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Audizione dell'Associazione Italiana Biblioteche al Parlamento Europeo

Martedì 23 Marzo 2010 a Bruxelles si è tenuta un'audizione pubblica sul tema "Digitisation of books and copyright: does one trump the other?", organizzata dalla Commissione Affari legali in collaborazione con la Commissione Cultura e Istruzione del Parlamento Europeo (http://www.europarl.europa.eu/meetdocs/2009_2014/organes/juri/juri_20100323_1500_audition.htm). Oltre ai rappresentanti di Google e di Europeana, sono stati invitati giuristi e rappresentanti dei diversi segmenti della "catena del libro".

L'Associazione Italiana Biblioteche ha partecipato con un suo rappresentante, Rosa Maiello, invitata in qualità di espertoi. L'audizione costituisce una tappa dell'ampia istruttoria avviata dalle due Commissioni in materia di diritto d'autore, tramite un apposito gruppo di lavoro. Di seguito, un breve riassunto degli interventi.

Editori e librai spingono per il rafforzamento delle misure di contrasto alla pirateria e si oppongono all'ipotesi di ampliare le libere utilizzazioni tramite apposite modifiche alle direttive sul copyright, paventando danni economici a un mercato elettronico ancora in fase nascente. Un autore spagnolo, Bruno Galindo, si è detto favorevole alle digitalizzazioni: forse gli autori più famosi perderanno parte dei loro introiti, in compenso internet permette a tanti autori meno noti di essere più visibili e di raggiungere il pubblico. Dal canto loro, i giuristi riconoscono le criticità dell'attuale sistema del diritto d'autore, ma affermano che la via delle riforme è troppo lunga e propendono per soluzioni contrattuali (licenze collettive estese ed altro). Tra gli interventi dei politici, molto forte quello dell'on. Luigi Berlinguer, vice presidente della Commissione Affari legali, a favore delle biblioteche: "l'accesso al patrimonio culturale non può che essere una funzione pubblica, perché le biblioteche assicurano il valore aggiunto della qualità. Questo non esclude l'apporto privato, purché i ruoli siano chiari". In proposito, Rosa Maiello ha ricordato come la disponibilità dei contenuti e le architetture dell'informazione influenzino i comportamenti degli utenti, e come la gestione dei diritti di accesso tramite algoritmi abbia una forza molto più stringente delle norme legislative e contrattuali: l'applicazione delle regole giuridiche presuppone consapevolezza e adesione dell'utente, che invece resta inconsapevole e impossibilitato a reagire rispetto alle misure tecnologiche di protezione e ai sistemi di controllo degli accessi. Ha quindi auspicato un'iniziativa del Parlamento europeo volta a rafforzare anche a livello normativo le prerogative delle biblioteche pubbliche in materia di digitalizzazione, considerata la fondamentale funzione di garanzia democratica svolta da questi istituti nei confronti degli utenti e di tutti gli interessi coinvolti. Dal confronto tra gli attuali risultati di un progetto commerciale e accentrato come Google Book Search (10 milioni di opere di cui il 70% tuttora protette da copyright) e quelli di un progetto distribuito, basato sulla governance pubblica ma orientato al coinvolgimento di tutti gli stakeholders come Europeana (6-7 milioni di opere prevalentemente antiche o di pubblico dominio), ha invitato a trarre la conseguenza che l'attuale sistema del copyright va urgentemente riformato (se non ora, quando?), poiché non favorisce concorrenza e pari opportunità di accesso al mercato bensė la crescita di monopoli privati, non crea una cornice favorevole allo sviluppo di efficaci e auspicabili partenariati publico/privato, rischia di determinare uno svantaggio competitivo per l'Europa a dispetto della ricchezza del suo patrimonio culturale, e soprattutto determina ingiustificate barriere alla disseminazione legale delle opere. Occorre ampliare e rendere obbligatorie per tutti gli stati membri le eccezioni e limitazioni previste dalla direttiva 2001/29/CE, in modo da: includere esplicite previsioni riguardo alle opere fuori commercio e alle opere orfane; superare l'attuale impostazione basata più sul formato, sulla localizzazione e sul mezzo di comunicazione che non sullo scopo e sulla rilevanza sociale dell'utilizzazione ammessa; vincolare gli stati membri al loro recepimento, garantendo finalmente un'efficace armonizzazione tra le legislazioni e il superamento di una frammentazione foriera di contenziosi innumerevoli. Infine, la digitalizzazione non deve determinare la creazione di nuovi diritti sui generis sulle versioni digitalizzate, in particolare il patrimonio culturale di pubblico dominio deve rimanere di pubblico dominio.

La presenza dell'Associazione Italiana Biblioteche all'audizione è motivo di grande soddisfazione, a dimostrazione dell'autorevolezza dei nostri associati e della rappresentatività che le nostre posizioni sulle materie del diritto d'autore hanno raggiunto nel contesto bibliotecario europeo.

Roma, 26 marzo 2010


Copyright AIB 2010-03-29 a cura della Redazione AIB-WEB.
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