[AIB]

AIB. Commissione nazionale università e ricerca

AIB-WEB | Le Commissioni | Commissione università ricerca


Reference Linking in un ambiente di biblioteca ibrida. Parte 2: SFX, una soluzione generica di linking / Herbert Van de Sompel e Patrick Hochstenbach [*]

Linking SFX

Viene qui descritto l'approccio sviluppato dal Gruppo per l'automazione bibliotecaria all'Università di Ghent per la creazione di servizi estesi in una biblioteca ibrida: la ricerca, ancora in corso, è stata chiamata SFX, per "Effetti Speciali". Per illustrare i concetti SFX in modo comprensibile, la discussione partirà dalla descrizione di alcuni esperimenti pre-SFX, per poi spiegare brevemente i fondamenti dell'approccio SFX e contestualmente le scelte implementative concrete fatte per l'esperimento di linking SFX in ambito Elektron: Elektron è un circoscritto progetto di collaborazione in ambito di biblioteca digitale tra le università di Ghent, Anversa e Lovanio.

L'ambiente di lavoro SFX

L'Università di Ghent è abbonata ad un'ampia gamma di servizi di informazione elettronica, che includono il sistema ERL della SilverPlatter e il sistema di gestione di biblioteca Aleph 500 della ExLibris, due importanti sistemi ad accesso locale: il server ERL ospita una buon numero di dati, eminentemente secondari (bibliografici), mentre il sistema Aleph ospita il catalogo locale; recentemente si è aggiunto Web of Science di ISI. L'ambiente fornisce inoltre accesso anche a circa 300 edizioni elettroniche di periodici disponibili senza costi aggiuntivi come parte dell'abbonamento al cartaceo: tra questi, le collezioni maggiormente degne di nota sono: Springer, Wiley, HighWire, Institute of Physics e America Physical Society. Per l'esperimento SFX Elektron sotto descritto, è stato ottenuto anche un accesso provvisorio al servizio on line di periodici economici della UMI, all'Academic Press e a Blackwell Science.

L'ambiente viene presentato agli utenti finali tramite un sistema web a menù chiamato Executive Lounge, che è un'interfaccia di facile uso al database dei database (figura 1): le voci del menù puntano sia a fonti correlate alla biblioteca tradizionale (tipicamente database in rete e testi pieni) sia ad alcuni siti web di rilevanza accademica. Le voci del menù possono essere presentate in visualizzazioni diverse, a scelta dell'utente: per tipo di dati (fonti secondarie, cataloghi, fonti primarie), per disciplina (scienze umane, medicina, ingegneria, etc.). Per esempio, nella visualizzazione per tipo di dati, la voce di menù "Fonti secondarie" dà accesso sia ai Current Contents che ai principali motori di ricerca su Internet, e include un rimando alla maggior parte dei gateway per soggetto della e-Lib; la voce di menù "Cataloghi" punta ai cataloghi delle principali biblioteche belghe così come a cataloghi di riviste elettroniche e ad importanti librerie su Internet; analogamente, la voce di menù "Risorse primarie" punta sia alle edizioni elettroniche dei principali editori commerciali che a selezioni di riviste liberamente accessibili su Internet.

Figura 1: l'interfaccia Executive Lounge

Esperienze di linking pre-SFX

Il gruppo di automazione della biblioteca di Ghent è da anni attivamente impegnato nel linking citazionale (collegamento di risorse):

Concetti SFX

Lo scopo di SFX è fornire servizi estesi nell'ambito di una biblioteca ibrida: l'intento è presentare all'utente l'informazione nel contesto dell'intera collezione disponibile. Come espresso nella prima parte del presente studio, il punto di arrivo (target) di un link viene definito nell'incontro delle intenzioni del fornitore di informazione e della biblioteca, e non si basa su un database statico di link calcolati a priori: la figura 2 offre un quadro complessivo del progetto, dettagliato nel prosieguo del presente articolo:

Figura 2: il meccanismo SFX

[N.d.T.: le componenti verdi "A" sono: il server della risorsa consultata, e il client dell'utente. Come si vede tra i due si interpone il sw SFX (rettangolino rosso), che riceve dal server un identificatore e lo usa per trarre nel proprio ambiente di elaborazione il "record grezzo" della link-source, che poi viene analizzato (parsed record), passato attraverso la Base SFX - dentro la quale c'è anche il CoLli, vedi figura 3 - da tale passaggio emerge un insieme di link potenzialmente rilevanti che vengono mostrati all'utente: se cliccati, si attivano le procedure per attuare il link].

SFX, un collegamento da... a...

Un reference link (un link citazionale) è quello che conduce da un elemento informazionale ad un altro: nel prosieguo, il temine "link-source" (il record da cui parte il link) sarà riferito all'unità informativa da cui è necessario generare i link: link-sources possono essere i record di un opac, di un database di indicizzazione e abstract, l'informazione bibliografica (i metadati descrittivi) di un articolo full-text, come anche ognuna delle citazioni in esso contenute.

Finora, gli esperimenti SFX si sono concentrati sui link-sources elencati qua sotto; essi sono stati scelti per la ricerca perché contengono tipi di link poco investigati, ma anche perché restringono il problema a link-source sotto il controllo della biblioteca; sebbene questa scelta possa sembrare limitativa, ha permesso lo sviluppo di soluzioni diverse dal proxing per la cattura delle link-sources, e di concentrarsi su altri aspetti del collegamento ugualmente importanti.

SOURCE

secondary database

yes

yes

yes

yes

OPAC

yes

yes

yes

yes

primary collection

no

no

no

no

other web info

no

no

no

no

 

secondary

database

OPAC

primary

collection

other

web info

 

TARGET

Tavola 1: collegamenti SFX da-a

Il COLLI: una raccolta di link concettuali predisposti.

Nella ricerca SFX non sono state prese in considerazione soluzioni di linking statiche: ciò significa che non c'è alcun database che contenga legami fissi e diretti ("cablati") tra i dati coinvolti, ma, al suo posto, c'è una raccolta di legami concettuali predisposti (Colli) che la biblioteca vuol rendere disponibile ai suoi utenti. L'organizzazione del Colli si basa sulla possibilità effettiva di creare un link ad uno stadio posteriore (per esempio sulla disponibilità, per una data risorsa, di un servizio di puntamento interno, il "link-to-service") e sull'anticipazione delle aspettative dell'utente: ogni link concettuale è introdotto per fornire un determinato servizio che si presume di valore per l'utente del sistema.

Ad ognuno dei link predisposti nel Colli, è assegnato un nome che corrisponde ad una procedura designata per risolvere la sintassi di puntamento interno (link-to) utilizzando i parametri estratti dalla link-source. La tavola 2 mostra i link che sono stati introdotti nell'esperimento Elektron:

COLLI

tipo

Nome del link

Link verso

to OPAC systems

L-ALEPH

University of Ghent OPAC

 

L-ANTILOPE

Belgian union catalogue of serials

 

L-LIBIS

University of Louvain OPAC

to secondary databases

L-BIP

Books in Print

 

L-ULRICH

Ulrich's International Periodicals Directory

 

L-JCR

ISI's Journal Citation Reports

 

L-CC

ISI's Current Contents

to primary information

L-SWETS

SwetsNet collection

 

L-SPRINGER

Springer full-text collection

 

L-ACADEMIC

Academic Press full-text collection

 

L-BPO

UMI Business Periodicals Online collection

to others

L-AMAZON

Amazon.com online bookstore

Tavola 2: il Colli nell'esperimento SFX Elektron

Ogni link concettuale, e le procedure correlate, è considerato indipendente da:

Il bottone SFX: un collegamento "just-in-time"

SFX implementa un approccio just-in-time (quando serve) invece che just-in-case (caso mai servisse): quando l'informazione viene presentata all'utente, i potenziali link-sources sono marcati con un bottone cliccabile SFX: onde ridurre i tempi di elaborazione, nessun link è calcolato finché non viene richiesto dall'utente. Per ogni link-source, c'è un identificatore nascosto dietro il bottone SFX (vedi figura 2): questo identificatore porta le seguenti informazioni:

Un utente deve richiedere esplicitamente i link per un dato record link-source, cliccando il bottone SFX. Cliccare tale bottone trasferisce l'identificatore al componente locale di servizio, che lo usa per trascinare il record link-source all'interno del suo ambiente di elaborazione (vedi II in figura 2); l'ID del server non solo dà indicazioni sulla sua localizzazione, ma anche sul protocollo che va usato per catturare la link-source: nel caso di opac o di database bibliografici, potrebbe essere lo Z39.50; ma potrebbe anche essere una ricerca LDAP (Lightweight Directory Assistance Protocol), una risoluzione Handle o un link Http; poi il documento viene elaborato per produrre un formato generico, da cui vengono estratti i parametri essenziali (vedi III in figura 2); tutta questa informazione risiede sul server, collegato alla ID della sessione dell'utente. Il sistema può ora passare alla seconda fase del processo, la verifica concettuale dei link potenziali del Colli.

L'approccio "Just-in-time", che aspetta un'esplicita richiesta di link da parte dell'utente, si giustifica sulla base delle seguenti considerazioni:

Il collegamento SFX affronta il problema di catturare la link-source, introducendo un identificatore cliccabile contenente un piccolo record di dati per ogni link-source: la tecnica è la stessa per ogni sistema coinvolto. Si è constatato che l'implementazione di questo sistema è semplificata dal fatto che i server origine usati nell'esperimento siano sotto il controllo locale: entrambi i fornitori dei sistemi locali a Ghent, ExLibris e SilverPlatter, hanno reso possibile la sua realizzazione immediata. Tuttavia, il concetto è molto generico e potrebbe essere implementato anche per sistemi remoti fuori controllo, per arrivare a creare un sistema di link just-in-time di applicabilità generale.

Per esempio, nel caso del Progetto Open Journal Project, gli articoli, prima di essere presentati all'utente, vengono copiati localmente (proxied) e analizzati: molte delle difficoltà insite nel link da citazione potrebbero essere posposte ad una fase successiva del processo, limitandosi inizialmente a identificare le link-source nei documenti HTML o PDF, inserendo cioè, rispettivamente, àncore o named-destinations SFX come identificatori unici della link-source; salvare il documento arricchito sul server e simultaneamente inviarlo all'utente creerebbe un assetto in cui la link-source potrebbe essere ricercata e processata solo su richiesta dell'utente.

Il proxing dove comunque essere considerato il modo più pesante per catturare la source-link; è chiaro che la collaborazione dei fornitori può condurre a soluzioni più dirette: si può immaginare una situazione in cui l'authority (il detentore dei dati), al momento dell'abbonamento, inserisca l'identificatore richiesto insieme con l'indirizzo del server SFX appropriato per l'istituzione. Sebbene questo sia per ora solo un auspicio, esso è quasi implicito nel concetto DOI, a patto che:

Verifica concettuale dei link del Colli attraverso il server SFX

Poiché non ci sono link calcolati a priori, non c'è certezza iniziale della rilevanza di uno specifico link concettuale del Colli per uno specifico record link-source: il processo descritto è per ora arrivato al punto in cui la data link-source risiede, in formato analizzato, nell'ambiente di elaborazione del server (vedi III in figura 2); per evitare che vengano presentati all'utente link irrilevanti, è introdotta la base SFX (vedi IV in figura 2): essa descrive le relazioni tra i link concettuali del Colli e i valori dei parametri delle link-sources per cui quei link concettuali sono validi: il confronto tra una link-source e la base SFX elimina molti link irrilevanti, ed è di fatto una verifica concettuale di ognuno dei link dal Colli. Una volta che un link è stato selezionato in questo processo di verifica, esso sarà incluso nell'insieme di link da presentare all'utente.

Va messo in evidenza che questa selezione non garantisce il successo nella fase successiva di effettiva attivazione del link: la verifica concettuale minimizza i prevedibili fallimenti: per esempio quando il documento in oggetto si riferisce ad un articolo, il link predisposto per Amazon sarà escluso; o ancora, quando il documento corrente viene dai Current Contents oppure quando il periodico in oggetto non è indicizzato dai CC, il link ai CC riceverà un indicatore negativo e verrà escluso; il link a Springer sarà selezionato solo quando il documento in oggetto si riferisce a un articolo pubblicato in un periodico Springer e in un'annata per cui ci sia una ragionevole certezza della disponibilità del formato elettronico.

Nell'esperimento Elektron, è stato definito un numero limitato di parametri per la base SFX:

L'informazione è raccolta in un database relazionale, dove il Colli è la tabella centrale (figura 3). In aggiunta ai parametri descritti, la base SFX contiene anche una tabella di tipi di link, che permette la presentazione dei link rilevanti in maniera strutturata, corrispondente alla classificazione della tavola 2, la quale riflette l'organizzazione del database dei database nel sistema a menù del Executive Lounge (figura 1).

Figura 3: la base SFX

La figura 3 offre una visione d'insieme del contenuto della base SFX usata nell'esperimento Elektron; è ovvio che, quando il sistema entri in produzione, il disegno della base SFX richiederà un affinamento, ma per l'assetto sperimentale è stato tollerato un certo grado di approssimazione:

 

nome del link

Tipo di materiale

anno-soglia

id. del dbase della source

ISSN

L-ALEPH

all

all

all except ALEPH

all

L-ANTILOPE

serials

all

all except ANTILOPE

all

L-LIBIS

all

all

all except LIBIS

all

L-BIP

books

> 1970

all except BIP

none

L-ULRICH

serials

all

all except ULRICH

all

L-JCR

serials

all

all

Only journals evaluated in JCR

L-CC

serials

>= 1996

all except CC

only journals abstracted in CC

L-SWETS

serials

>= 1997

all

ISSN numbers of Blackwell journals

L-SPRINGER

serials

>= 1997

all

ISSN numbers of Springer journals

L-ACADEMIC

serials

>= 1996

all

ISSN numbers of Academic Press journals

L-BPO

serials

>= 1997

all

ISSN numbers of UMI BPO journals

L-AMAZON

books

> 1970

all

none

Tavola 3: contenuto della base SFX

La schermata SFX: un insieme di link non risolti, funzionalmente non verificati

Il risultato del processo di verifica concettuale è un insieme di potenziali nomi di link, corrispondenti ai link del Colli rilevanti per la link-source corrente. I nomi di link, nel buffer, sono organizzati secondo la classificazione della tavola 2 e presentati all'utente in una finestra separata del browser (vedi VI in figura 2, e figure 5, 7, 9).

Sulla base delle stesse argomentazioni che giustificano il collegamento just-in-time, a questo stadio i link non sono ancora risolti: all'utente sono presentati i link potenziali, che portano come parametri i nomi delle relative procedure di link, le quali saranno utilizzate da un processo di risoluzione di link, presente sul server, processo che si attiverà quando l'utente sceglierà di seguire un certo link: a quel punto, dalla copia della link-source, mantenuta sul server, viene recuperata l'informazione essenziale del documento in oggetto, la quale viene quindi inviata alla procedura selezionata per risolvere il link (vedi VII in figura 2); infine, l'utente viene reindirizzato alla localizzazione appropriata (vedi VIII in figura 2, e le figure 6, 8, 10).

Figura 4: una scheda di periodico dell'OPAC


Figura 5: la schermata SFX per la scheda di periodico dell'OPAC


La conseguenza di questo approccio è che i link della schermata SFX non sono verificati funzionalmente, e seguendoli si può giungere a risultati nulli. Questa opzione di progettazione richiede alcune considerazioni:

Sfruttare questo approccio e progettare correttamente le procedure per risolvere i link può condurre a soluzioni più attraenti che frustranti per l'utente finale, come si evidenzia nei seguenti esempi:

Figura 6: un link SFX ai Current Contents dal record di periodico dell'OPAC


Figura 7: la schermata SFX per una scheda di monografia dell'OPAC


Figura 8: dove conduce il link SFX verso Amazon.com, a partire dalla scheda di monografia dell'OPAC


Figura 9: la schermata SFX per un record del database EconLit


Figura 10: dove conduce il link SFX verso il Journal Citation Reports, a partire dal record di EconLit


Conclusioni

La prima parte di questo studio ha discusso una struttura possibile per il linking citazionale (reference linking), e ha presentato SFX come esempio di come qui concetti possano essere realizzati in una vera biblioteca ibrida.

Questa seconda parte è entrata maggiormente nei dettagli nel descrivere l'implementazione prototipale di SFX: questo prototipo ha dimostrato che il linking dinamico è una opzione pratica e flessibile, e che l'incertezza ad esso inerente non è necessariamente uno svantaggio, a patto che risulti chiara nell'interfaccia utente. In una biblioteca digitale su vasta scala, non ci si può aspettare che il linking citazionale sia pienamente determinato: SFX, col suo approccio just-in-time al linking dinamico, fornisce un'alternativa facile e modulare.

Riferimenti bibliografici

Bates, Marcia J. 1998. Indexing and access for digital libraries and the Internet: Human, database and domain factors. Journal of the American Society for Information Science 49, no. 13.

Hamilton, Feona J. 1998. Multi-level linking technology by Swets. Information World Review, no. 142 (December).

Van de Sompel, Herbert. 1991. Heading towards an electronic library: location independent integration of electronic reference sources in library workstations. 10th Annual meeting of the Dobis/Libis User Group. Leuven: Dobis/Libis User Group Secretary.

Van de Sompel, Herbert. 1993. Optimalisatie van de konsultatieketen aan de Universiteit Gent. Bibliotheekkunde 51. Kris Clara and Julien Van Borm. Antwerpen: VVBAD.

Van de Sompel, Herbert. 1994. Technology and collaboration: creating an effective information environment in an academic context. Online Information 94. Proceedings of the 18th International Online Information Meeting. Oxford and New Jersey: Learned Information (Europe) Ltd.


[*] Trad. di: Herbert Van de Sompel, Patrick Hochstenbach, Reference Linking in a Hybrid Library Environment. Part 2: SFX, a generic linking solution, "D-Lib Magazine" 5, 4 (aprile 1999).
Testo originale su <http://mirrored.ukoln.ac.uk/lis-journals/dlib/dlib/dlib/april99/van_de_sompel/04van_de_sompel-pt2.html>.
Traduzione italiana a cura di Cinzia Bucchioni per la Commissione Nazionale Università e Ricerca dell'AIB, con l'autorizzazione degli Autori e della Rivista.
Nota del Traduttore: si sono tralasciati Abstract e Acknowledgements.


1. parte | 2. parte | 3. parte



Copyright AIB 2002-09-10, ultimo aggiornamento 2024-02-09 a cura di Serafina Spinelli
URL: http://www.aib.it/aib/commiss/cnur/trsomp2.htm3


AIB-WEB | Le Commissioni | Commissione università ricerca