Gruppo di studio sulle biblioteche digitali |
Posta elettronica: <messina@marciana.venezia.sbn.it> |
Benvenuti alla presentazione di Un manifesto per le biblioteche
digitali.
Il Manifesto è stato presentato al convegno dal
titolo "Il linguaggio delle biblioteche digitali 2"
<http://www.racine.ra.it/bibliotechedigitali/>
tenutosi a Ravenna il 10 e 11 Febbraio 2006 con il patrocinio della
Provincia di Ravenna, della Rete Bibliotecaria di Romagna,
dell'Associazione Italiana biblioteche e dell'Università
di Bologna.
Il gruppo di studio sulle biblioteche digitali dell'Associazione italiana biblioteche ha pubblicato nel dicembre 2005 "Un manifesto per le biblioteche digitali"
Il gruppo di studio sulle biblioteche digitali è composto da:
Il manifesto consiste in trenta tesi, articolate in un continuum
comunicativo strutturale suddiviso secondo principi, modelli e funzioni.
Tale suddivisione è il risultato di un'elaborazione
intellettuale, che intendeva stimolare ad una riflessione sui principi,
sui modelli e sulle funzioni che dovrebbero connotare i numerosi
progetti ed iniziative incentrati sulle biblioteche digitali (slide
nº 3-4).
Il documento, per la sua natura digitale e per i suoi contenuti,
intende essere aperto, quindi predisposto ad aggiornamenti ed
arricchimenti.
Questo documento, (commento alla presentazione grafica,
scaricabile insieme al documento) intende essere una sintesi della
presentazione che si è tenuta nel convegno di Ravenna il
10 e 11 Febbraio 2006 e consiste nei commenti ad ogni singola tesi del
Manifesto e ne esplicita le parole chiave che sintetizzano le
problematiche che si sviluppano intorno alle biblioteche digitali e si
conclude con alcune riflessioni.
La prima parte del documento riguarda i principi ed è costituita da 15 tesi. Le parole chiave che si raccolgono in modo incrementale, durante la presentazione del documento, sono visibili sulla sinistra, e quelle legate alle singole tesi, sono evidenziate in giallo.
La 1a tesi, afferma la natura comunicativa delle biblioteche
digitali (BD).
Il principio espresso è quello legato alle conversazioni
che le BD devono intraprendere al fine di scambiarsi contenuti ed
oggetti digitali a supporto dei servizi messi a disposizione sia delle
altre BD, sia di altre realtà.
Il concetto di BD non si limita ad indicare il supporto delle
sue risorse informative, bensì alla
possibilità che tali risorse possano essere diffuse e
scambiate tra le applicazioni informatiche delle altre
entità che partecipano alla conversazione.
Ma come si crea questa conversazione?
La conversazione tra biblioteche si realizza attraverso la
costruzione di una struttura comunicativa sulla base dell'adozione di un
linguaggio comune, e non su una narrazione sistematica.
Le conversazioni tra le BD si realizzano attraverso uno sforzo
comunicativo comune.
Tutto questo a vantaggio delle comunità stesse
che sono anche coinvolte nella sua realizzazione, possono contribuire
alla creazione di un linguaggio comune e beneficiano degli effetti, in
qualità di pubblico, insieme a pubblici di altra
tipologia.
È importante tenere ben presente, che le
comunità interessate dalle BD sono sia quelle locali da
sempre riferimento delle biblioteche tout court, che quelle globali,
ovvero, quelle comunità che sono delocalizzate e che si
rivolgono alle BD tramite la rete e/o che si raccolgono intorno ad
interessi comuni.
La 2a tesi è incentrata sui servizi, una parola chiave molto ricorrente nel documento, che ne mette in evidenza la sua importanza e criticità. I servizi della biblioteca tout court, possono essere potenziati dalle tecnologie che supportano la BD, ma si presuppone che creando una struttura comunicativa, altri servizi innovativi potrebbero essere costruiti di cui, allo stato attuale, non abbiamo forse percezione. Attualmente la maggiore barriera all'attivazione di tali servizi è rappresentata dalla difficoltà tecnologica di far colloquiare i sistemi di BD. In realtà, tale barriera, nasconde le difficoltà di cooperazione tra le istituzioni bibliotecarie, e una mancanza di armonizzazione ed omogeneità nell'adottare standard di metadati, metodologie e tecnologie.
Le BD non solo raccolgono e conservano le tessere multisfaccettate dei saperi umani, ma cercano di ricomporle in diversi mosaici, secondo le preferenze degli utenti, favorendone così la diffusione.
Le BD sono biblioteche con canali di comunicazione potenziati dalla rete globale, grazie ai quali si possono attivare servizi amplificati e ad hoc per le diverse comunità di riferimento.
Le comunità sono di natura disciplinare
diversificata, e le conoscenze ed i saperi multidisciplinari di cui sono
espressione, possono contribuire al miglioramento di metodologie e
tecnologie.
Ad ulteriore conferma di ciò, è
importante ricordare che le nuove tecnologie hanno già
dimostrato come la cooperazione tra scienza, tecnologia e cultura,
può contribuire, sensibilmente, alla costruzione di
strumenti che velocizzano e migliorano il lavoro dell'uomo e li rendono
usabili ed accessibili ad un vasto pubblico.
Le BD contribuiscono e sostengono l'integrazione
interdisciplinare quella che, gli anglosassoni definiscono come cross-
fertilization, e beneficiano, di conseguenza, dei frutti.
Le BD hanno cura e conservano i documenti digitali, rendendo possibile la loro diffusione nel tempo e nello spazio.
Per le BD è fondamentale garantire il diritto di accesso agli utenti, il diritto alla privacy e la protezione della proprietà intellettuale. La cooperazione tra le istituzioni deve mirare ad adottare meccanismi tecnologici e legislativi comuni, al fine di garantire questi diritti, ma senza limitare la libera circolazione dei contenuti.
Le BD imparano il linguaggio degli utenti e lo fanno proprio cercando di comprendere più a fondo i loro problemi.
In modo evidente, il modello cooperativo reticolare mal si adatta al centralismo, le conversazioni si svolgono secondo un flusso comunicativo di tipo bidirezionale che si modifica in base alle esigenze dei partecipanti: tutti partecipano alla creazione di metodi e modelli da adottare che garantiscano l'interoperabilità.
Tutti gli utenti di Internet sono potenziali utenti delle BD.
L'accesso alle risorse digitali delle BD deve essere essere migliorato e migliorate devono essere le modalità di reperimento e di diffusione delle stesse.
Vogliono pubblicizzarsi, inserirsi come mediatori nella conversazione che gli utenti hanno con la rete, nella ricerca di informazioni e nella costruzione della conoscenza.
Non potrebbe essere diversamente, le BD devono cercare di stare al passo dell'evoluzione tecnologica, per non cadere in disuso.
In qualità di strumenti di utilità sociale, devono essere sostenute finanziariamente da diverse forze economiche, politiche e sociali, secondo criteri che rispondono a principi di trasparenza.
Questa tesi esprime la volontà di adottare un comportamento più pragmatico, orientato all'obiettivo di realizzare rapide implementazioni, per cercare di tenere il passo evo lutivo delle tecnologie.
La prima parte del documento ha investito la maggior parte degli argomenti sulle BD ed il numero di parole chiave raccolte, costituiscono di già la concentrazione della maggior parte degli argomenti critici e ne mettono in evidenza la complessità (slide nº 21).
La seconda parte del documento riguarda i Modelli metodologici, architetturali e tecnologici secondo i quali le BD dovrebbero essere realizzate (slide nº 22).
Modelli architetturali pronti a gestire elementi innovativi del
sistema e le evoluzioni dei sistemi con cui hanno stabilito una
conversazione.
Le BD possono diventare un anello di congiunzione tra le
istituzioni amministrative, istituzioni dell'istruzione e della ricerca
e le aziende.
Per esempio, potrebbero attivare servizi di consulenza per la
strutturazione e l'organizzazione di contenuti per e- learning,
egovernment, e-science etc., garantendone la conservazione, e di
conseguenza, la fruibilità nel lungo periodo.
Questo ruolo potrebbe diventare un riferimento costante, per
quelle aziende che ritengono la formazione uno degli elementi
strutturali aziendali, e si stabilirebbero nuove forme di collaborazione
che avrebbero una ricaduta positiva, in termini di crescita
professionale, sia per il personale bibliotecario, che per quello
aziendale.
In aggiunta, bisogna tener presente che, adottando modelli adeguati di
e- learning, i costi della formazione professionale sarebbero
più contenuti, andando a stimolare anche quelle aziende
meno propense ad investire nella formazione.
Contenuti e servizi per comunità generiche e
comunità specializzate interessate a contenuti specifici.
Le risorse digitali di una BD sono oggetti intangibili, che si
mantengono in collegamento col mondo reale e con la sfera sensibile
degli esseri umani, grazie ai metadati associati. Sono i metadati il
punto chiave per l'attivazione di servizi specifici che permettano e
potenzino la possibilità di fruizione degli oggetti
digitali.
I metadati devono essere codificati secondo standard che garantiscano
l'interoperabilità tra i sistemi per lo scambio di
contenuti.
Molti sono gli standard di metadati che sono in fase di sviluppo
e questo ci fa intendere la mancanza di accordo su uno standard che sia
adatto a tutte le esigenze che emergono di volta in volta nella
creazione di una BD.
La diversità tra una biblioteca tout court e una BD consiste anche nel gestire oggetti digitali che possono presentarsi in forme diverse, basti pensare alla differenza tra un documento cartaceo ed un software, probabilmente è da prendere in considerazione che sarà necessario conservare non solo dati e documenti bensì anche lo strumento digitale di lettura dell'oggetto digitale. Quindi il termine eterogeneità raccoglie interpretazioni sia trasperenti che nebolose: chiaramente, indica la "pluralità" di contenuti e servizi, ma non si può trascurare la difficoltà oggettiva di rendere interoperabili diversità strutturali, tecnologiche e metodologiche delle risorse digitali. Senza una volontà, forte, di superare tali difficoltà, le BD saranno sempre una multitudine di BD che, non riescono a conversare, dal momento che usano linguaggi diversi.
L'accesso ai contenuti ed ai servizi è omogeneo, per quanto sarà possibile le BD dovranno sforzarsi di dare una certa omoge neità di accesso a contenuti e servizi che, come sottolineato nella precedente tesi sono eterogenei. L'omogeneità è fondamentale per garantire una maggiore usabilità ed accessibilità al maggior numero di utenti, nella fruizione delle risorse.
Necessariamente l'architettura delle BD, per quanto articolata,
deve essere basata su standard.
A progetti diversi corrispondo standard diversi, quindi possiamo
parlare effettivamente di standard?
Come è già stato sottolineato, in diversi
punti, senza standard, difficilmente si troverà un
linguaggio comune.(cfr. 1a tesi).
Oltre all'adozione del modello definito dalla Open Archives Initiative (OAI), come è ben spiegato nel testo di questa tesi, l'interazione è intesa, anche in questo caso, come cooperazione tra, coloro che hanno la proprietà dei contenuti, e coloro che ne permettono la fruizione, secondo nuovi modelli cooperativi, sia sul piano organizzativo-procedurale, che sul piano legislativo.
In qualità di depositi della conoscenza, devono essere ben classificati e catalogati evitando la duplicazione delle collezioni, adottando naturalmente modelli comuni che permettano ai sistemi di riconoscere le collezioni e le loro ubicazioni.
L'autonomia a cui ci si riferisce richiama ad un senso di responsabilità dei gestori/detentori di contenuti, per l'ottimizzazione delle politiche di fruizione. Se le BD instaurano una forma di colloquio con il "cyberutente", raccogliendo informazioni su i suoi interessi e le sue esigenze informative, i sistemi di interfaccia e di reperimento delle risorse, potrebbero modellare l'accesso sulla base della tipologia di utente, migliorando i servizi delle BD.
Conclusa la seconda parte c'è da notare che alle parole chiave già individuate nel prima parte, è stata aggiunta solo la parola "integrazione ". Modelli metodologici e tecnologici devono cercare di integrarsi, a conferma del fatto che quella conversazione, auspicata nella 1a tesi, deve essere tenuta in conto nei diversi livelli strutturali e costitutivi delle BD (slide nº 31).
Le terza parte del documento riguarda le funzioni delle BD (slide nº 32).
Questa tesi e strettamente legata a quella precedente della sezione sui modelli. Attraverso strumenti metodi e modelli, le BD supportano e guidano gli utenti in ogni percorso informativo (portali).
Le BD collaborano con le altre istituzioni dell'istruzione e della ricerca svolgendo nuove funzioni legate alla natura digitale degli oggetti che raccolgono (anello di congiunzione citato nella tesi 16a).
Sono numerosi i problemi sulla conservazione : dall'adozione del tipo di piattaforme fisiche, più idonee a garantire la continuità di accesso agli oggetti digitali, a tutti gli altri problemi legati alla conservazione che non possono essere discussi in questa sede. Basti ricordare che, sarà sempre la cooperazione tra BD che garantirà soluzioni comuni per problemi diversi, come quelli riscontrati nell'ambito della conservazione.
Avendo come focus gli utenti è auspicabile avere un portale che orienti ed accompagni l'utente attraverso le "variazioni" di BD.
L'adozione sia di standard che di software di tipo open è la naturale conseguenza della cooperazione tra le istituzioni ed è di fondamentale importanza per l'interoperabilità tecnologica, che permetta la realizzazione di conversazioni tra BD. Il valore aggiunto di tali decisioni è il raggiungimento di un'ecologia dell'informazione e degli strumenti di implementazione, da cui consegue un'economicità di gestione.
Strettamente legata alla precedente tesi è la condivisione degli strumenti e dei servizi gestionali che possono avvalersi di diversi contributi migliorativi, correttivi ed evolutivi a costi contenuti.
Google ha lanciato l'iniziativa della World Digital Library che ha messo in luce la vulnerabilità delle istituzioni pubbliche dal punto di vista economico: con un ampio supporto economico si hanno maggiori possibilità di mettere in linea materiali digitali e in tempi relativamente brevi. Le BD non devono chiudersi o temere la concorrenza di Google, le BD sono in possesso di materiali che Google non ha. Possono mettere a disposizione servizi qualificati e le competenze, che sono da sempre patrimonio culturale e scientifico delle comunità dei bibliotecari, che supportano e garantiscono un'informazione di qualità per le comunità di riferimento. Ciò nonostante devono dare maggiore diffusione e promozione ai propri contenuti e servizi e per farsi conoscere, devono collaborare integrandosi funzionalmente, con i motori di ricerca.
Nella disamina del documento e nella raccolta delle parole chiave
dalle diverse tesi si è messo in evidenza il fatto che,
le prime posizioni sono occupate dalle parole più
critiche nel dibattito sulle BD (slide nº 41).
Nel manifesto, infatti emergono come parole con alta incidenza :
Servizi, Accesso e Contenuti, come Risorse digitali, sono le
priorità assolute per rispondere alle esigenze degli
Utenti.
A seguire nella classifica vi sono le fondamenta su cui si
costruisce ciò che è visibile ed
indispensabile agli Utenti, quindi si intuisce e si può
concludere che gli Standard e la loro Integrazione sono fondamentali per
rispondere alle esigenze delle varie Comunità e la
Cooperazione tra BD è indispensabile alla Diffusione di
informazioni, documenti e conoscenza.
Le BD sono biblioteche(tesi 4a), e ciò che viene affermato nel manifesto rispetta e rispecchia pienamente quanto promulgato nel codice deontologico dei bibliotecari (slide nº 42) nei:
Doveri verso l'utente [laddove] Il bibliotecario garantisce
all'utente l'accesso alle informazioni pubblicamente disponibili e ai
documenti senza alcuna restrizione (...).
L'informazione fornita dal bibliotecario è
completa, obiettiva e imparziale(...) [e mantenendo] (...) l'efficienza
e l'autonomia del servizio bibliotecario in quanto strumento di
democrazia.
Nei Doveri verso la professione il bibliotecario [deve avere]
consapevolezza della sua utilità sociale.
Ed infine nei Doveri verso i documenti e le informazioni
[è importante tener presente] valorizzazione e tutela dei
documenti e delle informazioni. (..) Garantire la trasmissione della
conoscenza mediante la razionale organizzazione dei documenti e
consapevole del contesto globale in cui opera, si impegna a promuovere
singolarmente e in forma cooperativa l'integrazione dei diversi sistemi
informativi e la rimozione degli ostacoli organizzativi e geografici che
limitano la circolazione delle informazioni e dei documenti.
La tecnologia digitale permette di rispettare pienamente il codice: stabilire un colloquio con le diverse comunità di utenti, trovando un linguaggio comune attraverso la cooperazione ed integrando così i diversi sistemi informativi.
È importante anche ricordare quanto emerso dallo
studio del 2005 dell'Online Computer Library Center riguardo la
percezione che gli utenti hanno delle biblioteche (slide nº
43).
Nel costruire una BD bisogna tener ben presente quali sono le
aspettative degli utenti e ricordando quanto affermato nella tesi 24a,
che afferma che le BD hanno come focus gli utenti, e quanto commentato
alla tesi 23 a, sulla necessità di conoscere le esigenze
degli utenti, si deve riconoscere che le tecnologie digitali aiutano ed
offrono notevoli opportunità di migliorame nto e
potenziamento dei servizi bibliotecari in rete.
Le keyword che si sono raccolte nel corso della presentazione del
Manifesto, vengono qui disposte graficamente in una specie di rete
neuronale (slide nº 44) che esplicita la
complessità dei problemi che orbitano intorno alle BD, in
cui nei circoli indicati con le frecce color arancione, il sistema delle
BD migliora le proprie prestazioni cercando di capire in che cosa si
potrebbe migliorare cambiando elementi e procedure del sistema.
Le relazioni che indicano uno scambio continuo di tipo bidirezionale
sono messe in evidenza in rosso.
Le relazioni espresse in questo grafico sono dinamiche, aperte a
contributi e flessibili ai cambiamenti, difficile riuscire a pensare a
qualcosa di rigorosamente strutturato allo stato attuale delle
tecnologie, degli standard e delle BD.
Nel grafico possiamo notare come la singola BD persegua gli
obiettivi di Conservazione ed Accesso come mediazione con gli Utenti e
come entra in relazione con le altre BD attraverso la Diffusione.
In alto a sinistra c'è una singola BD; gli utenti
con cui instaura una relazione bidirezionale sono sia gli utenti che
richiedono informazioni, che quelli che le producono e mette a fuoco le
sfide che Riccardo Ridi ha messo in evidenza in La biblioteca digitale:
definizioni, ingredienti e problematiche,("Bollettino AIB", XLIV
(2004), n. 3, p. 273-344 e "E-LIS" eprints.rclis.org/archive/00002535/)
sulle forme di "editoria sostenibile" e sulla creazione di archivi ad
accesso gratuito, sia a livello di immissione, che di lettura.
Le BD potranno diventare sia editori e che garanti della produzione di
informazioni e di conoscenza.
La Conservazione garantisce la fruibilità nel
lungo periodo delle Risorse informative e l'Accesso offre
l'opportunità di fruizione di Servizi e Contenuti
attraverso la Comunicazione che può presentarsi come
Formazione o come Conoscenza, entità astratta
continuamente in fieri attraverso i contributi della Ricerca che, come
ricaduta, porta Innovazione, Sviluppo ed Utilità sociale.
La singola BD ha interesse a dare Diffusione alle proprie
risorse entrando in colloquio (freccia bidirezionale in rosso) con
Modelli e Standard che abilitino Interoperabilità
metodologica e tecnologica, che permette di costruir e un'Infrastruttura
a cui fanno riferimento tutte le altre BD, con cui colloquiano altre
Istituzioni ed Imprese che producono conoscenza o ricerca potenziando la
propria competitività.
La Cooperazione delle forze che gestiscono l'Infrastruttura, viene qui
intesa, come contenitore semantico per Partecipazione, Condivisione,
Aggiornamento, Interazione, Coordinamento, secondo principi di
Trasparenza.
In effetti, il Manifesto investe quelle strategie principali per
ampliare ed agevolare l'accesso alle informazioni, che la Commissione
europea ha comunicato al Parlamento europeo, in merito alle biblioteche
digitali (slide nº 45)., ma pone in particolar modo
l'accento sull'urgenza dei problemi connessi all'accesso ed alla
conservazione.
In tal senso la direzione intrapresa è evidente
anche dai progetti europei che si raccolgono intorno alle diverse aree
tematiche e che selezionano gli obiettivi strutturali delle BD:
architettura, accesso e personalizzazione dell'informazione, oggetti
audiovisivi e non tradizionali, visualizzazione ed interfacce utente,
estrazione della conoscenza e interoperabilità semantica,
conservazione e valutazione.
I finanziamenti ridotti pongono l'attenzione sulla
necessità di adottare strumenti e metodi
più economici che migliorino i servizi e potenzino la
diffusione della conoscenza. È quindi necessario
promuovere politiche di riuso del software open source che permettano di
rendere tutte le fasi dei processi di produzione e gestione
dell'informazione, economicamente sostenibili.
Le applicazioni open source permettono anche di conservare, di
riusare e riadattare ciò che è contenuto
in quello che viene definito un giacimento di conoscenza, nel documento
del Centro Nazionale per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione
(slide nº 46).
Concludo l'intervento con una metafora:
la BD è come una città circolare con
diversi varchi di accesso compreso quello dall'alto per una visione
più completa dell'urbanistica, che ne permetta una
migliore gestione ed una migliore salvaguardia delle risorse,
proteggendole dagli abusi e dai deterioramenti.
Avendo un punto di vista alto e quindi più ampio,
che aiuti a gestirne la struttura e i varchi di accesso che
contribuiscono anche a comprendere la provenienza di coloro che vogliono
entrare nella città e fruire del suo patrimonio, si
intuisce meglio come potenziare la mobilità degli utenti.
La progettazione delle vie di comunicazioni sotterranee, che
permettano una migliore mobilità attraverso il patrimonio
delle informazioni, di certo è molto difficoltosa, ma
deve essere accurata e deve rispondere a criteri qualitativamente alti,
considerato che la tenuta dell'infrastruttura di comunicazione
è indispensabile per la mobilità cognitiva
degli utenti e per la viabilità degli oggetti digitali.
Per questo motivo, sono richie sti enormi sforzi di cooperazione tra le
istituzioni, che sovrintendono alla gestione dei servizi e dei mezzi di
comunicazione e alla salvaguardia delle risorse, e tra le imprese e i
cittadini che contribuiscono alla crescita, allo sviluppo ed alle
innovazioni di questa città (slide nº 47).
Il testo riproduce il corrispondente disponibile (da 2008-07) presso il deposito SlideShare [PDF 43 k].