AIB. Vita dell'Associazione
[Allegato relativo al punto 2, Dimissioni Vice Presidente. Lettera di Giuliana Zagra al CEN, in data 2005-11-04, a motivazione delle dimissioni rassegnate il precedente 27 ottobre.] |
Gentili colleghi del CEN anche se sarebbe forse più semplice per tutti voi ridurre la questione ad uno scontro interpersonale e caratteriale tra me e il presidente, ritengo che ci si trovi di fronte a un problema di democrazia interna al CEN dove il dissenso viene letto e presentato sistematicamente come atto di sabotaggio, secondo una logica che assomiglia all'intolleranza "maccartista" di cui mi sento bersaglio. Innanzitutto considero le mie dimissioni un gesto dovuto -- una presa d'atto conseguenziale alla sfiducia espressa dal Presidente verso la mia persona nella mail del 27 ottobre inviata a persone estranee al CEN. In risposta alla richiesta con cui Simona Cavallaro esprimeva le sue giuste preoccupazioni sulle conseguenze organizzative determinate della sospensione della 3ª sessione del Congresso, il Presidente -- rivolgendosi anche al Comitato scientifico oltre che al CEN e alla stessa Cavallaro, aggiungeva il seguente giudizio assolutamente immotivato dal testo della Cavallaro: "Il congresso termina il 24, come stabilito dal cen. Giuliana lo sapeva e avrebbe dovuto dirtelo. È grave che un membro del cen dia risposte diverse dalle decisioni assunte democraticamente e contribuisca a incrementare confusione, in un momento così delicato e certamente straordinario nella vita associativa." Ma sono successe molte cose che io considero gravi in queste 2 ultime settimane e che mi hanno fatto decidere per una presa di distanza radicale e definitiva: * la disinvoltura dirigistica con cui in generale si è gestito il programma del congresso e in particolare lo si è modificato -- inserendo nomi nuovi senza consultare il comitato scientifico; * La modalità -- ugualmente verticistica -- con cui si è arrivati a tagliare la 3ª sessione del congresso -- che avrebbe potuto diventare un momento politico forte, senza preventivamente consultare consiglio dei presidenti e comitato scientifico, né dare risposte serie ai problemi organizzativi e di comunicazione che ne conseguiranno; * La clamorosa rimessa in discussione di Bibliocom 2006 nelle modalità e nella sede, quando -- a prova che fosse una decisione acquisita -- c'è fra l'altro la lettera che è stata inviata agli sponsor nel giugno scorso. * La miopia con cui si valuta l'importanza e le opportunità rappresentate dal WBC -- evento di portata mondiale dello stesso livello dell'IFLA -- quando si asserisce che si tratta di "un evento del Comune a cui non dobbiamo essere subalterni" * Le pretestuose argomentazioni con cui si rinvia l'incarico ad Arturo Ferrari come coordinatore tecnico di Bibliocom (termine che al presidente non piace e quindi non dovrebbe essere usato!) sul quale -- mi sembra -- nell'ultimo CEN eravamo tutti d'accordo anche circa l'urgenza. Sto tralasciando dunque il passato recente e le polemiche che lo hanno caratterizzato e mi limito ad elencare solo alcuni aspetti che interferiscono pesantemente con le mie deleghe, mi mettono in difficoltà, mi delegittimano. Ma non è solo questione di deleghe, è sopratutto questione di metodi e di stile. Perciò è più in generale come membro del CEN che sono a disagio -- poiché sento di essere portatrice di una tradizione, di uno stile, di un modo di lavorare, per i quali sono stata votata e che devo ammettere di non avere la forza di difendere e di sentirmi isolata. Aggiungo infine che le mie dimissioni dal CEN contemplano naturalmente anche quelle da direttore responsabile di "AIB notizie" del quale comunque mi impegno a chiudere gli ultimi due numeri in lavorazione per il 2005. So cosa implicherà l'insistere nella decisione di andarmene -- l'accusa di irresponsabilità -- lo scaricamento di tutte le colpe e infine la damnatio memoriae -- copione già letto. Non mi spaventa. Giuliana Zagra |