Gruppo di studio sulle biblioteche digitali |
Posta elettronica: <messina@marciana.venezia.sbn.it> |
In seguito all'invito rivolto da Maurizio Messina e dal Gruppo di Studio AIB sulle Biblioteche digitali si sono riuniti alla Badia Fiesolana, l'11 giugno 2007, presso la sede dell'Istituto Universitario Europeo Nicola Benvenuti, Giovanni Bergamin, Bonaria Biancu, Angela Di Iorio, Tommaso Giordano, Maurizio Messina, Valdo Pasqui, Riccardo Ridi, Alberto Salarelli, Maria Carla Sotgiu, Anna Maria Tammaro, Maurizio Tarantino.
Nell'invito si leggeva: "Dopo un anno e mezzo dalla pubblicazione [del "Manifesto per le biblioteche digitali"] vorremmo invitare tutti coloro che ne hanno parlato, scritto, che lo hanno apprezzato o criticato ad una riflessione comune e ad un confronto sulle sue tesi, per verificarne la "tenuta", i pregi e i difetti, e magari i possibili sviluppi ... Abbiamo in mente un incontro ristretto e del tutto informale, senza pubblico, vorremmo riunirci intorno ad un tavolo e discutere liberamente".
Dopo le prime risposte positive venivano fissati alcuni punti di natura organizzativa e di metodo sullo svolgimento dell'incontro (evitare il brainstorming puro, cominciare lanciando un tema di discussione, suscitato o connesso col Manifesto, presentandolo in non più di due minuti nel primo giro di tavolo, poi ordinare logicamente i temi e avviare la discussione).
La natura informale dell'incontro, durato 6 ore, non ha impedito che venissero maggiormente messi a fuoco alcuni nodi argomentativi, tutti però ruotanti attorno al primo articolo del manifesto e in particolare al concetto di "conversazione", che ha dato luogo alla più robusta discussione.
Una tesi emersa con più nettezza è quella che ha opposto al concetto di "conversazione", responsabile di un indesiderato "cambio di paradigma", il concetto di "selezione / raccolta" (con il conseguente corollario dell'affidabilità), appoggiandosi sulla valenza etimologica del suffisso "teca" e sulla sostanziale identità tra biblioteca digitale e biblioteca tout court (principio 4 del "Manifesto"). Secondo questa tesi la conversazione, espunta dal centro ontologico della biblioteca digitale, riemerge con un ruolo più marginale come "una delle cose selezionate/raccolte".
La tesi che accoglie invece il principio della pluralità delle biblioteche digitali e della conversazione si è articolata attraverso la sottolineatura del tema della mediazione e del principio del "mandato pubblico", sfumandosi in analisi dei concetti di cooperazione e di sistema, dei contesti organizzativi e istituzionali che rendono possibili le conversazioni, quelli italiani (SBN, BDI, IC) e quelli internazionali (Google, i social network e le reti partecipative, ecc.), o sul ruolo nuovo dell'utenza, sul suo modo di organizzarsi e di accedere ai servizi di informazione.
L'incontro si è concluso con la decisione di ripetere l'incontro, a Napoli presso la sede di Codex, per provare a coinvolgere nella riflessione un pubblico più vasto.
Dal mese di agosto si è avviato un fitto scambio di mail (circa 200) sulla lista appositamente creata <manifesto@teleporto.org> tra tutti i partecipanti e gli invitati all'incontro di Fiesole; ad arricchire il dibattito sono stati fatti circolare sulla lista, da Anna Maria Tammaro, il sondaggio con domande e opinioni espresse da alcuni esperti nell'ambito dello studio Delphi del progetto della Fondazione Rinascimento Digitale, e da Riccardo Ridi, la versione 1.0 del "Manifesto per la biblioteca ipertestuale". Attraverso il dibattito si è venuto costruendo l'elenco dei relatori e si sono precisati la data di svolgimento (14 dicembre) e titolo del convegno (Che cosa sono le biblioteche digitali? Meditando sul Manifesto), il copatrocinio del Gruppo di studio AIB sulle biblioteche digitali e il programma dei lavori.