[AIB] AIB. Le biblioteche per la libertà d'accesso all'informazione, Bologna, 2006-05-18/19

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Conservazione e fruizione : aporia o dialettica?

Carlo Federici
Università Ca' Foscari, Venezia

Abstract

L'idea che conservazione e fruizione del materiale archivistico e librario siano poco o punto conciliabili è piuttosto diffusa ed è condivisa da molti addetti ai lavori, in particolare da quelli che operano nello specifico ambito della tutela.

All'estremo opposto si trovano coloro che considerano prioritaria la disponibilità della documentazione custodita negli archivi e nelle biblioteche senza escludere, entro limiti accettabili, qualche rischio per gli originali.

[Esempio grafico]

Schematizzando graficamente il problema e ponendo su due assi cartesiani la conservazione e la fruizione, il "luogo" dei conservatori si situa in prossimità dell'asse delle ascisse, mentre i sostenitori della fruizione si raggrupperanno intorno all'asse delle ordinate. Evidentemente un livello elevato di fruizione (punto F, prossimo all'asse verticale) comporta di norma qualche rischio per la conservazione, così come al punto C (alto tenore conservativo) tende a deprimere la fruizione. Anche in questo schema però, è possibile teorizzare una "terza via" che, nel grafico, corrisponde alla bisettrice dell'angolo retto formato dalle due coordinate. Osservando i punti di questa semiretta, si può notare che alla scarsa fruizione corrisponde un'altrettanto mediocre conservazione; viceversa, procedendo verso l'alto (punto C/F), si verifica che i due parametri crescono congiuntamente, sicché un'elevata conservazione può coniugarsi, senza contraddizioni, con un'analoga fruizione.

Quali sono i fattori che fanno sì che il sistema fruizione / conservazione si collochi nella porzione più alta della bisettrice? La prima condizione è legata alla conoscenza dei meccanismi della conservazione dai quali sarà possibile mutuare i modi della fruizione. La seconda sfrutta il contributo che può venire da una fruizione attenta e consapevole la quale può tradursi come un vero e proprio fattore di prevenzione: il lettore -- o meglio, lo studioso, il ricercatore -- sensibilizzato alle tematiche della conservazione, coopera così con l'archivista e con il bibliotecario nella salvaguardia delle opere che sta studiando.

Un caso particolare -- e di straordinario interesse, non solo metodologico -- può venire dall'applicazione del "Regolamento di esecuzione della legge 15 aprile 2004, n. 106" recentemente approvato che disciplinerà "il deposito legale dei documenti di interesse culturale". Poiché la "nuova legge sul deposito legale configura e finalizza l'obbligo del deposito", come recita la relazione illustrativa del Regolamento stesso, "mirando a preservare la memoria della cultura e della vita sociale italiana attraverso la creazione dell'archivio nazionale e regionale dei documenti destinati all'uso pubblico", la "funzione di conservazione culturale" assume un ruolo chiave e dovrà necessariamente essere conciliata con l'uso pubblico dei documenti stessi più volte ribadito nella legge e nel regolamento.


© AIB 2006-05, aggiornamento 2006-05-10
a cura della Redazione AIB-WEB
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