All'On. Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca
Mariastella Gelmini
Viale Trastevere, 76 a
00153 Roma
Al Capo Dipartimento per l'Istruzione
Preg.mo Dott. Giuseppe Cosentino
Al Direttore Generale per gli
Ordinamenti scolastici
e p.c.
All'On. Ministro dell'Economia e delle Finanze
Giulio Tremonti
via XX Settembre, 97
00187 Roma
All'On. Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione
Renato Brunetta
Corso Vittorio Emanuele, 116
00186 Roma
Al Presidente della Commissione cultura, scienza e istruzione
On. Valentina Aprea
Camera dei Deputati
Piazza di Monte Citorio, 1
00186 Roma
Al Presidente della Commissione Istruzione pubblica, beni culturali,
ricerca scientifica, spettacolo e sport
On. Guido Possa
Senato della Repubblica
Piazza madama
00186 Roma
Signor Ministro,
desidero sottoporre alla Sua attenzione la situazione di grave disagio che si sta creando in moltissime scuole italiane a seguito dell'applicazione dell'art. 19 della legge 111/2011, che obbliga i docenti inidonei all'insegnamento impiegati come bibliotecari scolastici al trasferimento ad altri incarichi nella pubblica amministrazione.
Ciò accade mentre la Direzione generale Ordinamenti scolastici e Autonomia scolastica del Suo dicastero sta dando seguito al progetto "Bibliorete 21", volto a valorizzare le Biblioteche scolastiche in rete sul territorio nazionale.
"Bibliorete 21" succede a tre precedenti iniziative del MIUR svoltesi negli ultimi dieci anni: il Programma per la Promozione e lo Sviluppo delle Biblioteche Scolastiche (1999-2001, a seguito della C.M. 5 ottobre 1999, n.228, e della C.M. 16 ottobre 2000, n.229), il Progetto Biblioteche nelle Scuole (2004-2007, C.M. prot. n. 3352) e il Progetto "Amico Libro".
Il personale docente che opera nelle biblioteche scolastiche si è formato all'interno di corsi di formazione e master voluti dal MIUR e realizzati in alcuni atenei italiani: il suo spostamento avrebbe l'effetto di vanificare questo importante investimento e di pregiudicare il funzionamento di un servizio essenziale per la didattica, prefigurando un'incomprensibile dispersione di competenze.
Biblioteche senza bibliotecari professionalmente consapevoli, riconosciuti e trattati come tali, non sono biblioteche. Può sembrare una tautologia, eppure l'Italia vanta il triste primato - unico fra i paesi industrializzati - dell'assenza di una rete organica di biblioteche scolastiche gestite in maniera professionale da personale qualificato, aggiornato e inquadrato come bibliotecario o documentalista.
La centralità delle competenze legate alla ricerca e all'uso dell'informazione nella società contemporanea sarebbe di per sé ragione indiscutibile per istituire la figura del bibliotecario scolastico. I docenti inidonei che prestano servizio nelle biblioteche scolastiche - moltissimi dei quali in possesso di adeguata preparazione professionale certificata da master e specializzazioni post universitarie - sono oggi l'unica risorsa professionale su cui possiamo contare. Si tratta di insegnanti che hanno saputo riconvertirsi professionalmente assicurando la propria preziosa opera nella catalogazione di testi, nel prestito, nel riordino e allestimento degli spazi, nella predisposizione di percorsi lettura e di ricerca, spesso collaborando attivamente con le biblioteche degli enti locali.
Signor Ministro, le biblioteche delle scuole italiane hanno un disperato bisogno di professionisti della mediazione informativa. Le condizioni economiche attuali non autorizzano alcun volo della fantasia ma non impediscono di preservare almeno ciò che c'è.
Le chiedo pertanto, a nome dell'Associazione Italiana Biblioteche, di fare quanto in Suo potere per evitare questo inutile sperpero di professionalità. Mi rendo sin d'ora disponibile a un incontro per illustrare alla S.V. la situazione che si è venuta a creare a seguito dell'applicazione del provvedimento sopra richiamato e per valutare i possibili correttivi.
Stefano Parise
Presidente AIB - Associazione Italiana Biblioteche
Roma, 3 ottobre 2011
Prot. n. 169/2011