehe private e biblioteche scolastiche. Parallelamente al servizio di prestito interbibliotecario, si affiancherà l'attivazione graduale del servizio di document delivery. Saranno svolte iniziative per diffondere la conoscenza e l'utilizzo dei servizi offerti da SBN-ILL, cui la Regione collabora con convinzione, anche se concretamente ancora con piccoli risultati.
Sul versante MetaOpac sono in corso di analisi sia un ampliamento dei servizi offerti, in particolare per quanto riguarda il prestito interbibliotecario per le biblioteche toscane non SBN (come è noto lo standard Z39.50 prevede anche funzioni di ILL) che una sua estensione ad altre tipologie di materiali documentari.
Concludo sottolineando che l'esperienza toscana ci pare interessante perché si muove lungo il filo di programmi tesi all'integrazione tra i vari livelli istituzionali nel rispetto delle scelte compiute autonomamente dalle biblioteche.