AIB. Commissione nazionale biblioteche pubbliche | |
Il sistema bibliotecario della Provincia di Reggio Emilia è costituito da 41 biblioteche.
Di queste: quattro sono biblioteche del comune capoluogo, due universitarie e una di ente privato.
Gli abitanti sono 430.000 circa, i Comuni sono 45 e sono sostanzialmente Comuni medio-piccoli: di questi, 12, sono dislocati in montagna, area povera di risorse e servizi.
Solo due comuni superano i 20.000 abitanti oltre naturalmente al comune capoluogo che conta 140.000 presenze.
Il sistema, se analizziamo gli indicatori di misurazione dei servizi, è in discreta salute: tutti i parametri sono superiori alla media nazionale.
Gli indicatori del prestito e della circolazione dei documenti si avvicinano agli standard di qualità delle linee guida per la misurazione delle biblioteche pubbliche dell'A.I.B..
Il centro servizi della Provincia nasce nel 1987.
Dopo una fase di forte crescita delle biblioteche, grazie ai contributi che Provincia e Regione erogano ai Comuni (dal 1987 al 1991), la Provincia avvia, in stretta collaborazione con la Commissione Tecnica dei bibliotecari, il percorso di realizzazione di servizi centralizzati.
Molti di questi servizi, come risulta dalla ricerca presentata a Vicenza nel corso del primo incontro di "Palla al centro", sono comuni a diversi sistemi, altri sono specifici della nostra realtà.
Tra i servizi più diffusi:
il Centro provinciale di catalogazione. Nato nel 1992, oggi cataloga 13.300 documenti per 32 biblioteche e costa, per l'anno 2000, 94 milioni.
Il Catalogo Unico (dal 1994) è costituito dalla somma dei cataloghi delle biblioteche aderenti al sistema.
Il Prestito interbibliotecario (dal 1995) ha consentito oltre 13.000 prestiti tra le biblioteche nel 1999. Il dato dei primi mesi 2000 indica un ulteriore incremento nell'ordine del 50%.
Il servizio, in appalto, costa, per l'anno 2000, 50 milioni.
Il costo di un prestito intebibliotecario è di circa 4.000 lire.
Tra i servizi che consideriamo specifici della nostra provincia:
L'assistenza informatica a partire dal 1999. Con la centralizzazione del servizio i Comuni risparmiano circa 18 milioni l'anno. Sono serviti 33 comuni con un costo annuo di 43 milioni.
Il Cercalibri servizio telefonico pubblico di ricerca bibliografica, in funzione dal 1995, ha effettuato, negli ultimi tre anni, oltre 20.000 ricerche bibliografiche.
Nel solo 1999 si sono realizzate 7900 ricerche.
Il costo del servizio è di £ 47.000.000.
Il costo medio di una ricerca è di £ 6.000
Le sale telematiche: è un progetto fortemente voluto dalla Provincia che ha consentito la creazione di spazi multimediali nelle maggiori biblioteche del territorio.
Tali servizi hanno garantito l'accesso e l'alfabetizzazione di molti cittadini all'uso delle nuove tecnologie (Internet e cd-rom).
Entro il 2000 si prevede l'acquisizione e la formazione dei bibliotecari all'uso di banche dati elettroniche.
L'obiettivo è il coordinamento negli acquisti di un numero rilevante di banche dati e il loro utilizzo su scala provinciale.
Una sorta di biblioteca unica, distribuita fisicamente sul territorio, in grado di offrire competenze specialistiche su molti settori.
Costo del progetto relativamente all'acquisto delle banche dati: 50.000.000 di cui 50% a carico della Provincia.
Questi sono i servizi che offriamo. Molti problemi però rimangono per quanto riguarda:
il personale (tutto a contratto)
le risorse finanziarie (esaurite per garantire i servizi sopra descritti) con l'impossibilità, quindi, di sostenere la crescita di alcuni di questi servizi e di progettarne nuovi;
il calo di attenzione, rispetto agli anni '80-'90, che si registra in generale nel settore delle biblioteche (almeno nella nostra realtà). Il rallentamento nella crescita degli investimenti e l'approvazione stessa della nuova legge regionale, senza quel forte coinvolgimento delle diverse istanze che operano sulle biblioteche (come invece era avvenuto per la precedente legge), sono segnali preoccupanti.
Riguardo al personale così come al bilancio in generale la nostra capacità contrattuale nei confronti degli amministratori è piuttosto bassa (per non dire inesistente), in particolare se consideriamo questo calo di attenzione che, a mio parere, si registra sulle biblioteche; mentre sulla razionalizzazione della spesa possiamo e dobbiamo operare rapidamente.
Per arrivare a questa razionalizzazione della spesa e, sulla base delle economie realizzate, proporre nuovi servizi, per ora stiamo lavorando a due progetti:
il primo è relativo alla costituzione di un centro di catalogazione unico con la biblioteca "Panizzi" del comune capoluogo: oggi, infatti, per diversi motivi (in particolare informatici) esistono due centri di catalogazione (che dialogano ma non sono integrati) quello provinciale e quello della biblioteca del comune capoluogo.
Questo progetto dovrebbe, dal 2001, vedere la nascita di un unico centro che produrrebbe la catalogazione per tutte le biblioteche del capoluogo e della provincia.
Il secondo prevede che, attraverso le economie che ci saranno consentite dalla catalogazione con questa nuova modalità, sia raddoppiato l'orario di apertura del servizio di ricerche bibliografiche e strettamente correlato a questo servizio, sia istituito un ufficio per l'attivazione centralizzata dei prestiti interbibliotecari nazionali e internazionali e del document delivery.
Dopo avervi presentato i nostri servizi e alla luce degli ultimi progetti di cui vi ho accennato vorrei fare alcune considerazioni generali.
La questione decisiva sia per quanto riguarda lo sviluppo dei servizi di biblioteca, sia per quanto riguarda la crescita dei centri servizi è quello delle risorse.
Le risorse sono l'elemento fondamentale per garantire servizi funzionali e moderni.
Può essere una banalità sottolineare questo aspetto ma spesso si considera questo dato solo come elemento intangibile su cui non è possibile intervenire: ed, in effetti, è così se lo consideriamo come valore assoluto, come soldi e personale che l'Ente mette a bilancio e in pianta organica.
Se le risorse come "valore assoluto" sono un problema di forza contrattuale che ognuno di noi può avere, più o meno, verso la propria amministrazione, le risorse intese come personale e soldi da utilizzare al meglio sono un tema di questa nostra riflessione collettiva.
Possiamo produrre di più con le medesime risorse? Sicuramente si se consideriamo il fatto che tutti offriamo su scale territoriali ridotte i medesimi servizi.
Servizi che quasi mai si sommano ma sempre si sovrappongono.
Quanti centri di catalogazione esistono in Italia? Quante volte vengono indicizzati e soggettati gli stessi libri? Come garantire, a integrazione di S.B.N., servizi di catalogazione funzionali alle biblioteche pubbliche piccole e medie? Quanto costa tutto questo? Quanti soldi potremmo avere a disposizione per fare tutte quelle attività che oggi non facciamo per mancanza di risorse?
I servizi di reference.
In Provincia di Reggio Emilia abbiamo un servizio di ricerche bibliografiche telefonico e on-line che opera su tutti i cataloghi e su tutte le discipline, chi è disponibile a coordinare l'attività di reference per garantire una differenziazione di questi servizi e una copertura dei fabbisogni informativi a livelli più alti di quelli provinciali: potremmo specializzare questi servizi suddividendoci le aree di ricerca e trovare collegamenti con il mondo universitario.
Il prestito interbibliotecario: è possibile che ogni piccola biblioteca debba conoscere le procedure per l'attivazione dei prestiti nazionali o internazionali e materialmente debba disbrigare tutto l'iter per accedere al prestito? Quanto costerebbe e soprattutto quanto farebbe risparmiare in termini di tempo a tutte le biblioteche un centro unico che attivasse per conto loro i prestiti nazionali e internazionali.
Gli esempi potrebbero continuare ma forse non è la mancanza di consapevolezza che ci impedisce di operare in questa direzione.
Tecnicamente oggi esistono tutte le condizioni (contrariamente a qualche anno fa) per rendere possibile centri servizi su dimensioni territoriali più vaste rispetto a quelle attuali.
Gli ostacoli sono spesso di natura sostanzialmente burocratica e "politica": come mettere insieme enti tradizionalmente lontani (sia istituzionalmente sia fisicamente)? Con quali forme giuridiche? Chi e come dovrebbero gestire questi centri servizi? Come convincere gli amministratori sull'opportunità di queste scelte?
Problemi non di poco conto ma che potrebbero essere affrontati se siamo convinti che questa è l'unica strada possibile, oggi, per andare avanti.
Una piccolissima esperienza di coordinamento ma anche di integrazione vera e propria è stata avviata dalle Provincie di Bologna, Ferrara, Parma e Reggio Emilia che da diversi mesi hanno iniziato un confronto sulle metodologie di rilevazione dei dati e sulle modalità di valutazione delle biblioteche.
Questo lavoro ha consentito, da un lato, la predisposizione di un unico modello di rilevazione dei dati (conforme alle direttive A.I.B.) e la predisposizione di tabelle comparative sulle quattro realtà provinciali e, dall'altro, la possibilità di elevare il livello di riflessione su questi temi utilizzando al meglio le consulenze esterne.
Si sta predisponendo inoltre un progetto sulla formazione a distanza che vedrebbe coinvolte tutte le biblioteche delle quattro province: attività che per i costi e per bacino di utenti non potrebbe essere attivata su un territorio più ridotto e a carico di un solo ente.
In sintesi: prodotti/servizi più significativi a fronte di una razionalizzazione della spesa.
Piccoli passi in direzione di servizi sempre più avanzati, possibili solo, in questo caso, attraverso la cooperazione di più province.
Segnali che, assieme a molti altri, indicano che sono più che maturi i tempi per realizzare tavoli di lavoro che verifichino, in modo operativo, tempi, modalità e costi per la creazione di servizi centralizzati a valenza sovrasistemica.
Per ogni singolo servizio sarà opportuno valutare la scala territoriale ottimale per la sua erogazione, i tempi e le modalità con cui potranno avvenire le adesioni dei soggetti partner.
La mia proposta è pertanto quella che, coloro che valutano matura e opportuna, per la propria realtà, questa ipotesi, si mettano attorno ad un tavolo e inizino concretamente a valutare i percorsi di integrazione.
Questa ipotesi, seppure su scala diversa, è la stessa su cui stiamo già lavorando a livello provinciale e regionale, e che ha prodotto ma soprattutto dovrà produrre nei prossimi anni servizi più efficienti a parità di spesa.
Copyright AIB 2000-10-31, a cura di Elena Boretti
URL: http://www.aib.it/aib/commiss/cnbp/c2branch.htm