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(ANSA) - ROMA, 21 OTT - Le oltre 15.000 biblioteche italiane conoscono veri e propri boom di visitatori se si dotano di tecnologie, acquistano novità e promuovono iniziative, mentre al contrario rischiano di museificarsi. È l'allarme lanciato dall'associazione nazionale che le riunisce, l'AIB, presentando il rapporto 2001-2003 in vista di 'Biblicom 2004', il congresso fiera che si svolge dal 27 al 29 ottobre al Palazzo dei congressi di Roma.
La nuova biblioteca del comune di Bologna, Sala Borsa, ha superato in pochi mesi di vita il milione di frequentatori e così il sistema bibliotecario comunale di Roma, cui è stata data gestione autonoma, ha dimostrato una grande vivacità e capacità di coinvolgere la gente. ''Sono situazioni di eccellenza - spiega Giovanni Solimine, ex presidente AIB e redattore del rapporto, dando queste informazioni recenti - che dimostrano come esista un futuro per le biblioteche come servizio pubblico. Ma la situazione generalmente è diversa, soffre per una diminuzione e cronica inadeguatezza di fondi che ne fa un luogo privo di attrattive. Le 2.200 biblioteche universitarie, per esempio, che sono per ovvie ragioni tra le più vive, in cinque anni hanno dimezzato le proprie capacità di acquisto annuale di novità, passando da 1.8 milioni di titoli del 1999 a un milione di oggi. Colpa dell'aumento dei costi dei libri e del contemporaneo calare dei finanziamenti. E questo a fronte di un'offerta editoriale che va aumentando''.
Secondo l'AIB, le biblioteche sono tra le prime voci a soffrire per i tagli finanziari e Solimine fa ''l'esempio recente, eclatante ma esemplare, della Regione Sicilia, dove il nuovo assessore ai Beni Culturali, di fronte a problemi di cassa, ha azzerato totalmente la quota destinata alle biblioteche del suo bilancio''. Il quadro insomma e' chiaro, specie in un paese in cui le istituzioni non fanno che parlare della necessità di favorire una politica per la diffusione e la lettura e del libro, ma poi mancano i fondi.
All'AIB sperano non accada lo stesso col documento di intesa sulle linee guida per una politica bibliotecaria redatto da Regioni, Province e Comuni, che ritengono un segnale incoraggiante, ''importante per smuovere le cose e indicare una strada anche per una nuova politica nazionale''.
C'è per esempio il problema della necessità di dotarsi di sistemi di automazione elettronica, cui il Rapporto dedica ampio spazio: alla fine del 2002 l'uso di un software commerciale riguardava poco piu' della metà delle nostre biblioteche, circa 7.000, cui sono da aggiungere le 1.800 che aderiscono al SBN - Servizio bibliotecario nazionale (che ha un catalogo di oltre 7 milioni e mezzo di titoli corrispondenti a 18 milioni di localizzazioni e riceve 250 mila interrogazioni giornaliere). Il rapporto 2001-2003 dice che le nostre 15.000 biblioteche posseggono quasi 200 milioni di documenti e danno lavoro a 20.000 operatori che fanno fronte a quasi 10 milioni di utenti annui per 65 milioni di prestiti. La loro dislocazione è ancora disomogenea e penalizzante per il centro (21,3%) e il meridione (29,1%) a fronte del 49,6% del nord Italia. Le loro spese di funzionamento hanno raggiunto circa i 510 milioni di euro, di cui solo poco più del 10% destinato all'acquisto di libri, una cifra che comunque fa coprire dalle biblioteche una quota pari all' 1,7% del mercato editoriale nazionale.
Se è vivace il panorama delle 2.200 biblioteche universitarie, che hanno avviato fruttuosi processi di razionalizzazione e accorpamento, è debole il settore delle biblioteche scolastiche, anche se in ripresa, grazie ai finanziamenti del ministero della Pubblica Istruzione, che ha erogato quasi 18 milioni di euro a oltre 600 biblioteche formando più di 500 insegnanti alla loro conduzione e avviato il collegamento di queste con l'SBN.
''Il rapporto presentato oggi è uno strumento di grande importanza per avere un quadro esaustivo sullo stato di salute di un bene collettivo fondamentale - ha sottolineato l'assessore alla cultura della provincia di Roma, che ha ospitato l'incontro pubblico - La biblioteca rappresenta, oggi più di ieri, una sequenza decisiva dell'universo multimediale e un luogo di formazione permanente e di crescita culturale e civile, così importante per combattere i fenomeni di analfabetismo di ritorno. La Provincia di Roma intende svolgere un ruolo sempre più incisivo per il sostegno e la promozione della lettura e del libro e ha già lanciato un appello su questi temi, di cui il primo firmatario è il neosenatore a vita Mario Luzi''. (ANSA).