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AIB. Commissione nazionale biblioteche pubbliche

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La biblioteca ibrida, Stelline 2002
15 marzo 2002

Cooperare a distanza: un progetto della Commissione nazionale biblioteche pubbliche dell'AIB
di Elena Boretti

Il contributo che vi presento in qualità di Coordinatrice della Commissione nazionale biblioteche pubbliche dell'Associazione Italiana Biblioteche è l'esposizione di un'esperienza concreta di lavoro all'interno dell'attività di un organo istituzionale AIB, quale è una Commissione.
La Commissione biblioteche pubbliche ha scelto di darsi in questo triennio tre obbiettivi prioritari, sui quali è attualmente impegnata, che riguardano la messa a punto di indicatori per la misurazione dei sistemi bibliotecari, la biblioteca multiculturale, ed un terzo progetto, del quale vi parlerò oggi, volto a stimolare la riflessione sullo sviluppo di servizi di reference remoto nelle biblioteche pubbliche.
E' una mia ferma convinzione che i servizi della biblioteca pubblica possano trarre un'occasione di grande crescita dall'evoluzione tecnologica attualmente in corso. L'Italia non ha saputo finora cogliere appieno il valore della biblioteca pubblica come fattore evolutivo di tipo economico, sociale e culturale, ma la buona propensione degli italiani all'adozione domestica di certe tecnologie potrebbe offrire l'opportunità per riproporre servizi con modi e prospettive nuove.
Innanzitutto per i bibliotecari delle biblioteche pubbliche, polverizzati non si sa ancora oggi con certezza su quante migliaia di biblioteche, dipendenti non solo da molti degli 8.000 Comuni italiani, ma anche da chissà mai quanti Quartieri ed altre entità, l'opportunità di collaborare a distanza può costituire un'occasione di crescita da sfruttare al massimo. Le migliori competenze della professione bibliotecaria in Italia hanno potuto iniziare a comunicare e scambiarsi esperienze e risultati di lavoro con la nascita della lista di discussione AIB-CUR, nel 1992. Successivamente, nel 1995 è nato AIB-WEB, che sempre più si sta proponendo come punto di riferimento per la condivisione di materiali di lavoro e di aggiornamento. Uno sforzo per contribuire in questa direzione è anche la pagina Documenti per il lavoro, mantenuta dalla Commissione stessa su AIB-WEB.
Quando in questi ultimi anni le biblioteche pubbliche hanno iniziato a lavorare sul web, costruendo i loro primi siti, la loro prima esistenza virtuale, lo hanno fatto sulla base della convinzione che fosse necessario non solo acquisire la capacità di recuperare l'informazione presente sulla rete, per soddisfare le domande degli utenti, ma anche divenire capaci di produrre informazione, elaborare prodotti di contenuto originale. Alle pagine di presentazione della biblioteca e dei suoi servizi sono cominciati ad aggiungersi i primi tentativi di servizio a distanza: bibliografie a soggetto, elenchi di siti utili e utilizzabili con l'assistenza del bibliotecario, ma anche da parte dell'utente solo, o da casa. Uno dei primi interessanti esempi è stata la Guida pratica alle risorse web della Biblioteca Civica di Cologno Monzese, nata nel 1997 e capace di rendere un servizio utile non solo agli utenti locali e remoti, in presenza del bibliotecario o a distanza, appartenenti alla comunità di riferimento o ad altre aree, ma anche alle biblioteche e ai bibliotecari di altri luoghi e città. Eureka, del Sistema bibliotecario provinciale Vicentino, è apparso su web successivamente, e, con il controllo di un numero molto più ampio e più vario di siti, ha iniziato anch'esso a divenire un punto di riferimento per il servizio da parte di biblioteche pubbliche situate anche in altre regioni. La Regione Toscana, allo scopo di agevolare l'uso da parte dei bibliotecari delle informazioni residenti sulla rete e promuovere il servizio di reference, ha creato nel 2000 il Virtual reference desk per le biblioteche pubbliche, curato dalla Biblioteca comunale di Fiesole. Non sono moltissimi oggi i siti di biblioteche pubbliche che offrono servizi di questo tipo, tuttavia è facilmente verificabile che sono in aumento. Il fatto è positivo in sé, dal momento che dimostra vivacità; ma in una visione di economia delle forze della debole realtà italiana e nella prospettiva del perseguimento di un miglioramento complessivo dell'offerta di servizio, la mancanza di coordinamento degli sforzi per produrre una realizzazione che potrebbe essere in gran parte unica, con il contributo ed a favore di tutti, non è un fatto del tutto positivo. Si corre il rischio che biblioteche che possono contare su personale e tecnologie sufficienti ripetano il lavoro in parte già svolto da altre, con infinite varianti locali nella selezione delle risorse, ma senza sostanziali diversità di scopi. Le biblioteche che invece utilizzano raccolte di risorse digitali create da altre, ne traggono beneficio solo parziale per la diversità delle caratteristiche di utenza e di bisogni. In molte altre biblioteche il punto di partenza che viene proposto all'utente è il motore di ricerca, con tutte le conseguenze ben note per quanto riguarda il rumore e le perdite di tempo. E questo è il fatto peggiore, perché se la biblioteca ibrida è la realtà attuale, proporre ai nostri utenti di iniziare ricerche in rete senza avere predisposto altre risorse che l'utilizzo dei motori, è come indicare la strada della libreria all'utente che ci chiede libri.
Il potenziamento dell'offerta informativa di rete da parte delle biblioteche non comporta una crescita della spesa, perché è possibile adottare livelli alti di collaborazione. Dal punto di vista tecnologico la condivisione delle risorse può permettere a parità di spesa di garantirsi qualità e competenze migliori. Dal punto di vista del tempo di lavoro il calcolo può essere abbastanza simile a quello della catalogazione partecipata.
L'esperienza americana di reference collaborativo a distanza Virtual Reference Desk (vrd.org), al quale aderiscono numerosi servizi di reference digitale, sia generali che specializzati, tra cui la Internet Public Library, sta sperimentando l'applicazione di tecniche collaborative non solo per la costruzione delle raccolte, ma anche per l'erogazione delle risposte. I servizi partecipanti godono della possibilità di reindirizzare ad altri le domande alle quali non hanno possibilità di rispondere, sia perché esse vanno oltre la competenza del servizio, sia per sovraccarico di lavoro. Ogni servizio aderente decide il numero di domande che potrà accettare da vrd.org ed otterrà in cambio la garanzia che a vrd.org potrà reindirizzarne il doppio. Tutte le domande avranno risposta, ricorrendo all'aiuto di bibliotecari volontari, archivi di domande e risposte, FAQ. Si tratta di un'esperienza pilota, interessantissima sotto il profilo di quanto sia possibile realizzare a partire da una situazione complessiva di servizio molto più avanzata rispetto alla nostra attuale, e quindi utile a prefigurare possibili passi futuri.
E' chiaro però che, sebbene l'idea della Commissione sia quella di voler sostenere lo sviluppo del reference remoto anche in Italia, dobbiamo lavorare per costruire insieme una prospettiva a partire dall'esistente. Le esperienze americane di reference collaborativo come vrd.org, ma anche CDRS, Collaborative Digital Reference Service, direttamente sostenuta dalla Library of Congress, possono contare su un tessuto molto ampio di esperienze di reference digitale che prendeva le mosse già in anni passati con l'uso dello scambio di domande-risposte fra bibliotecario e utente in posta elettronica, uso diffuso che è stato anche oggetto di censimenti e di studi accurati. In tempi più recenti le biblioteche americane hanno sperimentato l'impiego delle più varie tecnologie applicate al reference digitale, come l'uso di chat, il video interattivo, fino a sviluppare software specifici che permettono la navigazione guidata a distanza durante la fase stessa di interazione via chat. Su queste premesse è facile costruire sperimentazioni di reference a distanza anche di tipo collaborativo.
Per non fare riferimento sempre solo alle biblioteche americane si può ricorrere all'esempio della Danimarca, paese ricco ma certamente anche piccolo, che ha avviato una serie di progetti molto avanzati e cooperativi.
La realtà italiana però non è questa, e tuttavia offre dei punti di forza. Innanzitutto, se in una situazione generale di debolezza strutturale, alcune biblioteche pubbliche hanno realizzato repertori di siti selezionati, proporre loro di confrontarsi, condividere i risultati, provare a collaborare insieme, può costituire un'opportunità di crescita e soprattutto la sperimentazione di una forma nuova di cooperare, oltre l'ambito di riferimento locale.
In breve, l'idea che si è andata precisando nella Commissione è stata quella di proporre ad alcuni colleghi di provare ad unire le forze, per cooperare a distanza e fare insieme su AIB-WEB quello che finora avevano fatto per la propria biblioteca.
AIB-WEB ospita dal 1997 DFP, Documentazione di fonte pubblica in rete, a cura del Gruppo di studio sulle pubblicazioni ufficiali. Questa esperienza è stata sicuramente maestra sotto vari punti di vista, perché ha permesso di prendere le misure rispetto a quanta mole di impegno sia necessaria non tanto per creare un repertorio ben strutturato, quanto per mantenerlo funzionante ed aggiornato. Anche DFP nel 2001 è diventata una collaborazione dell'AIB con la Biblioteca comunale di Fiesole e la Biblioteca Rostoni dell'Università di Castellanza.
Prima di poter essere proposto all'attenzione dei colleghi è stato necessario mettere a fuoco il tipo di relazioni che sarebbero andate ad instaurarsi fra il nuovo repertorio e quelli già esistenti. A questo proposito la Commissione si è subito orientata a definire il futuro repertorio come di interesse generale, con riferimenti a repertori locali e speciali e tendente a coordinarsi con essi.
Tra la primavera e l'estate dell'anno scorso sono avvenuti i primi contatti, quasi esclusivamente per posta elettronica, con alcuni colleghi curatori di repertori sul sito della loro biblioteca. Sono stati presi a riferimento per la discussione in particolare i noti repertori della Internet Public Library, Internet Library for Librarians, Librarian's Index to the Internet, The WWW Virtual Library, BUBL. Si è quindi colta l'occasione di Bibliocom in ottobre per convocare una riunione di lavoro che vedesse presenti i colleghi contattati e la redazione tecnica di AIB-WEB. La riunione, alla quale hanno partecipato oltre 20 persone, si è conclusa con l'unanime consenso per il progetto proposto e con alcune indicazioni di massima: si tratterà di un repertorio generale, curato principalmente dai bibliotecari delle biblioteche pubbliche e rivolto non esclusivamente ai bibliotecari, ma anche direttamente agli utenti. Lo strumento tecnico di gestione sarà un database, che per la sua gestione e manutenzione informatica potrà contare sulla collaborazione del CILEA, già partner dell'AIB per MAI, Metaopac Azalai Italiano. Al progetto potranno partecipare non solo i bibliotecari in forma di volontariato, ma anche le biblioteche.
Subito dopo Bibliocom è stato creato un gruppo di posta elettronica a cui sono stati iscritti i partecipanti alla riunione come possibili redattori, e sono iniziati i lavori per la messa a punto della politica redazionale e per l'individuazione del database.
La missione, è stata così definita:
"Fornire un servizio aggiornato di segnalazione e descrizione efficace di risorse utili per trovare risposte (attraverso dati fattuali o riferimenti diretti) alle domande che l'utente solitamente rivolge al bibliotecario di reference "front line" nella biblioteca pubblica".
La politica di inclusione si è data questi criteri:
"Il repertorio sarà di interesse generale e non specializzato, raccoglierà siti di interesse nazionale o sovranazionale e non locale, farà rinvii a repertori locali e speciali e tenderà a coordinarsi con essi. Si proporrà di essere utile sia agli utenti che ai bibliotecari.
Seguendo le definizioni dei livelli Conspectus, il repertorio prenderà a riferimento il livello 2-3.
Saranno privilegiate le risorse italiane in lingua italiana, rinviando preferibilmente ad analoghi repertori per la ricerca in altre lingue e paesi. Risorse in lingue straniere saranno prese in considerazione, se non vi siano equivalenti in lingua italiana.
Le risorse di ready reference saranno elencate a parte, con una presentazione in forma prontamente raggiungibile".
Sono stati anche stabiliti i criteri di valutazione e selezione delle risorse:
"Si preferiscono risorse con servizi quali indice / mappa del sito e motore interno di ricerca.
Si considera motivo di preferenza un alto grado di accessibilità;
Sono privilegiati siti gestiti da enti che sono anche i medesimi produttori delle informazioni originarie, piuttosto che siti che elaborano informazioni di seconda mano".
Fra la fine e l'inizio dell'anno sono stati ottenuti e formalizzati gli accordi fra AIB e CILEA e con AIB-WEB, ed è stato formato il gruppo di redazione, con la partecipazione di colleghi esperti, a titolo personale o anche a nome della biblioteca. Si tratta di biblioteche che gestiscono da tempo noti repertori di siti sulle loro pagine e alle quali la Commissione vuole rivolgere un caloroso ringraziamento per la fiducia accordata al progetto, anche perché ovviamente tutti siamo consapevoli che questo comporterà una ridefinizione delle aree di interesse, una revisione e un reciproco adeguamento dei contenuti, in sostanza uno sviluppo coordinato delle raccolte digitali.
Dal momento che si era deciso di adottare un programma che ci liberasse dall'onere della generazione di pagine html statiche, la redazione attuale sta iniziando in questi giorni a confrontarsi con le prime prove tecniche di gestione di una base dati in remoto, tramite accesso a password personale. Non c'è alcun dubbio che la redazione potrà e dovrà ampliarsi ad altri colleghi e biblioteche, anche perché la collaborazione più possibile ampia è la filosofia stessa su cui poggia il progetto. Tuttavia occorre affrontare la prima fase con prudenza, verificando ciò che accade e prendendo le misure per ovviare anche ai possibili imprevisti. Abbiamo infatti installato il programma, d'accordo con AIB-WEB, il CILEA e con l'aiuto della LIUC.
Avevamo deciso di adottare uno strumento dinamico per la gestione della base dati, che ci producesse automaticamente le pagine html, che rendesse disponibili in tempo reale gli aggiornamenti e che ci offrisse l'occasione di provare una tecnologia evoluta. Sono stati presi in esame MyLibrary della North Carolina State University e Roads, frutto di un progetto europeo e adottato dai noti portali Alex, Sosig e Omni. E' stato considerato anche VRDIncubator. Infine si è deciso per motivi tecnici, per la superiorità nel confronto e per varie altre ragioni, di adottare MyLibrary. Tra gli altri vantaggi infatti MyLibrary ha quello di essere già in opera alla Biblioteca Rostoni della LIUC, che lo ha apprezzato. Avendone effettuato la traduzione in italiano, la Biblioteca Rostoni l'ha messa a nostra disposizione. MyLibrary è stato installato dal CILEA sul server dell'AIB l'11 febbraio scorso. Nato nel 1997, è gratuito ed è tuttora in sviluppo a cura di Eric Lease Morgan, il suo creatore. E' in funzione presso numerose biblioteche nel mondo, e in genere il servizio porta il nome di MyLibrary@nomedell'ente. Noi abbiamo preferito dargli un nome che ci sembra più vicino agli utenti italiani e l'abbiamo chiamato SegnaWeb. Il programma nasce per gestire collezioni di risorse web, favorendo la massima selettività, riducendo l'eccesso di informazione e consentendo la personalizzazione da parte dell'utente stesso. La pagina principale propone il messaggio di benvenuto, modificabile con facilità dalla redazione, gli archivi e una selezione dei loro contenuti. Stiamo provando a organizzare gli archivi e adattarli ai nostri scopi, quindi abbiamo provato a sistemare la pagina con l'archivio dei bibliotecari che compongono la redazione, biblioteche e cataloghi con i link fondamentali, i link verso pagine AIB, la ricerca veloce, che comprenderà alcuni motori e la ricerca all'interno del sito, il quick reference e il repertorio vero e proprio. I nomi e i contenuti attuali degli archivi sono solo degli esercizi di prova, come lo sono anche tutti i settaggi attuali del programma e la stessa URL. Quando saremo pronti per uscire pubblicamente ovviamente annunceremo la URL definitiva attraverso tutti i canali possibili, sicuramente tutti quelli dell'AIB e del Cilea, e in AIB-CUR.
L'utente può registrarsi, se vuole, per poter entrare con la propria login e personalizzare il servizio nel modo che desidera. Può modificare le scelte in qualsiasi momento. Con questo metodo, non solo gli utenti, ma anche le biblioteche potranno organizzare, se lo vogliono, un bookmark a proprio servizio. Si possono aggiungere siti di interesse personale, che si ritrovano ad ogni successiva login e che saranno visibili solo entrando con la password personale, da qualsiasi computer e in qualsiasi luogo. La personalizzazione permette inoltre di scegliere le materie di proprio interesse selezionando dall'elenco predisposto dai bibliotecari e scegliendo i siti che si vogliono evidenziare sulla propria homepage. E' possibile decidere se voler ricevere annunci ed avvisi in posta elettronica da parte dei bibliotecari. Inoltre, ogni disciplina può essere collegata ad un bibliotecario gestore delle raccolte e ad un bibliotecario di reference: i loro indirizzi postali appaiono sulla pagina personalizzata per poter interagire in posta elettronica, mentre un messaggio da parte loro può contenere ogni giorno diverse comunicazioni all'utente interessato alla materia. L'utente può inoltre impostare la grafica e i colori preferiti, ma in qualsiasi momento, attraverso Le risorse di SegnaWeb, può vedere l'intero contenuto del sito.
MyLibrary ci è sembrato molto convincente anche dal punto di vista del lavoro del redattore. Si lavora sempre sotto browser, alla URL dell'amministrazione e con password personale. Quello che si presenta è il sito dell'amministratore, da dove si opera per effettuare tutte le operazioni, alcune delle quali possono anche creare danno, se chi le usa non sa bene quello che fa. L'inserimento dei siti richiede alcune semplicissime operazioni, che non comportano alcuna nozione tecnica, e, se si vuole mostrare subito la novità sulla pagina principale di SegnaWeb, l'aggiornamento è immediato. In questo periodo stiamo imparando ad orientarci nell'uso delle funzioni di amministrazione, con l'aiuto di Piero Cavaleri e Carlo Lucchesi della LIUC, che per nostra fortuna si sono offerti di aiutarci e ci stanno pazientemente assistendo.
Se riusciremo nei nostri intenti vorremmo che ne guadagnasse la visibilità dei servizi informativi delle biblioteche pubbliche italiane. Forse, crescendo, potremmo anche sperare di entrare a far parte di un network internazionale di reference digitale, come vrd.org.

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Repertori italiani:
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Sistema bibliotecario provinciale di Vicenza, Eureka http://biblioteca.goldnet.it/zweb/Eureka/Home.htm
Biblioteca civica di Cologno Monzese, Guida pratica alle risorse web http://www.biblioteca.colognomonzese.mi.it/servizi_di_informazione/index.htm
Biblioteche Civiche Torinesi, Selezione risorse Internet http://www.comune.torino.it/cultura/biblioteche/pagine/putili.html
Consorzio sistema bibliotecario Milano nord ovest, Web utile, http://www.csbno.net/Web_Utile.htm
Regione Toscana, Virtual reference desk per le biblioteche pubbliche, a cura della Biblioteca comunale di Fiesole http://www.cultura.regione.toscana.it/bibl/ref/index.htm

Esperienze esemplari:

Repertori:
Internet Public Library, http://ipl.org
Internet Library for Librarians, http://www.itcompany.com/inforetriever/
Librarian's Index to the Internet, http://lii.org
The WWW Virtual Library, http://www.vlib.org
BUBL, http://bubl.ac.uk/

Reference collaborativo:
Virtual reference desk http://vrd.org
Internet Public Library http://ipl.org
Collaborative Digital Reference Service http://www.loc.gov/rr/digiref/

Software:
MyLibrary http://my.lib.ncsu.edu/about/
VRD Incubator : Blythe Allison Bennett, Virtual reference desk incubator: a demo, 2000, http://www.vrd.org/conferences/VRD2000/proceedings/bennett-incubator.shtml si può vedere in funzione a: http://granite.syr.edu/vrd/mainPage.asp
ROADS http://www.ilrt.bris.ac.uk/roads/ realizzato nell'ambito del progetto Europeo DESIRE http://www.desire.org/ applicato ai portali Alex Catalogue of Electronic Texts http://www.infomotions.com/alex/, SOSIG Social Science Information Gateway http://www.sosig.ac.uk/ , al servizio biomedico OMNI http://omni.ac.uk/

MyLibrary nelle biblioteche:
MyLibrary@Cornell, Cornell University, http://mylibrary.cornell.edu
MyLibrary@UT, Southwestern medical center Library, University of Texas, http://www2.utsouthwestern.edu/cfdocs/library/mylibrary/myliblogin.cfm
MyLibrary , Kennedy Library , California Polytechnic State University, http://www.lib.calpoly.edu/mylib/cgi-bin/index.cgi
MyLibrary, Virginia Commonwealth University, http://www.library.vcu.edu/mylibrary/
MyLibrary, University of Toronto Libraries, http://www.library.utoronto.ca/mylibrary/
MyLibrary@CDL, California Digital Library, http://mylibrary.cdlib.org/
MyLibrary@LANL, Los Alamos national laboratory, http://lib-www.lanl.gov/lww/mylibweb.htm
MyLibrary at Lund University, http://mylibrary.lub.lu.se/
MyLibrary@LIUC, http://mylibrary.liuc.it/mylibrary/index.pl
My Gateway, University of Washington libraries, https://www.lib.washington.edu/resource/help/MyGateway.html
MyLibrary, Roger Williams University Library, http://alpha.rwu.edu/library/mylib3.html
Spencer S. Eccles Health Sciences Library, University of Utah, http://medstat.med.utah.edu/personalize/welcome.html
MyLibrary@NCState, North Carolina State University, http://my.lib.ncsu.edu/

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La redazione di SegnaWeb:
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Carlo Paravano, carlo.paravano@tin.it

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Alessandro Rossetto, alessandro.rossetto@comune.torino.it
Paolo Tolu, paolo.tolu@comune.torino.it
Luca Vittonetto, luca.vittonetto@comune.torino.it
Maura Vitali, maurizia.vitali@comune.torino.it

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Sistema bibliotecario Milano nord ovest
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Si ringraziano Piero Cavaleri e Carlo Lucchesi del LIUC per avere messo a disposizione la loro esperienza e per l'assistenza fornita.

Si ringrazia Luciana Battagin per il logo.

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Attualmente il progetto è in fase di avvio e di verifica operativa.


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