[AIB] AIB. Commissione nazionale biblioteche scolastiche


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BOZZA PER L'ATTUAZIONE DEL PROTOCOLLO MIUR/AIB
FEBBRAIO 2002

di Marina Bolletti

Come noto, nell'agosto 2000 il Ministero della Pubblica Istruzione e l'Associazione Italiana Biblioteche siglarono un protocollo d'intesa, che prevedeva, tra l'altro, all'articolo 5, il riconoscimento della fondamentale importanza delle biblioteche scolastiche, intese quali centri multimediali di risorse per l'apprendimento, e dunque come strumento di mediazione culturale e di integrazione didattica e giungeva alla definizione di una serie di obiettivi comuni per la loro valorizzazione.I principi presenti in questa intesa erano stati senza dubbio alla base anche delle C.M. 228/99 e 229/2000, con cui il Ministero della Pubblica Istruzione ha finanaziato, per due anni successivi, un consistente numero di biblioteche scolastiche su tutto il territorio nazionale, e creato molte aspettative per una corretta impostazione della problematica relativa a questo settore e per un suo ulteriore sviluppo.

È proprio per dare risposta adeguata a queste aspettative che l'Associazione Italiana Biblioteche ripropone quindi, come dal testo del protocollo stesso, l'opportunità di istituire rapporti permanenti tra il Ministero e l'AIB al fine di realizzare iniziative comuni e/o unitarie, e di riprendere a mano i punti già sottoscritti del protocollo, per iniziare a dar loro corpo e attuazione. Pur consapevole della complessità e della vastità delle problematiche implicate, l'Associazione ritiene che esse debbano comunque trovare un terreno di comune riflessione, per un proficuo avvio di adeguate proposte di soluzione. Ritardare ulteriormente questa riflessione porterebbe soltanto a un riflusso delle speranze che sono state suscitate nella scuola italiana dai recenti provvedimenti sulle biblioteche scolastiche e a un nuovo abbandono di queste strutture, indispensabili per l'accesso alle informazioni e alle conoscenze e per l'educazione alla lettura e alla ricerca, fattore fondamentale di crescita culturale per le nuove generazioni.

In particolare, vengono messi rilievo alcuni punti del protocollo, che si ritengono di particolare importanza per una corretta impostazione del problema.

I.   Costituzione della figura del bibliotecario scolastico

L'articolo 6 del protocollo MPI/AIB afferma:

Il MPI e l'AIB si impegnano a individuare modalità e strumenti per avviare una riflessione comune sulla nuova figura dei bibliotecario scolastico alla luce della normativa vigente in materia contrattuale e della entrata in vigore della autonomia delle istituzioni scolastiche.

Riteniamo che questo articolo debba trovare un adeguato sviluppo e che si debba avviare un concreto sforzo per l'individuazione di possibili soluzioni del problema, in particolare a partire da tutte le scuole italiane che, recentemente coinvolte dai finanziamenti dei progetti ministeriali B1 e B2 (alcune volte cospicui, e comunque sempre discretamente consistenti), si trovano a tutt'oggi completamente prive di personale adeguato a gestire gli sviluppi dei progetti e a dar loro effettiva e concreta attuazione in favore di tutta l'utenza scolasica. Questo, tra l'altro, ripetono le numerose istanze che ci giungono da parte di coloro che attualmente si occupano delle biblioteche nelle scuole.

La figura professionale del bibliotecario scolastico è riconosciuta di fondamentale importanza per lo sviluppo delle Biblioteche scolastiche dai documenti sull'argomento prodotti dalle più importanti istituzioni internazionali, come l'IFLA, l'ONU, l'UNESCO e l'Unione Europea. I servizi per il diritto alla conoscenza e all'informazione sono in forte crescita ed evoluzione nella società attuale, e le organizzazioni citate hanno espresso indicazioni a favore della presenza e del rafforzamento in essi di personale di elevata professionalità e specializzazione. Data l'importanza e la delicatezza dei compiti affidati a questo personale, che coinvolgono complessi obiettivi didattici e culturali, occorre prevedere per ogni biblioteca/centro di documentazione scolastico istituito almeno un bibliotecario professionalmente preparato, addetto a tempo pieno, tenendo presente che, in altri contesti istituzionali, a questi compiti presiede uno staff di più figure con mansioni diversificate.

Proponiamo qui di seguito una serie di operazioni che a nostro avviso dovrebbero essere avviate al più presto se non si vogliono vedere vanificati gli sforzi sinora compiuti.

  1. Provvedere al monitoraggio della situazione nazionale dopo l'attuazione del progetto biblioteche (personale addetto; dotazione documentaria e suo accrescimento annuo quantitativo e qualitativo; orario di apertura; volume prestiti e consultazioni; esistenza dei cataloghi informatici e no secondo gli standard ufficiali, ecc.), e conseguentemente al riconoscimento, alla valorizzazione e alla stabilizzazione delle situazioni di eccellenza esistenti, a partire almeno dal gruppo di scuole capofila per i progetti di rete B1 e, in particolare, B2, a cui è urgente, se possibile, riconoscere e dare stabilità al personale esistente, o altrimenti occorre assegnare personale adeguato.
  2. Riprendere l'idea, già presente nella C.M. 228/99, di potenziare e finanziare le biblioteche scolastiche eccellenti, attribuendo loro la funzione di centri pilota, in modo che, oltre all'attività all'interno del proprio istituto scolastico, possano svolgere un ruolo di "centro-servizi" per le scuole, mettendo a disposizione di altri istituti il loro patrimonio di risorse bibliografiche e documentarie e di personale (informazioni, consulenza, esperienza, attività di formazione, ecc.).
  3. Prevedere la possibilità di avvalersi, tramite la stipula di convenzioni, anche di centri- servizi bibliotecari esterni alla scuola, presenti nel territorio.
  4. Iniziare a formulare un progetto che istituisca la figura del bibliotecario negli organici del personale della scuola (si ricorda che, a tutt'oggi, questo non esiste, tranne che nei Conservatori e nelle Accademie) e ne fondi il reclutamento tramite pubblici concorsi, aperti a personale in possesso di specifici requisiti, che andranno definiti secondo gli standard internazionali, e di competenze adeguate alle mansioni da svolgere.
  5. Proseguire e dare stabilità alla riqualificazione professionale del personale bibliotecario scolastico già in servizio, mediante l'attuazione di altri corsi specifici, del tipo di quelli già in attuazione nelle Università di Padova, Viterbo, Bari per il corrente anno.
  6. Sviluppare anche moduli di formazione dei dirigenti scolastici e degli insegnanti, in merito al valore e all'utilizzazione didattica della biblioteca.

II.   Costituzione del comitato paritetico

Gli Art. 9 e 10 del Protocollo d'Intesa MPI/AIB recitano:

Per garantire la piena attuazione delle iniziative previste dal presente accordo, e stabilirne le modalità di attuazione, verrà nominato un comitato paritetico, coordinato da un dirigente del MPI, e composto da tre rappresentanti del MPI e tre dell'AIB.

Il comitato paritetico elabora annualmente un piano di attività comuni o unitarie, che sarà tempestivamente diffuso e comunicato a tutte le scuole ed alle sedi associative dell'AIB. Il comitato cura altresì la corretta applicazione del presente accordo, esamina i problemi connessi e ne prospetta le soluzioni, individua le modalità di diffusione delle informazìoni, promuove il monitoraggio delle azioni previste.

L'Associazione Italiana Biblioteche, ai fini di avviare la riflessione sui possibili sviluppi di cui ai punti precedenti, e per valorizzare al meglio la propria offerta di consulenza competente sulle specifiche tematiche in questione, ritiene importante la costituzione della Commissione prevista, all'interno della quale, si ricorda, ha già provveduto a nominare da alcuni mesi i propri membri; rimane quindi in attesa del completamento delle nomine e dell'avvio tempestivo di una prima riunione per la formulazione di un programma di lavoro.


Copyright AIB 2002-04 (rev. 2004-12-13) a cura di Elena Boretti
URL: http://www.aib.it/aib/commiss/cnbse/bollet01.htm

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