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L'instaurazione della democrazia nel nostro Paese, e il rapido processo di industrializzazione che ha investito la nostra economia sono i due avvenimenti storici che concorrono a rendere urgente anche fra noi l'organizzazione di un sistema capillare di biblioteche pubbliche.
Le ragioni di ciò sono evidenti:
1. - Non può esistere democrazia senza cultura diffusa e senza informazione oggettiva; perciò occorre sviluppare istituti capaci di diffondere la cultura tra i cittadini adulti, capaci di contribuire al formarsi di un'opinione pubblica informata e illuminata: la biblioteca pubblica è certamente uno di quegli istituti, e forse il più importante.
2. - Non può esistere né svilupparsi una società industriale senza aggiornamento culturale e tecnico-professionale. L'aggiornamento potrà anche essere promosso con corsi di richiamo culturale; ma esso rimane essenzialmente un processo autonomo e permanente che non può farsi se non attraverso i libri e quindi per mezzo delle biblioteche.
3. - Ogni uomo, oltre ad essere un cittadino e un membro della comunità democratica, oltre ad essere un lavoratore e un elemento della vita economica del paese, è anche una persona umana, con i suoi bisogni e con le sue aspirazioni di ordine intellettuale e spirituale. A soddisfare questi bisogni può essere di efficace aiuto la biblioteca pubblica, sia che fornisca buone letture per diletto e aiuti i suoi frequentatori a far buon uso del loro tempo libero, sia che offra una risposta alle loro curiosità intellettuali o li aiuti a sviluppare le loro facoltà creative e critiche nel campo delle arti, delle lettere, delle scienze e della tecnica.
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4. - È certamente compito della scuola fornire ad ogni individuo le premesse dell'educazione e della cultura: un sicuro possesso dell'alfabeto, la capacità di esprimersi e di leggere, e una certa idea generale della conoscenza; ma l'istruzione scolastica non potrà mai fornire il bagaglio di cognizioni e informazioni - politiche, economiche e culturali - di cui ogni uomo ha bisogno lungo tutto il cammino della vita. Toccherà invece alla biblioteca pubblica offrire ai ragazzi, ai giovani e agli adulti, uomini e donne, l'opportunità e l'impulso a procurarsi quelle cognizioni e quelle informazioni, e a non cessare mai di educare se stessi - come cittadini, come lavoratori e come esseri umani - in un processo volontario ed autonomo destinato a durare quanto la vita.
5. - Entrato ormai in attuazione il precetto costituzionale
che vuole obbligatoria l'istruzione scolastica fino ai 14 anni, noi
possiamo ragionevolmente sperare che le nuove generazioni acquisteranno nella scuola un sicuro e stabile possesso delle cognizioni
elementari, e diverranno così capaci di procurarsi direttamente
altre cognizioni e informazioni attraverso la lettura. Ma ciò servirà
a poco se nel frattempo non sapremo organizzare un sistema nazionale di biblioteche per la diffusione del libro e della cultura.
Ripeteremo col Fabietti: «La scuola, senza il necessario complemento della libera lettura pubblicamente organizzata, è come una
tavola in cui appariscono coltelli e forchette, cucchiai e piatti, ma
non il cibo».
In realtà a poco servirebbe protrarre fino ai 14 anni l'insegnamento gratuito e obbligatorio, se poi i giovani che lasciano la scuola
per inserirsi nel mondo del lavoro dopo aver stabilmente acquisito i meccanismi della lettura, non fossero indotti dalla presenza
di buone biblioteche per tutti a coltivarsi, a informarsi e a progredire.
Né vale obiettare che giovani e adulti, provvisti di una più
solida istruzione di base, compreranno i libri dei quali hanno bisogno. Certo le biblioteche pubbliche si propongono anche il fine
di trasformare i loro frequentatori in «consumatori di libri»; ma
per desiderare di acquistare libri bisogna aver contratto l'abitudine e il gusto della lettura, e bisogna disporre di una consulenza
e di una guida per identificare i libri che si vorrebbero possedere.
Compito della biblioteca pubblica è appunto di creare l'abitudine e il bisogno della lettura e di offrire una guida nella scelta
dei libri.
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Non deve poi essere dimenticato che in una società ancor povera, come la nostra, i libri non si acquistano, anzi devono essere offerti con insistenza, con tutte le tecniche della penetrazione culturale. Solo un efficiente sistema di biblioteche pubbliche può assolvere questo compito.6. - Lo sviluppo della democrazia moderna è condizionato dal progressivo livellamento delle esperienze anche culturali, e del tono di vita, tra città e comuni rurali. E infatti non può essere riservato alle minoranze residenti nelle città il compito di costruire la democrazia, di alimentare il progresso economico-sociale del paese, di promuoverne lo sviluppo culturale: perciò lo Stato deve ormai affrontare il compito di organizzare un servizio bibliotecario veramente nazionale, concepito non più in termini di città o di isole culturali, ma in termini di paese e di copertura integrale del territorio, e capace di assicurare a tutti i cittadini, dovunque vivano, condizioni tendenzialmente eguali nell'accesso all'informazione, alla lettura e alla cultura. Un tale compito non può non essere affidato alle piccole biblioteche isolate che già esistono in alcune centinaia di comuni, né ad altre simili da creare ex novo; bensì deve essere svolto da un'organizzazione di dimensioni nazionali, sorretta da una solida impalcatura di biblioteche di capoluogo, e articolata in una molteplicità di minori e piccole biblioteche comunali e di stazioni di distribuzione e di prestito, collegate, alimentate e cooperanti.
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Nell'accettare le nuove responsabilità che la moderna democrazia industriale le impone, la biblioteca pubblica si propone come
obiettivo fondamentale di raccogliere e ordinare libri e altri materiali di comunicazione delle idee (opuscoli, fogli volanti, periodici,
carte, stampe, diapositive, films e dischi), e di promuoverne l'uso
con varie tecniche e con un'opera assidua di consulenza e guida ai
lettori, affinché ragazzi, giovani, adulti - uomini e donne -
dovunque vivano e lavorino, nelle città o nei più isolati comuni
rurali, possano, ed anzi siano incoraggiati:
- a educare se stessi continuamente;
- a coltivare un atteggiamento di critica costruttiva nella
vita pubblica e ad adempiere meglio i loro doveri politici e sociali,
come cittadini di questo paese e come europei;
- a sviluppare le loro facoltà creative e critiche nel campo
delle lettere e delle arti, e in generale a contribuire al progresso
culturale e spirituale del paese;
- a utilizzare il loro tempo libero in modo proficuo per loro
e per la società.
* * *
Affinché si realizzi questo obiettivo, molte altre condizioni devono essere adempiute:
1. - La biblioteca pubblica deve essere aperta a tutti nel senso che tutti devono avere a disposizione una biblioteca o una succursale o comunque un «punto di servizio bibliotecario», tutti devono avere un accesso per quanto possibile facile a tutto il pa-
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trimonio culturale del paese, e a tutti deve essere prestato un servizio tendenzialmente eguale.2. - La biblioteca pubblica deve essere aperta a tutti anche nel senso che deve formare le sue raccolte avendo presenti gli interessi, il livello di cultura e la capacità di lettura di tutti i membri della comunità.
3. - La biblioteca pubblica deve essere aperta a tutti gratuitamente, nel senso che a nessuno deve essere chiesto di pagare in nessuna forma il diritto alla lettura, all'informazione e alla cultura; perciò deve essere istituita e mantenuta dagli enti di governo locale e centrale con fondi pubblici, e i fondi devono essere tali da consentire un buon livello di efficienza.
4. - Poiché non è soltanto un diritto fondamentale del cittadino disporre dei mezzi di informazione e di educazione che la biblioteca raccoglie ed offre, ma è anche un interesse della comunità che il cittadino si educhi e si informi, come cittadino, come lavoratore e come uomo, così deve essere obbligatorio per le autorità di governo istituire biblioteche pubbliche e regolarne l'attività con una chiara legislazione delle biblioteche.
5. - La biblioteca pubblica non ha il compito di custodire le memorie del passato o di raccogliere i documenti del presente per trasmetterli al futuro. Essa può naturalmente custodire ed accrescere alcune sezioni di conservazione, come la sezione del «diritto di stampa» o le sezioni dei libri antichi e rari; essa deve certamente formare e alimentare una sezione di storia locale; ma il suo compito fondamentale resta quello di «far lavorare i libri per l'uomo». La biblioteca pubblica adempie il suo compito nella misura in cui è capace di suscitare, di accogliere e di soddisfare i bisogni e le curiosità intellettuali e spirituali dei suoi utenti; nella
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misura in cui i suoi libri sono consultati e presi in prestito. In altre parole, lo scopo ultimo di tutte le attività della biblioteca pubblica è il servizio pubblico. Perciò hanno rilevante importanza: la scelta dei locali e l'arredamento affinché l'utente possa quanto più facilmente frequentare la biblioteca e trovarvisi a suo agio; la scelta di un sistema di classificazione e l'adozione del principio degli «scaffali aperti», affinché sia facilitato l'incontro tra il lettore e il libro; la scelta dell'orario della lettura e del prestito che deve permettere l'uso più largo e più facile delle risorse della biblioteca; la scelta delle procedure che devono snellire e accelerare tutti i servizi, in particolare il servizio del prestito.6. - La biblioteca pubblica non può contentarsi di aspettare e di accogliere chi, entrando dalle sue porte, si fa «lettore»; ma deve muovere incontro ai potenziali lettori e conquistarli: deve essere cioè un organismo attivo e dinamico alla conquista della comunità. Ma per conquistare la comunità bisogna conoscerla e farsi conoscere: di qui la necessità per la biblioteca pubblica di condurre inchieste e studi d'ambiente, di organizzare programmi di propaganda e di coltivare buone relazioni pubbliche.
7. - La biblioteca pubblica non solo mira a soddisfare le curiosità e i bisogni intellettuali dei suoi utenti; ma si propone di stimolare ed accrescere quelle curiosità e quei bisogni, e di promuovere una più ampia utilizzazione del materiale stampato e dei mezzi di comunicazione delle idee. Perciò da un lato si impegna in un servizio di informazione e di guida alle letture nei confronti di coloro che non sanno trovare ciò che vorrebbero leggere; dall'altro lato si propone di attirare l'attenzione del pubblico sui problemi importanti o attuali con vari richiami come le mostre, gli elenchi di libri relativi a un argomento, le discussioni sui libri nuovi, ecc.
8. - Nell'attività di informazione, di consulenza e di guida alla
lettura, come nell'attuazione del suo programma culturale, la biblioteca pubblica deve attentamente evitare di dire a chiunque che
cosa deve leggere e che cosa deve pensare; ma deve assolvere il
compito di assistere ciascuno nello sforzo che fa per decidere da sé
che cosa deve leggere e che cosa deve pensare.
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nei limiti dei fondi disponibili deve cercare di assicurare ai suoi lettori la più ampia documentazione sul maggior numero di soggetti e, nel settore dell'informazione, deve acquisire materiale che rappresenti tutti i punti di vista con la sola condizione che contenga un'onesta esposizione dei fatti.9. - Poiché ogni uomo, oltre ad avere curiosità e problemi come individuo, ha interessi e bisogni come membro di un determinato gruppo della comunità, così la biblioteca pubblica, oltre a
corrispondere ai bisogni individuali di informazione secondo quella che deve rimanere una delle sue caratteristiche linee di azione,
deve anche prestare un servizio ai gruppi della comunità.
La comunità si divide in gruppi secondo l'età (e il gruppo più
importante, numericamente e socialmente, è quello dei ragazzi e
dei giovani), secondo l'occupazione (che dà luogo ai gruppi di mestiere), secondo le attitudini e i gusti (che corrispondono ai gruppi di interesse). Esiste poi un vasto gruppo della comunità che,
pur potendo rientrare nei gruppi di mestiere e di interesse, sarebbe
condannato a rimanerne escluso, ed anzi a rimanere escluso dagli
stessi benefici della lettura, se la biblioteca pubblica non ne prendesse una cura particolare, ed è il gruppo degli adulti di cultura
elementare.
10. - Tra i gruppi d'età il più importante è il gruppo dei ragazzi e dei giovani. Il servizio ai ragazzi deve essere parte integrante dell'organizzazione e del programma di attività di ogni
biblioteca pubblica.
a) perché non avremo mai una popolazione adulta che conosca e apprezzi i libri se non avremo sviluppato il gusto e l'abitudine
della lettura nei ragazzi e nei giovani;
b) perché lo stesso insegnamento scolastico non produrrà
che ben modesti effetti se il ragazzo non scoprirà al più presto
che esso, con le sue difficoltà, con le sue costrizioni, talvolta finanche con il suo tedio, non è fine a se stesso, ma è solo uno strumento
per penetrare nell'affascinante, sconfinato campo delle esperienze
culturali individuali, volontarie, autonome e ricche di senso. Non
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sarà mai insegnato abbastanza presto ai ragazzi che vi sono altri libri oltre i libri scolastici, e che ci si può avvicinare ad essi liberamente, fuori della costrizione scolastica;11. - Tra il servizio prestato ai ragazzi nella biblioteca pubblica e il servizio delle biblioteche scolastiche non deve esistere
concorrenza o duplicazione, ma complementarità e cooperazione:
la biblioteca scolastica deve servire il ragazzo in quanto scolaro,
deve offrirgli i libri che servono a illustrare e ad ampliare il programma scolastico, deve assicurargli l'uso di un buon nucleo di materiale di consultazione (manuali, enciclopedie, dizionari, atlanti);
la biblioteca pubblica deve raccogliere e mettere a disposizione dei
ragazzi tutti i libri che non hanno diretta e immediata relazione
con lo svolgimento dei programmi scolastici, e che invece promuovono lo sviluppo intellettuale e spirituale del ragazzo e la sua maturazione alla condizione di adulto.
È opportuno che sia la biblioteca pubblica a raccogliere e ad
offrire i libri che non sono strettamente connessi all'insegnamento
scolastico:
a) perché nella biblioteca pubblica quei libri possono essere utilizzati contemporaneamente dai ragazzi di varie scuole e dai
ragazzi che hanno lasciato la scuola, sicché il sistema di distribuzione risulta più economico e maggiore l'utilizzazione del materiale;
b) perché la biblioteca pubblica, aperta nelle ore non scolastiche e nei periodi di vacanza annuale, può assicurare ai ragazzi il pieno godimento dei libri raccolti per essi;
c) perché nella biblioteca pubblica il ragazzo può profittare della consulenza del bibliotecario mentre l'insegnante - impegnato nello svolgimento del programma - non può dedicare, alle
letture dei ragazzi e all'organizzazione e all'utilizzazione della biblioteca scolastica, se non i ritagli del suo tempo;
d) perché nell'atmosfera di autonomia e di volontarietà che
contraddistingue il servizio ai ragazzi prestato dalla biblioteca pub-
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blica, il ragazzo può accostarsi ai libri con maggiore libertà e profitto;12. - Tra i gruppi di mestiere, la biblioteca pubblica non può
che prendere una cura particolare degli agricoltori e degli operai.
L'aiuto ai gruppi di mestiere ha la sua forma più semplice nella
organizzazione di uno scaffale aperto, largamente provvisto di libri e di riviste di mestiere. Altri aiuti possono essere dati con la
distribuzione di elenchi di libri e di riviste che interessano un dato
gruppo di mestiere e che sono posseduti dalla biblioteca pubblica;
con la preparazione di mostre, possibilmente accompagnate da
conferenze di specialisti, da discussioni su temi attuali, da recensioni e notizie su libri di mestiere.
Ma agricoltori ed operai sono finora soltanto lettori potenziali, e il primo compito della biblioteca pubblica resta quello di conquistarli, di persuaderli con un'opera assidua di propaganda che il
servizio della biblioteca è organizzato anche per essi, che anch'essi
come cittadini ne pagano le spese e hanno diritto di valersene, che
possono trovare nella biblioteca assistenza e consiglio, che saranno loro procurati libri di cui hanno bisogno.
13. - Anche il servizio ai gruppi di mestiere diventa più facile quando la biblioteca pubblica, accettando tutte le sue respon-
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sabilità educativo-sociali, si impegna a dare cura e assistenza particolare al gruppo degli adulti di cultura elementare.[p. 23]
1. - Accettato il principio che i servizi che la biblioteca pubblica vuole rendere (parte II, premessa) sono essenziali per i cittadini di una democrazia e che pertanto devono essere disponibili per tutto il popolo su tutto il territorio, ne discende la necessità di prevedere e di promuovere la costruzione pianificata di un sistema bibliotecario nazionale che assicuri a tutti i cittadini un servizio tendenzialmente eguale attraverso l'organizzazione di unità di servizio di vario tipo, adatte ai vari tipi di insediamento della popolazione e alle differenze topografiche, di clima, di viabilità, ecc.
2. - All'inizio della sua evoluzione storica in senso moderno,
la biblioteca pubblica si presenta sempre come biblioteca singola,
come un istituto isolato, inteso a realizzare un servizio bibliotecario quanto più possibile complesso e completo dentro le proprie
mura e nei limiti delle proprie risorse. Ma una biblioteca isolata
può rendere un servizio efficiente solo quando sorga in un centro
urbano di una certa ampiezza perché ha bisogno di un humus economico-culturale-sociale in cui affondare le radici e da cui trarre
finanziamenti adeguati e personale preparato. Perciò è accaduto
in passato, e non soltanto presso di noi, che buone biblioteche pubbliche siano sorte nelle grandi città, e invece le periferie, le piccole città, i comuni rurali siano rimasti privi di ogni servizio apprezzabile. Eppure, per coloro che vivono e lavorano fuori delle città, non è minore la necessità di disporre di un servizio bibliotecario
e la capacità di profittarne, anzi essi ne hanno, se mai, più bisogno
perché hanno minori occasioni di svago e di contatti spirituali ed
umani.
In tempi più recenti, anche a causa della profonda evoluzione
dei mezzi di comunicazione e di trasporto, è diventato possibile risolvere questo controsenso e abbattere l'ingiusto privilegio che
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sembrava riservare il beneficio della lettura, dell'informazione e della cultura agli abitanti delle città. Resta acquisito che una biblioteca pubblica, per poter realizzare certi livelli minimi di funzionamento, deve sorgere in un'area di servizio di proporzioni tali da assicurarle finanziamenti adeguati e un personale competente e abbastanza numeroso. Una grande città presenta questi requisiti e può quindi costituire da sola un'area di servizio bibliotecario sufficiente; ma, fuori delle grandi città, un'area di servizio dovrà comprendere più comuni, e frazioni, e agglomerati di popolazione, giacché nessun comune rurale, anche con un sostanziale sforzo finanziario, può disporre da solo dei fondi necessari all'acquisto del materiale, all'organizzazione dei servizi e all'assunzione di personale professionalmente preparato.3. - La miglior dimensione di un'area bibliotecaria, ai fini dell'organizzazione di un sistema, non può che essere determinata
caso per caso, alla luce di due principi fondamentali e in una certa
misura contrastanti:
a) l'area non deve essere troppo vasta perché la biblioteca
principale o l'organo centrale devono poter mantenere facili e frequenti contatti con tutte le agenzie di distribuzione del sistema;
b) l'area deve essere abbastanza vasta e popolosa perché il
finanziamento fornito dalle locali autorità di governo (generalmente commisurato al numero degli abitanti) sia sufficiente alla
gestione dei servizi fondamentali di una buona biblioteca pubblica.
Sulla miglior dimensione di un'area bibliotecaria influiranno
anche le condizioni geo-topografiche, delle comunicazioni, dell'organizzazione amministrativa, e simili, nonché svariati fattori di
natura ambientale e storico-tradizionale.
4. - Secondo le circostanze di luogo, di popolazione, ecc., possono aversi:
a) «Sistemi urbani»: nei quali l'area di servizio coincide
con il territorio di una città. In questo caso il sistema sarà formato
da una biblioteca pubblica centrale con le sue succursali, le sue
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stazioni di deposito, ed eventualmente i suoi bibliobus a servizio della periferia urbana;5. - I «sistemi» possono costituirsi:
a) quando una biblioteca maggiore, generalmente la biblioteca del capoluogo di provincia, offra i propri servizi alle biblioteche minori o minime e ai comuni privi di biblioteca pubblica, persuadendo le autorità locali a stanziare contributi;
b) quando i comuni privi di biblioteca, o le biblioteche minori e minime, richiedano un servizio bibliotecario ad una biblioteca maggiore, generalmente alla biblioteca del capoluogo di provincia, e si dichiarino pronti a versare un canone per ottenere la
estensione del servizio, ovvero servizi determinati come l'acquisto
e la preparazione dei libri, un servizio per posta e per telefono di
informazione e guida alle letture, l'attuazione di un programma
culturale, ecc.;
c) quando l'autorità statale o regionale intraprenda l'attuazione di piani organici di penetrazione culturale e di educazione permanente degli adulti, interessando ai suoi programmi gli enti locali;
d) infine quando gli amministratori di una gran parte dei
comuni di una provincia (abbiano o no una biblioteca pubblica)
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decidono di addivenire ad un accordo, o addirittura di stringersi in consorzio per assicurare ai loro amministrati un servizio bibliotecario di buona qualità e di considerevoli proporzioni, sia pianificando gli acquisti e utilizzando in comune il materiale acquistato (libri, riviste, giornali, dischi, films, ecc.) e le attrezzature predisposte (bibliobus, scaffali, schedari, ecc.), sia centralizzando in varie forme le procedure della scelta, dell'acquisto, della catalogazione e della classificazione del materiale, sia costituendo un deposito comune di opere poco usate, una comune sezione di studio, un servizio di informazione e guida, un programma di attività culturali e simili.6.- I «sistemi» sorgono e si sviluppano più facilmente in
aree nelle quali non preesistono piccole biblioteche indipendenti
giacché la piccola biblioteca isolata, non essendo stata posta in
condizione di fare un buon lavoro e di rendere un vero servizio bibliotecario, non è servita a persuadere il pubblico e gli enti locali
che la biblioteca pubblica ha una sua funzione essenziale da compiere e un effettivo servizio da rendere cosicché gli enti locali, in
questo caso, sono riluttanti ad impegnarsi a maggiori spese per
aderire ad un sistema.
Può anche accadere che i bibliotecari delle biblioteche minori e
minime rifiutino di coordinarsi o di lasciarsi assorbire in un sistema
così da diventarne agenzie di distribuzione e di servizio, secondo un piano generale. Perciò è necessaria una propaganda assidua,
volta a dimostrare ai bibliotecari e agli organi del governo locale
l'utilità, anzi la necessità, della cooperazione giacché solo biblioteche cooperanti, assommando i loro servizi e i loro fondi, possono
corrispondere pienamente ai bisogni dei loro utenti; la cooperazione può rendere disponibili, in ogni piccola comunità, materiali e
servizi che oggi appare impossibile ottenere fuori delle grandi città. Ogniqualvolta Comuni minori, o bibliotecari di biblioteche minori e minime, respingono l'occasione di inserirsi in sistemi più ampi
e di cooperare con le altre biblioteche di un'area, sono gli abitanti
di quel comune o gli utenti potenziali di quella biblioteca a ricevere un danno.
7. - I sistemi bibliotecari si costituiscono e sono finanziati
in vari modi:
a) nei sistemi urbani, la biblioteca centrale, le succursali,
le stazioni di deposito e gli altri organi dell'estensione costituiscono
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un solo complesso, dipendente da una sola autorità di governo (generalmente il Comune). Perciò compete a quell'autorità predisporre il piano di estensione; determinare il numero e l'ubicazione delle succursali; assumere, preparare e retribuire il personale sia centrale che periferico; insomma assicurare il finanziamento e il funzionamento del sistema, eventualmente con i contributi dell'Amministrazione provinciale, dell'Amministrazione regionale e dello Stato;[p. 28]
cessario, un ufficio centrale a meno che l'ente proprietario della biblioteca principale non intenda conferire al Consorzio la sua biblioteca ovvero ospitare in essa l'ufficio centrale del Consorzio; a nominare il direttore e il personale; a determinare il numero, la qualità e le modalità dei servizi; a elaborare il bilancio, determinando anche gli apporti e i contributi dei singoli Comuni.8. - Il movimento per la costruzione dei «sistemi» è appena
incominciato in Italia; ma l'esperienza internazionale, già più lunga, autorizza a credere che proprio nella costruzione dei sistemi si
trovi il rimedio alle insufficienze della biblioteca isolata. I sistemi,
poiché dispongono di maggiori risorse finanziarie, possono acquistare maggiori quantità di materiale, organizzare un maggior numero di servizi e assicurarsi le prestazioni di un personale sufficiente e qualificato. Il sistema, potendo risparmiare sulle spese
generali e sulle attrezzature, non dovendo spendere il denaro dei
contribuenti per ingrandire via via le sedi periferiche o per ripetere in ogni comunità tutte le operazioni di scelta, di acquisto,
di catalogazione, classificazione e preparazione dei libri, o infine
per acquistare di ogni opera tanti esemplari quanti sono i punti di
distribuzione, può rivolgere i suoi sforzi ad estendere, ampliare e
perfezionare i servizi. In conclusione è egualmente vantaggioso,
per gli enti locali e per gli utenti, che alle biblioteche isolate e povere si sostituisca la realtà complessa, organica e dinamica del
sistema.
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Accettato il principio che è compito fondamentale della biblioteca pubblica assicurare l'uso pubblico di un materiale raccolto in
funzione dei bisogni del pubblico, cioè dei membri di una determinata comunità, è possibile formulare un certo numero di requisiti
validi per tutte biblioteche pubbliche e i sistemi, e concernenti:
a) la natura, l'organizzazione e le dimensioni del fondo librario;
b) le modalità del servizio pubblico (orario, prestito, volume della circolazione);
c) le forme di assistenza e guida ai singoli e ai gruppi della
comunità (informazione, consulenza e guida; programma culturale; servizio ai ragazzi; orientamento professionale).
Rientrano nel primo tema i problemi della scelta dei libri, della catalogazione, classificazione e collocazione a scaffali aperti, della costituzione quantitativa del fondo librario di base, degli incrementi e delle eliminazioni.
In particolare:
1. - La biblioteca pubblica o il «sistema» devono formare le loro raccolte
in funzione dell'obiettivo fondamentale già enunciato nella premessa della Parte II. Devono mettere a disposizione della popolazione servita una larga scelta di opere letterarie e di fantasia, di libri relativi a un gran numero di argomenti di interesse generale, o regionale e locale, di libri che trattino delle attività pratiche e dei problemi della vita contemporanea, nazionale[p. 30]
e internazionale. Devono tendere a soddisfare tanto i bisogni di lettura comuni a qualunque comunità quanto quelli propri alla comunità in cui operano. Devono offrire opportunità di lettura a persone di tutte le età e di tutti i livelli di abilità nel leggere.2. - La scelta dei libri e dell'altro materiale, oltre ad essere un compito educativo-sociale che presuppone la volontà e la capacità di perseguire gli obiettivi fondamentali della biblioteca pubblica
(Parte II: premessa e par. 8), è anche un difficile compito tecnico, per assolvere il quale il bibliotecario deve possedere una larga conoscenza dei libri che si stampano o sono disponibili, degli avvenimenti della vita pubblica e della vita culturale, degli interessi e dei bisogni della comunità, del materiale di cui la biblioteca o il sistema già dispongono nelle loro raccolte. Deve inoltre essere istruito nell'uso degli strumenti della scelta: bibliografie correnti e retrospettive, elenchi di libri di consultazione, di libri per ragazzi, di libri di agricoltura o simili, e un gruppo accuratamente selezionato di riviste con recensioni. Deve infine tener conto delle attività culturali che la biblioteca pubblica o il «sistema» progettano di svolgere, e dell'attività e del programma delle associazioni o organizzazioni culturali presenti nell'area servita.3. - La biblioteca pubblica o il sistema si propongono il fine
di facilitare e promuovere l'incontro tra l'uomo e il libro, perciò:
a) il numero e la qualità dei cataloghi deve essere stabilita
in base alle esigenze del personale e dei lettori. In generale una biblioteca isolata dovrà disporre di un catalogo alfabetico per autori
e titoli, di un inventario topografico e di un catalogo speciale per
la sezione dei ragazzi. Altri cataloghi speciali potranno essere necessari per le sezioni «chiuse» (storia locale, fondi pregevoli e
rari, ecc.);
b) per rendere più facilmente accessibile ai lettori il materiale, la biblioteca pubblica e il sistema devono adottare un sistema di classificazione: l'esperienza internazionale prova che può
essere utilmente adottato il sistema decimale Dewey, senza che sia
necessario apportarvi modificazioni, almeno in una prima fase.
L'inventario topografico di cui alla lettera a) costituisce al
tempo stesso il catalogo classificato dei fondi; deve tuttavia essere
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integrato da un «Indice dei Soggetti» che può essere compilato e aggiornato via via col sussidio della Bibliografia Nazionale e del Soggettario edito dal Centro Nazionale per il Catalogo Unico. Ai fondi speciali conservati in sezioni chiuse può essere opportuno non applicare la classificazione decimale; ma in questo caso, almeno per alcuni di essi (ad es. per la storia locale), dovranno essere compilati cataloghi a soggetto particolari;4. - La biblioteca pubblica o il sistema hanno il compito prevalente di formare e mantenere un fondo librario di uso corrente e di continua utilità per il pubblico. Perciò, a parte il materiale conservato nelle sezioni chiuse, il patrimonio di una biblioteca pubblica o di un sistema (libri, riviste, giornali, audiovisivi, ecc.) deve essere concepito come un organismo vivente, in continua trasformazione: il patrimonio di una biblioteca pubblica o di un sistema si trasforma e si rinnova attraverso gli incrementi e le eliminazioni: Incrementi ed eliminazioni possono bilanciarsi; ma se ciò non avviene, l'espansione o la contrazione del patrimonio devono comunque trovare la loro ragione in oggettivi criteri di valutazione del fabbisogno della comunità, giacché non il numero dei libri posseduti giustifica un giudizio positivo sull'efficienza e importanza di una biblioteca pubblica o di un sistema; ma il numero di libri utili e richiesti che quella biblioteca o quel sistema possiede. Il fondo librario di una biblioteca pubblica o di un sistema ha valore, non per la quantità del materiale, ma per la sua freschezza, modernità, abbondanza di titoli sul maggior numero di soggetti che interessino la comunità.
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5. - Sulle dimensioni del fondo librario di cui deve disporre una biblioteca pubblica o un sistema, è difficile fornire precisi dati numerici; ma si possono formulare ipotesi valide. La biblioteca pubblica o il sistema hanno bisogno di una maggiore o minore quantità di libri e di altri materiali in rapporto agli interessi e alle dimensioni della comunità servita. Una comunità anche piccola ha sempre una vasta gamma di interessi, e quindi ha bisogno di molti libri. Perciò tra il numero dei lettori e il numero dei libri necessari non esiste un rapporto aritmetico; proporzionalmente una piccola comunità ha bisogno di un numero molto maggiore di libri perché vi sono molti libri che sono egualmente necessari a una piccola e a una grande comunità, solo che ogni libro in una grande comunità sarà utilizzato da un maggior numero di persone.
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momento, con le sue sole risorse, «quanto sia ampio e vario il mondo dei libri e quali ne siano i valori».6. - È stato calcolato dall'American Library Association
(ALA) che nessuna biblioteca pubblica, per quanto piccola sia la
area servita, potrà assicurare un servizio sufficiente di lettura e di
prestito se non disporrà almeno di circa 1.000 opere di consultazione e di studio, e di circa 5.000 opere di informazione, di varia
cultura, di attualità e di narrativa.
Altre indagini, compiute dalla Library Association inglese
(LA) concludono che il fondo minimo per gli scaffali di una biblioteca pubblica isolata dovrebbe essere così calcolato: 12-13.000 libri
non-di-narrativa per adulti, 4.000 romanzi, 2.500 libri per ragazzi
sui 14-15 anni di età.
Anche la FIAB ha elaborato dei calcoli, tenendo conto: a) che
ogni comunità deve disporre di un fondo pari ad almeno 1 vol. per
ogni persona in possesso dell'alfabeto, presente nell'area servita;
b) che tale percentuale può diminuire quando aumenta la popolazione, ma deve aumentare con il diminuire di essa; c) che in una
area con un servizio bibliotecario ragionevolmente sviluppato, il
numero dei libri presi a prestito sarà di 30-40 per ogni 100 ab.
che sanno leggere; d) che nel fissare le dimensioni del fondo complessivo, occorre calcolare un margine del 10% per i libri temporaneamente fuori uso.
In base a queste premesse, la FIAB ha fornito i seguenti schemi quantitativi del fondo librario in una biblioteca singola e nei
sistemi:
a) per una biblioteca singola in una città di circa 30.000 ab., dei quali il 25% usa la biblioteca e detiene in prestito in media 1½ libri per ab.:
- | fondo per gli scaffali | circa 20.000 voll. |
- | libri in prestito | circa 12.000 voll. |
- | libri non disponibili (per legatura, restauro, ecc.) | circa 3.000 voll. |
Totale | circa 35.000 voll. |
b) per un sistema urbano che serva una città di 60.000 ab. con una biblioteca principale e due succursali:
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- | fondo per gli scaffali della biblioteca principale | circa 20.000 voll. |
- | fondo per gli scaffali delle succursali (fondo minimo: 6.000 voll. ciascuna) | circa 12.000 voll. |
- | libri in prestito | circa 23.000 voll. |
- | libri non disponibili | circa 5.000 voll. |
Totale | circa 60.000 voll. |
c) Per un sistema urbano-rurale che serva un centro urbano di 25.000 ab., e - nell'area - 3 cittadine di 10.000 ab., 20 comuni sui 1.000 ab. e 20 agglomerati di 200-500 ab. (in media 300 ab.), con un bibliobus per raggiungere altri 5.000 ab. isolati, cioè in totale una popolazione di 86.000 ab.:
- | fondo per gli scaffali della biblioteca principale | circa 20.000 voll. |
- | fondo per gli scaffali delle succursali (fondo minimo: 6.000 voll. ciascuna) | circa 18.000 voll. |
- | fondo per 20 Comuni minori (fondo minimo: 1.000 voll. ciascuno) | circa 20.000 voll. |
- | fondo per i 20 centri minori (400 voll. ciascuno) | circa 8.000 voll. |
- | fondo per il bibliobus | circa 3.000 voll. |
- | libri in prestito | circa 33.000 voll. |
- | libri non disponibili | circa 10.000 voll. |
Totale | circa 112.000 voll. |
7. - Le formule proposte sono valide in generale, e per un
sistema in piena attività. Nella fase di organizzazione di un sistema, si acquisteranno anzitutto i fondi per gli scaffali e una percentuale di libri per il prestito, calcolata in base alla presumibile
richiesta iniziale.
In generale, poiché il fondo librario di una biblioteca pubblica deve corrispondere ai bisogni di tutte le età e di tutti i livelli di
cultura, è anche desiderabile valutarne percentualmente la composizione. Su questo punto si conviene generalmente che i libri per
ragazzi dovrebbero costituire il 20-25% del fondo librario com-
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plessivo e degli incrementi. A sua volta il fondo librario raccolto per uso degli adulti, dovrebbe contenere il 60% di opere di attualità, di informazione e di cultura, e il 40% di opere di fantasia.8. - L'incremento annuo deve essere previsto per tre fini principali: mantenere il fondo di base nelle originarie condizioni di efficienza, tener conto dell'accresciuta utilizzazione, promuovere la
estensione e il miglioramento qualitativo del servizio.
Secondo l'ALA, più delle dimensioni della raccolta originaria,
è importante la quantità e qualità dei nuovi acquisti, e nessun sistema dovrebbe mai acquistare meno di 4-5.000 opere nuove ogni
anno, e di esse almeno 4-500 dovrebbero essere per ragazzi, e 250
per giovani. Questi calcoli si riferiscono sempre al solo fondo di
uso corrente e di continua utilità, senza mettere nel conto le opere
del fondo-deposito o delle sezioni chiuse.
Altri elementi di calcolo si applicano ai duplicati, al materiale
di consultazione, ai periodici, alle legature e al restauro, agli audio-visivi:
a) quanto ai duplicati, viene proposto che si acquisti una
copia duplicata per ogni 10 lettori che richiedono il libro e lo prenotano, e anche per meno quando si tratta di opere di informazione e di cultura;
b) quanto al materiale di consultazione, si ritiene che la spesa relativa debba essere calcolata, nelle grandi biblioteche e nei
grandi sistemi, al 15-20% della spesa per il fondo di prestito, mentre nelle piccole biblioteche basterà destinare all'acquisto del materiale di consultazione il 5% della spesa per il fondo di prestito,
e ciò sia nella fase del primo impianto, sia per gli incrementi;
c) quanto ai periodici, il costo degli abbonamenti rappresenterà generalmente il 5-7% della spesa per il fondo di prestito;
d) la spesa annuale per le legature e i restauri si aggirerà sul 25-30% della spesa per i libri;
e) anche per gli audiovisivi recentemente hanno incominciato ad essere formulate delle percentuali. Secondo l'ALA un sistema bibliotecario dovrebbe avere almeno 250 films e 1.500 dischi, senza contare i duplicati, con un incremento di almeno 25
films e 300 dischi nuovi ogni anno.
9. - Agli incrementi fanno riscontro le eliminazioni.
Le eliminazioni riguardano il materiale inattuale e il materiale logorato dall'uso.
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Il ritmo del deterioramento è condizionato, oltreché dal grado di educazione civica della popolazione, anche dal ritmo dell'editoria, dall'estensione nell'uso, dai mutevoli interessi e dalle crescenti abilità di lettura degli utenti, dalle qualità fisiche dei libri (legatura, carta, stampa, ecc.).10. - Magazzini-deposito, organizzati e utilizzati cooperativamente dalle biblioteche di un sistema o di una regione, dovrebbero accogliere e conservare per un ulteriore periodo di tempo, anche lungo, le opere che presentano ancora un interesse e che, sebbene raramente, possono continuare ad essere richieste e adoperate.
Rientrano nel secondo tema i problemi di scelta dell'orario e del sistema di prestito, e le forme di assistenza e guida ai singoli e ai gruppi della comunità.
In particolare:
1. - Se la biblioteca pubblica ha per fine essenziale l'uso pubblico, essa deve avere un lungo orario di lettura e di prestito, così
da consentire a tutti i gruppi della comunità di fare uso della biblioteca mantenuta con il denaro pubblico.
Nelle biblioteche pubbliche degli Stati Uniti non è inconsueto
un orario di 12 ore al giorno con apertura domenicale. Alla Biblioteca modello di Nuova Delhi, l'UNESCO e il Governo indiano han-
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no ritenuto necessario stabilire un orario di 11 ore giornaliere per gli adulti (dalle 9 alle 20) e di 7 ore giornaliere per i ragazzi (dalle 11 alle 18), mentre poi le stazioni del sistema sono aperte la sera, e i punti di servizio visitati dal bibliobus godono di fermate di due ore.2. - Il dato statistico più importante per valutare l'efficacia
di una biblioteca pubblica o di un sistema è quello che esprime l'utilizzazione della biblioteca da parte degli utenti e il volume della
circolazione. In altre parole, per misurare l'utilità della biblioteca
occorre conoscere il numero degli iscritti al prestito e il valore
percentuale di tale numero rispetto al numero degli abitanti di
una comunità o di un'area; occorre conoscere inoltre quante opere
in media ha preso in prestito ogni utente.
Secondo calcoli dell'ALA, con una buona politica di conquista
della comunità e organizzando buoni servizi al pubblico, dovrebbe essere possibile ottenere che gli adulti iscritti al prestito rappresentino il 20-40% della popolazione di età superiore ai 16 anni presente nell'area servita, ottenere che i ragazzi iscritti al pre-
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stito rappresentino il 35-75% della popolazione in età dai 5 ai 15 anni presente nell'area servita, ottenere che ogni adulto prenda in prestito dalla biblioteca, in un anno, da 3 a 10 voll., e ogni ragazzo da 10 a 30.3. - Se il fine della biblioteca pubblica è di fare di ogni membro della comunità un «consumatore di libri», se quindi essa si
propone di prestare molto e di prestare in fretta, è essenziale scegliere un sistema di prestito che risponda a tali esigenze.
In altri paesi un processo continuo di revisione critica e di aggiornamento delle tecniche del prestito ha segnato il nascere e il
decadere di sistemi diversi, fino ai più moderni basati sulla registrazione fotografica o fonica o meccanografica. Nel ripercorrere
per conto nostro questo cammino, dobbiamo tendere ad elaborare
un sistema che garantisca la rapida circolazione dei libri e la loro
massima utilizzazione, che richieda il minimo impiego di personale e faccia il massimo risparmio del tempo dei lettori.
4. - Un servizio di informazione è indispensabile in ogni biblioteca pubblica per aiutare i frequentatori a dirigersi nei locali
della biblioteca, a interpretare i simboli della classificazione, a utilizzare il materiale collocato a scaffali aperti, a conoscere le attività e le iniziative della biblioteca e ad apprezzarne e utilizzarne il
programma culturale. L'informazione può inoltre essere estesa a
tutte le attività educative e culturali della comunità; nelle maggiori
biblioteche e nei sistemi può coincidere con la «pronta consultazione» e proporsi di aiutare i frequentatori a trovare risposta ai
più semplici tra gli interrogativi che propone loro la loro attività
quotidiana. Perciò il servizio dell'informazione può aver bisogno
di disporre anche il materiale di consultazione, come dizionari, enciclopedie, atlanti, annuari, atti ufficiali, indici, serie di periodici,
analisi commerciali e industriali, guide, ecc.
Il servizio informazioni può espandersi in misura imprevedibile e diventare gravoso per la biblioteca pubblica; ma è certamente uno dei più fruttuosi nella battaglia che la biblioteca pubblica deve impegnare per inserirsi nella comunità. L'impiegato incaricato dell'informazione deve essere una persona «al corrente»,
deve sapersi orientare rapidamente tra i sussidi di cui dispone e
deve mantenere contatti rapidi e conclusivi col pubblico, anche a
mezzo del telefono.
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5. - Più complesso dell'informazione è il servizio di consulenza e guida, che ha il fine di aiutare il lettore a penetrare nel mondo dei libri e delle idee, a cercare e a trovare da sé una risposta ai suoi interrogativi, a procedere dalle cognizioni e dalle idee acquisite verso nuove cognizioni e nuove idee, in una gamma di letture sempre più qualificate e impegnative.6. - La consulenza ai lettori è in sé un servizio educativo della biblioteca; nel prestarlo, il bibliotecario mira da un lato ad aiutare il lettore a chiarire a se stesso la propria sfera di interessi, dall'altro ad allargare quella sfera di interessi e, se necessario, ad elevarla.
Come e più ancora che nella scelta dei libri, nella consulenza
e guida il bibliotecario deve dar prova di una volontà profonda di
rispettare la libertà spirituale dei lettori.
Ogni tentativo (del resto destinato a fallire, come prova l'esperienza) di trasformare la guida alle letture in una «direzione» dei
gusti e dei punti di vista, è contrario alla morale professionale, alla dignità tecnica della professione, e alla tradizione di libertà che
è propria della biblioteca pubblica e ne giustifica la fortuna in tutto il mondo.
7. - Se la biblioteca pubblica ha la responsabilità irrecusabile di collaborare ai programmi nazionali di istruzione di base e di educazione degli adulti, essa deve anche elaborare ed attuare un programma di iniziative e attività culturali che, prendendo le mosse dai libri e valendosi dei sussidi audio-visivi, aiutino gli adulti di cultura elementare a profittare più largamente dei libri, e costituiscano per essi un complesso di stimoli a una crescente attività spirituale e intellettuale.
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8. - Gli elenchi di letture graduate e gli elenchi di «primi libri» di cui si vale il servizio di consulenza e guida, costituiscono la più comune attività educativa della biblioteca pubblica; altre attività sono le mostre, le conferenze, i concerti (per lo più di musica registrata), la lettura in comune di brani scelti e collegati di un'opera (lettura a più voci, montaggio), la discussione guidata su un libro o su un autore, la proiezione di films o di documentari seguita da discussione, gli incontri con gli autori, le conversazioni sui libri nuovi, i cartelloni-montaggio per presentare libri e altri documenti su un soggetto dato.
9. - L'esperienza internazionale dimostra che bibliotecari tecnicamente qualificati e rispettosi della morale professionale, possono organizzare ed attuare tali programmi nel pieno rispetto delle opinioni di ciascuno, senza cedere a tentazioni di pressione ideologica e di propaganda, e solo avendo di mira il fine di allargare gli interessi degli utenti, di risvegliarne la curiosità ed accrescerne l'operosità intellettuale; infine di sviluppare in essi un atteggiamento di critica costruttiva.
10. - Le tecniche dell'educazione degli adulti nella biblioteca
sono tecniche che occorre apprendere e praticare; inoltre, per organizzare, ad es., una mostra o un cartellone-montaggio, una conferenza o un dibattito su un tema di attualità, un'audizione di dischi con
riferimento critico a un'epoca, a un autore o a un esecutore, occorre ricercare contatti ed accordi con persone ed enti, occorre spendere tutto il tempo necessario alla preparazione della manifestazione. Per ciò è difficile che il bibliotecario o depositario di una
comunità minore abbia la competenza, i sussidi e le occasioni per
programmare attività di educazione degli adulti: sembra preferibile che, nelle biblioteche minori, le attività di educazione degli adulti siano importate e presentate dai bibliotecari del sistema, con la collaborazione dei depositari locali.
Ogni sistema e ogni grande biblioteca pubblica dovrebbe poi
assicurarsi i servizi di uno o più bibliotecari, addestrati in queste
tecniche attraverso corsi speciali.
11. - La biblioteca pubblica è un istituto culturale-educativo della comunità, e il bibliotecario - nel senso più largo e informale - un educatore; perciò la biblioteca pubblica non può limitarsi ad essere un centro di distribuzione di libri, anche se il fine princi-
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pale dei suoi sforzi deve sempre essere quello di generalizzare l'uso libero e spontaneo dei libri e degli altri documenti culturali.12. - Un altro gruppo della comunità che la biblioteca pubblica si propone di servire con cura particolare, è - come abbiamo
visto - il gruppo dei ragazzi e dei giovani.
Per essi la biblioteca pubblica raccoglie un fondo speciale che,
nelle biblioteche pubbliche indipendenti e nei sistemi, costituisce
in media il 20% del fondo riservato agli adulti ed arriva fino al
30% nelle biblioteche alimentate e nei bibliobus. Per essi la biblioteca pubblica riserva, appena possibile, appositi locali, preferibilmente adiacenti o in immediato contatto con i locali riservati agli
adulti così da rendere più facile, e quasi automatico, il passaggio
dei ragazzi alla sezione dei giovani e di lì alla biblioteca pubblica
degli adulti.
Tutti gli accorgimenti devono essere impiegati per evitare che
il ragazzo si allontani dalla biblioteca nel momento in cui abbandona la scuola per inserirsi nel mondo del lavoro e nella sfera degli adulti.
I bibliotecari dei ragazzi hanno il compito di aiutare i ragazzi a profittare dei libri raccolti per essi, di studiarne i gusti e i
bisogni di lettura per trarne norma nella scelta dei libri, di prestare ai ragazzi lo stesso servizio di consulenza e guida alle letture
che viene prestato agli adulti, con il fine di promuovere lo sviluppo
autonomo della personalità del ragazzo, di svilupparne e accrescerne gli interessi, di allargarne e migliorarne le letture.
Il servizio ai ragazzi presuppone una preparazione particolare
che dovrebbe essere impartita nelle scuole per bibliotecari. Le grandi biblioteche pubbliche e i sistemi dovrebbero avere bibliotecari
specialisti per il servizio ai ragazzi, mentre i bibliotecari o depositari delle biblioteche alimentate e delle stazioni di distribuzione
dovrebbero ricevere, in speciali corsi di breve durata, le nozioni di
cui hanno bisogno per assicurare ai ragazzi un servizio di buona
qualità. Le tecniche della scelta dei libri, della catalogazione, clas-
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sificazione e preparazione dei libri, non sono sostanzialmente diverse nelle sezioni per i ragazzi. Anche il programma culturale per i ragazzi si vale, adattandole, di tutte le tecniche dell'educazione degli adulti. Un'iniziativa caratteristica del servizio ai ragazzi è l'ora del racconto, generalmente destinata ai più piccoli: l'ora del racconto viene ora largamente sostituita con l'ascolto di favole e racconti incisi su dischi da narratori sperimentati e da attori del teatro di prosa.13. - La biblioteca pubblica dovrebbe provvedere un servizio anche ai genitori, agli insegnanti, e in genere agli adulti che si occupano dei ragazzi, mettendo a loro disposizione una buona scelta di opere di pedagogia, di psicologia, di igiene, e aiutandoli a conoscere e a valutare criticamente la letteratura per ragazzi.
14. - Un gruppo sociale con propri gusti e problemi, è quello dei giovani. Nell'assicurare un «servizio bibliotecario ai giovani», la biblioteca pubblica deve sforzarsi di aiutarli a risolvere i
loro problemi di adattamento al mondo degli adulti e di inserimento nel mondo del lavoro.
In particolare la biblioteca può contribuire validamente all'orientamento professionale dei giovani col preparare elenchi di libri che illustrino le varie possibilità di lavoro e le caratteristiche
dei vari gruppi di professioni e mestieri, e persino organizzando
nelle proprie sale incontri fra i giovani e i professionisti dell'orientamento.
Il servizio ai giovani è opportuno che si svolga quanto più possibile a contatto con la biblioteca degli adulti, della quale essi devono ormai essere invitati a valersi.
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1. - Accettato il principio che la biblioteca pubblica viene istituita, e organizza le sue strutture, per assolvere determinati compiti, per rendere determinati servizi e per raggiungere determinati fini, se ne deduce facilmente che nessuna biblioteca pubblica o sistema può assolvere quei compiti o rendere quei servizi se non dispone di finanziamenti, di personale e di locali adeguati.
2. - Il bilancio di una biblioteca pubblica o di un sistema non
deve mai essere fissato in modo arbitrario, e ai dirigenti della biblioteca o del sistema deve essere chiesto di formulare una previsione di spesa e di giustificare le richieste di finanziamento in
termini di servizi e in base ad accurate analisi dei costi.
A loro volta, le autorità di governo che devono finanziare una
biblioteca o un sistema, devono prima decidere quali servizi intendono assicurare alla comunità e poi determinare quali finanziamenti, quanti e quali locali, quanto personale e con quale preparazione, devono assicurare alla biblioteca perché possa organizzare e gestire quei servizi.
Una biblioteca o un sistema che non disponga dei finanziamenti, del personale e dei locali di cui ha bisogno per rendere almeno
i servizi fondamentali ed essenziali, non rappresenta un'economia
ma uno sperpero, giacché una biblioteca che non sia veramente
buona per lo più non è buona affatto, e una biblioteca cattiva costa
sempre troppo.
3. - Devono considerarsi servizi fondamentali ed essenziali
che ogni biblioteca pubblica deve rendere:
a) il servizio di lettura e di prestito per gli adulti, con un
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orario adeguato e con un fondo di libri e di audio-visivi proporzionato alle dimensioni della comunità e collocato a scaffali aperti, a libera disposizione dei lettori;[p. 45]
Le prime esperienze avviate nel nostro paese sembrano provare che, nella fase iniziale dell'organizzazione dei sistemi, e volendo rendere frattanto un servizio schematico, ma sufficiente, sarà necessario disporre di finanziamenti pari almeno a L. 500 per ab. Tale calcolo si applica ad aree che abbiano almeno 100.000 ab.Non è possibile determinare i migliori criteri di scelta dei locali, quanto a posizione, ampiezza, disposizione interna, arredamento e attrezzature, se non si hanno presenti da un lato i compiti della biblioteca pubblica, dall'altro le dimensioni che il servizio della biblioteca può assumere secondo che si tratti di una grande biblioteca pubblica urbana o di una succursale urbana, della biblioteca centrale di un sistema rurale o di una biblioteca alimentata o di una stazione di distribuzione. Fissate queste premesse, è possibile identificare un certo numero di requisiti essenziali e scoprire alcuni principi generali che hanno una validità permanente:
1. - Se la sede della biblioteca deve essere costruita ex novo,
il bibliotecario deve collaborare strettamente con gli ingegneri e
gli architetti ai quali deve fornire un «programma» in cui siano
illustrati i compiti che la biblioteca svolge e i servizi che rende. Il
programma deve essere corredato da calcoli e da dettagli tecnici
affinché gli ingegneri e architetti possano prendere provvedimenti
adeguati: a) per i lettori, b) per i libri, c) per le aree di lavoro,
d) per il movimento del pubblico e del personale, e) per le sale
di convegno, quando è possibile.
Se la biblioteca deve essere allogata in un edificio esistente,
o adattato per essa, occorre accertarsi che nella sede proposta sia
possibile prendere gli stessi provvedimenti, e cioè:
a) quanto ai lettori, il programma deve comunicare se siano previsti un servizio per gli adulti, un servizio per i giovani e i
ragazzi, un servizio di informazione e guida; deve comunicare se
al servizio pubblico siano necessari uno spazio per i cataloghi, una
sala di lettura e di prestito a scaffali aperti, una sala per il materiale di consultazione e per gli «usuali», una sala delle riviste,
una sala dei ragazzi e una dei giovani, una sala per l'ascolto dei
dischi e per la visione dei films o microfilms, una o più sale per
le manifestazioni culturali, e così via. Il programma deve inoltre
[p. 46]
far conoscere quanti frequentatori abituali si ritiene che possa avere la biblioteca e quanti iscritti al prestito (adulti e ragazzi), sia immediatamente, sia in una prospettiva più remota;[p. 47]
gano il tempo e l'attività del personale a quelle che restano le responsabilità fondamentali della biblioteca, quando non minaccino la quiete e la comodità dei lettori, quando non siano finanziate sui fondi destinati al servizio ordinario della Biblioteca.2. - La biblioteca principale di un sistema urbano deve avere la sede in un punto dal quale possa servire il maggior numero
di abitanti della città, in un'area commerciale, ben collegata con
le principali arterie di traffico: e se possibile, deve anche disporre
di spazi di parcheggio.
La succursale urbana deve anch'essa avere la sua sede in un
nodo principale del traffico della sua zona, e deve calcolare di poter servire coloro che abitano entro un raggio di 1 km-1 km
e mezzo.
L'ufficio centrale di un sistema rurale o urbano-rurale, se assicura un servizio anche agli abitanti del centro urbano in cui sorge,
ha le stesse esigenze della biblioteca principale di un sistema urbano; se provvede soltanto al territorio, ha soltanto l'esigenza di essere ben collegato alle strade extra-urbane.
Nelle comunità minori, la biblioteca pubblica deve trovar posto in quel complesso di edifici pubblici e di servizi che l'urbanistica definisce come «centro civico».
3. - La sede di una grande biblioteca pubblica deve essere progettata e costruita tenendo conto dell'espansione del servizio e dell'incremento della comunità per almeno 20 anni. Se è possibile, è
meglio riservare una parte del terreno per i futuri ampliamenti o
prevedere la sopraelevazione dell'edificio.
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La sede di una succursale, se appositamente costruita, deve avere una struttura non dispendiosa e una buona flessibilità per prestarsi a modificazioni future, e persino ad una conversione nell'uso in caso di imprevedibili mutamenti nei caratteri del nucleo di popolazione servita.4. - Nella scelta degli impianti e delle attrezzature, la biblioteca pubblica, qualunque sia la sua dimensione, deve sforzarsi di applicare sempre le tecniche più moderne. L'aerazione, il riscaldamento, l'illuminazione, naturale e artificiale, sono argomenti sui quali gli specialisti hanno opinioni da esprimere e scelte da proporre. La forma, le dimensioni e i particolari costruttivi degli arredi (tavoli, sedie, scaffali, cataloghi, ecc.) contribuiscono all'efficienza del servizio. Infine, il disegno generale della biblioteca (qualunque ne sia la dimensione) e la scelta dell'arredamento, hanno sempre grande importanza perché concorrono a creare l'atmosfera della biblioteca. Non sarà mai abbastanza raccomandato, specialmente ai direttori delle piccole biblioteche che non possono valersi del consiglio di specialisti, di escludere tutto ciò che invecchia e si deteriora rapidamente, e di preferire arredi semplici e solidi, tenendo conto delle condizioni ambientali, soprattutto climatiche, dei normali livelli di vita e di abitazione della comunità, dei mezzi a disposizione, dello stile dell'architettura, del costo della manutenzione.
5. - Per aiutare i bibliotecari a individuare le esigenze di spazio dei loro istituti, per assisterli nella preparazione dei loro programmi e dei piani e progetti per la costruzione o l'adattamento di
una sede, l'autorità centrale di governo delle biblioteche dovrebbe
organizzare un ufficio di consulenza tecnico-edilizia cui spetterebbe:
[p. 49]
a) di fissare norme per l'edilizia di tutti i tipi di biblioteche;La biblioteca pubblica, in quanto istituto educativo-sociale della democrazia, è chiamata ad assumere una funzione di guida nel mondo contemporaneo; ma non riuscirà ad esercitarla se non riuscirà ad assicurarsi l'opera zelante ed entusiasta di un personale dotato di cultura generale e di preparazione professionale, e conscio della sua missione.
In particolare:
1. - Il bibliotecario della biblioteca pubblica deve rendersi conto che la sua è una missione sociale alla quale occorre una vocazione, come alla professione di medico o di maestro, perciò gli occorrono doti elevate di disinteresse, di alacrità spirituale e di slancio educativo-sociale. La sua missione fondamentale resta quella di «creare» dei lettori, di scoprirli, di interessarli, di conquistarli al libro.
2. - Tuttavia l'esperienza insegna che il senso della «missione» non basta a fare un buon bibliotecario; la buona volontà, l'intelligenza, l'immaginazione, l'intuito, persino la cultura generale, non sostituiscono la cultura professionale e l'addestramento tecnico. Il bibliotecario della biblioteca pubblica è anzitutto un mediatore tra i lettori e i libri; ma ogni mediazione presuppone una conoscenza profonda dei due termini da mediare, e l'impiego di un complesso di tecniche di accostamento dei due termini. Il reperimento e la valutazione delle opere, la preparazione e la di-
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stribuzione, la presentazione e l'animazione del libro, l'informazione e la guida del lettore, sono tutte tecniche specialistiche che il bibliotecario deve apprendere, insieme alla sociologia, alla psicologia, alle lingue straniere, ecc.3. - Perciò è indispensabile che l'autorità statale di governo delle biblioteche assicuri la preparazione dei bibliotecari, sia istituendo direttamente una o più scuole di bibliotecariato al livello delle scuole di specializzazione e al livello universitario, sia organizzando, o demandando ad altri enti di organizzare, corsi di addestramento e corsi di aggiornamento per il personale medio e per il personale ausiliario. All'autorità statale dovrebbe essere riservato il compito di provvedere in materia di esami e di qualifiche, e di autorizzare l'iscrizione dei bibliotecari riconosciuti idonei in un albo professionale. L'iscrizione all'albo dovrebbe essere condizione necessaria per ricoprire qualsiasi posizione dirigente in una biblioteca dello Stato o degli Enti locali. Dovrebbe essere cancellato dall'albo chi sia venuto meno all'osservanza della morale professionale.
4. - Per attrarre alle scuole un buon numero di aspiranti, e
alla professione una crescente affluenza di energie nuove, occorre
che le autorità statali e regionali organizzino attività di propaganda per far conoscere alla pubblica opinione, e soprattutto ai giovani che devono scegliere una professione, che cos'è un bibliotecario, qual'è il lavoro che gli si chiede di svolgere, quali sono gli
ideali che egli può contribuire ad affermare e a realizzare nella
professione.
Le forme già sperimentate di propaganda possono andare dalla pubblicazione di opuscoli e dalla proiezione di films sulla professione, fino all'organizzazione di un comitato di reclutamento, come
è stato fatto dall'ALA. Tuttavia organizzare buone ed efficienti
biblioteche resta anche in questo caso la miglior forma di propaganda giacché in biblioteche attive e bene ordinate i giovani
impareranno ad apprezzare la professione e scopriranno che essa
può assicurare, a coloro che la esercitano utilmente, prestigio e
appagamento.
Sarebbe superfluo notare che anche le retribuzioni e le altre
condizioni di lavoro devono essere commisurate alla qualità delle
prestazioni che si richiedono, e devono essere tali da attrarre e
remunerare un personale qualificato e dotato; in generale gli sti-
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pendi dovrebbero essere equivalenti a quelli delle corrispondenti posizioni della carriera dell'insegnamento, dall'insegnamento elementare all'insegnamento universitario.5. - La dimensione del personale di una data biblioteca o di
un sistema dipende dalle dimensioni dell'area e della popolazione
servita, dal programma dei servizi e in particolare dal numero e
dalla qualità dei punti di distribuzione (succursali, biblioteche alimentate, posti di prestito, stazioni del bibliobus), dal volume della circolazione e del servizio di informazione, infine dall'orario e
dalle caratteristiche dei locali.
In generale valgono i seguenti principi:
a) deve essere sempre in servizio, per tutta la durata dell'orario, almeno 1 bibliotecario professionista in ogni dipartimento di una biblioteca principale, in ogni succursale o punto di distribuzione, affinché i lettori possano sempre ricevere aiuto e assistenza professionale;
b) l'ufficio centrale di un sistema deve anche assicurare
una regolare supervisione ai bibliotecari delle biblioteche minori e
ai depositari dei Posti di prestito;
c) deve essere disponibile un numero sufficiente di bibliotecari per assicurare il normale svolgimento di tutti i compiti che
richiedono qualificazione professionale ed esperienza: direzione e
amministrazione della biblioteca o del sistema e contatti con le autorità di governo; scelta, catalogazione, classificazione del fondo;
servizio di informazione, consulenza e guida ai lettori (adulti e
ragazzi) e ai gruppi della comunità; attività culturali e manifestazioni; contatti con le organizzazioni educative e culturali della
comunità;
d) oltre al personale professionista, la biblioteca pubblica
deve avere, in quantità sufficiente, personale impiegatizio per le
più varie mansioni: per preparare i libri per l'uso pubblico, per
prestare i libri e l'altro materiale, per tenere in ordine e in buone
condizioni di manutenzione il fondo, e in generale per coadiuvare
i bibliotecari in tutti i loro compiti. Altro personale impiegatizio
dovrà assicurare la manutenzione dei locali, la vigilanza e il funzionamento degli impianti.
6. - Secondo la FIAB, si può assumere come base di calcolo, sia nelle biblioteche che nei sistemi, che debba essere impiegato
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un nuovo bibliotecario (in aggiunta al bibliotecario-capo) per ogni 3.000 ab. nella comunità servita, con l'avvertenza tuttavia che il personale deve essere aumentato quando il servizio deve essere reso attraverso numerose succursali o biblioteche di piccole città, e può essere diminuito nel caso favorevole di una città compatta di medie proporzioni.[p. 53]
1. - Affinché una biblioteca pubblica o un sistema godano di
una buona amministrazione e trovino le condizioni per attuare i
loro fini, non basta che dispongano di una sede adatta, di un personale sufficiente e preparato e di stanziamenti adeguati; ma occorre inoltre:
a) che chi dirige la biblioteca o il sistema sappia prevedere e pianificare lo sviluppo dei servizi per adeguarli sempre meglio
ai bisogni della comunità;
b) che una continua attività di verifica dei risultati garantisca l'aggiornamento dei piani e l'ammodernamento delle strutture e delle procedure con il proposito di rendere alla comunità i
migliori servizi al più basso costo;
c) che la biblioteca o il sistema, salvaguardata l'autonomia
tecnica del bibliotecario, si inserisca chiaramente nel tessuto amministrativo e politico della comunità, come uno dei suoi servizi
pubblici culturali-sociali.
2. - In altri paesi gli enti locali che hanno istituito biblioteche
pubbliche o organizzato sistemi, hanno ritenuto opportuno affidare la direzione della biblioteca o del sistema a un comitato di cittadini, nominato dall'organo di governo locale o direttamente eletdalla comunità e responsabile verso di essa dell'indirizzo e del
funzionamento della biblioteca o del sistema. Qualcosa di simile
accade anche da noi in alcune comunità dove la direzione della biblioteca è affidata a un «Consiglio della biblioteca»; ma più comunemente gli enti locali che istituiscono una biblioteca o organizzano un sistema, ne affidano al direttore la guida e la responsabilità tecnica.
[p. 54]
Entrambe le procedure possono essere buone: negli Stati Uniti per esempio si ritiene che proprio ai «library boards» e alla loro continua intercessione sia da ascrivere in buona parte lo sviluppo delle biblioteche pubbliche; tuttavia, quando il Consiglio della biblioteca esiste, è essenziale:3. - Esista o no un Consiglio della biblioteca, il direttore e
il personale devono avere una posizione chiara nei quadri del personale dell'ente locale cui la biblioteca appartiene. In particolare,
nello stabilire le modalità di nomina, di carriera e di trattamento
economico del personale dirigente, dovrebbero essere rispettati alcuni criteri fondamentali:
a) il bibliotecario direttore della biblioteca pubblica nei ca-
[p. 55]
poluoghi di provincia, e gli altri bibliotecari dirigenti per i quali, al fine della funzionalità del servizio, si esige il possesso di un titolo universitario e una qualificazione professionale, devono far parte dell'organico del personale dell'ente locale proprietario della biblioteca pubblica che in un'apposita tabella che preveda l'allineamento gerarchico, retributivo e di svolgimento di carriera, con le tabelle dei laureati e professionisti degli altri settori tecnici e amministrativi. Anche i diplomati dovrebbero far parte dell'organico, e la relativa tabella dovrebbe essere allineata, dal punto di vista gerarchico, retributivo e di svolgimento di carriera, con le tabelle dei diplomati degli altri settori tecnici e amministrativi. In entrambi i casi l'assetto retributivo e lo svolgimento di carriera non dovrebbero mai essere meno favorevoli di quelli previsti per gli insegnanti di scuola media di 2° grado quanto ai laureati, e di scuola elementare quanto ai diplomati;[p. 56]
delle biblioteche, e un rappresentante dell'Associazione italiana biblioteche, particolarmente versati nello speciale settore delle biblioteche pubbliche.4. - Il direttore della biblioteca pubblica, attraverso la presentazione e pubblicazione di relazioni, rapporti, elaborazioni statistiche e simili, destinati sia al pubblico, sia agli organi di governo,
dovrebbe ricercare continuamente l'attenzione e la comprensione
della comunità.
A questo fine egli potrebbe molto utilmente promuovere
(soprattutto quando non esiste un Consiglio della biblioteca)
la costituzione di Comitati, o Consigli, o gruppi di Amici, e
sollecitarne l'appoggio, sia in via permanente, sia per la soluzione
di particolari problemi (l'estensione del servizio ad un'area più
vasta, la costruzione di una nuova sede, la revisione del ruolo organico del personale, l'approvazione di un nuovo bilancio, ecc.). Simili alleanze saranno tanto più facilmente ottenute quanto più efficienti sono i servizi bibliotecari e di lettura pubblica già organizzati a vantaggio della comunità: perciò è essenziale che il direttore della biblioteca ricerchi la collaborazione del personale per una
continua attività di aggiornamento delle procedure, di ammodernamento delle attrezzature, di valutazione critica dell'efficienza e
del costo dei servizi.
Anche la particolare attitudine del bibliotecario e dei suoi
collaboratori a creare e a coltivare buone relazioni pubbliche,
può contribuire a raccogliere intorno alla biblioteca pubblica o
al sistema gruppi di cittadini attivi, interessati ad assicurare una
ragionevole continuità nella politica della biblioteca, capaci di
presentarne con efficacia le realizzazioni e i bisogni, e di collaborare all'attuazione dei suoi piani di sviluppo.
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1. - Accettato il principio che l'esistenza di un buon servizio bibliotecario contribuisce potentemente al progresso culturale e spirituale, alla formazione civile e democratica, e allo sviluppo economico della comunità, ne discende che istituire e organizzare tale servizio deve essere in primo luogo una responsabilità e un obbligo degli organi del governo locale. Tale obbligo dovrebbe essere stabilito per legge.
2. - Ma, sebbene la biblioteca pubblica o il servizio bibliotecario debbano essere parte integrante dell'organizzazione culturale-sociale di ogni comunità, pure gli enti locali non possono essere
lasciati soli a provvedervi:
a) perché un buon servizio bibliotecario è necessario e deve
essere organizzato anche, e ancor più, nelle comunità a più basso
tenore di vita ed economicamente più depresse dove gli enti locali
sono incapaci di sopportarne gli oneri;
b) perché le comunità minori devono collegarsi e cooperare
nei sistemi, e il finanziamento dei sistemi non può che essere
assicurato dalle autorità di governo, locali e intermedie, in proporzione alla loro capacità contributiva e alla qualità e quantità
di servizi che la biblioteca o il sistema rendono alla collettività
nelle sue diverse dimensioni.
3. - Ma neppure l'intervento degli enti locali intermedi (Provincia, Regione) esaurisce le esigenze organizzative e di sviluppo
del servizio bibliotecario.
Dalla fine della seconda guerra mondiale, l'immissione di grandi masse incolte nella vita della Stato ha riproposto con estrema
urgenza il problema della diffusione della cultura e dell'informa-
[p. 58]
zione tra tutti i cittadini, su tutto il territorio, ed è ormai chiaro che, come per le scuole così per le biblioteche che sono scuole permanenti del cittadino adulto, lo Stato deve accettare la responsabilità di promuovere l'organizzazione di un sistema nazionale e globale di biblioteche pubbliche, deve coordinare e incoraggiare gli sforzi delle autorità locali minori e intermedie, deve vigilarne e indirizzarne l'attività, infine deve assumere una congrua parte del costo del servizio, sia per premiare gli sforzi delle comunità e stimolarne l'interessamento, sia per compensare gli squilibri tra gli enti locali a potenzialità economica e a livello culturale diversi.4. - All'organismo bibliotecario statale spettano dunque i seguenti compiti:
a) in base a un piano organico nazionale, promuovere lo
sviluppo di un sistema, ampio come lo Stato, di biblioteche e di
sistemi coordinati, capaci di servire adeguatamente i bisogni di
tutto il popolo, su tutto il territorio;
b) incoraggiare le autorità locali minori e intermedie (Regione e Province) a elaborare piani di sviluppo regionali e provinciali;
c) suggerire modelli di organizzazione e di funzionamento
delle biblioteche e dei sistemi che rispondano alle esigenze del
servizio e si uniformino all'elaborazione teorica internazionale dei
fini della biblioteca pubblica e dei suoi mezzi di azione;
d) assicurare la preparazione del personale e promuovere
con leggi l'utilizzazione del personale preparato;
e) in base a criteri stabiliti per legge e riferiti da un lato
all'efficienza tecnica delle biblioteche e dei sistemi, dall'altro alla
potenzialità economica degli enti locali interessati, elaborare annualmente un piano di contributi nel quadro dei piani di sviluppo
nazionali, regionali e provinciali.
Nota
Tratto da: Associazione italiana biblioteche, La biblioteca pubblica in Italia: compiti istituzionali e principi generali di ordinamento e di funzionamento, Roma: AIB, 1965, p. 11-58.
La trascrizione segnala la divisione delle pagine e rispetta ortografia e maiuscole dell'originale, salvo la correzione di alcuni refusi e interventi grafici minori (la sostituzione dell'accento grave con quello acuto in perché e parole analoghe e dell'apostrofo con l'accento sulle maiuscole, l'eliminazione del punto abbreviativo a km).